Gli archivi di Sherlock Holmes
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© Biblioteca Elettronica Italica - 2014
Opera originale nel Pubblico Dominio
Traduzione depositata.
All Rights Reserved Worldwide - Tous droits réservés
Tutti i diritti riservati sulla presente traduzione in italiano.

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Publié le 28 mai 2014
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Langue Italiano

Extrait

Arthur Conan Doyle
Gli Archivi di Sherlock Holmes
© Biblioteca Elettronica Italica - 2014
Opera originale nel Pubblico Dominio
Traduzione depositata All Rights Reserved Worldwide - Tous droits réservés Tutti i diritti riservati sulla presente traduzione in italiano.
I tre Garrideb
The three Garridebs
E' una commedia o una tragedia ? un uomo ha perso la ragione, ho subito una ferita, e un altro uomo è incorso nei fulmini della legge.
Tuttavia il lato comico non è mancato. Giudicherete voi stessi.
Mi ricordo molto bene la data, in quanto Holmes aveva giusto rifiutato il titolo di cavaliere per dei servizi resi che sarò forse portato a raccontare un giorno.
Io non ci fò che una breve allusione in quanto la mia situazione di socio e di confidente mi obbliga a una discrezione esemplare.
Ripeto tuttavia che sono in misura di precisare la data: fine giugno 1902 poco dopo la fine della guerra in Africa del Sud.
Holmes aveva passato molti giorni a letto, il che gli capitava, di tanto in tanto; ma quella mattina, apparve tenendo in mano un lungo documento e un lume di malizia brillava nei suoi occhi.
- Ecco un'occasione per voi di guadagnare un pò di denaro, caro Watson mi disse. Avete già sentito il nome di Garrideb ?
Io fui costretto ad ammettere di no.
- Ebbene ! se potete mettere la mano su un Garrideb, ci sta del denaro da guadagnare.
- Perchè ?
- Ah ! è una lunga storia ! E una storia abbastanza stramba…
Non credo che, nel corso di tutte le nostre esplorazioni delle stranezze umane, abbiamo mai incontrato qualcosa di così bizzarro.
Il buonuomo sta per presentarsi qui.
Io non aprirò il dossier prima che sia arrivato. Ma aspettando, abbiamo bisogno di un Garrideb.
L'elenco del telefono si trovava vicino a me; ne sfogliai le pagine. Ora, quel nome strano figurava nella lista degli abbonati.
Io lanciai un grido di trionfo.
- Eccolo, Holmes !
Holmes mi prese l'elenco dele mani.
- Garrideb N., lesse. 136, Little Ryder Street, W.
Spiacente di deludervi, mio caro Watson, ma questo Garrideb è proprio l'uomo che aspetto.
L'indirizzo è scritto sulla sua lettera.
Noi abbiamo bisogno di un altro Garrideb.
Mrs. Hudson entrò con un biglietto da visita su un vassoio; lo presi e ci gettai un colpo d'occhio.
- Ebbene ! eccolo ! esclamai. L'iniziale non è la stessa : John Garrideb, avvocato, Moorville, Kansas, USA.
Holmes sorrise guardando il biglietto da visita.
- Penso che non dovevate fare un nuovo sforzo, Watson.
Questo gentleman è anche lui nella faccenda; non mi aspettavo, però di vederlo stamattina.
Dopo tutto, può darci qualche informazione utile.
John Garrideb, avvocato, era un uomo tozzo, muscoloso e aveva il viso fresco, tondo e rasato di molti uomini d'affari americani.
Egli pareva paffuto e ingenuo; si aveva l'impressione di un ragazzino che sorrideva in continuazione.
I suoi occhi per contro destavano l'attenzione.
Ho raramente visto su un viso umano due occhi così espressivi: brillavano, erano vivi, si armonizzavano con tutto quel che succedeva nella testa del loro proprietario, il quale aveva l'accento americano, ma evitava qualsiasi bizzarria di linguaggio.
