Sugli inizi dell «Etruscheria» - article ; n°2 ; vol.90, pg 577-625
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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité - Année 1978 - Volume 90 - Numéro 2 - Pages 577-625
Mauro Cristofani, ~~Sugli inizi dell'«etruscheria»~~, p. 577-625. Attraverso documenti d'archivio inediti e la riconsiderazione della letteratura d'epoca viene delineato l'ambiente culturale che, dopo cento anni dalla sua composizione, favori la stampa del ~~De Etruria regali~~ di Thomas Dempster (Florentiae, 1723-24). L'opera, che va giudicata un tardo esempio di letteratura crudita del '500, si inquadra nel clima ideologico délia cultura medicea inaugurato con il Granduca Cosimo I, e utilizza indiscriminatamente fonti antiche, medievali e umanistiche, compresi alcuni manoscritti apocrifi del falsificatore Alfonso Ceccarelli. La pubblicazione del manoscritto, voluta da Thomas Coke, futuro conte di Leicester e fondatore della 'Society of Dilettanti', arricchita da incisioni eseguite appositamente da un'equipe di artisti fiorentini del primo Settecento, inizia nella cultura italiana un nuovo 'revival' etruscologico, che ha corne protagonisti Filippo Buonarroti, commentatore dell'opera, cui viene attribuita una formazione culturale 'romana' (sulla scia del Bellori), e il Maffei, rappresentante invece di una tendenza 'laica', iniziatore di una tradizione di studi 'italicistica' che troverà seguito, dopo la parentesi delletruscheria' toscana, con G. Micali.
49 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié par
Publié le 01 janvier 1978
Nombre de lectures 33
Langue Italiano
Poids de l'ouvrage 3 Mo

