Il Ludus de morte Claudii (Apocolocyntosis), un rebus storico-letterario - article ; n°1 ; vol.108, pg 241-262
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Il Ludus de morte Claudii (Apocolocyntosis), un rebus storico-letterario - article ; n°1 ; vol.108, pg 241-262

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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité - Année 1996 - Volume 108 - Numéro 1 - Pages 241-262
Emilio Rodríguez-Almeida, Il Ludus de morte Claudii (Apocolocyntosis), un rébus storico-letterario, p. 241-262. Vi si affrontano diversi argomenti interni all'opera, che suggeriscono con chiarezza l'insostenibilità dell'attribuzione a Seneca : argomento e sprito diametralmente opposto all'insegnamento del filosofo, «inattualità» di un possibile livore giustificativo (a sei anni dal ritorno di Seneca dall'esilio), la probabile descrizione del colossus Neronis in Velia contenuta nell'inno ad Apollo, l'ironie ripetute a dileggio della filosofia stoica, l'assenza di citazioni, da parte di contemporanei e successori, di quest'opera di Seneca, la citazione del culto «operante» di Claudio a Camulodunum (Colchester), il cui tempio, con Tacito in mano, sembra inaugurato non prima dell'anno 60... Si sospetta che l'opera sia frutto di un «revival» della saga claudiana in età flavia, ad opera di Marziale e la sua cerchia; si propone in (v. rétro) via teorica anche il nome di un possibile autore : il gaditano Canins Rufus, amico del poeta di Bilbilis.
22 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié par
Publié le 01 janvier 1996
Nombre de lectures 102
Langue Romanian
Poids de l'ouvrage 1 Mo

