I comuni e l Europa
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Commissione delle Comunità europee I COMUNI E L'EUROPA GUIDA PRATICA DEI GEMELLAGGI Commissione delle Comunità europee I COMUNI E L'EUROPA GUIDA PRATICA DEI GEMELLAGGI Documento realizzato dal segretariato generale della Commissione delle Comunità europee sotto la direzione di Michel BOURGÈS-MAUNOURY e di Barbara LÜCKE, con la collaborazione del Collegio d'Europa di Bruges e dell'Istituto europeo di amministrazione pubblica di Maastricht. Una scheda bibliografica figura alla fine del volume. Coordinamento: E. Bellocchi Disegni e pittogrammi: T. de Halleux Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, 1992 ISBN 92-826-1993-1 CECA-CEE-CEEA, Bruxelles · Lussemburgo, 1991 Riproduzione autorizzata, salvo a fini commerciali, con citazione della fonte. Printed in Germany Prefazione L'Europa non può progredire verso la sua unità senza l'adesione e il coin­volgimento dei suoi cittadini. Non si sottolineerà mai abbastanza l'im­portanza della dimensione umana della nostra Comunità dato che i suoi obiettivi di ordine economico, monetario e politico non costituiscono in alcun modo un fine in sé, ma piuttosto un mezzo per soddisfare le aspira­zioni più profonde degli uomini che la compongono e per rispondere alle loro esigenze legittime di benessere e di pace.

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Commissione delle Comunità europee
I COMUNI
E L'EUROPA
GUIDA PRATICA DEI GEMELLAGGI Commissione delle Comunità europee
I COMUNI
E L'EUROPA
GUIDA PRATICA DEI GEMELLAGGI
Documento realizzato dal segretariato generale della Commissione delle Comunità europee sotto
la direzione di Michel BOURGÈS-MAUNOURY e di Barbara LÜCKE, con la collaborazione
del Collegio d'Europa di Bruges e dell'Istituto europeo di amministrazione pubblica di
Maastricht. Una scheda bibliografica figura alla fine del volume.
Coordinamento: E. Bellocchi
Disegni e pittogrammi: T. de Halleux
Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, 1992
ISBN 92-826-1993-1
CECA-CEE-CEEA, Bruxelles · Lussemburgo, 1991
Riproduzione autorizzata, salvo a fini commerciali, con citazione della fonte.
Printed in Germany Prefazione
L'Europa non può progredire verso la sua unità senza l'adesione e il coin­
volgimento dei suoi cittadini. Non si sottolineerà mai abbastanza l'im­
portanza della dimensione umana della nostra Comunità dato che i suoi
obiettivi di ordine economico, monetario e politico non costituiscono in
alcun modo un fine in sé, ma piuttosto un mezzo per soddisfare le aspira­
zioni più profonde degli uomini che la compongono e per rispondere alle
loro esigenze legittime di benessere e di pace.
L'esercizio della sovranità condivisa, a qualsivoglia livello — e si tratta
proprio di un condividere e non di un trasferire come alcuni sostengono
a torto — va di pari passo con il godimento delle libertà democratiche
e la decentralizzazione delle responsabilità. Queste sono le basi su cui
stiamo costruendo l'Europa, che non abbiamo mai pensato e voluto co­
me un superstato centralizzato e burocratico.
Per questo motivo l'Europa dei cittadini è ben più di una formula: è
l'espressione di un impegno degli uomini e delle donne d'Europa a
favore degli ideali che conferiscono all'impostazione comunitaria la sua
singolarità esprimendone al tempo stesso il carattere innovatore.
In questo contesto i gemellaggi di comuni offrono un quadro d'azione
privilegiato, poiché ognuno di essi rappresenta un legame in più che con­
tribuisce a consolidare le fondamenta della costruzione europea. Essi so­
no la manifestazione chiara della volontà delle popolazioni e dei loro rap­
presentanti locali di partecipare direttamente a questa costruzione, ed
inoltre consentono di radicare gli scambi tra città nell'humus di tradizio­
ni e culture diverse, valorizzando così in modo creativo e fecondo la ric­
chezza del nostro continente che è appunto la diversità. L'Europa diven­
ta allora esperienza vissuta in modo diretto e concreto, non affidata sol­
tanto a intermediari lontani. La rete dei gemellaggi nella Comunità rap­
presenta dunque una forza potenziale al servizio di un ideale, che sarà
opportuno sviluppare ulteriormente in futuro.
