Innovazione & trasferimento tecnologico
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ISSN 1560-8778Innovazione Trasferimento&Tecnologico3/04Donne imprenditriciPrepararsial successoPUBBLICATO DALLA COMMISSIONE EUROPEA • DIREZIONE GENERALE PER LE IMPRESE • MAGGIO 2004 Innovazione & Trasferimento TecnologicoVol. 3/04 l Maggio 20042Sommario Un uso migliore delle risorse3Notizie politiche Quest'anno il Consiglio europeo di primavera, la revisione annuale3 Vertice europeo delle imprese dei progressi economici dell'Unione, è stato oscurato dagli atten-5U n'anteprima del Piano d'azione per l'innovazione tati ai treni di Madrid. I dirigenti dell'Unione europea, natural-6 La stasi del brevetto comunitario mente, si sono concentrati su come reagire a questi avvenimenti7Libertà degli aiuti per la ricerca alle PMI anziché sui particolari del regolamento economico. Ma alla vigilia8 Il Piano d'azione incoraggerà l'imprenditorialità del vertice, le parti interessate di tutta Europa - in particolare l'in-dustria - hanno lanciato un messaggio chiarissimo che esprime lanecessità di un intervento da parte dei governi. Il Vertice europeodelle imprese (v. pag. 3) è stato un forum di fondamentale impor-10Dossier tanza in cui industriali di alto livello si sono impegnati a influire suiDonne imprenditrici politici. Gli oratori hanno sottolineato ripetutamente la necessità10 1. Gli ostacoli che frenano le donne imprenditrici che gli Stati membri intervengano per far sì che l'innovazione con-11 2.

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Innovazione&sarTontmerife Tecnologico 3 / 0 4
Donne imprenditrici Prepararsi al successo
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Innovazione & Trasferimento Tecnologicoesce sei volte all'anno, contemporaneamente in inglese, francese, tedesco, italiano e spagnolo, a cura della DG Imprese della Commissione europea, nell'ambito del Sesto pro-gramma quadro di ricerca della Commissione europea.
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Innovazione & Trasferimento Tecnologico
Pubblicato da: Commissione eu Unità Informazio EUFO 2295, L-2 Fax: +352 4301 http://www.cor
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, Direzione generale per le Imprese, omunicazione ssemburgo tt/itt-it/home.html
ropea né le persone che agiscono in suo nome sono he può essere fatto delle informazioni contenute nella e. Nonostante le energie profuse per assicurare la zioni, i lettori intenzionati ad approfondire le possibilità e sono invitati a verificare la validità dei dati rivolgendosi e/o consultando le fonti citate negli articoli stessi.
a, 2004 izzata a condizione che venga citata la fonte.
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Ripetere il messaggio
N O T I Z I E P O L I T I C H E
Al Vertice europeo delle imprese svoltosi lo scorso marzo a Bruxelles si sono riuniti rappresentanti di alto livello dell'industria europea, che hanno inviato un messaggio forte al Consiglio europeo circa la necessità di intervenire per migliorare la crescita e la competitività. Gli oratori non dubitano che gli obiettivi complessivi siano necessari, ma gli interventi attuati per raggiungerli sono stati finora insufficienti.
Il Vertice europeo delle imprese ha registrato il tutto esaurito per entrambe le giornate. Il terzo Vertice europeo delle imprese, svol- Mentre l'industria e la Commissione concor-tosi lo scorso marzo a Bruxelles, è stato un dano complessivamente sullo stato d'avan-forum di alto profilo in cui grandi industriali zamento generale, il Vertice delle imprese ha di tutta Europa hanno potuto discutere con offerto ai rappresentanti industriali l'occa-membri della Commissione e rappresentanti sione di discutere approfonditamente temi politici. Il titolo della conferenza era "Una specifici. strategia europea per la crescita e l'occupa-zione", e il tono del dibattito ha messo in evi-denza che per raggiungere i risultati voluti occorre attuare pienamente una strategia. L'obiettivo dell'Unione europea stabilito a Lisbona - fare in modo che entro il 2010 l'U-nione europea diventi l'economia della conoscenza più competitiva e dinamica del mondo - è stato fissato quattro anni fa, e negli ultimi mesi un numero enorme di organizzazioni ha fatto notare la lentezza dei progressi compiuti. La stessa Commis-sione ha inviato un messaggio incisivo ai governi degli Stati membri, contenuto nella relazione al Consiglio europeo, in cui enun-cia che occorre attuare interventi più ampi, e in particolare che gli impegni assunti a livello UE devono essere seguiti da atti con-creti a livello nazionale e regionale.
