La costruzione dell immagine del sovrano nella Francia del primo Seicento - article ; n°1 ; vol.99, pg 337-370
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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes - Année 1987 - Volume 99 - Numéro 1 - Pages 337-370
Monica Ferrari, La costruzione dell'immagine del sovrano nella Francia del primo Seicento, p. 337-370. Questo articolo si propone di analizzare i modelli e i contromodelli di regalità messi in atto dal dibattito pedagogico-politico in Francia durante la minorità di Luigi XIII. All'autrice interessa soprattutto mettere in luce le strategie volte ad insegnare al delfino - poi re - il métier di sovrano e presenti in modo particolarmente significativo in due opere del «premier médecin» di Luigi XIII, Jean Héroard. Si tratta da un lato del Journal, che resoconta giorno per giorno ogni particolare della vita del principe, e dall'altro dell' Institution du prince (scritta in occasione del «passaggio agli uomini» del delfino all'età di sette anni), appartenente ad un genere letterario di lunga durata - completamente eterogeneo rispetto a quello dei Journaux e dei Mémoires - che affonda le sue radici negli Specula (v. rétro) principis del mondo carolingio e che si propone di disegnare l'immagine ideale del monarca. Il problema dell'educazione del sovrano (qui osservato anche attraverso le Institutions di altri membri dell'« entourage immédiat» di Luigi XIII) e del «roi mineur» in particolare - proiettato dalla sua duplice natura in tempi e spazi meta-umani, ma al tempo stesso « enfant», soggetto a causa della sua condizione infantile ad una disciplina che organizza i suoi spazi e i suoi tempi - si pone corne il luogo privilegiato per una storia dell'immaginario del potere nella Francia della prima meta del Seicento.
34 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié le 01 janvier 1987
Nombre de lectures 57
Langue Italiano
Poids de l'ouvrage 2 Mo