- Signor Holmes ? interrogò squadrandoci successivamente.
Ah ! le vostre fotografie sono ben somiglianti, sir, se posso permettermi questo appunto.
Credo che avete ricevuto una lettera dal mio omonimo, Nathan Garrideb non è vero ?
- Accomodatevi, vi prego, disse Sherlock Holmes, abbiamo, ritengo, una lunga conversazione da fare.
Egli si impossessò dei fogli di carta.
- Siete certo il John Garrideb citato nel documento; ma avete passato qualche tempo in Inghilterra.
- Perchè mi dite ciò, mister Holmes ?
Nei suoi occhi, lessi una specie di sospetto improvviso.
- Tutto il vostro abbigliamento è inglese.
Garrideb emise un riso sforzato.
- Ho letto certe delle vostre storie, Holmes; ma non avrei mai creduto che le vostre astuzie mi avrebbero preso per bersaglio.
Da cosa l'avete visto ?
- Dal taglio della vostra giacca alla spalla, il fondo rilevato delle vostre scarpe.
Chi potrebbe non vederlo ?
- In fede mia, non dubitavo per niente di essere evidentemente inglese.
I miei affari mi hanno obbligato a venire qui qualche tempo fa, e infatti quasi tutto il mio corredo, come voi dite, proviene da Londra.
Tuttavia, presumo che il vostro tempo sia misurato e che non ci siamo incontrati per parlare del taglio del mio vestito.
Se passiamo a quel documento che avete in mano ?
Holmes aveva dovuto indisporre il nostro visitatore, il cui viso rotondo mostrava un'espressione molto meno amabile.
- Pazienza, mister Garrideb, pazienza ! sussurrò il mio amico.
Il dottor Watson vi direbbe che le piccole digressioni alle quali mi dò, talvolta si rivelano, in fin dei conti, molto utili.
Ma perchè Nathan non vi ha accompagnato ?
- Ma perchè vi ha immischiato ? domandò il nostro visitatore sull'orlo della collera.
In che questo affare vi riguarda ?
Una conversazione professionale si era stabilita tra due gentlemen, e uno di loro prova il bisogno di chiamare un detective alla riscossa !
L'ho visto stamattina, mi ha confessato l'idiozia che aveva commesso ecco perchè sono venuto qui.
Ma la trovo pessima, comunque !
- La sua iniziativa non è diretta contro di voi, mister Garrideb.
Da parte sua, si è trattato di uno sforzo per raggiungere prima lo scopo che è, se ho ben capito, di un'importanza capitale per voi due.
Egli sapeva che dispongo di certi mezzi per ottenere delle informazioni; era dunque naturale che si indirizzasse a me.
Il viso del nostro visitatore si rischiarò gradualmente.
- Bene, allora le cose stanno sotto un angolo differente, disse.
Quando sono andato a vederlo stamattina e mi ha detto che si era indirizzato a un detective, subito ho chiesto il vostro indirizzo e ho scuro da voi.
Io non voglio che la polizia intervenga in un affare privato.
Ma se vi limitate ad aiutarci a trovare l'uomo, non c'è alcun male.
- E' esattamente come si presenta l'affare, replicò Holmes.
E ora, sir, dato che siete qui, vorrei aver della vostra bocca un racconto più chiaro.
Il mio amico Watson non conosce i dettagli.
Garrideb mi accordò uno sguardo che non aveva nulla di amichevole.
- E' indispensabile che sia al corrente ? domandò.
- Noi abbiamo l'abitudine di lavorare insieme.
- Dopo tutto, non c'è ragione per conservare il segreto.
Vi riassumerò i fatti il più brevemente possibile.
Se foste del Kansas non avrei bisogno di spiegarvi chi era Alexander Hamilton Garrideb.
Egli fece fortuna in transazioni immobiliari, e poi alla borsa del grano, a Chicago, ma spese molto denaro comprando estensioni di terreni, certe altrettanto estese che una qualunque delle vostre contee, lungo il fiume Arkansas, a ovest di Mount Dodge.