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L'ambiente imprenditoriale "Da un recente sondaggio condotto per conto della Federazione delle imprese del Belgio emerge che, mentre i dirigenti d'azienda hanno in programma di espandere nei pros-simi anni le attività di R&S e di innovazione, la maggior parte di questa espansione avverrà fuori dal Belgio, e soprattutto fuori dall'Eu-ropa". Lo ha dichiarato Luc Vansteenkiste, presidente della Federazione. Il sondaggio suggerisce che l'atteggiamento verso gli inve-stimenti in altri paesi europei dimostrato dai manager belgi è spesso condiviso anche dai manager di tali paesi. Mentre le imprese che possono farlo decentreranno sempre più le attività di R&S al di fuori dell'Europa, è proba-bile che le piccole imprese che non ne hanno
la possibilità ridurranno le attività innovative e quindi perderanno in competitività. "E va rilevata una conseguenza estremamente significativa - sottolinea Vansteenkiste. Poi-ché circa la metà dei nuovi posti di lavoro è creata durante i primi cinque anni di vita di un'impresa, molte imprese innovative non saranno create". I fattori che nel sondaggio sono stati identifi-cati dalle imprese come i maggiori ostacoli alla R&S e all'innovazione in Europa sono identificabili nell'ambiente politico, ammini-strativo e giuridico in cui esse operano. Que-sti ostacoli, infatti, sono stati individuati da tempo come un impedimento all'innova-zione in Europa, e la Commissione si è sem-pre schierata a favore del cambiamento in questi settori. Vansteenkiste fa osservare, tut-tavia, che il cambiamento amministrativo deve essere accompagnato anche dal cambia-mento di mentalità. "Quello di Lisbona è un traguardo giusto, ma per raggiungerlo gli europei devono essere convinti che la tecno-logia migliorerà la vita quotidiana. L'errore, poi, fa parte integrante del processo di inno-vazione, e dobbiamo essere molto più acco-modanti in questo senso".
Aggiungere valore "La R&S è stata la maggiore fonte di crea-zione di ricchezza. Negli ultimi 50 anni essa è stata all'origine di una quota oscillante tra un terzo e la metà della crescita comples-siva", ha dichiarato Didier De Chaffoy, senior vice-president del settore drug disco-very Europe di Johnson and Johnson. Nel-l'illustrare l'importanza della R&S e dell'in -novazione ai fini dell'occupazione, egli ha spiegato come ogni ricercatore di alto livello in seno alla sua organizzazione generi lavoro
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Daniel Janssen a colloquio con Maria João Rodrigues, nota come "madre della strategia di Lisbona".
