DODICI AZIONI DI GOVERNO
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Il programma illusorio di Veltroni. A cura dell'Ufficio di Segreteria Politica Federale. 1. DODICI AZIONI DI GOVERNO. 8. IMPRESE PIÙ FORTI, PER ...

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Il programma illusorio di Veltroni DODICI AZIONI DI GOVERNO 8. IMPRESE PIÙ FORTI, PER COMPETERE MEGLIO a) Nuove regole, per andare oltre il capitalismo “relazionale” Il programma elettorale del PD afferma: “2. Una seconda iniziativa normativa riguarda qualche modifica da apportare alla Legge del 2001 sul nuovo diritto societario. In particolare,si tratterebbe di incentivare a quotarsi in mercati regolamentati le società per azioni non quotate ma con caratteristiche da quotate, riducendo i divari fra i requisiti richiesti alle Spa quotate e quelli richiesti alle Spa ‘aperte’ non quotate; alleggerire la regolamentazione delle Spa ‘chiuse’ e, come tali, non quotate”. Per quanto riguarda la riforma del diritto societario, di cui si parlava già dal 1942, è stato il precedente governo della CdL ad approvare in tempi breviuna nuova normativa mediante la predisposizione di strumenti giuridici più flessibili, agili e moderni in risposta alle esigenze del mercato. Col primo gennaio 2004 sono entrati in vigore i due decreti legislativi che stabiliscono la riforma del diritto societario, il primo riscrive la disciplina codicistica delle società di capitali e delle società cooperative, ed il secondo dispone nuove regole per il processo societario. Per quanto riguarda lo specifico punto in cui il PD propone di ridurre il divario fra le società quotate e le non quotate, proprio tale tema è già stato oggetto della citata riforma del diritto societario. b) Basta col fondo perduto: tutto per la ricerca e l’innovazione Il programma elettorale del PD afferma:“Le politiche per il rilancio della competitività delle imprese dovranno puntare sulla ricerca e l’innovazione […]” Tutto il paragrafo esprime concetti scontati e ritenuti probabilmente accattivantiin campagna elettorale. In realtà, è noto che le imprese sono competitive nel momento si trovano in una condizione di parità rispetto ai concorrenti. Ciò significa meno tasse, meno burocrazia, interventi sul costo del lavoro e sui contratti. Possiamo chiederci se costituisce un aiuto alle imprese il dimenticato “scippo del TFR”. Possiamo chiedere a Veltroni, che è stato eletto per la prima volta parlamentare nel 1987, quanti soldi a fondo perso sono stati dati nel corso degli anni. Possiamo anche chiederci come mai, dopo aver massacrato lepiccole e piccolissime imprese, ora se ne riscopre la “vitalità” e si scopra la necessità di valorizzarle. Ma, appunto, siamo in campagna elettorale!
A cura dell’Ufficio di Segreteria Politica Federale
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Il programma illusorio di Veltroni c) Contro la burocrazia: semplificare la vita a cittadini e imprese Il programma elettorale del PD afferma:“Alla pressione fiscale andrebbe aggiunta la pressione burocratica, cioè il peso (monetario) delle procedure burocratiche addossate ai cittadini e alle imprese”. Il tema della semplificazione della burocrazia è da sempre uno dei punti forti delle idee della Lega Nord. Ed è un tema strettamente connesso alla questione generale della Pubblica Amministrazione. Una Pubblica Amministrazione che necessita di un profondo cambiamento. Dal secondo dopoguerra ad oggi il nostro Paese è stato ingessato in una struttura burocratica rigida ed altamente improduttiva. Da qui la necessità primaria di intervenire per cambiare la mentalità ed il modo di agire delle amministrazioni pubbliche. Insieme alla Francia, infatti, siamo tra i primi Paesi al mondo per il numero abnorme di leggi, regolamenti, direttive ecc. che ingessano il nostro sistema legislativo e burocratico. In una parola, bisogna procedere sulla strada della semplificazione, ma quella vera, non quelle prodotta in questi anni dalla Sinistra (decentramento amministrativo e Leggi Bassanini). Una seria riforma della macchina amministrativo-burocratica dello Stato non può prescindere da un intervento di modifica costituzionale che renda il nostro sistema istituzionale simile a quello delle più grandi democrazieoccidentali. E questo sarà possibile solo realizzando quanto il nostro Movimento va ripetendo da anni: la Riforma dello Stato in senso federalista. La Sinistra, però, continua a smentire sé stessa. O meglio, una volta lette le affermazioni generiche e rivolte unicamente alla propaganda, contenute in questo paragrafo, ci si accorge come i fatti smentiscono quanto scritto dal PDdato che le idee proposte non trovano alcuna applicazione. Già due anni fa, nel famoso programma elettorale onnisciente (le 281 pagine di Prodi e compagni), vi era una parte completamente dedicata alla semplificazione della Pubblica Amministrazione. Ma sappiamo bene cosa il Governo Prodi uscente ha fatto su questo tema nei suoi venti mesi di vita: assolutamente nulla. d) Promuovere la buona agricoltura Il programma elettorale del PD afferma: “1. Spostare più risorse comunitarie dagli aiuti diretti al mercato verso le Politiche di Sviluppo Rurale (con particolare riferimento alle zone svantaggiate e di montagna), in coerenza con lo spirito della riforma della Politica Agricola Comune (PAC), che è stato sostanzialmente tradito nella sua applicazione. 