Un monumento onorario dei Domizi dal Campidoglio - article ; n°1 ; vol.143, pg 209-223
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Publications de l'École française de Rome - Année 1991 - Volume 143 - Numéro 1 - Pages 209-223
L'iscrizione inedita reimpiegata come rivestimento di un compitum scoperto presso S. Omobono appartiene a un monumento dei Domitii Ahenobarbi, collocato in origine nell'area Capitolina, e databile intorno al 100 a.C. È probabile che esso sia stato realizzato dal console del 96 a.C, Cn. Domitius Ahenobarbus, in rapporto con lo scontro politico tra questi e il princeps senatus M. Emilio Scauro nel 104 a.C, oppure con l'assalto al Campidoglio, che si concluse con la morte di Saturnino e Glaucia. La demolizione del monumento, certamente anteriore al 7 a.C, si può spiegare con la proscrizione di Cn. Domitius Ahenobarbus, il futuro console del 32 a.C, identificato (sembra a torto) come uno dei cesaricidi. I ritratti
(v. retro) di famiglia che appaiono sulle monete coniate da quest'ultimo in oriente potrebbero riprodurre (con significato polemico) proprio le statue del monumento capitolino.
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Publié le 01 janvier 1991
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Langue Italiano
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Filippo Coarelli
Un monumento onorario dei Domizi dal Campidoglio
In: Epigrafia. Actes du colloque international d'épigraphie latine en mémoire de Attilio Degrassi pour le centenaire de
sa naissance. Actes de colloque de Rome (27-28 mai 1988). Rome : École Française de Rome, 1991. pp. 209-223.
(Publications de l'École française de Rome, 143)
Riassunto
L'iscrizione inedita reimpiegata come rivestimento di un compitum scoperto presso S. Omobono appartiene a un monumento dei
Domitii Ahenobarbi, collocato in origine nell'area Capitolina, e databile intorno al 100 a.C. È probabile che esso sia stato
realizzato dal console del 96 a.C, Cn. Domitius Ahenobarbus, in rapporto con lo scontro politico tra questi e il princeps senatus
M. Emilio Scauro nel 104 a.C, oppure con l'assalto al Campidoglio, che si concluse con la morte di Saturnino e Glaucia. La
demolizione del monumento, certamente anteriore al 7 a.C, si può spiegare con la proscrizione di Cn. Domitius Ahenobarbus, il
futuro console del 32 a.C, identificato (sembra a torto) come uno dei cesaricidi. I ritratti
(v. retro) di famiglia che appaiono sulle monete coniate da quest'ultimo in oriente potrebbero riprodurre (con significato polemico)
proprio le statue del monumento capitolino.
Citer ce document / Cite this document :
Coarelli Filippo. Un monumento onorario dei Domizi dal Campidoglio. In: Epigrafia. Actes du colloque international d'épigraphie
latine en mémoire de Attilio Degrassi pour le centenaire de sa naissance. Actes de colloque de Rome (27-28 mai 1988). Rome :
École Française de Rome, 1991. pp. 209-223. (Publications de l'École française de Rome, 143)
http://www.persee.fr/web/ouvrages/home/prescript/article/efr_0000-0000_1991_act_143_1_4101FILIPPO COARELLI
UN MONUMENTO ONORARIO DEI DOMIZI
DAL CAMPIDOGLIO
All'incrocio tra il vicus Iugarius e la via antica che corre sul lato
orientale dell'area sacra di S. Omobono, lungo il podio dei templi
gemelli, è conservato il basamento di un piccolo compitum, già da tem
po segnalato1, ma che non sembra aver mai attirato l'attenzione degli
studiosi (fig. 1). Sul lato lungo meridionale è riutilizzato, come lastra di
rivestimento, un blocco di travertino, su cui è incisa parte di un'iscri
zione, che costituisce l'oggetto di questa ricerca (fig. 2).
Il blocco, insieme ad altri analoghi, costituisce la prima assisa infe
riore del rivestimento del podio, il cui nucleo consiste di una gettata di
opera a sacco con frammenti di basalto e di travertino, legati da una
malta rossa con molti inclusi vulcanici, tipica dell'inizio dell'età imper
iale. Questa cronologia è confermata e precisata dalle residue sagome
del podio, ancora visibili sulla guancia a sinistra dell'originaria scalina
ta (tutta la parte destra del sacello non è più visibile, inglobata com 'è
entro la costruzione moderna che serve di ingresso ali" area sacra') : si
tratta di modanature molto semplici, confrontabili ad analoghi esempi,
certamente di età augustea. È questa la data che si può attribuire al
piccolo edificio (almeno per quanto riguarda la parte conservata), che
va quindi datato, come molti altri compita, intorno al 7 a.C.2.
Questo dato costituisce, ovviamente, un preciso terminus ante quem
per l'iscrizione, alla quale dobbiamo ora rivolgerci.
Il blocco su cui questa è incisa è visibile solo su tre facce : le due
laterali e quella superiore sono originarie, mentre quella inferiore è
1 Cfr. da ultimo F. Coarelli, // Foro Boario, Roma, 1988, p. 244.
2 È questa, come è noto, la data della ristrutturazione urbanistica di Roma, dovuta ad
Augusto : cfr. da ultimo F. Coarelli, in Kaiser Augustus und die verlorene Republik,
Magonza, 1988, p. 75-80. FILIPPO COARELLI 210
rozzamente tagliata, per venir adattata alla sua nuova funzione. La riga
superstite dell'iscrizione (vedremo in seguito che ve n'era certamente
un'altra sottostante) risulta di conseguenza mutilata nella parte inferior
e, secondo una linea nettamente inclinata da sinistra a destra, con let
tere via via più conservate procedendo nella stessa direzione.
