L Olimpia
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The Project Gutenberg EBook of L' Olimpia, by Giambattista Della PortaThis eBook is for the use of anyone anywhere at no cost and with almost no restrictions whatsoever. You may copy it,give it away or re-use it under the terms of the Project Gutenberg License included with this eBook or online atwww.gutenberg.netTitle: L' OlimpiaAuthor: Giambattista Della PortaRelease Date: April 26, 2008 [EBook #25183]Language: Italian*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK L' OLIMPIA ***Produced by Claudio Paganelli and the Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net (Imagesgenerously made available by Editore Laterza and the Biblioteca Italiana at http://www.bibliotecaitaliana.it/ScrittoriItalia)GIAMBATTISTA DELLA PORTALE COMMEDIEA CURADIVINCENZO SPAMPANATOBARI GIUS. LATERZA & FIGLI TIPOGRAFI-EDITORI-LIBRAI1911PROPRIETÁ LETTERARIALUGLIO MCMXI—28246L'OLIMPIAIL PROLOGO.Eccellentissimo principe, onoratissime gentildonne e voi generosissimi spettatori che tratti dalla fama della bellezzad'Olimpia—che cosí ha nome questa comedia—con degno apparato, con grato silenzio e con benigna udienza stateattendendo questa sua venuta, eccola che mi siegue: non mai verrebbe fuora s'io prima di lei non uscissi. A me sta ilmenarla dove mi piace, le sono—per dirvela onestamente—come un ruffiano. Ella non pensando d'aver a comparir fragran cerchi di sí ampio teatro né fra sí gran numero di nobilissimi spirti, di ...

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Publié le 08 décembre 2010
Nombre de lectures 33
Langue Italiano

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The Project GtuneebgrE oBkoo L'f li Oiampby, aiG tabmtsiteD aPortlla s eBaThisif oo kehu rot anf  oseny aneyota erehwtsoc on  hlaomtsa dnw tirictions no rest.revuoY ahw eostity iv,gay mop cr -e yroa aw eti thenderit uuse rP eht fo smret g ernbteGut ecojtiw ht he sikooBceLie nsclinedudg.tuneebgrn.te or online atwww
Produced by Claudio Paganelli and the Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net (Images generously made available by Editore Laterza and the Biblioteca Italiana at http://www.bibliotecaitaliana.it/ScrittoriItalia)
GIAMBATTISTA DELLA PORTA LECOMMEDIE A CURA DI VINCENZO SPAMPANATO
Title: L' Olimpia Author: Giambattista Della Porta Release Date: April 26, 2008 [EBook #25183] Language: Italian
*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK L' OLIMPIA ***
BARI
 GIUS. LATERZA & FIGLI  TIPOGRAFI-EDITORI-LIBRA
1911
I
PROPRIETÁ LET
LUGLIO MCMXI—28246
T
ERARIA
L'OLIMPIA
IL PROLOGO.
Eccellentissimo principe, onoratissime gentildonne e voi generosissimi spettatori che tratti dalla fama della bellezza d'Olimpia—che cosí ha nome questa comedia—con degno apparato, con grato silenzio e con benigna udienza state attendendo questa sua venuta, eccola che mi siegue: non mai verrebbe fuora s'io prima di lei non uscissi. A me sta il menarla dove mi piace, le sono—per dirvela onestamente—come un ruffiano. Ella non pensando d'aver a comparir fra gran cerchi di sí ampio teatro né fra sí gran numero di nobilissimi spirti, di persone di tanta autoritá, né di troppo severi e scropulosi giudici di bellezze di donne, appena ponendo i piè su la scena che vedea i volti conversi in lei ed esser bersaglio di tanti occhi, come vergine non ancora informata da alcuno delle cose del mondo, vergognosetta si tirò indietro: per non porsi a pericolo d'esser passata per punte di picche e trafitta nel vivo cosí in secreto come in publico, avea determinato piuttosto farsi monaca e invecchiarsi in un monistero e contentarsi delle poche lodi ch'avea avute da chi la vidde in casa sua, che procacciarsene maggiori uscendo in publico. Al fin l'abbiamo forzata a comparire. Orsú, voi che armati di malignitá siete venuti per biasmarla, ponetevi gli occhiali che sian lucidi, accioché non vi mostrino una cosa per un'altra: ché a vostro dispetto l'invidia resterá occecata da' suoi raggi. Miratela dalle trecce insino a' piedi, vedete se i membri sian ben disposti, se corrispondono tutte le parti, se fanno fra sé armonia, e se tutta la testura del suo corpo è insieme dicevole e isquisitamente proporzionata. Vedetela caminare, con quanta leggiadria stende i passi; gustate la lingua che è melata e