Considerazioni sulla Via Severiana e sulla Tabula Peutingeriana - article ; n°2 ; vol.110, pg 929-993
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Considerazioni sulla Via Severiana e sulla Tabula Peutingeriana - article ; n°2 ; vol.110, pg 929-993

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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité - Année 1998 - Volume 110 - Numéro 2 - Pages 929-993
Paola Brandizzi Vittucci, Considerazioni sulla Via Severiana e sulla Tabula Peutingeriana, p. 929-993. Si propone la definizione topografica, in base aile testimonianze archeologiche ed al confronto tra le fonti, del percorso riportato nella Tabula di Peutinger lungo la costa laziale meridionale, dimostrando che la denominazione tradizionale di Via Severiana può essere riferita solo ad un breve tratto stradale in prossimità di Ostia. Le caratteristiche del percorso, basato su strade preesistenti e che collega località finitime ai centri da cui traggono la denominazione, individuano finalità diverse da quelle delle fonti itinerarie. Si evidenzia la possibilità che nel IV sec. d.C. l'utilizzazione preminente del percorso sia da porre in relazione con il traffico annonario e che la contemporanea Tabula, recante una descrizione selettiva di percorsi nell'Impero, possa rappresentare la schematizzazione del sistema (v. rétro) annonario, con la rappresentazione dei centri funzionali e delle strade assegnate per tale servizio all'epoca di Giuliano, utilizzata successivamente con scopi itinerari fino al tardo medioevo.
65 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié le 01 janvier 1998
Nombre de lectures 70
Langue Romanian
Poids de l'ouvrage 4 Mo

Extrait

Paola Brandizzi Vittucci
Considerazioni sulla Via Severiana e sulla Tabula Peutingeriana
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 110, N°2. 1998. pp. 929-993.
Riassunto
Paola Brandizzi Vittucci, Considerazioni sulla Via Severiana e sulla Tabula Peutingeriana, p. 929-993.
Si propone la definizione topografica, in base alle testimonianze archeologiche ed al confronto tra le fonti, del percorso riportato
nella Tabula di Peutinger lungo la costa laziale meridionale, dimostrando che la denominazione tradizionale di Via Severiana può
essere riferita solo ad un breve tratto stradale in prossimità di Ostia. Le caratteristiche del percorso, basato su strade preesistenti
e che collega località finitime ai centri da cui traggono la denominazione, individuano finalità diverse da quelle delle fonti
itinerarie. Si evidenzia la possibilità che nel IV sec. d.C. l'utilizzazione preminente del percorso sia da porre in relazione con il
traffico annonario e che la contemporanea Tabula, recante una descrizione selettiva di percorsi nell'Impero, possa rappresentare
la schematizzazione del sistema annonario, con la rappresentazione dei centri funzionali e delle strade assegnate per tale
servizio all'epoca di Giuliano, utilizzata successivamente con scopi itinerari fino al tardo medioevo.
Citer ce document / Cite this document :
Brandizzi Vittucci Paola. Considerazioni sulla Via Severiana e sulla Tabula Peutingeriana. In: Mélanges de l'Ecole française de
Rome. Antiquité T. 110, N°2. 1998. pp. 929-993.
doi : 10.3406/mefr.1998.2057
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1998_num_110_2_2057'
PAOLA BRANDIZZI VITTUCCI
CONSIDERAZIONI SULLA VIA SEVERIANA E SULLA
TABULA PEUTINGERIANA*
Gli Autori moderni di topografìa antica riferiscono quasi ogni rinven
imento occorso in prossimità della costa tra il Tevere e Terracina ad un
tracciato stradale indicato come «Via Severiana»1, denominazione tratta
da una iscrizione del 238 d.C, riportata dalla bibliografìa antiquaria con
collocazione in Ardea, che ricorda opere di consolidamento del litus vic
inum viae Severianae2.