L'unica dimensione corrispondente a quella originaria è la lun
ghezza (m 1,295), mentre l'altezza massima conservata è di m 0,23. Per
Fig. 1 - La posizione del compitum all'incrocio fra viens Iugarius e via lastricata lungo il
lato orientale del santuario di Fortuna e di Mater Matuta («area sacra» di S. Omobono). UN MONUMENTO ONORARIO DEI DOMIZI DAL CAMPIDOGLIO 211
Fig. 2 - Iscrizione repubblicana del compitum di S. Omobono.
quanto è possibile oggi vedere, anche in profondità il blocco sembra
tagliato : la dimensione attuale è di m 0,28, certamente di molto inferio
re all'originaria.
È interessante osservare subito che il rivestimento conservato del
compitum è costituito quasi esclusivamente di blocchi di travertino, che
presentano dimensioni e aspetto del tutto analoghi a quello con iscrizio
ne. È dunque probabile che alcuni di essi (e forse tutti) facessero parte,
insieme con quest'ultimo, di un unico monumento. Sembra così possibil
e, per analogia, la ricostruzione delle misure originarie del nostro bloc
co : 0,54 m di altezza per 0,67 circa di profondità. Questo dato è import
ante, perché può fornire una base concreta per la ricostruzione del
monumento, che doveva presentarsi, almeno sulle facce esterne, come
una struttura in opera quadrata di grossi blocchi di travertino.
I caratteri dell'iscrizione, piuttosto regolari, misurano quasi 11 cm
(in media, 10,8). Le lettere assumono una forma grosso modo quadrata,
con tratti orizzontali (ad esempio della D e della C) notevolmente pro
lungati. La Ο è perfettamente circolare e la M presenta angoli (l'inferio
re e i due superiori) praticamente identici. È da notare anche la presen
za di apicature, di tipo «aperto» anche alle estremità orizzontali. Gli
spazi sono per lo più ridottissimi, e i punti di separazione quadrati.
Tutte queste caratteristiche, insieme alla natura del materiale, per
mettono di precisare la cronologia dell'iscrizione negli anni compresi 212 FILIPPO COARELLI
Fig. 3.
tra gli ultimi decenni del II e i primi del I secolo a.C. Non ci si sbaglierà
di molto fissandone la data intorno al 100 a.C. : elementi determinanti
in proposito vanno considerati il prolungamento delle orizzontali, il
tipo delle apicature e i punti di separazione quadrati. Va anche notata
la dimensione delle lettere, piuttosto eccezionale per un monumento di
carattere onorario, la cui importanza emerge già da questo semplice
dato. Un altro elemento che si deve sottolineare è la probabile prove
nienza dell'iscrizione, che sembra da riconoscere nella sovrastante area
capitolina. Ciò emergerà meglio dall'esame della natura del monument
o : ma va fin d'ora ricordato che un numero notevole di reperti prove
nienti da questa stessa area è certamente precipitato dall'alto del Camp
idoglio, in occasione delle tante frane che hanno interessato questo
tratto della collina già a partire dall'antichità3. Tra questi è particola
rmente significativo il basamento di marmo nero, ora conservato nei
Musei Capitolini, che è stato giustamente identificato con il monumento
del Campidoglio, dedicato a Siila da Bocco4 : un monumento onorario
analogo a molti altri, che le fonti letterarie segnalano nell'area capitoli
na, dello stesso tipo al quale apparteneva, come vedremo, quello da cui
proviene la nostra epigrafe.
Nonostante il fatto che questa, a differenza degli altri casi ricordat
i, ci sia pervenuta non nella situazione originaria di caduta, ma già riu
sata ab antiquo, è praticamente certo che il luogo di provenienza sia da
3 Cfr. da ultimo G. Freyburger, Fides, Parigi, 1986, p. 270-71; Coarelli, // Foro Boar
io, cit., p. 243-4.
4 T. Hölscher, in Kaiser Augustus und die verlorene Republik, cit., p. 384-6 (con
bibliogr. prec). Va qui ricordata anche la basis Claudiorum Marcellorum, la cui presenza
sul Campidoglio ci è stata recentemente rivelata dalla scoperta di un diploma militare : S.
Dusanic, in Germania, 56, 1978, p. 461-75; Id., in Epigraphica, 46, 1984, p. 93. UN MONUMENTO ONORARIO DEI DOMIZI DAL CAMPIDOGLIO 213
riconoscere, anche in questo caso, nel soprastante Campidoglio. Ma su
questo torneremo più avanti. È indispensabile procedere, preliminar
mente, all'esame del contenuto dell'epigrafe.
La lettura non pone alcun problema :
[—^Domitio. Cn(aei) f(ilio) Cn(aeo). Do[mitio—]
Si tratta dunque di una serie di dediche a più personaggi della gens
Domitia, delle quali due sono parzialmente ricostruibili. È molto probab
ile che si trattasse di almeno tre dediche, come si può ricavare dalle
seguenti osservazioni :
1) il blocco, come si è detto, è completo su ambedue i lati; l'i
ncompletezza dell'iscrizione alle due estremità impone di ricostruire la
presenza originaria di almeno altri due blocchi;
2) il blocco di sinistra sembrerebb

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