Romanzo d una signorina per bene
50 pages
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Romanzo d'una signorina per bene

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Project Gutenberg's Romanzo d'una signorina per bene, by Anna Vertua Gentile
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www.gutenberg.net
Title: Romanzo d'una signorina per bene
Author: Anna Vertua Gentile
Release Date: September 4, 2007 [EBook #22507]
Language: Italian
*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK ROMANZO D'UNA SIGNORINA PER BENE ***
Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli and the Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net
(This file was produced from images generously made available by Biblioteca Nazionale Braidense - Milano)
[Copertina]
ANNA VERTUA GENTILE
IL ROMANZO D'UNA SIGNORINA PER BENE
MILANO LIBRERIA DI EDUCAZIONE E D'ISTRUZIONE DI PAOLO CARRARA EDITORE.
[Occhiello]
IL ROMANZO D'UNA SIGNORINA PER BENE
[Verso]
DELLA MEDESIMA AUTRICE
broch. legato
Il quaderno di Ghita e Giorgio L. 1,25 2,15
Letizia e Sandro » 1,25 2,15
Un'ora di ricreazione. Dialoghi, commediole e
poesie (Operetta premiata per gli asili) » 1,25 2,15
Come dettava il cuore » 1,25 2,15
Roba alla buona per fanciulle » 1,25 2,15
Un po' di tutto. Libro di lettura » 1,25 2,15
Per la vigiglia di Natale. Un volume » —,60 1,—
Buon capo d'anno. Due racconti » —,60 1,—
Primo libro pei fanciulletti Vol. in-8 con inc. » 2,— 3,50
Quadretti di Storia Naturale (Moderno ...

Informations

Publié par
Publié le 08 décembre 2010
Nombre de lectures 82
Langue Italiano

Extrait

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IL ROMANZO D'UNA SIGNORINA PER BENE
[Occhiello]
Title: Romanzo d'una signorina per bene Author: Anna Vertua Gentile Release Date: September 4, 2007 [EBook #22507] Language: Italian
*** START OF THIS PROJECT GUTENBERG EBOOK ROMANZO D'UNA SIGNORINA PER BENE ***
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[Copertina] ANNA VERTUA GENTILE
Produced by Carlo Traverso, Claudio Paganelli and the Online Distributed Proofreading Team at http://www.pgdp.net (This file was produced from images generously made available by Biblioteca Nazionale Braidense - Milano)
MILANO LIBRERIA DI EDUCAZIONE E D'ISTRUZIONE DI PAOLO CARRARA EDITORE.
IL ROMANZO D'UNA SIGNORINA PER BENE
ori  nas,  eTta» 2,50 4vinetto nu'doig omeM eirlaco. ro'end sraQ au olo Robinson Cro5, 0,1 I  lipcc dto belcoos  » 05, ,1leN tif Raccop.  » onti5, 0522 e T T pilonoMoe 1,» i ghC .ottol eidemmoonto edune. RaccuD eucig 5,251   Ai!egllAl  grle,2 ,3 itac» ov2,15,25  » 1tiniccno oareCtnir !5 ,2 2251,» ! ream lA !eram lA  vvneuter» 1 5, 0suè. Viaggi ed aiboRnosnivS rezz 3,l  Iccpio oler »neut3 ,,105iaggo. V avvi ednoccar ,2,1 » itler Pe  zeanac v.lov-ni .ere nU attr» o  i16usll 0R cier,051 2, feste. azioni egolaid ,eidemmoC. hiogolon m ehii -nov.lU  n    Nel5 2, 1,216 »om Cciina o ggle.ere nU .lov-ni 16 illustrato » ,051 2, 0S  oel Ue.erggmeluvon i 61-ni tartsull,50o » 0  M 1,2evtr iidelgg o a  »sìcoo ttfan oS.oninoT .75 »,40 10 » ,cc. ,oe eligc lo eid  »0 ,1l Darove »04 .291, , 0attolo »ostricci» 7 .5M 1, 0,04 01,.L 6 » 04,.toetera os RLaERN:OPALP vo ..1IBLIla BA POOTEC, 0» 04.54 necS iraon m »ti,1 1, 0,04» 2 .4F Casamicciola » spedara  conisceavlgrt oai.laMi40,EdL'.noaP erotirraC olo
A MIA SORELLA ANTONIETTA VERTUA
[Frontespizio] ANNA VERTUA GENTILE
ROMANZO D'UNA SIGNORINA PER BENE
MILANO LIBRERIA DI EDUCAZIONE E D'ISTRUZIONE DI PAOLO CARRARA EDITORE.