La menzione del litus nelle immediate vicinanze della strada ricordata
nell'iscrizione è stata assunta quale prova dell'esistenza di un tracciato
stradale totalmente litoraneo lungo la costa laziale meridionale3 e la deno
minazione Via Severiana è stata quindi attribuita4 al percorso anonimo con
* Ove non diversamente indicato, la toponomastica è desunta dalle carte IGMI,
serie M691, ed. 4, e M891, ed. 3. La documentazione grafica e fotografica è dell'A. Il
corsivo nel testo e nelle note individua soggetti antichi e citazioni in lingua.
1 Cfr. G. Radke, in RE, suppl. XIII, 1973, e. 1487, s.v. Viae Publicae Romanae.
2 CIL X1, 6811 (- ILS 489) «tabula marmorea in arcis Ardeae minis» : «Imp.
Caes. [C. Iulius / Verus Maximinus] / Pius felix aug. / pontif. max. Germ. max. / Daci-
cus max. Sarm. max., / trib. potest. UH, imp. V, /cos., procos., p. p. et [C. Iulius Verus
Ma / ximus nob. Caesar]/ Germ. max. Dacicus max. / Sarmaticus max., I princeps iu-
ventutis, /litus vicinum viae Severianae, /adsiduis maris adluentibus /fluctibus ad la-
bem ruinae / labefactatum, aggeribus I marini operis a fundamentis, / ut periculum
commeantibus /abesset, extrui curarunt».
iEnc. Ital., XXXI, c. 555, s.v. Severiana (via).
4 L'ipotesi sembra trarre origine da una indicazione di B. Peruzzi (1481-1536),
che riporta un «forum in compito severianae » a Terracina (P. Longo, // foro severia-
no, in La Via Appia a Terracina, Roma, 1988 [= Longo], p. 87). Essa ha trovato ampio
seguito posteriormente alle prime edizioni della Tabula per la presenza nel docu
mento di un percorso costiero tra Ostia e Terracina. Di certo è stata condivisa dalla
quasi totalità dei topografi moderni (A. Nibby, Analisi storico-topografico-antiquaria
della carta de' dintorni di Roma, 2a ed., Roma, 1848 [= Nibby 1848], III, p. 610 s.; CIL
X1, p. 683; R. Lanciani, Le antichità del territorio laurentino, in MonAL, XIII, 1903 [=
Lanciani 1903], e. 192; T. Ashby, Monte Circeo, in MEFRA, 25, 1905 [= Ashby], p. 165
e passim; G. Lugli, Forma Italiae. Regio I. Ager Pomptinus, pars IL Circei, Roma, 1928
[= Lugli 1928], e. 41 s.), ad eccezione di G. Tomassetti, La Campagna romana antica,
MEFRA - 110 - 1998 - 2, p. 929-993. 59 930 PAOLA BRANDIZZI VITTUCCI
andamento costiero che la Tabula Peutingeriana5 riporta tra Hostis e Terra-
cina con l'indicazione di otto stazioni intermedie e delle relative distanze
per complessive 85 miglia6 (fig. I). In base alla denominazione, infine, la
costruzione della via così ipotizzata è stata riferita agli anni di Severo e Ca-
racalla7, pur ammettendosi la possibilità che nella realizzazione dell'opera
siano stati utilizzati tratti stradali costieri preesistenti8.
Al percorso della Via Severiana sono stati associati, inoltre, due docu
menti epigrafici : una lastra con iscrizione9 che ricorda il rifacimento in
pietra di un ponte, ritenuto al confine tra i terri tori di Ostia e Laurentum10,
ed un miliare rinvenuto nei pressi di Ostia11, anch'esso di Severo e Caracal-
la (fig. 2), ambedue tuttavia senza esplicita menzione del tracciato stradale
cui si riferiscono12.
medievale e moderna, nuova edizione con aggiornamenti a cura di L. Chiumenti e
F. Bilancia, Città di Castello, 1975 [= Tomassetti 1975], II, p. 165, per il quale la Via
Severiana è da identificarsi con la Via Anziate che ritiene distaccarsi dalla via Appia
a Bovillae.