Extrait

Mauro Cristofani
Sugli inizi dell'«Etruscheria»
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 90, N°2. 1978. pp. 577-625.
Citer ce document / Cite this document :
Cristofani Mauro. Sugli inizi dell'«Etruscheria». In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 90, N°2. 1978. pp. 577-
625.
doi : 10.3406/mefr.1978.1163
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1978_num_90_2_1163Résumé
Mauro Cristofani, Sugli inizi dell'«etruscheria», p. 577-625.
Attraverso documenti d'archivio inediti e la riconsiderazione della letteratura d'epoca viene delineato
l'ambiente culturale che, dopo cento anni dalla sua composizione, favori la stampa del De Etruria regali
di Thomas Dempster (Florentiae, 1723-24).
L'opera, che va giudicata un tardo esempio di letteratura crudita del '500, si inquadra nel clima
ideologico délia cultura medicea inaugurato con il Granduca Cosimo I, e utilizza indiscriminatamente
fonti antiche, medievali e umanistiche, compresi alcuni manoscritti apocrifi del falsificatore Alfonso
Ceccarelli. La pubblicazione del manoscritto, voluta da Thomas Coke, futuro conte di Leicester e
fondatore della 'Society of Dilettanti', arricchita da incisioni eseguite appositamente da un'equipe di
artisti fiorentini del primo Settecento, inizia nella cultura italiana un nuovo 'revival' etruscologico, che ha
corne protagonisti Filippo Buonarroti, commentatore dell'opera, cui viene attribuita una formazione
culturale 'romana' (sulla scia del Bellori), e il Maffei, rappresentante invece di una tendenza 'laica',
iniziatore di una tradizione di studi 'italicistica' che troverà seguito, dopo la parentesi dell"etruscheria'
toscana, con G. Micali.
Riassunto
Mauro Cristofani, Sugli inizi dell'«etruscheria», p. 577-625.
Attraverso documenti d'archivio inediti e la riconsiderazione della letteratura d'epoca viene delineato
l'ambiente culturale che, dopo cento anni dalla sua composizione, favori la stampa del De Etruria regali
di Thomas Dempster (Florentiae, 1723-24).
L'opera, che va giudicata un tardo esempio di letteratura crudita del '500, si inquadra nel clima
ideologico délia cultura medicea inaugurato con il Granduca Cosimo I, e utilizza indiscriminatamente
fonti antiche, medievali e umanistiche, compresi alcuni manoscritti apocrifi del falsificatore Alfonso
Ceccarelli. La pubblicazione del manoscritto, voluta da Thomas Coke, futuro conte di Leicester e
fondatore della 'Society of Dilettanti', arricchita da incisioni eseguite appositamente da un'equipe di
artisti fiorentini del primo Settecento, inizia nella cultura italiana un nuovo 'revival' etruscologico, che ha
corne protagonisti Filippo Buonarroti, commentatore dell'opera, cui viene attribuita una formazione
culturale 'romana' (sulla scia del Bellori), e il Maffei, rappresentante invece di una tendenza 'laica',
iniziatore di una tradizione di studi 'italicistica' che troverà seguito, dopo la parentesi dell"etruscheria'
toscana, con G. Micali.1
CRISTOFANI MAURO
DELL' «ETRUSCHERIA» SUGLI INIZI
LA PUBBLICAZIONE DEL DE ETRURIA REGALI
DI THOMAS DEMPSTER
Per i settarii' anni di Massimo ballottino
La stampa del De Etruria regali di Thomas Dempster, opera scritta a Pisa
fra il 1616 e il 1619, ma edita in due volumi a Firenze solo un secolo dopo, fra
il 1720 e il 1726, segna nella storia dell'antiquaria una data molto precisa :
l'inizio di un «revival» di studi che coinvolge direttamente l'erudizione ita
liana di tutto il secolo, alimentando le scoperte archeologiche, incremen
tando il collezionismo patrizio, favorendo dibattiti che si svolgevano nel
chiuso delle accademie, ma che spesso divenivano pubblici in scritti, libelli e
opere di maggior impegno. La connotazione negativa che si attribuisce al te
rmine « etruscheria », termine che viene impiegato per indicare, nel suo comp
lesso, questo periodo, assume un valore del genere se ci inseriamo nella
prospettiva di un Winckelmann ο di un Lanzi : di quei personaggi, cioè, che
dopo aver avuto contatti con la cultura toscana, e in particolare fiorentina,
del terzo quarto del secolo, riuscirono ad affrancarsi, in una temperie ormai
illuministica, da un ambiente che trovava alimento solo nel dibattito steri
lmente accademico ο nel particolarismo degli interessi1.
Alcuni lavori su questo specifico argomento, ormai datati, hanno trattato
unitariamente un periodo della cultura italiana che copre l'arco di tre gener
azioni, elencando autori e titoli di opere2. Ripercorrere pertanto la storia
del De Etruria regali può costituire un primo contributo specifico a una t
ematica di studi che Arnaldo Momigliano ha individuato nelle sue linee por-
Ho trattato questi problemi nelle loro linee generali, ripromettendomi ulteriori
approfondimenti, in La cultura toscana del Settecento alla scoperta degli Etruschi, in An
nuario dell'Accademia Etrusca di Cartona, XVII, 1978, p. 3-18.
2 Mi riferisco in particolare a : P. Ducati, L' etruscheria, in Atene e Roma, n.s. 4-9,
1920, p. 119 s. e R. Bloch, Le XVIIIe siècle et l'Étrurie, in Latomus, XVI, 1957, p. 128 s. MAURO CRISTOFANI 578
tanti ed Eric W. Cochrane ha indagato usufruendo di una documentazione di
prima mano3.
I
Les Anglois enlèvent tout de l'Italie : tableaux,
statues, portraits.
Montesquieu, Voyage en Italie (1728)
Nel 1713, appena sedicenne, iniziava il suo «grand tour» in Europa Sir
Thomas Coke, rampollo di una ricca famiglia della nobiltà agraria inglese,
barone Lovel nel 1728 e conte di Leicester nel 1744, futuro fondatore della
« Society of Dilettanti » e committente di Holkham Hall. Partì su un tiro a sei,
con numerosi altri cavalli e vetture e con un cospicuo séguito, i cui membri
principali erano « a Chaplain, a Gentlman of the Horse, and a Valet de Chamb
re». Con lui era anche uno dei due istitutori, l'inglese Thomas Hobart, «fel
low » al Christ's College di Cambridge, il quale, assieme all'italiano Domenico
Antonio Ferrari, aveva contribuito alla sua formazione di bibliofilo : una
parte del denaro che accompagnava i viaggiatori doveva servire proprio per
l'acquisto dei manoscritti4.
Al suo ritorno in patria, nella primavera del 1718, il giovane Coke aveva
comprato una messe incredibile di testi provenienti da biblioteche private
ed ecclesiastiche di Lione, Berlino, Padova, Reggio Emilia, Firenze e Nap
oli. Fu infatti in Italia fra il 1715 e il 1717, facendo capo per i suoi sposta
menti a Roma. In una lettera al nonno materno così scriveva a proposito del
suo soggiorno :
« During my voiage round Italy I have bought several of the most valuable authors
that have writ in Italian or about that country, the reason that I encroach so far on
your kindness to me, and venter to put my guardians to that risk is, that if I miss'd the
occasion of buying books while I am travelling, I should not be able to find several of
3 A Momigliano, Ancient History and Antiquarian, in Contributo alla storia degli
studi classici, Roma 1955, p. 91 s.; E. W. Cochrane, Tradition and Enlightenment in the
Tuscan Academies. 1690-1800, Chicago 1961, p. 175 s.
4 Su questo personaggio : C. W. James, Chief Justice Coke and his Fanuly and De
scendants at Holkham, London 1929, p. 188 s.; The Complete Peerage or a History of the
Houses of Lords and all its Members from the earliest Times, VII, 1929, p. 559 s. In parti
colare sulla sua personalità di bibliofilo : W. 0. Hassel, Portrait of a Bibliophile II. Tho
mas Coke, Earl of Leicester, 1697-1759, in The Book Collector, 8, 1959, p. 249 s. articolo
che va integrato con V. Vinay, D. A. Ferrari, bibliofilo napoletano in Inghilterra nella
prima metà del XVIII secolo, in Studi di letteratura, storia e filosofia in onore di B. Revel,
Firenze 1965, p. 597 s. INIZI DELL'« ETRUSCHERIA» 579 SUGLI
the best of them, and it's immpossible to buy them to my mind unless I myself am pre
sent, and certainly one the greatest ornaments to a gentleman or to his family is a fine
library»5.
Una delle sue tappe in Italia, anche questa fruttuosa, fu Firenze, città che
agli inizi del secolo Bernard de Montfaucon descrive seconda solo a Roma
per quantità di opere d'arte antica conservate sia nelle raccolte granducali
che nelle case patrizie e nella quale si potevano trovare biblioteche ben for
nite6.
Coke vi arrivò il 15 settembre 1716 e vi rimase fino al 25 ottobre : alla
sua partenza i conti di viaggio registrano pagamenti per Γ «emballage of a
box of books» e per i «porters to carrey the box of books»7. La sua perman
enza, passata all' « Aquila nera », dovette essere gradevole, data l'anglofilia di
Cosimo III; trascorse le giornate visitando le biblioteche più importanti e fu
ricevuto a corte : l'immagine che ci restituisce di un Giangastone occupato a
leggere le dense pagine della History of Civil War del conte di Clarendon
(pubblicata fra il

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