[Verso] PROPRIETÀ LETTERARIA DELL'EDITORE Tipografia Patronato—1897.
Seduta a la piccola, elegante scrivania, presso l'ampia finestra aperta, Lucia, con la penna sospesa su 'l foglio, guardava fuori i rami dell'ippocastano, che scossi dall'aria degli ultimi giorni di marzo, ondeggiavano nell'azzurro le grosse umide gemme, scintillanti al sole come bottoni di color roseo dorato. I passeri, lieti della promessa del verde, del folto, volavano da un ramo a l'altro ciangottandosi a distanza, desideri, speranze, amorose impazienze. Giù nel giardino, che cingeva intorno la villetta, Wise, il Terranova, con le zampe anteriori poggiate su lo sporto del muricciolo che sosteneva la cancellata, abbaiava a scatti, con il suo cupo vocione da forte, agli operai uscenti dalla fabbrica lì a pochi passi, per il pasto di mezzogiorno. «Cara, cara, cara!
«Hai fatto male, malissimo, mille volte male a lasciarmi qui sola soletta, con papà che è fuori tutto il giorno e gran parte della notte, e con la zia della quale tu sai, s'io possa far conto. Oh quella tua fierezza! quel tuo orgogliaccio!» . . . . . . . . . . . . . . . . Sopra il foglio erano scritte appena queste poche righe. Invece di continuare la lettera, Lucia, sempre con la penna sospesa, guardava fuori. Si sentivano i passi pesanti degli operai su l'acciottolato, le loro voci, qualche risata di fanciullo, l'abbaiare del cane, forse aizzato. Tutto ad un tratto, a l'abbaiare successe il guaito pietoso del cane, che riconosce un amico e implora la solita carezza. Lucia scattò da sedere e si fece a la finestra in tempo, per vedere uno dei giovani ingegneri della fabbrica, passare la mano attraverso le stecche del cancello e posarla su la testa di Wise, che scodinzolava festoso. Alzando gli occhi, il giovine vide la signorina, si toccò il cappello ritirando la mano dall'inferriata e si incamminò in coda agli operai. Lucia lo stette a vedere mentre egli si allontanava a passo svelto, diritto su l'alta, elegante persona. Quando svoltò, ella tornò a la scrivania, riprese la penna e si diede a scrivere in fretta, con foga un po' convulsa. …. «L'orgoglio, mia cara, per quanto ci sia chi lo porta a' sette cieli, e ne faccia quasi una virtù, per me è una passionaccia volgare, che scaturisce, ingrossata da altre passioncelle minori, da una sorgente tutt'altro che nobile; dall'egoismo. No, no, non mi fare gli occhiacci e nè pure non sorridere con compatimento. L'orgoglio, io sento, che è come l'ho definito; e non può essere altrimenti, poi che la definizione me l'ha fatta fare l'esperienza, che è quella maestra infallibile che tutti sanno. Sicuro; chi è orgoglioso è egoista. Perchè…. perchè, per esempio, rende uno capace di sacrificare l'affetto, l'amicizia, per fino la pace d'una persona, al dubbio immaginario di non essere utile, di non compensare chi è felice di averlo con sè; che anzi gliene è riconoscente come d'un favore. E questa è una frecciata che se la pigli chi se la merita. Vorrei lanciarne un'altra agli orgogliosi che ci tengono tanto al loroiocoronato d'uno stemma di conte, che credono, per fermo, di recare un'offesa a sè stessi abbassando gli occhi fino a chi arriva fresco fresco dal volgo, sia costui coperto di diamanti e lui in abito sdruscito. La mia freccia in questo caso, dovrebbe essere ancora più acuta e pungente dell'altra, perchè questo genere d'orgoglio è peggiore e meno perdonabile del primo, che è però quello che mi fa soffrire, mentre dell'altro, non mi curo punto. Avevo promesso a me stessa di non scriverti per un pezzo, magari di non più scriverti affatto. Ma…. promesse di gente che crede di poter agire senza consultare il sentimento; gente che ama e perdona; anzi, lecca la mano che lo ha colpito, ne più nè meno come Wise, il cane buono affezionato e fedele, che non è orgoglioso lui, e per questo agisce lealmente verso sè stesso, facendo quello che gli suggerisce il cuore, il quale è sempre il miglior consigliere. Oh se tu ti fossi lasciata guidare dal cuore, ora non avresti il rimorso (poichè io penso che lo devi avere e ti deve anche tormentare) di avere abbandonata una povera ragazzona che ti voleva un gran bene e che aveva tanto, tanto bisogno del tuo affetto e del tuo senno!