L ordinamento giuridico comunitario
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prospettive europee Commissione delle Comunità europee Jean-Victor LOUIS L'ORDINAMENTO GIURIDICO COMUNITARIO Terza edizione riveduta e aggiornata COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE L'ordinamento giuridico comunitario di Jean-Victor LOUIS Professore all'Università libre de Bruxelles Presidente dell'Institut d'études européennes Terza edizione riveduta e aggiornata COLLEZIONE «PROSPETTIVE EUROPEE» BRUXELLES L'opera, che intende costituire un contributo al dibattito pubblico sull'ordinamento giuridico comuni­tario, è stata elaborata da una personalità indipendente. Essa non riflette necessariamente l'opinione della Commissione delle Comunità europee. La presente pubblicazione è edita anche nelle seguenti lingue: ES, DA, DE, GR, EN, FR, NL, PT Una scheda bibliografica figura alla fine del volume. Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni uffficiali delle Comunità europee, 1989 ISBN 92-826-0664-3 N. di catalogo : CB-56-89-392-IT-C © CECA-CEE-CEEA, Bruxelles - Lussemburgo, 1989 Printed in Belgium Avvertenza La nuova edizione del testo, oltre agli aggiornamenti resi necessari fra l'altro dall'evoluzione della giurisprudenza della Corte di giustizia e delle giurisdizioni nazionali e dall'ampliamento delle Comunità, comprende anche alcune precisazioni su argomenti dottrinali e di attualità, special­mente dedicati alla riflessione in atto sulle istituzioni.

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prospettive europee
Commissione delle Comunità europee
Jean-Victor LOUIS
L'ORDINAMENTO
GIURIDICO COMUNITARIO
Terza edizione riveduta e aggiornata COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE
L'ordinamento giuridico
comunitario
di Jean-Victor LOUIS
Professore all'Università libre de Bruxelles
Presidente dell'Institut d'études européennes
Terza edizione riveduta e aggiornata
COLLEZIONE «PROSPETTIVE EUROPEE»
BRUXELLES L'opera, che intende costituire un contributo al dibattito pubblico sull'ordinamento giuridico comuni­
tario, è stata elaborata da una personalità indipendente. Essa non riflette necessariamente l'opinione
della Commissione delle Comunità europee.
La presente pubblicazione è edita anche nelle seguenti lingue:
ES, DA, DE, GR, EN, FR, NL, PT
Una scheda bibliografica figura alla fine del volume.
Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni uffficiali delle Comunità europee, 1989
ISBN 92-826-0664-3
N. di catalogo : CB-56-89-392-IT-C
© CECA-CEE-CEEA, Bruxelles - Lussemburgo, 1989
Printed in Belgium Avvertenza
La nuova edizione del testo, oltre agli aggiornamenti resi necessari fra
l'altro dall'evoluzione della giurisprudenza della Corte di giustizia e delle
giurisdizioni nazionali e dall'ampliamento delle Comunità, comprende
anche alcune precisazioni su argomenti dottrinali e di attualità, special­
mente dedicati alla riflessione in atto sulle istituzioni. Le soluzioni
contenute nel progetto del Parlamento europeo di trattato che istituisce
l'Unione europea vengono citate in quanto utili a chiarire gli argomenti
esposti. L'Atto unico europeo, sottoscritto a Lussemburgo il 17 febbraio
e all'Aia il 28 febbraio 1986 e entrato in vigore il 1" luglio 1987, è stato
preso in considerazione per gli aspetti che incidono sull'evoluzione
dell'ordinamento giuridico comunitario. Occorreva anche tener conto
delle numerose opere pubblicate nella collezione «Prospettive europee »,
che, per svariati aspetti, completano l'esposizione dell'ordinamento giu­
ridico comunitario. Esse vengono sovente richiamate per invitare i lettori
a consultarle. Sono stati infine aggiunti vari altri riferimenti alla
letteratura. Si spera così di aver corrisposto alle esigenze di coloro che
utilizzano il testo come strumento di lavoro. A questo scopo si è anche
mantenuta la numerazione dei paragrafi delle edizioni precedenti.
