Formazione alla sicurezza del lavoro
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COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE igiene e sicurezza del lavoro FORMAZIONE ALLA SICUREZZA DEL LAVORO MARCELLO CESA-BIANCHI GIUSEPPE MANTOVANI AVVERTENZA La Commissione delle Comunità europee non è respon­sabile dell'impiego che sarà fatto delle informazioni contenute nella presente pubblicazione. Pubblicato dalla Commissione delle Comunità europee Direzione generale Informazione scientifica e tecnica - Gestione dell informazione Lussemburgo 1974 COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE FORMAZIONE ALLA SICUREZZA DEL LAVORO MARCELLO CESA-BIANCHI GIUSEPPE MANTOVANI Direzione generale Affari sociali,'•';'_^i r-:pfjT n;p.npiTrft ,. 031887 Ufo, BlfiLIOTHEOUE" 1974 EUR-5224H— INDICE pagina INTRODUZIONE - 1 PARTE PRIMA PUNTI DI RIFERIMENTO Cap. I - Il problema della sicurezza in termini di affi­dabilità 6 1.1. "Generalizzare la definizione di incidente"... 6 1.2. L'ergonomia dei sistemi 7 1.3. L'incidente come prodotto del funzionamen­to del sistema ; 9 1.4. Affidabilità e sicurezza 11 1.5. Systems Thinking5 Cap. 2 - Formazione e partecipazione di fronte al cam­biamento tecnologico e sociale 24 2.1. Il "gap" delle attività di formazione2.2. Principi ispiratori per una attività di for­mazione 27 2.3. Partecipazione e cambiamento tecnologico 30 2.4. Il problema della salute fisica e psichica dei lavoratori 32.5- Estensione della domanda di formazione 42 PARTE SECONDA - RICERCHE ED ESPERIENZE CONDOTTE IN SEDE C.E.E. Cap.

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COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE
igiene e sicurezza del lavoro
FORMAZIONE ALLA SICUREZZA
DEL LAVORO
MARCELLO CESA-BIANCHI
GIUSEPPE MANTOVANI AVVERTENZA
La Commissione delle Comunità europee non è respon­
sabile dell'impiego che sarà fatto delle informazioni
contenute nella presente pubblicazione.
Pubblicato dalla Commissione delle Comunità europee
Direzione generale Informazione scientifica e tecnica
- Gestione dell informazione
Lussemburgo 1974 COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE
FORMAZIONE ALLA SICUREZZA
DEL LAVORO
MARCELLO CESA-BIANCHI
GIUSEPPE MANTOVANI
Direzione generale Affari sociali,'•';'_^i r-:pfjT n;p.npiTrft
,. 031887
Ufo,
BlfiLIOTHEOUE"
1974
EUR-5224H— INDICE
pagina
INTRODUZIONE - 1
PARTE PRIMA PUNTI DI RIFERIMENTO
Cap. I - Il problema della sicurezza in termini di affi­
dabilità 6
1.1. "Generalizzare la definizione di incidente"... 6
1.2. L'ergonomia dei sistemi 7
1.3. L'incidente come prodotto del funzionamen­
to del sistema ; 9
1.4. Affidabilità e sicurezza 11
1.5. Systems Thinking5
Cap. 2 - Formazione e partecipazione di fronte al cam­
biamento tecnologico e sociale 24
2.1. Il "gap" delle attività di formazione
2.2. Principi ispiratori per una attività di for­
mazione 27
2.3. Partecipazione e cambiamento tecnologico 30
2.4. Il problema della salute fisica e psichica
dei lavoratori 3
2.5- Estensione della domanda di formazione 42
PARTE SECONDA - RICERCHE ED ESPERIENZE CONDOTTE
IN SEDE C.E.E.
Cap. I - Analisi di alcune ricerche C.E.C.A. sulla
formazione (1966-68) 48
1.1. Considerazioni preliminari
1.2. La ricerca sulla scuola e l'insegnamento nel­
la formazione alla sicurezza 50
1.3. La ricerca sulla formazione di capi squadra
nelle miniere belghe5
1.4. Il rapporto tra capi squadra e operai dal
punto di vista della formazione alla si­
curezza ,
59
1.5< Formazione dei lavoratori mediante tecniche
di gruppo 64
6
1.6. Riflessioni conclusive 70
Cap. 2 - Alcuni approcci alla formazione alla sicurez­
za in ricerche C.E.C.A. 1968-72
7
2.1. Fattori di affidabilità e prevenzione 75
2.2. Principi per l'elaborazione di un metodo di
formazione attraverso lo studio dei casi
(équipe francese )
78 ./. 2.3. Esperienza e sicurezza (équipe 'belga): il "caso"
della catena di agglomerazione °2
2.4. Formazione e motivazione a livello operaio
(équipe italiana) 101
2.5. Conclusione 110
CONCLUSIONI6
BIBLIOGRAFIA 12INTRODUZIONE
1. Premessa
Abbiamo inteso la commessa affidataci dalla C.E.E. per la prepara­
zione di questo volume come il tentativo di realizzare uno strumento
scientifico—pedagogico ohe - sulla base delle conoscenze acquisite specie
in questi ultimi anni nell'ambito delle iniziative promosse dalla stessa
C.E.E. ma anche attraverso ogni altra possibile fonte di informazione
attendibile o comunque verificabile - prospettasse in termini non
strettamente tecnici ma di ampia comprensibilità i problemi, le esigenze,
le possibilità che la formazione alla sicurezza del lavoro presenta. Sia
per l'ampiezza che il significato dellaa nel lavoro industriale
presenta, anche in relazione all'evoluzione tecnologica che caratterizza
la maggior parte dei paesi europei, sia per il valore sempre più chiara­
mente - anche se spesso solo verbalmente - riconosciuto al diritto della
persona umana di preservare la propria integrità fisica e psichica, sia
infine per la consapevolezza che comporta la diffusione in gran parte
della popolazione delle conoscenze circa l'esistenza del problema e la