Extrait

Monica Ferrari
La costruzione dell'immagine del sovrano nella Francia del
primo Seicento
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes T. 99, N°1. 1987. pp. 337-370.
Riassunto
Monica Ferrari, La costruzione dell'immagine del sovrano nella Francia del primo Seicento, p. 337-370.
Questo articolo si propone di analizzare i modelli e i contromodelli di regalità messi in atto dal dibattito pedagogico-politico in
Francia durante la minorità di Luigi XIII. All'autrice interessa soprattutto mettere in luce le strategie volte ad insegnare al delfino -
poi re - il métier di sovrano e presenti in modo particolarmente significativo in due opere del «premier médecin» di Luigi XIII, Jean
Héroard. Si tratta da un lato del Journal, che resoconta giorno per giorno ogni particolare della vita del principe, e dall'altro dell'
Institution du prince (scritta in occasione del «passaggio agli uomini» del delfino all'età di sette anni), appartenente ad un genere
letterario di lunga durata - completamente eterogeneo rispetto a quello dei Journaux e dei Mémoires - che affonda le sue radici
negli Specula
(v. rétro) principis del mondo carolingio e che si propone di disegnare l'immagine ideale del monarca. Il problema dell'educazione
del sovrano (qui osservato anche attraverso le Institutions di altri membri dell'« entourage immédiat» di Luigi XIII) e del «roi
mineur» in particolare - proiettato dalla sua duplice natura in tempi e spazi meta-umani, ma al tempo stesso « enfant», soggetto a
causa della sua condizione infantile ad una disciplina che organizza i suoi spazi e i suoi tempi - si pone corne il luogo privilegiato
per una storia dell'immaginario del potere nella Francia della prima meta del Seicento.
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Ferrari Monica. La costruzione dell'immagine del sovrano nella Francia del primo Seicento. In: Mélanges de l'Ecole française de
Rome. Moyen-Age, Temps modernes T. 99, N°1. 1987. pp. 337-370.
doi : 10.3406/mefr.1987.2912
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5110_1987_num_99_1_2912MONICA FERRARI
LA COSTRUZIONE DELL'IMMAGINE DI SOVRANO
NELLA FRANCIA DEL PRIMO SEICENTO
All'inizio del XVII secolo la monarchia di Francia ha appena subito
un cambio di dinastia e si mostra quindi particolarmente sensibile ad
un'operazione che agisce fortemente sull'immaginario sociale1 e che
tende ad imporre un ideale di sovrano che risponda alle nuove modalità
di gestione del potere, garantendone al tempo stesso la continuità e la
legittimità.
Dopo le guerre della Lega, che hanno segnato la fine della potenza
dei Valois ed anche una profonda crisi economica, politica e sociale che
investe tutto il paese, é necessario lavorare alla costituzione di una mo
narchia che, pur conservando delle caratteristiche specifiche, si dimostri
comunque fedele ai principi che ispirano l'assenza della regalità francese
e che sia in grado di risollevarne le sorti. Intorno ad Enrico IV convcrtito
al cattolicesimo si costituisce un movimento di adesione e di esaltazione
della nuova monarchia. Il sovrano è investito di un carisma che fa di lui,
ad un tempo, il rex christianissimus e l'Èrcole gallico, l'eroe del mito clas
sico che porta nell'era cristiana una nuova età, una nuova legge, un seco
lo d'oro. La conversione di Enrico IV rappresenta per molti il corona
mento di ogni aspirazione irenica; al regno del nuovo sovrano vengono
associate immagini di eroi del passato che, come Èrcole, consentono una
renovatio, la proiezione in un futuro più radioso2.
1 Sulla storia dell'immaginario: Aa.Vv., Histoire et imaginaire, Parigi, 1986;
B. Baczko, Immaginazione sociale, in Enciclopedia Einaudi, Torino, 1979, t. 7, p. 55-
92.
2 C. Vivanti, Lotta politica e pace religiosa in Francia tra Cinque e Seicento.
Torino, 1963. Si veda in particolare il saggio intitolato «II mito dell'Ercole Gallico»,
p. 74-131; M. R. Jung, Hercule dans la littérature française du XVIe siècle, Ginevra,
1966, p. 174; J. Huppert, The idea of Perfect History, Urbana, Chicago, Londra,
MEFRM - 99 - 1987 - 1, p. 337-370. 24 338 MONICA FERRARI
Se Enrico IV è stato al centro di un movimento di propaganda
monarchica tanto potente, anche il figlio, il Delfino di Francia diviene
immediatamente, dal giorno della sua nascita, qualcosa di più di un
enfant : diventa l'erede designato di tutta una dinastia. Luigi XIII, figlio
di Enrico IV e di Maria de Medici, è il primo Delfino dei Borbone, è il
figlio dell'Ercole Gallico, è il coronamento e il simbolo degli ideali di
renovatio. Il suo iter formativo e la vicenda educativa che caratterizza
ogni momento della sua infanzia, ogni tappa dell'evoluzione che lo porte
rà a divenire il re di tutta la Francia, si propongono proprio per questo
come il luogo privilegiato per osservare il complesso sistema di pratiche e
di interventi volti a plasmare nella sua persona il nuovo aspetto della
monarchia e a farne, ancora una volta, nel rispetto della tradizione, il
simbolo di un potere che non muore mai e che, come la fenice, risorge
dalle sue ceneri3. Grazie ai documenti di cui disponiamo è possibile rico
struire nei dettagli il «quotidiano» della vicenda educativa di questo
enfant royal, valutando il tipo di strategie sottese all'intervento educativo.
D'altro canto è possibile inseguire non solo alcune modalità del vissuto
del futuro re ma anche il progetto utopico che disegna un nuovo assetto
del potere e vedere le relazioni che questa operazione teorica intesse con
la pratica della nourriture del sovrano. Per quanto riguarda Luigi XIII
infatti, possiamo usufruire di un duplice ordine di documenti, molto
diversi tra loro e appartenenti a due generi letterari estremamente etero
genei4, che tracciano però due ritratti quasi complementari dello stesso
sovrano. Se da una parte disponiamo di un certo numero di Institutions
che mettono a fuoco l'immagine ideale del monarca, d'altro canto è possi
bile utilizzare un documento eccezionale quale è il Journal de Jean Hé-
roard5, che segue da vicino per 28 anni il Delfino, poi re, e da cui emer
gono preziose indicazioni su una paideia intenta a costituire giorno per
giorno, facendo i conti con il carattere stesso delì'enfant royal, un sovrano
il più possibile conforme alla propria immagine ideale.
1970; F. A. Yates, Astrea. The Imperial Theme in the Sixteenth Century, Londra e
Boston, 1975 (tr. it. Astrea, L'idea di impero nel Cinquecento), Torino, 1977. Si veda
il saggio intitolato « Astrea e l'Èrcole Gallico », p. 242 e ssq.
3 Remonstrances a la royne sur l'éducation et instruction du Roy, ms. fr. 3804
fol. 48v, Bibliothèque nationale, Parigi.
4 Aa.Vv., Théorie des genres. Parigi, 1986.
5 J. Héroard, Histoire particulière de Louis XIII, ms. fr. 4022-4027, Bibliothè
que nationale, Parigi. Si veda, in questo stesso volume, supra, p. 303 nota 1, infra,
p. 371, nota 1 e p. 391 nota 1. COSTRUZIONE DELL'IMMAGINE DI SOVRANO 339 LA
La duplice natura del Delfino di Francia
La pluralità di aspettative e al tempo stesso la pregnanza di significa
to connessi alla persona di questo enfant royal che chiude un'età e ne
apre una nuova sono visibili in molti passi del Journal di Héroard. Anzi
tutto il Delfino vi appare come il destinatario di una serie di interventi
formativi, ma anche come un soggetto politico investito di un carisma che
lo autorizzerebbe a prescinderne.
Proprio il complesso svolgersi di questo récit mostra la duplice natu
ra del destinatario ideale del modello pedagogico che traspare tra le
righe, che è enfant - soggetto ad una disciplina del tempo
che regola l'impiego dello spazio - e re, bambino determinato eteronoma-
mente eppure comunque al di sopra della propria infanzia e della condi
zione umana grazie al suo titolo e al suo rango, che fanno del sovrano un
essere doppio, presente nella dimensione storica come uomo e nella
dimensione simbolica come incarnazione del corpo politico6. Infatti se la storica concreta presuppone la necessità della «nourriture» e
di un plurimo movimento pedagogico, che aiuti X enfant ad apprendere il
proprio mestiere, d'altro canto la dimensione simbolica del corpo del
futuro re si impone già con tanta evidenza da consentire al Delfino, pr
ima ancora di avere compiuto sei anni - e precisamente il 12 aprile 1607,
dunque prima della morte del padre e prima di essere consacrato re - di
gestire una cerimonia solenne, tradizionalmente riservata al re di Franc
ia, che consiste nel rito in cui il sovrano lava i piedi ai poveri.
Seguendo nel Journal le tracce delle «gesta» del Delfino ci troviamo
più che mai all'interno di un movimento dicotomico, in cui da un lato si
scorge un enfant royal che ha bisogno di essere educato al proprio mestie
re e dall'altro un roi enfant già in pieno possesso di tutte quelle doti ecce
zionali che

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