Sono delle terre a pascolo, dei boschi, delle terre arabili, e terre con un sottosuolo ricco di minerali, delle terre, infine buone a ingrassare il loro proprietario.
- Non aveva nè parenti nè discendenti in vita, ne avrei sentito parlare.
Ma era fiero del suo cognome poco banale.
Ecco quel che ci mise in contatto. Io stavo a Topeka, dove mi occupavo di problemi legali.
Un giorno ricevetti la visita del vecchio buonuomo.
Era stupito che qualcuno portasse il suo stesso nome.
Si mise all'opera per sapere se esistevano al mondo altri Garrideb.
- Trovatemene un altro ! mi disse.
- Io gli dissi che ero un uomo occupato, e che non potevo consacrare la mia vita a fare il giro del mondo in cerca di qualche Garrideb.
- Tuttavia, mi rispose, è esattamente quel che farete, se le cose vanno come previsto.
- Credetti che scherzasse, ma c'era un curioso significato nascosto nelle sue parole, come notai presto.
Egli morì infatti nell'anno. E lasciò un testamento, un testamento che si rivelò il più strano che sia mai stato registrato nello stato del Kansas.
Egli aveva diviso i suoi beni in tre parti, e dovevo ricevere il godimento di una, a condizione che trovassi due altri Garrideb, i quali si sarebbero spartiti il resto.
E' un affare di cinque milioni di dollari per ognuno, ma noi non abbiamo il diritto di ereditare fintanto che non siamo in tre a presentarci davanti al notaio.
- Questa fortuna era così straordinaria che lasciai il mio gabinetto legale per partire alla ricerca di due Garrideb.
Negli Stati Uniti, nessuno; attraversai l'Atlantico munito di un pettine a denti fitti per rastrellare il paese.
Dapprima trovai un Garrideb nell'elenco del telefono di Londra.
Io andai a trovarlo l'altro ieri e l'ho messo al corrente.
Purtroppo non conosco alcun altro Garrideb maschio.
Il testamento precisa : tre adulti maschi; ci manca dunque ancora un Garrideb; e se potete aiutarci a completare il trio, vi compenseremo largamente delle vostre spese.
- Bene, Watson ! mi domandò Holmes sorridendo, vi avevo avvertito; non è un affare banale, non è vero ?
Io avrei creduto, sir, che il mezzo il più sicuro di scovare un Garrideb sarebbe stato inserire un annuncio nei giornali.
- Io ci ho pensato, mister Holmes. Niente risposte.
- Ah ! si tratta certamente di un curioso problemino; me ne occuperò a mio agio.
A proposito, mi incuriosisce che venite da Topeka.
Ci avevo un corrispondente, è ormai morto oggi, era il vecchio dottor Lysander Starr, che ne fu sindaco nel 1890.
- Buon vecchio dottor Starr ! esclamò il nostro visitatore.
Il suo ricordo è ancora onorato laggiù. bene ! mister Holmes, presumo che non possiamo nulla far meglio che tenervi al corrente delle nostre pratiche; conto che ci rivedremo tra poco.
Su questa promessa, il nostro americano salutò e uscì.
Holmes aveva acceso la sua pipa; rimase qualche tempo seduto con un curioso sorriso sulle labbra.
- Allora ? interrogai infine.
- Io mi chiedo, Watson, mi chiedo.
- Cosa ?
- Mi chiedo Watson quale può essere il movente che spinge quell'uomo a rifilarci una tale quantità di menzogne.
Ho avuto la tentazione di domandarglielo, in quanto in certe occasioni un attacco frontale costituisce la migliore politica, ma ho stimato che è meglio lasciargli credere che ci ha fregati.
Ecco un individuo che porta una giacca inglese sdrucita al gomito, e un pantalone che fa il sacco alle ginocchia perchè sono portati da un anno, e tuttavia, dal quel documento e il suo racconto, è un americano di provincia appena arrivato a Londra.