per dieci addetti del settore scientifico e 60 propria a un determinato settore ed è molto addetti del settore produttivo, oltre a circa concentrata, mentre la seconda è multidisci-400 posti di lavoro indotti. plinare e multidipartimentale. "Dobbiamo promuovere la creatività e l'innovazione in Ma in questi ultimi anni si è avuto uno spo- ha sottolineato " ' stamento della spesa per la R&S verso gli tutti i campi", , l attenzione è Stati Uniti. In particolare, nei prodotti far-troppo concentrata sui settori lhoibgh-tech, a maceutici l'Europa ha perso il primato nel-sbi eonccchuép iil  d7i0  h%ig dh-etlleac fho rnzéa  ultaivliozrzoi  ghigh-ltee cnho"n . l'introduzione di nuovi farmaci. "Il pericolo per l'Europa è che la ricerca qui diventi a Schierandosi a favore di un riesame delle basso rischio, e quindi a basso valore", sug- politiche europee riguardanti i settori a gerisce De Chaffoy. "Dobbiamo passare dal- bassa tecnologia, egli si è chiesto come mai l'innovazione incrementale a quella trasfor- molti posti di lavoro nel terziario si stiano mazionale, che presenti un nesso più forte allontanando dall'Europa. Bisogna cam-tra gli interventi a favore dell'innovazione e biare le politiche per arrestare questo pro-la creazione di valore economico". La colla- cesso, egli suggerisce. E a proposito dell'o-borazione tra università e industria è molto biettivo di Lisbona, osservando che dal importante, e deve essere incrementata, ma 2000 USA e Giappone hanno migliorato la De Chaffoy osserva che vi è il bisogno di posizione concorrenziale rispetto all'Eu-riformulare e rispettare i ruoli fondamen- ropa, egli ha azzardato: "noi l'annunciamo, tali: mentre all'università spetta il compito i nostri concorrenti lo fanno". Alla base dei della ricerca applicata (oltre all'insegna- suoi pensieri vi sembra essere il timore che mento e alla ricerca fondamentale), osserva, questa mentalità sia troppo diffusa nell'in-lo sviluppo di prodotti e la creazione di dustria europea. Troppo spesso le nostre valore dovrebbero competere esclusiva- invenzioni vengono lanciate sul mercato mente all'industria. dai concorrenti.
Non solo alta tecnologia
"Non dobbiamo dimenticare i settori che non appartengono all'alta tecnologia", ha detto Pierre Jean Everaert, presidente di Interbrew, gruppo produttore di birra, "per-ché bassa tecnologia non significa basse competenze. Imprese come la nostra creano molti posti di lavoro specializzati, in molti campi distinti". E ha sottolineato, inoltre, una distinzione fondamentale tra R&S e innovazione nel suo settore: la prima è
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Semplificare
La richiesta di un processo decisionale più rapido, pronunciata dal barone Daniel Jans-sen, presidente dal gruppo competitività della European Round Table, si è dimostrata pertinente nel momento in cui il ministro irlandese per le Imprese e presidente del Consiglio competitività, Mary Harney, ha riferito che il Consiglio del giorno prece-dente non era giunto ad un accordo sul bre-vetto comunitario (v. "Brevetto lungo").
Janssen ha chiesto che nella nuova Commis-sione un solo commissario di profonda espe-rienza assuma l'incarico delle politiche rela-tive alla competitività. Egli ha sottolineato, inoltre, la natura frammentaria della discus-sione tenutasi in seno al Consiglio competi-tività, in cui diversi ministri competenti per questioni diverse hanno frenato il processo. Da ultimo, egli ha osservato che, se il bre- vetto comunitario fosse stato votato in Con-siglio a maggioranza anziché all'unanimità, adesso sarebbe una realtà da diversi anni. In pratica, la riunione del Consiglio europeo è stata oscurata dagli attentati ai treni di Madrid e i leader hanno incentrato la discus-sione sulle misure antiterrorismo. Nono-stante ciò, l'agenda di Lisbona è stata discussa, e i membri del Consiglio hanno convenuto che "occorre accelerare notevol-mente il ritmo delle riforme per raggiungere gli obiettivi del 2010. Il Consiglio europeo è impegnato a dimostrare la volontà politica perché ciò avvenga". Inoltre, con i dieci nuovi Stati membri che hanno aderito all'UE il 1° maggio, i membri del Consiglio hanno sottolineato che "l'allargamento stimolerà l'economia europea, creando nuove oppor-tunità per tutti e promuovendo la conver-genza degli Stati di nuova adesione. Il pro -cesso di Lisbona beneficerà dell'esperienza e del contributo dei nuovi Stati membri". I n f o Informazioni approfondite su tutte le sedute del Vertice europeo delle imprese, tra cui il contenuto degli inter-venti e il profilo degli oratori, sono disponibili all'indi-rizzo http://www.ebsummit.org/index.html
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