Archeologia aerea in Campania settentrionale : primi risultati e prospettive - article ; n°2 ; vol.98, pg 595-621
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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité - Année 1986 - Volume 98 - Numéro 2 - Pages 595-621
Rita Compatangelo, Archeologia aerea in Campania settentrionale : primi risultati e prospettive, p. 595-621. Presentando i risultati di due recenti campagne di prospezione aerea sulla Campania settentrionale viene sottolineata la novità rappresentata in Italia dall'uso della fotografia aerea prospettica a bassa quota quale fonte in studi storico-territoriali volti a ricostruire la fisionomia dei paesaggi antichi. Si analizza il rapporto tra condizioni colturali e geopedologiche dei terreni e apparizione delle anomalie di crescita vegetale che denotano la presenza di siti archeologici. La scelta dei siti rivelati dall'archeologia aerea comprende ville rustiche e fattorie romane, un recinto agro-pastorale di difficile datazione, un (v. rétro) tratto della via Appia ad est di Sinuessa (Mondragone) con tracce di un sistema catastale romano ad essa connesso, un ipotetico viens romano. Si conclude rilevando l'interesse della fotografia aerea prospettica a bassa quota non solo per l'Europa settentrionale, ma anche per i paesi mediterranei, corne provano i risultati délie recenti ricerche in Italia e in Spagna.
Rita CoMPATANGELO Archeologia aerea in Campania settentrionale primi risultati prospettive 595-621 Presentando risultati di due recenti campagne di prospezione aerea sulla Campania settentrionale viene sottolineata la novità rappresentata in Italia uso della fotografia aerea prospettica bassa quota quale fonte in studi storico-territoriali volti ricostruire la fisionomia dei pae saggi antichi Si analizza il rapporto tra condizioni colturali geopedologiche dei terreni apparizione delle anomalie di crescita vegetale che denotano la presenza di siti archeologici La scelta dei siti rivelati archeologia aerea comprende ville rusti- che fattorie romane un recinto agro-pastorale di difficile datazione un retro
27 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié par
Publié le 01 janvier 1986
Nombre de lectures 48
Langue Romanian
Poids de l'ouvrage 3 Mo

Extrait

Rita Compatangelo
Archeologia aerea in Campania settentrionale : primi risultati e
prospettive
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 98, N°2. 1986. pp. 595-621.
Riassunto
Rita Compatangelo, Archeologia aerea in Campania settentrionale : primi risultati e prospettive, p. 595-621.
Presentando i risultati di due recenti campagne di prospezione aerea sulla Campania settentrionale viene sottolineata la novità
rappresentata in Italia dall'uso della fotografia aerea prospettica a bassa quota quale fonte in studi storico-territoriali volti a
ricostruire la fisionomia dei paesaggi antichi.
Si analizza il rapporto tra condizioni colturali e geopedologiche dei terreni e apparizione delle anomalie di crescita vegetale che
denotano la presenza di siti archeologici.
La scelta dei siti rivelati dall'archeologia aerea comprende ville rustiche e fattorie romane, un recinto agro-pastorale di difficile
datazione, un
(v. retro) tratto della via Appia ad est di Sinuessa (Mondragone) con tracce di un sistema catastale romano ad essa connesso, un
ipotetico vicus romano.
Si conclude rilevando l'interesse della fotografia aerea prospettica a bassa quota non solo per l'Europa settentrionale, ma anche
per i paesi mediterranei, corne provano i risultati delle recenti ricerche in Italia e in Spagna.