Extrait

Emilio Rodríguez-Almeida
Il Ludus de morte Claudii (Apocolocyntosis), un rebus storico-
letterario
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 108, N°1. 1996. pp. 241-262.
Riassunto
Emilio Rodríguez-Almeida, Il Ludus de morte Claudii (Apocolocyntosis), un rebus storico-letterario, p. 241-262.
Vi si affrontano diversi argomenti interni all'opera, che suggeriscono con chiarezza l'insostenibilità dell'attribuzione a Seneca :
argomento e sprito diametralmente opposto all'insegnamento del filosofo, «inattualità» di un possibile livore giustificativo (a sei
anni dal ritorno di Seneca dall'esilio), la probabile descrizione del colossus Neronis in Velia contenuta nell'inno ad Apollo, l'ironie
ripetute a dileggio della filosofia stoica, l'assenza di citazioni, da parte di contemporanei e successori, di quest'opera di Seneca,
la citazione del culto «operante» di Claudio a Camulodunum (Colchester), il cui tempio, con Tacito in mano, sembra inaugurato
non prima dell'anno 60... Si sospetta che l'opera sia frutto di un «revival» della saga claudiana in età flavia, ad opera di Marziale
e la sua cerchia; si propone in
(v. retro) via teorica anche il nome di un possibile autore : il gaditano Canins Rufus, amico del poeta di Bilbilis.
Citer ce document / Cite this document :
Rodríguez-Almeida Emilio. Il Ludus de morte Claudii (Apocolocyntosis), un rebus storico-letterario. In: Mélanges de l'Ecole
française de Rome. Antiquité T. 108, N°1. 1996. pp. 241-262.
doi : 10.3406/mefr.1996.1935
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1996_num_108_1_1935EMILIO RODRÎGUEZ ALMEIDA
IL LUDUS DE MORTE CLAUDII
(APOCOLOCYNTOSIS),
UN REBUS STORICO-LETTERARIO
Postulatur universe :
"Seneca ludum anno post Ch. 54/55
scribere debebat, alioquin minime scripsisset".
Atqui :
ludus multo post annum 54/55 scriptus est;
ergo :
Seneca ludum non scripsit.
1 - Chi ha scritto il Ludus de morte Claudii (Apocolocyntosis)?
L. Anneo Seneca, ispanico di Corduba nella Baetica, filosofo stoico,
saggista, precettore di Nerone, politico di alto livello e influenza, ugual
mente famoso per le sue opere che per la sua posizione pubblica durante
gli imperi di Claudio e di Nerone e la sua immensa fortuna, è troppo noto
perché io tenti qui un suo ritratto. Mi limiterò a tracciarne uno schizzo bio
grafico per summa capita.
Figlio del rettore Anneo Seneca 'il vecchio' (anch'egli di Corduba e di
famiglia di rango equestre), nasce verso il 5 a. C. Arriva a Roma fanciullo,
studia retorica con il padre e filosofia con valenti maestri (Atalo, stoico;
Socione, neopitagorico). Avvocato di grido, ebbe una carriera brillante fin
che, ormai ultra-quarantenne, un suo discorso nel senato irritò Caligola al
punto che salvò a stento la vita. Sono i suoi anni roventi. Siamo nel 39 d. C.
Due anni più tardi incappa in un nuovo infortunio : accusato di adulterio
con Livilla, figlia di Germanico e nipote del nuovo imperatore Claudio, vie
ne esiliato in Corsica, una durissima prova che ha prodotto per la posterità,
oltre ad alcuni pregevoli epigrammi, due trattati morali de consolatione,
uno a sua madre Helvia, l'altro al liberto imperiale Polybius. L'esilio finisce
nel 49, quando viene richiamato a corte per opera di Agrippina, nipote di
Claudio, diventata imperatrice : ella vuole Seneca a fianco del figlio quat-
MEFRA - 108 - 1996 1, p. 241-262. 16 242 EMILIO RODRIGUEZ ALMEIDA
tordicenne, Nerone, in favore del quale sta preparando la successione a
ll'impero, a danno di Britannico, figlio di Claudio.
La vita pubblica agitatissima, l'esilio, le successive responsabilità a
corte, non gli impediscono minimamente, a quanto pare, di scrivere in con
tinuazione, fino a risultare uno tra i più prolifici scrittori della latinità :
trattati moral-filosofici, dialoghi, saggi su geografia, geologia, storia natu
rale; lettere, tragedie, epigrammi... e perfino una satira menippea a sfondo
politico, il ludus de morte Claudii, ο Apocolocyntosis (titolo originale perso;
queste sono titolature dei manoscritti medioevali non facilmente interpret
abili), il tutto con uno stile che, se i puristi della lingua latina giudicano, a
volte, semplice e non troppo curato, brilla, invece, per immediatezza, fr
eschezza e originalità. Del successo di questo stile vivace e naturale testimo
nia l'altissimo numero delle opere di Seneca arrivate fino a noi, oltre a tan
te altre di cui abbiamo notizia.
Tra questa vastissima serie di opere, la più sorprendente, paradossale e
inspiegabile è il ludus, scritto in prosa e verso (caratteristica delle satirae
Menippeae di Vairone, a cui si ispira, e così denominate perché imitazione,
a loro volta, dello stile del satirico greco Menippo di Gadara). Tra tutte le
opere note di Seneca, questo componimento è un unicum assoluto : unica
satira, unico pezzo non morale, unico in cui l'autore viene meno ai rigidi
principi stoici non solo professati tutta la vita, ma espressi, soprattutto, in
opere eterne. E se la lingua è fortemente intinta nella sua tipica immediat
ezza e vivacità, lo spirito contrasta in modo che potremmo dire 'scandalos
o' e 'scioccante' con il legato ideale del filosofo e con la vita pratica (anche
politica, checché ne dicano i suoi detrattori) dell'uomo. Un rebus apparen
temente insolubile che gli specialisti della storia della letteratura latina, do
po non pochi tentennamenti, hanno finalmente appianato con il convinc
imento (ormai generale) che si tratti di un'opera estemporanea e occasional
e, dettata da opportunità politica e da un personale spirito di astiosa
rivincita contro il principe che lo aveva esiliato. Al massimo, si discute su
ll'immediatezza del componimento rispetto agli avvenimenti (tesi prevalent
e) ο su un rimando di qualche anno (cinque ο sei), già ben entro il regno di
Nerone. Ma l'argomento 'morale' (incompatibilità con lo spirito dello scrit
tore) è stato lasciato cadere in forma definitiva.
Il contenuto dell'opera, arrivata incompleta fino a noi (grossa lacuna
tra gli odierni capp. 7 e 8), è il seguente : il 13 ottobre (dell'anno 54) è nato
un novum saeculum : è morto, senza avere mai realmente vissuto, un im
peratore imbecille ed è cominciato il fulgido regno di un giovane principe
artista. Le Parche e Febo, entusiasti, fanno a gara nel garantirgli numerosi
anni d'oro. Intanto, Claudio scala l'Olimpo in cerca di un posto tra i divi,
sperando nell'aiuto di Èrcole e Diespiter, pronti a perorare la sua causa. IL LUDUS DE MORTE CLAUDII 243
Ma, sotto il severo sguardo di Giove, il resto del senatus divino si oppone
fieramente alla pretesa e, più di tutti, il divo Augusto, che si adonta di un
successore degenere e parricida. Sentenza inappellabile : Mercurio psycho-
pompos viene incaricato di condurlo negli Inferi, dove egli, senza essere
ascoltato a propria difesa, verrà da Eaco consegnato come servo a Caligola,
il quale glie lo rimanderà perché serva da addetto nell'istruzione dei pro
cessi alle anime in arrivo.
È l'inizio, "voglio tramandare ai posteri cosa sia successo il 13 ottobre
di un anno nuovo, principio di un epoca di felicità", quello che, col suo ca
rattere di in promptu da agli specialisti il convincimento che non possa
trattarsi che di qualcosa di estremamente recente, di avvenimenti che solo
in quanto commentati 'a caldo' possano giustificare il caustico spirito di
questa satira : passato un certo tempo, persa l'occasione della attualità,
non sarebbe stata scritta. Eppure, non mancano elementi interni di con
traddizione alla tesi, che hanno fatto riflettere alcuni autori, tra i quali
spicca Jocelyn M. C. Toynbee, che in un articolo del 1942 · ha posto sul tap
peto della discussione molti argomenti di peso in favore di uno spostament
o della data. Subito dopo, Arnaldo Momigliano2 controbattè le deduzioni
cronologiche della Toynbee, riproponendo la tesi della 'immediatezza asso
luta' tra racconto e avvenimenti. Vale la pena ripercorrere gli argomenti
dei due autori che hanno rappresentato l'ultima importante controversia
sul soggetto.
conceivable' l'idea domiToynbee rifiuta, in primo luogo, come 'hardly
nante che la motivazione di Seneca per scrivere la satira sia un "personal
spite, the rankling memory of his banishment" da parte di Claudio. Un re
sponsabile filosofo, un educatore di principi, non poteva mettere alla berli
na, per puro risentimento personale, l'autorità del senato che aveva conces
so la deificazione e la volontà di Agrippina, per non parlare del ridicolo che
sarebbe caduto sul giovane principe, che aveva pronunciato in pubblico la
laudatio funebris scrittagli dallo stesso Seneca3. Il fatto stesso che nel ludus
Nerone sia celebrato come un dio vivente (Apollo) contraddice l'idea di una
satira anti-divinizzazione. Che, poi, la satira sia stata scritta a ispirazione
di Agrippina allo scopo

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