2. Incentivare la diffusione dell'agricoltura biologica, utilizzando al meglio lo strumento del relativo Piano e prevedendo la creazione di un Marchio per il Biologico italiano[20]. 3. Avviare un intervento coerente ed organico per lo sviluppo delle bioenergie, che dia un quadro di certezze nel lungo periodo, sia per quanto riguarda gli incentivi fiscali, sia per quanto riguarda l'assetto normativo. 4. Porre un efficace freno al processo di continuaerosione delle superfici destinate all'agricoltura da parte di altre tipologie di utilizzo. 5. Dare finalmente attuazione alla legge sull'indicazione in etichetta dell'origine delle materie prime agricole trasformate.
A cura dell’Ufficio di Segreteria Politica Federale
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Il programma illusorio di Veltroni 6. Favorire la filiera corta e il rapporto diretto tra i produttori agricoli e agroalimentari e i consumatori. 7. Difendere i marchi DOP e IGP a livello comunitario e in sede di accordi WTO. 8. Intensificare il sistema dei controlli per combattere l' "agropirateria" e le frodi alimentari”.Il programma elettorale del PD riporta una serie di dichiarazioni di intenti in massima parte condivisibili. La scarsa determinazione del Governo uscente su alcuni aspetti-chiave della politica agricola nazionale, come la tutela dei nostriprodotti nei confronti delle importazioni estere, rendono però poco credibili le promesse elettorali della Sinistra. Su alcuni degli aspetti più “vicini” al cittadino, come la chiarezza delle etichette dei prodotti alimentari, il Governo della CdL aveva posto delle basi finalmente serie, dal punto di vista legislativo, che il Governo Prodi non ha saputo, o voluto, attuare nei suoi due anni di mandato. La Lega Nord ritiene che il Governo debba lasciare, nell’ottica di una crescente sussidiarietà, la maggior libertà possibile alle Regioni e, allo stesso tempo, si debba presentare forte in sede comunitaria dove, oggi, si profilano le cruciali battaglie per le questioni chiave della nostra agricoltura. Senza un atteggiamento deciso nelle sedi negoziali comunitarie, non si può ergersi a “difensori” del comparto agricolo; troppo spesso abbiamo subito vere e proprie imposizioni di una politica comunitaria “tagliata su misura” di altri stati membri. In questo senso va rivista l’applicazione della PAC (Politica Agricola Comune) senza dimenticare che il principio della “produzione” rimane unvalore fondamentale della nostra agricoltura padana.e) Turismo: lo stato promuova l’Italia nel mondo Il programma elettorale del PD afferma: “In attesa di una riforma del Titolo V della Costituzione, attraverso un'azione concertata con le Regioni deve essere riassunta in capo allo Stato la definizione della strategia nazionale per lo sviluppo del Turismo. Deve invecerestare affidata alle Regioni la gestione delle politiche di regolazione e sostegno delle attività turistiche”. Su quanto contenuto in questo paragrafo, basterebbe leggere il nostro commento alla Legge Finanziaria per il 2008. Del resto, ripensando a tutto quello che l’ex Governo Prodi non ha fatto dal lato del turismo, queste sembrano solo tante parole vuote, prive di significato concreto. Un fatto su tutti basta a definire le frasi contenute inquesto paragrafo come semplici affermazioni generiche prive di significato concreto: il fallimento del portale per il turismo del nostro Paese (www.italia.it). Definito anche come il Portale Italia o Portale del turismo italiano, venne presentato in grande stile dal MinistroRutelli alla BIT 2007 (Borsa Internazionale del Turismo). In sostanza, il portale avrebbe dovuto rappresentare, sempre nelle intenzioni del Governo Prodi, la vetrina per eccellenza del nostro sistema-Paese, così da attrarre in Italia turisti da tutto il mondo. Solo che il portale ha cessato le pubblicazioni il 21 gennaio scorso, e da quel giorno non esiste più. E dire che i costi del sito web, stanziati solo per l’avvio dell’operazione, corrispondono a ben45 milioni di euro. Una belle cifra, non c’è che dire.