suave; uditene il parlare che è pieno di salsi scherzi e di gravi piacevolezze; ma il severo del volto non iscema il festevole di motti: cose ch'ave imparate a casa sua e non le sono state poste in bocca da altri. Però se non respira con quel fiato né sa di quel mele di Atene o di Roma, iscusatela, ché a tutti non è lecito di andare a Corinto. Porta una toga insino a' piedi, e giuro che sotto il grave della toga ricopre molte bellezze, che se ben non è isconcia nella faccia, è molto buona robba sotto i panni; è ancora piena d'onesti costumi e lontana da viziose azioni, onde non è men bella nella bellezza che buona nella bontá; e giovanetta, come una rosa spunta fuor della buccia; e tutta artificiosa, perché non ha veruno artificio. Il piú bello ornamento ch'abbia è che va senza ornamento alcuno: par che piaccia a se stessa piú cosí schietta come nacque, che con tutti i belletti che si pongono le donne altrui. Se qualche gioia le pende dal collo o qualche perla dalle orecchie e vi dispiacessero, toglietele via, ché non resterá men riguardevole la sua bellezza; se pur i specchi ch'ella suol straccare specchiandovisi dentro, che le han venduti certi maestri d'Africa e di Umbria, non le mostrano qualche isconcia macchia per neo. Se per avventura i capelli fussero scarmigliati over alcuno uscisse fuor dell'ordine delle trecce, o qualche festuca le fusse rimasta attaccata alla gonna, che per trascuraggine di chi l'ha spazzata la veste vi fusse restata, non per questo biasmate lei. Se fusse un poco vana o lascivetta, iscusatela, ché il bello e il buono non pottero mai imparentarsi insieme; ché se privaste una donna di tutte le vanitá, forse non vi restarebbe cosa veruna: non sarebbe piú donna. Io ve la do in preda: toglietevela con le man vostre, menatevela dove vi piace. E se pur biasmando lei la morderete, mordetela con discrezione, di modo che non appaiano nel volto o nel petto i segni delle piaghe e le lividure di denti cagneschi. E quando pur siate deliberati torle l'onor suo e borbottando dirne male senza risparmio alcuno e sfreggiarle il volto d'ingrata riconoscenza, fatele questo uffizio dinanzi, che rispondendo ella parimente se ne possa aiutare: ché se il dir male dietro le spalle fu sempre biasmevole, considerate quanto sia vituperoso ad una donna. Ma io non vo' tanto vantarla che voglia far parer d'una mosca un elefante e che di una giovane piccina, anzi uno aborto, voglia mostrarvi una gigantessa. Perché veggio fuor la sua balia, vi sodisfará meglio ella con la sua presenza che non farei io a dipingerlavi con le parole. A dio.
PERSONE CHE V'INTERVENGONO
 Balia  ANASIRA commare  MASTICA parasito  OLIMPIA giovane  TRASILOGO capitano  SQUADRA suo servo  LAMPRIDIO innamorato  PROTODIDASCALO suo pedante  GIULIO studente  SENNIA vecchia madre di Olimpia  TEODOSIO vecchio marito di Sennia  EUGENIO suo figlio  FILASTORGO vecchio padre di Lampridio  LALIO paggio  Capitano di birri.
La scena dove si rappresenta la favola è Napoli.
osto d'esser marti o eomlgeie;n iabbS'. n hatoda al edef id csani quor d: noestoron  nma aar,om alsotein idoon mra úip lma etnedc sa,ae tiro eidzano, chra ilmezma o eroq idtseul  irvsestMaa,iclg iena  rif aad. E loronni affa al ehc ortla noa ncmaá itodmmco òreoc èf ísoirupro o imoram pe:ve eseeseri  lusNASIRA. Questo dtsam ad A.eraci blirgdamosiisenrooraec oc ntt omprie Lal'avdio stnea avo lle chemoceuq onic e ;ostro visilogo ntinaT arc loc paioonimtrmaò ttrat ,aipmilO'd erda mao, ltanta innein.S LAAIosB.nebei Sai e om cida isemilO orte dimmpiain Sorò oni lareasd  nacuse tacia  d. meicaTa e locsA.atNASIRA. Taccio ea cslootB.LAAI . otamaihc omoulierh' co,dirimpLaoRamd  iunot aeve, sdiar stu pers ecz aueB iirtao rtmpte uiacen eveddnlo.oQ iuiv un genta a caso ouf lusO ilco,o scola ele iprir olredevov iassaom ciampa ò ciin rusaodrneitssmi'accese dell'amonacnd odes irivrenam; tenoe man morainna si tro,'llad leane llu'i mau  fon nhe cetnemattaf ís orontracamgli il ce erdnreeltneiirumstdei i oscoi afnodnec;oibc e a tr Ellore. dol,or butiíts marosaen po,stue qdoli ,alleros ,ut tette bunere e s o airvanos apiz flaciactòeson cd roec iid aloc  etsa s  ,ifseasdo bngenvisouon af al reP .allevenac furzaor fdoehn nov loaec soí tosto allontannoc,rec l etnisuetgh rtepois cse
SCENA I. BALIA, ANASIRA comare.