Nessun annuncio è apparso nella stampa; sapete, li seguo attentamente.
Ho usato il trucco classico per far alzare un uccello, e ho visto apparire il fagiano: non ho mai conosciuto un dottor Lysander Starr di Topeka.
Dovunque lo rigirate, cadete su del falso.
Credo che sia effettivamente americano, ma ha limato il suo accento, dato che abita a Londra da qualche anno.
Che gioco gioca ? che motivo si dissimula dietro quella assurda ricerca dei Garrideb ?
Egli merita tutta la nostra attenzione, in quanto è certamente un gran briccone.
Bisogna che sappiamo se il nostro altro corrispondente è anche lui un impostore. Chiamatelo dunque al telefono, Watson.
Al capo del filo, sentii una voce flebile.
- Sì, qui Nathan Garrideb. Holmes è là ? vorrei dirgli una parola.
Il mio amico prese l'apparecchio e sentii l'abituale dialogo sincopato.
- Sì, è venuto qui. Io credo che non lo conoscete, Da quanto tempo ? Due giorni solamente ! Sì, sicuro, le prospettive sono simpatiche.
Sarete stasera al vostro domicilio ? io presumo che il vostro omonimo non ci sarà.
Molto bene verremo in quanto vorrei aver un piccolo incontro con voi
Il dottor Watson mi accompagnerà, la vostra lettera mi ha avvertito che non uscite spesso, Ebbene ! saremo da voi verso le sei.
Non dite nulla all'avvocato americano, Molto bene ! Buonasera !
Una bella giornata d'estate toccava al crepuscolo quando arrivammo in Little Ryder Street; quella piccola strada che partiva da Edgware Road e si trovava a un tiro di schioppo da Tyburn di sinistra memoria pareva dorata sotto i raggi obliqui del sole calante.
La casa verso la quale ci dirigemmo era un'ampia costruzione di moda antica lacui piatta facciata di mattoni era separata solamente da due grandi ali al pianterreno.
Il nostro cliente abitava al pianterreno.
Holmes mi mostrò la piastra di rame che portava quel nome curioso.
- Risale a molti anni fa, Watson, disse indicando la superficie scolorita. E' proprio il suo nome.
La casa aveva uno scalone in comune per tutti i locatari; nell'entrata, varie targhe indicavano degli uffici o degli appartamenti privati.
Non aveva nulla di un immobile residenziale; accoglieva piuttosto dei bohèmien scapoli.
Il nostro cliente ci aprì lui stesso la porta e si scusò dicendo che la sua domestica se ne andava alle quattro.
Nathan Garrideb poteva aver una sessantina di anni; era molto grande, curvo, magro e calvo.
Aveva il viso cadaverico, e la pelle grigia di uno che non prende mai di esercizio.
In riassunto, mi parve amabile, ma eccentrico.
La stanza era poco banale, come il suo occupante; assomigliava a un piccolo museo.
Tanto larga che profonda, era piena di armadi e di mobili a cassettoni che rigurgitavano di esemplari geologici e anatomici.
A ogni lato dell'entrata, c'erano delle vetrine contenente delle farfalle e degli insetti.
Al centro, una grande tavola era ricolma d'ogni sorta di detriti, ed era dominata dal grosso tubo di rame di un potente microscopio.
Io fui molto stupito, iguardando attorno a me, del numero di cose alle quali si interessava Nathan Garrideb.
Qui, una vetrina proteggeva delle vecchie monete. Là, un cassetto era pieno di strumenti in selce.
Dietro la tavola al centro, un grande scaffale pieno di ossa fossili.
Sopra, crani in gesso che portavano i nomi di Neanderthal, Heidelberg Cro-Magnon; era certamente uno studente autodidatta.
Mentre stava davanti a noi, aveva in mano una pelle di daino, con la quale faceva brillare una moneta.