A cura dell’Ufficio di Segreteria Politica Federale
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Il programma illusorio di Veltroni In una nota dello stesso Ministro Rutelli – alquanto grottesca – si giunge addirittura a sostenere che le responsabilità del fallimento del progetto del Portale web sul turismo del Paese siano da attribuire al precedente Governo. Ancorauna volta, la classica politica dello scaricabarile. Il Governo Prodi, che finalmente è stato sfiduciato dal Parlamento (dopo essere già stato sfiduciato nei fatti dall’intero Paese), sostiene di avere fatto molto per il Paese, e tra questo molto inserisce anche il turismo. Consideriamo, però, solo qualche dato, in modo tale da smentire immediatamente certe posizioni, che risultano essere di sola propaganda. L’Italia, fino agli anni ‘ 70 era al primo posto, nel mondo, per arrivi e presenze turistiche. Oggi, al contrario, questa posizione è un po’ diversa. L’Italia è infatti al quarto posto (nel mondo) nella gerarchia delle destinazioni mondiali. Se poi consideriamo il patrimonio artistico del Paese, dobbiamo ricordare che l’Italia possiede 1/3 del patrimonio artistico di tutto il pianeta. Ma il turismo rappresenta, però, solo il 10,8% del PIL del Paese, contro il 18,2% della Spagna. Sono questi i dati che dovrebbero fare riflettere e che inchiodano Prodi e Veltroni alle loro responsabilità. Noi pensiamo che il patrimonio artistico sia una delle radici della nostra identità, sia a livello nazionale che locale. Essenziale appare dunque la tutela, la conservazione e la valorizzazione di questa inestimabile ricchezza artistica, storica, culturale e ambientale che non ha eguali nel mondo. Cosa che, ovviamente, la Sinistra non è stata in grado di fare. Affermazione confermata, tra l’altro, anche dall’ultimo Rapporto del World Economic Forum che, impietoso nei confronti della scarsa competitività turistica del nostro Paese, i afferma che “il Governo non ha valorizzato questo settore”. f) Più democrazia economica Il programma elettorale del PD afferma: “Imprenditore e lavoratore sono legati da un “comune destino”. E’ quindi necessario dare avvio a forme più avanzate di democrazia economica, anche per consentire ai lavoratori di partecipare ai profitti dell’impresa […]“. Tante belle parole!Prioritario è innanzitutto restituire il potere d’acquisto alle retribuzioni dei lavoratori, perché oggi i lavoratori italiani, con i loro bassi stipendi, non riescono più ad arrivare a fine mese. Poi, a pancia piena, si può anche discuteredi democrazia economica con le imprese. Per farlo però,bisogna tener presente che delle 4,3 milioni di imprese attive in Italia nel 2005 (ultimi dati Istat del 27 luglio 2007), il 95% delle imprese, pari a 4 milioni, aveva meno di 10 dipendenti. Questo significa che per rendere possibile l’azionariato dei lavoratori dipendenti, oltre a rivedere la legislazione sulle società per azioni, bisogna prima di tutto tener conto della realtà imprenditoriale italiana. Marzo 2008
A cura dell’Ufficio di Segreteria Politica Federale
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