ortla én edrpao tralé  ntocsuiocondn oa ev nonlei, da arsi, toacs'nainramootibat :drocus ònviò a clché s'ilOmiip,aihmara eorit rseus fhé cC .ilopaN a atannse, giuellaome in aS necnòiocim nocllebap eelor d aleirhe c'a lev aamiratat , epregandola ci cossitnesnd el e eue qseesimlt'ullosalcano ehciznonto e tao avtempcoéhs pa;ip reicto da leea disiatner odai ,aap lccrizzhedoena  l,og tinacopaeutsdi qore  vale il,etrap aus ad asesompra ve'a llimo che, come obet neneodp ref rehe c'e l sratataneidf etilgialoustatbbe ntraa corp,es measern nopiimOl. enntsea v la airous reloATT O.Iid odev  ere anu mtapai prr riop oivtsrecetiram comedia, che n'h oi'hc esnoc nebLIBAprem SA.idq tn i aiveutso gliderdamei ansima figa bellis eafr gailna ahcel nnolea straselleuut a ezzq idBALIzza?elleua b ahcgoiloiv .AD esqua tttur naios alled áttic at.AM  ievide m  idomandi si ci so ellnoubnna t ,iseu qui ANi?IRASsr e èofanc lauci rehe s quecita ehC .oncid asoc cdii ev? iaedomoc nnitnpmesi eri  sa stliog ee,lg ialt rt iop ino ch'alsa in maim ,arisanA eramcoO . IAAL.Biaal,íb nod  .uBISAR.ANAglioravauo t dioqui  cel phenocsla onoc rartiei. Le cose rieloeta  'igroinm erave edcoa une  ,as ocnrcis latde s cree maaperma:oneisp úic ih cai hon nhe caip acima én eramoe.BAdi mara iú cm  are;oÈ v IL.Aoc t dcatea on nNA.oRISAas ilrep ti è naA. Dondes ceeretatt naattasnep ilredev oue qina iasca st ,emugarer il a'gataaffoatoq a ldnaure oab anibmANa.IRAS BA.iaal ,anrrma ilaucan cosa, ché ben szeazebllus all a queo disegnpiú erecsonoc al noni ssdevea  lSe.  èrtsaif ,attn oun'altrasti:par a's ssevetroehc a St sdiragu. tahe pro co!ANiant nic eona tls aii?ic dmie om c eC .ARISA asoc ehA. Eh! come sta ts alOmiip?aABILanov ne? conè i s altroftanuig aui.Baltr. E ALIA u'mest anrrah ientir eoo nttai  eterces esoc elin casa mia quanode irg oiaven,r nootué chn be ias ehcecaf itsemd d  iadat iifll'oe de coselleANA.isnep non ehsei  th!Te. RASIc so a'duqseatè za piú cimportan narlgov erig ahredie ,  diarii lgov nardu id ai. IAAL.B ghai Cheutsa q zaaz aip racdaviandocontocsasatl ,esna'lstre diachi t'i a zn iep rvareacltassi, che pococoast'e cha atagp itsera'm ,isse dice loi chgartp erama p ir aali ssatstnoe fun RISAS .AtisoNA.ánta curi a te ta.AD noedzz?aABIL, pioge  cniucos aic ehcs isrpocisse estimarebbes buti ohc eofssrspen coli Oa.onè's aipm atadif e e di mci ènon  ohclarts pa eolssopid o et  noner ptiò dir o: nhc eon np irge o parola ne facciiv ic non ,ittutsti noo amripetumoniòrc  .ePseesA. ABALI su.cia,O  ropciéhè v zise muta.ANASIRA.omairup ton  a e dionai ratu s ehc eil eno,o'sdoantera tavig mernimef ansecsan a'u sai m uhe cdíllieree ppo noveaiomt orefimens e;ar f el  arlpaan iarutgrald ehsso e po comgne,reogeuv elt ta ei No? uitrall'i ccat ehc erareps
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