necessità di una sua adeguata soluzione - ben di rado circa la sua genesi
e la sua evoluzione — ci è parso opportuno dedicare la nostra pubblicazione
non soltanto ai quadri aziendali, ai quadri sindacali e ai responsabili di
organismi pubblici della Comunità, ma anche ai lavoratori dei diversi
livelli e a tutti i cittadini dei vari paesi che, indipendentemente
dalla loro attuale condizione di operatori industriali, presentino o
possano in futuro presentare un interesse per l'argomento. In questa prospettiva ci auguriamo che il volume possa essere conosciuto e discusso
a livello di istituti di formazione professionale ma anche, più in gene­
rale, di ogni tipo di istituzione scolastica frequentata da adolescenti,
da giovani, da adulti di età più avanzata; ciò perchè riteniamo che la
scuola rappresenti il luogo di collocazione elettivo di uno strumento
scientifico-pedagogico e che sia necessario offrire ai futuri lavoratori
il modo di elaborare i propri orientamenti e futuri atteggiamenti e
comportamenti verso il lavoro e la sicurezza tenendo conto dei tentativi
che tendono in avanti e non soltanto di quelli riflettenti una realtà e
una mentalità del passato; che sia infine utile fornire agli adulti
impegnati in corsi di aggiornamento o di riconversione la possibilità
di affrontare in termini veramente innovativi uno degli aspetti fondamen­
tali del loro lavoro presente o futuro.
Una volta chiarito quali abbiamo ritenuto essere i destinatari di
questo volume, dobbiamo ancora rilevare come i suoi obbiettivi siano
stati discussi e definiti sostanzialmente nel quadro delle ricerche C.E.E.
sulla sicurezza, e in modo particolare di quelle condotte dal gruppo di
lavoro italo-franco-belga al quale abbiamo avuto l'occasione di parteci­
pare. Questi obbiettivi sono riconoscibili;
a) nella diffusione, nell'ambito lavorativo ed extralavorativo dei paesi
della Comunità, della sintesi - ottenuta criticamente in termini di
possibilità operative - della metodologia, dei risultati, delle
indicazioni desumibili da programmi di ricerca che, isolatamente o
attraverso una coordinazione interdisciplinare e multinazionale,
sono state condotte ne quadro della C.E.E.;
b) nella diffusione, parallela e integrata, delle indicazioni raccolte
da altre fonti e che documentino, in modo diretto o indiretto, l'evoluzione che caratterizza il problema della sicurezza e quello
della formazione e le condizioni che li influenzano;
e) nella sollecitazione di una nuova impostazione, globalistica e preven­
tiva, del problema della sicurezza;
d) nella promozione di una estensione a tutti i livelli - gerarchici,
funzionali, di età ( a partire dai corsi professionali e dalla scuola
dell'adolescenza e a giungere fino ai corsi di aggiornamento e di
riconversione, attuati o previsti anche in relazione alla legislazione
sul lavoro di recente introdotta in alcuni paesi ) - delle iniziative
di formazione alla sicurezza, anche in considerazione della sempre
più rapida trasformazione tecnologica e sociale;
è) nel richiamare l'attenzione sulla dimensione " partecipazione " per
ogni iniziativa di sicurezza e di formazione alla sicurezza, specie
a livello operaio.
2. Impostazione del volume
La linea direttiva che si potrà rilevare e che rappresenta il frutto
dell'elaborazione critica degli autori sulla molteplice documentazione
raccolta è sostanzialmente riconducibile alla formulazione e alla
giustificazione , in termini scientifici e applicativi, delle seguenti
proposizioni:
- la responsabilità della sicurezza non può e non deve essere delegata
a singoli organi aziendali o pubblici, ma deve anche essere assunta.come
responsabilità diretta da tutti i lavoratori, per ciò che a ciascuno di
essi compete;
- la formazione alla sicurezza non viene presentata in termini puramente
tecnici e applicativi ( non vengono cioè fornite "ricette" su come
"formare" dirigenti, quadri aziendali o sindacali, capisquadra, operai ); e ciò non solo perchè ogni situazione aziendale e organizzativa è
specifica, oppure perchè le ricerche e le esperienze sulla formazione
alla sicurezza in termini di affidabilità sono ancora poche, ma special­
mente perchè è compito degli utilizzatori ai vari livelli identificare
fini e mezzi di esperienze di sicurezza che li riguardino ( tenendo
presente - beninteso - la prospettiva ergonomica che è in questo volume
presentata ) ;
- le indicazioni operative dovrebbero pertanto scaturire dalla riflessione
critica degli utilizzatori del presente volume sul contenuto sia della
I che della II parte.
Il volume è stato articolato in due parti centrali, precedute da una
"Introduzione" e seguite da una "Conclusione".
Nella I parte ( Punti di riferimento ) viene definito ( Cap. T ),
seguendo l'orientamento delle ricerche fi.E.E. negli ultimi 5 anni, il
problema della sicurezza del lavoro nel quadro del concetto di affida­
bilità. Vengono fornite indicazioni sugli sviluppi della ricerca ergono­
mica e sulla Teoria Generale dei Sistemi che permettono di collocare
il discorso sulla sicurezza-affidabilità in una più ampia corrente di

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