Citer ce document / Cite this document :
Compatangelo Rita. Archeologia aerea in Campania settentrionale : primi risultati e prospettive. In: Mélanges de l'Ecole
française de Rome. Antiquité T. 98, N°2. 1986. pp. 595-621.
doi : 10.3406/mefr.1986.1515
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1986_num_98_2_1515ARCHEOLOGIE ROMAINE
RITA COMPATANGELO
ARCHEOLOGIA AEREA
IN CAMPANIA SETTENTRIONALE :
PRIMI RISULTATI E PROSPETTIVE*
Se gli inizi della fotografia aerea rimontano ormai a più di un secolo,
l'applicazione nuova tecnica alla ricerca archeologica matura già
negli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondiale grazie
all'opera di O. G. S. Crawford in Inghilterra. Nel 1924 sono pubblicati i
risultati delle sue prime esperienze (Air Survey and Archaeology), mentre
nel 1929 col suo Air Photography for Archaeologists appare una prima trat
tazione del metodo con la distinzione dei siti rivelati dalla fotografia
aerea, a tutt'oggi ancora valida, in shadow-sites, soil-sites, crop-sites.
Quasi contemporaneamente, nel 1925, erano iniziate in Siria le ricer
che di archeologia aerea di R. P. Poidebard.
Anche se il panorama scientifico italiano di quegli stessi anni non
può certo offrire risultati comparabili a questi, tuttavia vale la pena di
ricordare che l'interesse per la nuova tecnica era sorto assai presto in Ita
lia. Solo qualche decennio dopo le prime riprese aeree effettuate dall'ae
rostato su Parigi, G. Boni, sul finire del secolo scorso, realizzava infatti
una serie di rilievi sul Foro Romano da un pallone aerostatico. A questi
seguivano, nei primi anni di questo secolo, altri rilevamenti di zone
archeologiche (Pompei nel 1904 e Ostia antica nel 191 1)1. D'altro canto
all'ausilio della fotografia aerea per vere e proprie ricerche di topografia
antica ricorreva, già alla fine degli anni '30, G. Lugli, nella stessa fase
quindi che vedeva, tra la fine degli anni '20 e la seconda guerra mondiale,
la realizzazione degli importanti studi di O. G. S. Crawford, del Maggiore
* Ringrazio l'École française de Rome e Jean-Pierre Vallai, «ancien membre»
dell'École, che mi hanno affidato l'incarico di realizzare le prospczioni aeree in
Campania settentrionale.
1 G. Alvisi, Fotografia aerea : cenni su una mostra, in Musei e gallerie d'Italia,
46, 1972, p. 23-31.
MEFRA - 98 - 1986 - 2, p. 595-621. 596 RITA COMPATANGELO
Allen, di R. P. Poidebard, e, subito dopo la seconda guerra mondiale, di
J. Baradez e J. Bradford2.
In questa fase della ricerca nei diversi paesi vennero utilizzate sia
coperture aeree verticali sia fotografie prospettiche a bassa quota. In Ita
lia J. Bradford per le sue ricerche sulla Puglia realizzò riprese aeree verti
cali ad alta quota e riprese oblique a bassa altitudine (400 m).
Tuttavia in quella che può considerarsi come la seconda fase delle
ricerche di archeologia aerea - a partire dagli anni '50 fino ai giorni
nostri -, mentre nei paesi dell'Europa settentrionale hanno preso sempre
più impulso i programmi di prospezioni aeree a bassa quota aventi per
oggetto unità territoriali ben definite, in Italia l'interesse dei ricercatori
sembra esser stato attirato soprattutto dallo studio delle coperture aeree
verticali ad alta quota.
L'esempio più notevole di questo genere di lavori è senz'altro l'Atlan
te aerofotografico delle sedi umane in Italia di G. Schmiedt, che resta
un'opera unica nel suo genere, senza confronti in Europa.