5 W. Kubitscheck, in RE, X, 1919, e. 2126 s., s.v. Karten; A. P. Frutaz, Le carte
del Lazio, Roma, 1972 [= Frutaz], I, p. 1 s.
6 E. Weber, Tabula Peutingeriana. Codex Vindobonensis 324, Graz, 1976
[= Weber], segmenti IV5 e V1, 2 : Hostis-XVI-Laurento-VI-Lavinium-XVII-
Antium-VII-Astura-IX-Clostris-HI-ad turres albas-XH-Circeios-HII-ad turres-XI-Terra-
cina.
7 C. Pavolini, Ostia, Bari, 1983 [= Pavolini 1983], p. 175, con datazione al 198-
209 d.C.
8 G. Radke, Viae Publicae Romanae, Stoccarda, 1971 [= Radke 1971], e. 71.
9 CIL XIV1, 126 : «7m[pp C]ae5a[res] / M [Aurelii] / C[ar]inus [et / Numeria]-
n[u]s /pii . felices . invicti . augusti /germanici . maximi . britannic(i) I maximi . per
sici . maximi / tribuniciae . potestatis I co(n)s(ule)s . patres . patriae / proconsules /
pontem . Laurentibus / adque . Ostiensibus / olim . vetustate . collabsum / lapideum .
restituerunt I [... / ...», con datazione al 284 d.C.
10 Nibby 1848, I, p. 423, riferisce al tracciato della Via Severiana il ponte sul ca
nale dello Stagno che indica coincidere con il ponte riportato nella località sulla car
ta di G. B. Cingolani, Topografia geometrica dell'agro romano, f. V (a. 1692) [= Cingo-
lani, Carta], in Frutaz, II, tav. 164, e che Pavolini 1983, p. 245, individua nel ponte
distrutto nel 1943 sito «circa 500 metri a nord del ponte attuale».
11 H. G. Kolbe, Meilenstein von der via Severiana, in W. Heibig, Führer durch die
öffentlichen Sammlungen klassischer Altertümer in Rom, IV, Tubinga, 1972, n. 2996
[= Kolbe], p. 6 s., miliare con iscrizione : VI / imp(erator) . caes(ar) . / L(ucius) . Septi-
mius . Severus / pius . pertinax . et / imp(erator) . caes(ar) / M(arcus) . Aurelius . Anto
ninus / augg(usti duo) . fortissimi / ac . super . omnes . I felicissimi . principes / [... r] /
fecerunt /.
12 Non appare cronologicamente giustificata l'associazione alla via Severiana di
una iscrizione da Capocotta datata al 190 d.C. (NSA, 1908, p. 478) indicata da F. Cas
tagnoli, Lavinium I. Topografia generale, fonti e storia delle ricerche, Roma, 1972 [=
Castagnoli], p. 83, nota 9, né gli elementi disponibili consentono di valorizzare ai fi- .
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- Tabula Peutingeriana, unione dei segmenti IV5 e V1·2 (da E. Weber, Tabula Peutingeriana, Codex Vindobonensis 324, Graz, 1976). Fig. 1 932 PAOLA BRANDIZZI VITTUCCI
Fig. 2 - Miliare da Ostia. LA VIA SEVERIANA E LA TABULA PEUTINGERIANA 933
La collocazione in Ardea dell'iscrizione che ricorda le opere foranee
resesi necessaire per la protezione della Via Severiana ha fatto induttiv
amente ritenere che il monumento provenisse dal territorio di questa città
e che pertanto i lavori menzionati si riferissero a manufatti realizzati nel
litorale di Ardea tra Torvaianica e Tor S. Lorenzo13, pur non essendo noti
rinvenimenti di opere stradali litoranee né di opere foranee in questa zo
na. In questo tratto costiero gli unici resti di tracciato stradale rinvenuti,
ed attribuiti appunto alla Via Severiana14, si trovano ad oltre un miglio
dall'attuale linea di costa15, a ciò obbligati dalla presenza di paludi e di
lagune esistenti fino a tempi recenti16, e sembra pertanto doversi esclude
re che opere di consolidamento del litorale a protezione della Vi

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