Cinq ans de recherches archéologiques à Fiorentino. Considerazioni preliminari sulla ceramica medievale del sito - article ; n°2 ; vol.101, pg 688-697
11 pages
Italiano

Découvre YouScribe en t'inscrivant gratuitement

Je m'inscris

Cinq ans de recherches archéologiques à Fiorentino. Considerazioni preliminari sulla ceramica medievale del sito - article ; n°2 ; vol.101, pg 688-697

Découvre YouScribe en t'inscrivant gratuitement

Je m'inscris
Obtenez un accès à la bibliothèque pour le consulter en ligne
En savoir plus
11 pages
Italiano
Obtenez un accès à la bibliothèque pour le consulter en ligne
En savoir plus

Description

Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age - Année 1989 - Volume 101 - Numéro 2 - Pages 688-697
Patrice BECK Maria Stella CAL MARIANI Caterina LAGANARA FABIANO Jean-Marie MARTIN Fran oise PIPONNIER Cinq ans de recherches archéologiques Fiorentino 641-699 Couronnée par une forteresse byzantine puis normande transfor mée en palais par Frédéric II qui vint mourir la butte de Fiorentino en Capitanate fut au Moyen ge le siège une petite cité episcopale totale ment désertée aube des temps modernes Son site se prête donc mer veille exploration archéologique Est présentée ici une synthèse de la fouille mènent conjointement depuis 1984 Université de Bari et cole fran aise de Rome après examen critique des documents écrits relatifs Fiorentino J.-M Martin et étude du décor monumental mis en relation avec celui des autres sites souabes et angevins Cal Mariani) sont exposés les premiers résultats de enquête menée la fois au verso dans les zones castrale Beck et urbaine Piponnier) ainsi une typologie provisoire du matériel céramique trouvé sur le site Fabiano Laganara)
10 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