Jacques DELORS
Presidente
della Commissione
delle Comunità europee INDICE
1 — I gemellaggi e la Comunità 9
1. Le città costruiscono l'Europa 10
2. L'azione della Comunità1
3. L'aiuto ai gemellaggi2
2 — Concezione di un gemellaggio 15
1. Un quadro privilegiato 16
2. Uno strumento di solidarietà
3. La realizzazione concreta7
4. Una dinamica nuova 21
3 — Strutture territoriali e situazione
dei gemellaggi per Stato membro 2
1. Belgique/België 3
2. Danmark9
3. Deutschland 44
4. Ellada 51
5. España6
6. France 62
7. Ireland
8. Italia 7
9. Luxembourg 80
10. Nederland5
11. Portugal 9
12. United Kingdom7 4 — I contributi comunitari e gli operatori locali 105
1. La politica regionale e gli strumenti strutturali della Comunità 106
2. Programmi, azioni, reti comunitarie 110
• Sviluppo regionale, ambiente Ili
• Istruzione, formazione 12
• Impiego, affari sociali 135
• Imprese, ricerca, nuove tecnologie 141
• Informazione, cultura
5 — Informazioni di base sulla Comunità 153
1. Le principali tappe della costruzione europea 154
2. I trattati 159
3. Le istituzioni 160
4. Il mercato interno europeo 173
5. Dopo il 19934
Allegati i76 1
I gemellaggi
e la Comunità
Dopo quattro decenni d'esistenza, i gemellaggi tra le città eu­
ropee conservano un interesse sempre vivo: l'idea iniziale si è
andata evolvendo contemporaneamente alla necessità di
scambiare esperienze in tutti i settori della vita locale. Nel cor­
so degli anni, i gemellaggi sono stati capaci di tessere nella Co­
munità una trama estremamente fitta che si sta ulteriormente
rafforzando, sia per la domanda di città fino ad ora rimaste al
di fuori della rete sia perché i comuni già gemellati moltiplica­
no i loro partner stranieri. I comuni e l'Europa
>
1. Le città costruiscono l'Europa
Il 1993, anno dell'apertura del mercato unico, stabilirà una dinamica
nuova nelle relazioni europee. La situazione del tutto nuova, nata dalla
eliminazione delle frontiere interne della Comunità europea, aprirà pro­
spettive immense. In tutti i settori, gli scambi non verranno più frenati,
come è stato finora, da barriere ed ostacoli divenuti oggi del tutto supera­
ti. Mobilità e apertura sono le molle che devono permettere al nostro con­
tinente di conoscere un nuovo vigore e un accresciuto dinamismo, senza
i quali non sarà possibile assicurare il progresso, il benessere o, più sempli­
cemente, la pace. Un numero sempre maggiore di persone si rende fortu­
natamente conto che in futuro non ci si potrà più rinchiudere nei confini
del proprio paese e che la sola via praticabile è un'intensa cooperazione
con i propri «vicini».
Le città gemellate non hanno comunque avuto bisogno di una data speci­
fica per mobilitarsi a favore dell'idea europea. Anzi, esse spesso hanno
contribuito a preparare il terreno. Le città hanno sempre effettuato scam­
bi fra loro; le azioni di gemellaggio possono sembrare iniziative artigiana­
li e scarsamente importanti, ma rappresentano, se messe Γ una accanto
all'altra, un fenomeno di considerevole importanza.
L'idea del gemellaggio è nata in Europa e nel corso degli ultimi qua­
rant'anni si è sviluppata principalmente in quest'area geografica, soprat­
tutto per iniziativa di due grandi organizzazioni: il Consiglio dei comuni
e delle regioni d'Europa (CCRE) e la Federazione mondiale delle città
unite (FMCU). Attualmente, partecipano al movimento più di 8 000 col­
lettività locali dell'intera Europa occidentale; l'88% di queste fa parte di
un paese della Comunità europea, sia che si tratti di piccoli paesi che di
grandi città.
In ciascuno dei nostri paesi, si assiste oggi a un risveglio d'interesse per
la dimensione e la vita locali. Uno dei pilastri della democrazia è rappre­
sentato infatti dalla libertà dei
cittadini di partecipare attiva­
mente al livello di base della
nostra società (livello rappre­
sentato appunto dal quadro
comunale) e alla gestione degli
affari che li riguardano. Ecco
perché l'autonomia locale è la
condizione essenziale per l'ar­
monico sviluppo del «nucleo
urbano» e dei suoi abitanti.
A una simile presa di coscien­
za corrisponde l'idea di
un'Europa dei cittadini. La
10

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