Al contrario la fotografia aerea obliqua a bassa quota è stata impiegat
a in modo assai limitato dalla ricerca archeologica italiana. Nel 1956 a
Spina e nel 1960 a Classe V. Valvassore realizzava le prime riprese obli
que a colori3. Dopo la nascita dell'Aerofototeca del Ministero della pubbli
ca istruzione nel 1959, durante gli anni '60, vennero eseguiti dietro sua
richiesta numerosi rilevamenti in elicottero ad opera dell'Aeronautica
militare per sopperire ai bisogni delle Soprintendenze archeologiche. In
particolare vennero allora fotografate quasi tutte le zone d'interesse stor
ico-archeologico dell'Etruria, dell'Abruzzo, del Lazio meridionale, nonché
alcuni centri in Italia meridionale quali Baia {Portus Iulius), Ordona,
Lucera4. Più recentemente, sempre ad iniziativa dell'Aerofototeca di
Roma, foto aeree oblique a bassa quota sono state realizzate nel 1973 sul
2 R. P. A. Poidebard, La trace de Rome dans le désert de Syrie. Du limes de Tra
jan à la conquête arabe, Parigi, 1934. G. Lugli, L'importanza del rilievo aereo negli
studi di topografia archeologica, in Atti del V Congresso nazionale di Studi romani,
Roma, 1939. Id., Saggi di esplorazione archeologica a mezzo della fotografia aerea, 1939. J. Baradez, Fossatum Africae..., Parigi, 1949. J.Bradford, Ancient
landscapes. Studies in Field Archaeology, Londra, 1957.
3 Ν. Alfieri, Topografia antica e aerofotografia a Spina, in Archéologie aérienne.
Colloque international (31 août-3 septembre 1963), Parigi, 1964, p. 155 ss.
4 F. Castagnoli, Contributi della fotografia aerea agli studi di topografia antica
in Italia, in Atti VII Congresso internazionale di archeologia classica, I, Roma, 1961,
p. 41-45. D. Adamesteanu, Contribution of the Archaeological «Aerofototeca» of the
Ministry of Education to the Solution of Problems of Ancient Topography in Italy, in
Atti X Congresso della Società internazionale di fotogrammetria, Lisbona 7-19 settem
bre 1964. ARCHEOLOGIA AEREA IN CAMPANIA SETTENTRIONALE 597
Lazio (Roma e Capena) da un dirigibile, e tra il 1975 e il 1980 su Lazio,
Toscana (Talamone, Cosa) e Campania (Paestum, Capaccio). Queste ultime
riprese sono state effettuate da piccoli aerei con macchine fotografiche
formato 6 χ 65.
Il comune denominatore di queste ricerche sembra esser stato tutta
via un interesse limitato al rilievo e all'identificazione di centri antichi ο
località di archeologico già note ; anche le splendide immagini di
Eraclea Veneta, realizzate dalla Compagnia generale riprese aeree e r
ecentemente pubblicate6, rientrano in questo tipo di approccio.
Quello che in sostanza ci sembra necessario mettere qui in evidenza
non è tanto, genericamente, l'insufficiente impiego di una data tecnica -
la fotografia aerea obliqua a bassa quota - ma piuttosto quanto questa
utilizzazione sia stata limitata in primo luogo e soprattutto nella scelta
degli obiettivi di ricerca. Se infatti non manca un buon esempio di studio
tematico sui porti antichi d'Italia che faccia uso delle due tecniche di
ripresa aerea, verticale e obliqua7, mancavano finora dal panorama delle
ricerche di archeologia aerea in Italia studi storico-territoriali, ο di topo
grafia storica se si preferisce, in cui la ripresa aerea a bassa quota fosse
stata impiegata in modo sistematico e intensivo per la ricostruzione della
fisionomia dei paesaggi antichi scomparsi.
Per questo è parso opportuno presentare i risultati di due recenti
campagne di prospezione aerea in Campania settentrionale, non già per
ché comparabili quantitativamente a -quelli frutto di lavoro decennale in
altri paesi d'Europa, quanto piuttosto per la loro rilevanza qualitativa per
una ricerca tematica di tipo territoriale.
I risultati oggetto del presente lavoro rappresentano una scelta tra i
più significativi dei circa 400 clichés obliqui realizzati durante le 10 ore di
volo delle campagne 1984 e 1985. Le prospczioni aeree 1984 e 1985, effet
tuate da chi scrive, fanno seguito alle precedenti di 1981, 1982 e 1983 rea
lizzate da G. Chouquer8. Esse rientrano tra i programmi di ricerca
dell'École française di Roma attualmente in corso in Italia che includono
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