- Siracusana, e della migliore epoca ! ci spiegò alzandola alla luce.
Hanno perso molto del loro valore verso la fine, e quelle della miglior epoca battono tutto, a mio avviso; ma certi preferiscono le monete di Alessandria, ma... oh ecco una sedia, qui, mister Holmes.
Permettemi di far sparire queste ossa
E voi, sir, ah ! sì, dottor Watson ! abbiate la cortesia di spingere quel vaso giapponese.
Voi vedete qui riuniti i piccoli soggetti che mi interessano.
Il mio medico mi rimprovera perchè non esco mai, ma perchè uscire, quando tante cose mi tengono qui ?
Posso affermare che se dovessi fare l'inventario di uno di quei mobili, ne avrei largamente per tre mesi.
Holmes ispezionò il luogo con uno sguardo divertito.
- Ma veramente non uscite mai ? domandò a Nathaniel Garrideb.
- Di tanto in tanto, mi fò condurre in cab da Sotheby o da Christie, che sono i miei antiquari preferiti.
Diversamente lascio raramente questa stanza.
Io non sono un colosso, e le mie ricerche sono molto impegnative.
Ma non potete dubitare mister Holmes, del colpo brutale, piacevole, ma terribile, che provai ricevendo quella fortuna senza precedenti.
Non manca che un Garrideb perche l'affare sia regolato; e di certo ne troveremo uno !
Avevo un fratello, ma è morto, e le parenti di sesso femminile, pare, non contano.
Ma ci sono certamente altri Garrideb al mondo.
Mi hanno detto che vi occupate di affari che escono dall'ordinario; ed ecco perchè ho fatto appello a voi.
Certo, quel gentleman americano non ha torto, quando mi rimprovera di non aver accolto il suo avviso, ma ha trattato per il meglio.
- Penso che avete avuto proprio ragione di agire così. Ma voi volete sul serio acquisire un dominio in America ?
- Assolutamente no, sir ! Niente potrebbe convincermi ad abbandonare le mie collezioni.
Ma quel gentleman mi ha dato l'assicurazione che avrebbe riscattato la mia parte non appena i nostri diritti fossero stati riconosciuti.
Mi ha parlato di cinque milioni di dollari.
Esiste una dozzina di esemplari attualmente sul mercato che rebbero le lacune delle mie collezioni; in mancanza di capitali, sono capace di acquistare per qualche centinaio di sterline soltanto.
Pensate a quel che potrei fare, con cinque milioni di dollari !
Io ho l'embrone di una collezione di portata nazionale. Io sarei l'Hans Sloane della mia epoca.
Dietro i suoi occhiali, i suoi occhi brillavano.
Visibilmente Nathan Garrideb non si sarebbe risparmiato alcuna pena per scoprire un omonimo.
- Io sono semplicemente venuto per fare la vostra conoscenza, disse Holmes, e non vedo perchè interrompere i vostri lavori.
Io preferisco sempre stabilire un contatto personale con i miei clienti.
Desidero porvi qualche domanda;ho in tasca la vostra lettera, che è molto chiara, e ho completato le sue indicazioni con quelle che mi ha fornito quel gentleman americano.
Io credo che fino a questa settimana ignorava la sua esistenza ?
- Infatti. E' venuto a vedermi martedì scorso.
- Vi ha messo al corrente del nostro incontro di oggi ?
- Sì,è venuto diritto da me. Era molto in collera.
- Perchè ?
- Sembrava credere che si trattasse di una vaga offesa al suo onore. Ma quando è ritornato, pareva rasserenato.
- Vi ha suggerito una modalità di azione ?
- No, sir, non mi ha suggerito nulla del tutto.
- Vi ha chiesto, o ha già ricevuto, del denaro ?
- No, sir.
- Non vedete quale può essere il suo obiettivo ?
- No, in fuori di quello che afferma.
- Gli avete parlato del nostro appuntamento al telefono ?
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