… Che cosa sarebbe importato a te, se in te avesse parlato forte il cuore, che in casa fosse piombata come un bolide inaspettato, la sorella di papà?… Non ti saresti certo sforzata di persuaderli, con ragionamenti pazzi, che ormai, poichè in casa c'era una signora capace di reggere la famiglia e di badare a me, il tuo ufficio di governante, anzi di amica, diventava inutile; che non era della tua dignità di rimanere a farsiretribuire(brutta parola che non ho inghiottita nè inghiottirò mai) la parte di padrona e di maestra fino allora esercitata. Ma il cuore non ha manco susurrato una parola tanto spadroneggiava l'orgoglio in quel momento. E così, in ossequio del tiranno, che ti andava cantando inni bugiardi in favore della famosa dignità, così, come se niente fosse, hai fatto una vittima. Sì, una vittima; e ti prego di non prendere la cosa in celia, poi che non ci fu mai vittima più vittima di me, che mi tocca di sentirmi isolata in casa mia, fra il babbo sempre fuori e la zia che non mi capisce e che io non capisco. Le ricordi le chiacchierate che si facevano insieme?.. Le letture in comune? le belle ore di raccoglimento nel salottino, a ricamare, a far musica?… C'era proprio bisogno che tu mi educassi il gusto alle cose belle, che dessi alla mia intelligenza desideri non comuni, all'anima mia aspirazioni elevate, per poi piantarmi qui a rappresentare la parte della incompresa infastidita! Meglio era tirarmi su senza tante delicature morali, come la zia per esempio, che si piace e si compiace dei gingilli, si interessa dei romanzi a grande intreccio, sta a balzello de' fatti altrui, giudica il prossimo, biasima, condanna e passa il tempo ozieggiando affannosamente. Ma… le recriminazioni non giovano a nulla, pur troppo!… Tu mi hai lasciata; hai voluto, hai potuto lasciarmi, dopo otto anni che si viveva insieme, e si era come sorelle; mi hai lasciata e… pazienza!… Avessi almeno il conforto di sapere che ti trovi bene costì, in collegio; che le tue scolare li amano; che le maestre e la direttrice ti tengono in quel conto che meriti. Me lo scriverai?… Me la dirai la verità?… poi che per non affliggermi, saresti capace di farmi vedere lucciole per lanterne, tu!… Qui le serate sono lunghe eterne. Il papà, subito dopo pranzo, va fuori, e non torna che tardissimo; mai prima delle due.
ll eoser,ic oZllono he ste avenu aiz aLreorscdie  lon csort;oe t  uas iche sorta diconvba dratili eliv noliic vo in nalda ,onidraig ni dova, goeg lIo ll!aq eus ainaetilare eszionersa ,onccafesiW eS.o ngn cotrinteat,ae m  i èitpedi l'aria esso chelldee rte ltvoe gam aL .ap eroig perica,sola me  nopoiu m su 'id itacan ramei .Dif ecsinal oareslle ore ventuna epòrm  iiritora e le scaer aprirvateetp  eidc ihrembi llhecc'o did aets bafacirbon lto crgen d'azoezeun els ra ebrlecer peo llba id atsef anu àdidg oinr,ip pa à una quindicina ed o,ottehc arf  fmi..a?n No hti,oa o n hc em  e Ma gna.egnisi dc eliboned is ehson non i  dhe cg ordnarrrovebbeduinristnee a llil a eep oniI atia, che r l'Italoimlad odnaicnimanorav L..