Informations

Publié par
Publié le 01 janvier 1989
Nombre de lectures 18
Langue Italiano

Extrait

Caterina Laganara Fabiano
Cinq ans de recherches archéologiques à Fiorentino.
Considerazioni preliminari sulla ceramica medievale del sito
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes T. 101, N°2. 1989. pp. 688-697.
Résumé
Patrice Beck, Maria Stella Calò Mariani, Caterina Laganara Fabiano, Jean-Marie Martin, Françoise Piponnier, Cinq ans de
recherches archéologiques à Fiorentino, p. 641-699.
Couronnée par une forteresse byzantine, puis normande, transformée en palais par Frédéric II qui vint y mourir, la butte de
Fiorentino, en Capitanate, fut au Moyen Âge le siège d'une petite cité épiscopale, totalement désertée à l'aube des temps
modernes. Son site se prête donc à merveille à l'exploration archéologique. Est présentée ici une synthèse de la fouille qu'y
mènent conjointement depuis 1984 l'Université de Bari et l'École française de Rome : après l'examen critique des documents
écrits relatifs à Fiorentino (J.-M. Martin) et l'étude du décor monumental mis en relation avec celui des autres sites souabes et
angevins (M. S. Calò Mariani), sont exposés les premiers résultats de l'enquête menée à la fois dans les zones castrale Beck et
urbaine Piponnier) ainsi une typologie provisoire du matériel céramique trouvé sur le site Fabiano Laganara)
Citer ce document / Cite this document :
Laganara Fabiano Caterina. Cinq ans de recherches archéologiques à Fiorentino. Considerazioni preliminari sulla ceramica
medievale del sito. In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes T. 101, N°2. 1989. pp. 688-697.
doi : 10.3406/mefr.1989.3064
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_1123-9883_1989_num_101_2_3064688 CINQ ANS DE RECHERCHES ARCHÉOLOGIQUES À FIORENTINO
CONSIDERAZIONI PRELIMINARI
SULLA CERAMICA MEDIEVALE DEL SITO
Cinque campagne di scavo100 consentono quanto meno di presentare
una serie di dati già significativi e di prospettare alcune ipotesi di lavoro
che, indubbiamente, solo a conclusione della ricerca, potranno essere più
correttamente vagliate.
Finora sono stati studiati tutti i reperti relativi alle prime due campa
gne di scavo 101 e la ceramica invetriata e smaltata dell'ambiente II della
zona urbana recuperata negli interventi successivi 102 ; è, invece, ancora in
fase di analisi, dopo essere stato già classificato e quantificato, il material
e ceramico della trincea aperta nel 1986 nei quadrati L7, L8 ed L9 tra il
grande edificio castrale CAI ed i dispositivi di fortificazione presenti ad
ovest del sito; quello della strada principale e della «venelle» ad est
dell'ambiente II, il materiale ceramico dell'ambiente I (sia della stratigra-
fia della parte orientale che della metà occidentale) ed infine quello delle
fosse 659-689 e 675 "».
L'obiettivo iniziale è stato tentare di stabilire la cronologia assoluta
delle sequenze stratigrafiche individuate nei diversi settori di scavo. Ques
to ha indotto a privilegiare inizialmente lo studio della ceramica cosid
detta « fine da tavola », ad oggi meglio databile tramite il confronto tipolo
gico.
ìoo per i cian· dj scavo si rinvia a P. Beck, La zona castrale ovest in Fiorentino
campagne di scavo 1984-1985 (Quaderni di archeologia e storia dell'arte in Capitanat
a, 3), Galatina, 1987, p. 3-8 e F. Piponnier, La zona urbana, ibid., p. 9-15; cf. degli
stessi autori i ciclostilati Fiorentino campagne 1982-1984-1985-1986-1987-1988 (de
positati presso la biblioteca dell'Istituto di storia dell'arte dell'Università di Bari).
101 C. A. M. Laganara Fabiano, La ceramica, in Fiorentino campagne di scavo
1984-1985, cit., p. 19-27; Id., La ceramica d'uso comune e da fuoco a Costei Fiorenti
no (campagne di scavo 1984-1985), in corso di stampa.
102 Argomento di una tesi di laurea in archeologia medievale aa. 1987-1988 ed
in parte oggetto di prossima pubblicazione; cf. Β. Braccio, La ceramica invetriata e
smaltata a Costei Fiorentino (zona urbana-ambiente II - campagne di scavo 1986-
1987), in corso di stampa.
103 Lo studio è stato affidato dalla prof.ssa M. Stella Calò Mariani, coordinatri-
ce scientifica della ricerca, che colgo l'occasione per ringraziare, ad un gruppo di
laureandi da me seguito. L'apparato grafico e fotografico è prodotto da Antonello
Todisco e Gabriele De Caro. LA CERAMICA MEDIEVALE DEL SITO 689
Lo iato, ben evidente sulla base della quantificazione soprattutto nel
la stratigrafia dell'ambiente I della zona urbana 104, tra la fase insediativa
più recente (fase A e sue sottofasi Aa ed Ab) e quelle ad essa precedenti in
cui si è registrato un calo sensibile della ceramica invetriata e smaltata di
contro alla consistente e quasi esclusiva presenza di ceramica acroma
comune e da fuoco, ha reso subito indispensabile fissare una tipologia
interna di questi manufatti, nel tentativo di cogliere dalle pur lievi analog
ie ο difformità rilevate qualche indizio cronologico.
Il riscontro di connotati sostanzialmente uniformi sia nei reperti del
la zona dell'edificio castrale che in quelli della zona urbana ha permesso,
allo stato attuale, di unificare i dati finora desunti.
Indubbie difficoltà sono derivate nel corso dello studio dallo stato
molto frammentario del materiale conseguente, del resto, alle condizioni
di «lento deperimento» e non di brusco abbandono del sito, che le fonti
scritte attestano già a partire dalla seconda metà del XIII secolo 105. Pochi,
infatti, i pezzi assemblabili, molti i frammenti che per le ridotte dimension
i non sono riferibili con sicurezza a morfologie e tipologie note o,
comunque, risultano di dubbia interpretazione. Ciò va dovutamente pre
messo alla quantificazione operata sull'insieme ed alle seriazioni definite
per alcune classi, quali la ceramica invetriata e quella smaltata106. Per
queste ultime, inoltre, eccetto pochi casi testati solo con la prova alla perl
a al borace, non sono state effettuate finora altre analisi di laboratorio
per accertare la presenza ο meno di ingobbio, la qualità della vetrina, in
più casi del tutto opacizzata e devetrificata ο ricoperta da un consistente
strato di incrostazioni, sì da rendere irriconoscibile la classe di apparte
nenza 107.
Quanto ai contesti di origine, va osservato che numericamente esigui
e scarsamente rappresentativi sono i reperti recuperati dai suoli e dai
contatti. La maggior parte del materiale, tra l'altro quello morfologica-
104 Si rinvia al matrix relativo in F. Piponnier, Fiorentino campagna 1988 (ciclos
tilato).
105 J.-M. Martin, L'apporto, passim.
106 Cautela espositiva già espressa nello studio della ceramica proveniente dalla
basilica di San Lorenzo Maggiore a Napoli ; cf. U. Scerrato, La ceramica medievale
proveniente dagli scavi di San Lorenzo Maggiore, in M. V. Fontana e G. Ventrone
Vassallo (ed.), La ceramica di San Lorenzo Maggiore in Napoli, Napoli, 1984,
p. 27-48.
107 Per un approfondimento della ricerca sono stati presi contatti con il prof.
Vincenzo Amicarelli, direttore dell'Istituto di chimica applicata della Facoltà di
Ingegneria dell'Università di Bari, messosi gentilmente a disposizione. CINQ ANS DE RECHERCHES ARCHÉOLOGIQUES À FIORENTINO 690
mente e tipologicamente più indicativo, proviene da unità stratigrafiche
che hanno un minore grado di affidabilità. Si tratta, infatti, soprattutto di
riempimenti la cui origine non è dato ancora accertare. Lo dimostra la
presenza piò ο meno consistente in tutte le unità di ceramica premedieval
e.
Nei diversi settori di intervento, fatta eccezione della strada principal
e, è risultata quantitativamente irrilevante la ceramica invetriata da fuo
co, classe che soprattutto nelle aree periferiche e rurali subentra a sosti
tuire la ceramica acroma da cucina anche ben oltre il XIV secolo 108. Ques
to elemento in negativo fornisce, così, un'ulteriore conferma dell'iniziale
momento di degrado e di abbandono del sito, mentre i dati alternativi
desunti delle unità stratigrafiche relative alla strada principale potrebbe
ro documentare semplicemente una frequentazione residua dell'area.
Infatti, sia nelle tre fasi che contrassegnano la storia dell'edificio
castrale - edificazione e prima occupazione; ristrutturazione dei muri
perimetrali ed installazione successiva di tre suoli ; ulteriore riedificazione
dei muri perimetrali e costruzione di torri laterali109 - che nelle ultime
fasi di vita dell'abitato, il materiale rinvenuto rientra nei manufatti tipici
della metà del XIII e del XIV secolo dell'Italia meridionale, per restare in
un ambito circoscritto che il regionalismo della produzione fittile impon
e110.
In questo arco cronologico, documentato anche dai reperti scultor
ei111 e da quelli monetali112, si inquadrano i frammenti di ceramica inve
triata e smaltata policroma, ma anche la ceramica

  • Univers Univers
  • Ebooks Ebooks
  • Livres audio Livres audio
  • Presse Presse
  • Podcasts Podcasts
  • BD BD
  • Documents Documents