Jean-Victor LOUIS
Aprile 1989 Indice
INTRODUZIONE
Capitolo I: CARATTERI SPECIFICI 11
Sezione 1 : A ttribuzionedicompetenze11 2: Un sistema istituzionalizzatocreativodi norme 22
Sezione 3 : Una Comunitàdidiritto43 4 : Melodi di interpretazione49
Sezione 5: Elasticità e rigorenell'adattamentodella costituzione comu­
nitaria 55
Sezione6:Personalità giuridica internazionale 61
CapitoloII: LE FONTI DEL DIRITTOCOMUNITARIO 71
SezioneI:I trattati come costituzionecomunitaria71
a)Applicazione temporale72
b)e nello spazio72
e)Costituzione e trattato­quadro 74
Sezione2:Ildirittoderivato11
a) Modalità disubordinazioneaitrattati77
1" Principiodellacompetenzaper attribuzione 77
2° Subordinazionematerialealtrattato78
b) Gli atti « tipici » 78
IoTrattatoCECA:decisionieraccomandazioniindividuali e generali 79
2"Attimenzionatiall'articolo 189 del trattatoCEE 80
c)Gliatti«atipici»87
1"Attiinterni87
2°Atti«suigeneris»88
Sezione3:Ildirittointernazionale89
a)Dirittointernazionale generale89
b) Accordii90
1" Accordi conclusi dagli Stati membri 90
2° i i dallaComunità94
Sezione 4: 1 principi generalideldiritto
e il rispetto dei diritti dell'uomo95
Capitolo III: RAPPORTI CON IL DIRITTO NAZIONALE 105
Sezione I: L'efficacia diretta 105
a) Le disposizioniprovvistediefficacia diretta108
Γ II trattato108
2° I regolamenti116
3" Le decisionirivolteagliStatimembri e le direttive 118
4" Gli accordi internazionali conclusi dalla Comunità125
b) Trattamento della norma nazionale contraria ad unanorma dotata
di efficacia diretta 128
e)Limitidell'efficaciadiretta129
d)Conclusionisull'efficacia diretta132 Indice
Sezione 2: Il primato 133
a) Costituzione e diritto comunitario8
b) Diritto comunitario e legge posteriore 146
e) Conclusioni sul primato 154
Sezione 3: L'applicazione del diritto comunitario5
a) Amministrazione diretta o centralizzata8
b) Collaborazione degli Stati membri 162
CONCLUSIONI 177
Bibliografìa 185
Elenco delle riviste specializzate 191
Indice analitico3 Introduzione
1. La dichiarazione del 9 maggio 1950 del ministro francese degli
affari esteri, Robert Schuman, ha costituito una svolta nella costru­
zione europea. La realtà istituzionale delle Comunità europee trova
infatti la sua origine in questa storica iniziativa.
Affermando che «l'Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà
costruita tutta insieme, essa sorgerà da realizzazioni concrete che
creino anzitutto una solidarietà di fatto», la dichiarazione Schuman
definiva la concezione «funzionale». Quest'ultima ha preso il soprav­
vento sulla e detta «costituzionalista», che intendeva realiz­
zare senza indugio un'organizzazione politica dell'Europa di tipo
federale.
Si è assistito alla creazione successiva della Comunità europea del
carbone e dell'acciaio (CECA), con il trattato di Parigi del 18 aprile
1951, della Comunità economica europea (CEE) e della Comunità
europea dell'energia atomica (denominata anche «Euratom») con i
trattati di Roma del 25 marzo 1957.
2. Dall'entrata in vigore di questi ultimi due trattati — il Io gennaio
1958 ­­ esistono tre Comunità distinte fondate su carte costitutive
proprie. Tuttavia le tre à sono state create in vista degli stessi
obiettivi fondamentali: la costruzione di una «Europa organizzata»,
«un'unione sempre maggiore tra i popoli» che la compongono, uno
«sforzo comune» per il «benessere dei loro popoli».
Per la realizzazione di questi obiettivi fondamentali, si fa uso della
stessa tecnica: l'integrazione, cioè l'istituzione di un potere reale
destinato a esercitare le competenze attribuite alle istituzioni della
Comunità.
Vi è una struttura istituzionale unica per le tre Comunità dal Io luglio
1967, data dell'entrata in vigore del trattato detto di «fusione» degli
esecutivi, firmato a Bruxelles Γ8 aprile 1965. L'Assemblea (Parlamento
europeo) e la Corte di giustizia erano fino dall'inizio istituzioni
comuni alle tre Comunità, ai sensi della convenzione firmata a Roma
contemporaneamente ai trattati che istituiscono la CEE e l'Euratom.
Le tre Comunità si trovano così in «stato di unione organica» (')·
E vero che il trattato CEE, il quale ha per obiettivo l'integrazione
generale delle economie e non, come gli altri due, e di
campi determinati, prevede espressamente che le sue disposizioni «non
modificano quelle del trattato che istituisce la CECA», né «derogano a
quanto stipulato dal o che e la CEEA» (art. 232): ed è
anche vero che esistono differenze fra i tre trattati per quanto
concerne, ad esempio, sia i poteri delle istituzioni sia l'organizzazione
di ricorsi giurisdizionali.
(') V.J. Groux e Ph. Manin. Le Comunità europee nell'ordinamento internazionale.
Prospettive europee. 1984. pag. 9, nota 1. Introduzione
In queste differenze si riflettono la volontà degli autori dei tre trattati
e il contesto storico nel quale questi sono stati conclusi (')·
Tuttavia, data l'unità fondamentale che forma il sostrato delle tre
Comunità, è indispensabile interpretare ciascuno dei tre trattati alla
luce degli altri due (2). Inoltre, l'esercizio da parte della CEE di talune
delle sue competenze in materia di politiche comuni (per esempio
trasporti, politica commerciale, energia) può portare al superamento
dei limiti inerenti alle competenze delle istituzioni della Comunità
settoriale. Ad esempio, la riserva di competenza a favore degli Stati
membri in materia di politica commerciale, cioè di scambi esterni, nel
settore del carbone e dell'acciaio (trattato CECA, art. 71, comma Io)
era solo dovuta ai limiti posti al campo di applicazione del trattato. La
norma si basava sulla necessità di attribuire allo stesso potere l'insieme
delle competenze in materia di politica commerciale. Possiamo chie­
derci se questa giustificazione, che originariamente militava a favore
dellaa globale degli stati in questo campo, non conduca
oggi a escludere la riserva a favore degli Stati membri contenuta
nell'articolo 71 del trattato CECA. In effetti, dal 1° gennaio 1970 la
Comunità è, a norma dell'articolo 113 d

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