Tempesta e bonaccia - Romanzo senza eroi
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The Project Gutenberg EBook of Tempesta e bonaccia, by Colombi, marchesaThis eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with almost no restrictions whatsoever. You may copy it,give it away or re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included with this eBook or online atwww.gutenberg.orgTitle: Tempesta e bonaccia Romanzo senza eroiAuthor: Colombi, marchesaRelease Date: March 3, 2006 [EBook #17907]Language: Italian*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK TEMPESTA E BONACCIA ***Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli and the Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net(This file was produced from images generously made available by Biblioteca Nazionale Braidense - Milano athttp://www.braidense.it/dire.html)LA MARCHESA COLOMBITEMPESTA E BONACCIAROMANZO SENZA EROI MILANO LIBRERIA EDITRICE G. BRIGOLA Corso Vittorio Emanuele, 261877Proprietà letteraria.Tipografia Sociale—S. Radegonda 6.TEMPESTA E BONACCIAI+—————————————————————-+ | | | | | | | | | AVV. MASSICO GUISCARDI | | | | | | | | Milano,Piazza del Duomo, N. 10. | | | | | +—————————————————————-+II.+—————————————————————-+ | | | | | | | | | I LETTORI | | | | | | | | In hac lacrymarum valle. | | || | +—————————————————————-+III.Ed ora, signori lettori, che ci siamo reciprocamente presentati scambiandoci le carte da visita, come si usa tra lepersone ammodo quando non hanno la fortuna di potersi vedere, tiro via colla mia storia.Non vanto ...

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Publié le 08 décembre 2010
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Langue Italiano

Extrait

The Project Gutenberg EBook of Tempesta e
bonaccia, by Colombi, marchesa
This eBook is for the use of anyone anywhere at
no cost and with almost no restrictions whatsoever.
You may copy it, give it away or re-use it under the
terms of the Project Gutenberg License included
with this eBook or online at www.gutenberg.org
Title: Tempesta e bonaccia Romanzo senza eroi
Author: Colombi, marchesa
Release Date: March 3, 2006 [EBook #17907]
Language: Italian
*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG
EBOOK TEMPESTA E BONACCIA ***
Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli and
the Online Distributed Proofreading Team at
http://www.pgdp.net (This file was produced from
images generously made available by Biblioteca
Nazionale Braidense - Milano at
http://www.braidense.it/dire.html)LA MARCHESA
COLOMBI
TEMPESTA E BONACCIA
ROMANZO SENZA EROI
MILANO
LIBRERIA EDITRICE G. BRIGOLA
Corso Vittorio Emanuele, 261877
Proprietà letteraria.
Tipografia Sociale—S. Radegonda 6.
TEMPESTA E
BONACCIA
I
+
—————————————————————-
+ | | | | | | | | | AVV. MASSICO GUISCARDI | | | |
| | | | Milano, Piazza del Duomo, N. 10. | | | | | +
—————————————————————-
+II.
+
—————————————————————-
+ | | | | | | | | | I LETTORI | | | | | | | | In hac
lacrymarum valle. | | | | | +
—————————————————————-
+III.
Ed ora, signori lettori, che ci siamo reciprocamente
presentati scambiandoci le carte da visita, come si
usa tra le persone ammodo quando non hanno la
fortuna di potersi vedere, tiro via colla mia storia.
Non vanto illustri avi, nè sono figlio di paltonieri.
Appartengo all'umile classe dei borghesi. Non sono
nè ricco nè povero. Ho trent'anni.
Quattro anni sono mi accesi d'una grande
passione; feci le debite pazzie, e poichè le donne
sogliono misurare e compensare l'amore a
seconda delle pazzie che fa fare, fui, come di
ragione, riamato. E per quella volta la donna mia
non prese abbaglio, dacchè io l'amassi davvero
con un trasporto che non avevo mai conosciuto
prima.
Napoleone III o non so chi altri, pronunciò una
parola meritamente celebre: «Quanto dura
l'eternità in Francia?» Se il plagio non deprezzasse
la mia trovata, sono certo che diverrei altrettanto
famoso dicendo: «Quanto dura l'eternità in
amore?»
Rinuncio alla celebrità ma non al motto: «Quanto
dura l'eternità in amore?»
Ahimè! In tutta buona fede avrei accettato allora di
passare la vita senza un'altra gioia, nè un altroaffetto, nè un altro interesse, nè un'altra
ambizione, fuorchè l'amore di quella donna. Non mi
credevo suscettibile di altro sentimento. Al
confronto di quell'attrazione potente, irresistibile, gli
altri sentimenti mi sembravano meschine
convenzioni sociali.
Alcuni amici s'avventurarono a dirmi:
—Massimo, non pensi che è sleale corteggiare la
moglie d'un altro, e, peggio, d'un amico? La tua
coscienza non ripugna dallo stringere sorridendo la
mano d'un uomo che tradisci?
È la frase consacrata. Ed io meravigliavo tra me,
come le menti di quegli amici miei mancassero di
elevatezza per non potersi scindere da meschini
pregiudizî sociali, ed innalzarsi con me nelle sublimi
regioni della passione. Sì; la mia donna era
vincolata ad un altro. Ad un egoista che si era
permesso di farla sua, senza prevedere che io
l'avrei amata. Ad un tiranno, che persisteva ad
essere suo marito malgrado il nostro reciproco
amore. Animo volgare, incapace di eroismo, che
non aveva nemmanco la generosità di sopprimersi
per la felicità d'un amico.
E nondimeno mi si accusava. Non si comprendeva
che la mia colpa, se pur colpa è possibile in una
grande passione, era crudelmente espiata dal
pensiero che quell'uomo si permetteva di chiamar
sua la donna mia, di darle del tu, d'amarla, e forse
financo di aspirare al di lei amore. Oh, quell'uomo!
Io l'odiavo per le ore di tortura che m'imponeva;per le notti che mi faceva vegliare tra gli spasimi
della gelosia; per il sacrifizio cui mi assoggettavo
ogni giorno di frequentare la sua casa, di parlargli
amichevolmente, di simulare colla donna amata
una freddezza che non avevo nel cuore, di
tollerare. che egli le parlasse con una famigliarità
oltraggiosa. Oh! quando stringevo sorridendo la
mano d'Ernesto, nonchè sleale, mi sentivo grande
e generoso: perchè l'odiavo, perchè avrei voluto
ucciderlo; e me gli mostravo amico, e rispettavo la
sua esistenza, per non compromettere la donna
mia.IV.
Così pensavo allora, ed ero in buona fede, lo giuro.
Su quell'incendio passarono tre anni; e passarono
le scene di gelosia, sempre più rade da parte mia,
sempre più frequenti da parte di lei; e passarono i
rimproveri che mi spesseggiavano sopra per ogni
nonnulla.
Dopo tre anni e qualche mese cominciai ad
accorgermi che
l'osservazione de' miei amici non era punto
volgare, nè ingiusta.
Infatti come non ne avevo compreso prima la
moralità incontestabile?
Come avevo potuto stringere sorridendo la mano
d'un uomo che tradivo?
Ma certo il mio cuore doveva aver ripugnato all'atto
sleale. Certo doveva aver fatto pressione sulla mia
coscienza per amore della donna mia; per farle il
sacrificio de' miei principî… Deve essere un amore
ben grande quello che giunge fino ad immolare le
cose più sacre, fin l'onore. E dopo tutto ciò ella
spingeva l'ingratitudine fino a farmi dei rimproveri…
Oh! le donne! E codesto esclamavo inorridito da
tanto egoismo.

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