à!ap pccih iirsortitn , coialiustr indeeidi  cnnha io,eg naren ,elseuqo a Parigi la mi aotleteat .hC ea sua  la!unrtfoah àpaPtanidro  di toleine,sardh nac ehtaotonf a  floe cho liigm nu onatnol ecs dicine;e spsu lra eerp;odevep rnol rostliogdea  eras al id crav si capienus. Mad  iapvrs latootozzoP lenoC li ,ng'i lmo Dreneegzz oleoPgeanisd ntonte Aio D Mar asalauq ehcipmidoraap ca it cinirac ;idr rasiisegato della fabbite  itas oun 'eroleuepale s nelredev id rap im  uretien sdie e nup reefapitoc ;iluomo! tto gentol eort p oIm reosli eo; ovoogrg dope vaa vio unb erisatmi.aivss dia zLae che icoig nu èmis enive cose insulse rsiugraadtn ilit poemil, al c, dof lidder e on es neinomernal gio eliggrert on soorgla  llei  diaof e ettehcnaesrr oggi. Ciao caroledM! aabts aepcresioiz enei  doc iat n otnd idvatusr e eoferbbi avì, sdi lgiù  e anacirema'la tiat, remae trolenp reefs gioniriudicateessere gerec id ommoaip e du siltuo e ttl ,eud nesuihc o blael n f etauser ,irev,ap uLic il iegòio ifogla oiotucp e uloratngelod flabrabce e'lniidirzz,o quando il fischcao tul dee oram ,oilgogro ovitt egociaoma; issiep rhc ean ,sioterovUCaLe ar plad otcs i».AIiniFo il corhai avutbaabdnnogaig oid, seasquisidgndeg leotsuled eap to che tu non sinaodolC.ehp ceacstfeo oshe ce,onep iuq amaf li rli dqueli i i cu esed ved  ieserart  attdnauis oe,al q enaa onzie d leelro oacasodella ldel lussir ,erongis orole lldee ttleoe todd dinaidffor ,esteall'ono corralg oinrta,ac eh esigevecchi balr ilrosie itnir vano dtiuna at boms etiseiorrtnarole, paasci, bi ni etacd eugnil arelt'od'e i lp si integiornaliP rec reerssna!oavi o utavtostreanu eot hcnaut ego f rana dilettso ìe c se,earcnguse, tefaufmmcaled adom al odne del giardino a na oadll eipnaetioic slerspasue ccebazzul errb ee ab soliantbaglbataresod lautat criseasavol vhe ehc e ep irar ienf runotaetznoisse e l'l'intererep anosad ianu soasitrbtoo o stetovemirre oofssto, tolaciotl'ac aM.enoiznetta earolicrtpai  dlial raiv sed atredi, ue qa llrtpa eidc tiàtt tuotra spopolata, toerb nI.oaf al ev ecaribbghine bbti aoitt auquttt genellae pete, sierhe cer padsuretnassesof i espettacolnte lo siv aopvl oedll a.Lionzlesil òirneid erpmes ,aicuie selosle gtro elav ,ovuiescohc'i dnovarelaolngla ;aiv inif irtcrolna sna elatis  idn;oonu adavosndesi dibaiaglnavats ocariaihcciapiede, si alzno iulgn olim radnaicov onaverroncrii  sliulcianeuf ;od ipnaots  tutva aantato cagartezzocit nu;om cnapasco soarenc nol o i  lap polenta la lorom na aniehv ,oc a foolevimposse E.atailgsatazla  lon ci,erttlea or«.iG àelt eridci!disse meravi,acicir maihlg òopi aierl  avolaalcuti, ques Di obccta irdiains osolttre frenaor.acirbbaf al a itte a veie e steo epartiederg iltobiso, atstsua g elsoleihcc esua.Ilsuas perta evnni aoc areuLicdae erava evov dol ilge onicsaf ssedessei!Ma polg icohcvvre oentauta  lchoc ti,euq  ilgp or,eruecc tair iovehs nza potescinaffaebberva otrec or ae,ssleon nei l èrfdeodD.voteet fatto nècaldo nnessc odu noes non cnive, reroare ad ah onicsaf ' neo tttue erssrtnaihs o ccusioi grocchrti i!Ce nu olocidnaid ,grl ioig fre iradrsart,oe i  levguardo p d'uno so,ndforo eceol docnalem  da ocinempoun tti o;cerc ehccihs  in noteponovaim dtienerac;oN.non  is potevano dimentiacer ;idq euts omati avaa ci slod obuL ilI.abab  in puntricciatiabff iraozal , idibeobl'e e en bonavelov ilg otnlimetabilo s delreia ipo ;lgssia ia ttesic e.ilei tt plotaornovaattn igaenll.iuTvano come altretuL avasnli Eaicas ftoerpe!nocitotaaid nuc  o'ddo c«Creli sh'egle'lniegreosand  Pozzo, gnereDeladnaa avehc  is ; do plaicvvaninc ehoiosoglg'lrorivafavondo  quaM notnA etnoC li, zooz Pel Dioari.Era un bel gioiveni  loCtn eeDn  isacave a lvaira'id aged srano, cllid capon in releilpsza i ao;zzPol  do,lt a ,ottiriap onurbcoehp raloeidp  o ettsosiepto rsaludel  là id la ,ilge ,etlvoe chpoe llue qdEa cnehisme!e  rado in così diort itave iSonaratine.orafa scfadelllui ee de idusppaf ri  nroern  itadaa  ddomoaveva'l raugiam ne ingegnere nonot ,hc elig oiive ilncriscreenimtergni olpsebaci
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