Gli antichi percorsi dei santi : loca sanctorum ed esempi figurativi nel Trentino dalle origini al XVI secolo - article ; n°1 ; vol.106, pg 89-113
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Gli antichi percorsi dei santi : loca sanctorum ed esempi figurativi nel Trentino dalle origini al XVI secolo - article ; n°1 ; vol.106, pg 89-113

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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age - Année 1994 - Volume 106 - Numéro 1 - Pages 89-113
Laura Dal Prà, Gli antichi percorsi dei santi : loca sanctorum ed esempi figurativi nel Trentino dalle origini al XVI secolo, p. 89-113. L'A. compie un sondaggio nell'ambito dell'arte sacra trentina nell'intento di isolare e presentare per successivi approfondimenti alcuni temi giudicati più significativi nel quadro della devozione popolare dai primi secoli allo scadere del Medioevo : motivi figurativi rivelatisi più frequenti rispetto ad altri, oppure comuni a area territoriale più estesa dei confini diocesani e o, infine, testimoniati unicamente nel Trentino. La discussione di tali scelte iconografiche awiene di pari passo all'esame degli aspetti culturali, storici, sociali delle zone interessate, da sempre esposte, anche in virtù del particolare assetto orografico della regione, a influenze da parte delle aree confinanti precisamente individuabili.
25 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié par
Publié le 01 janvier 1994
Nombre de lectures 39
Langue Romanian
Poids de l'ouvrage 1 Mo

Extrait

Laura Dal Prà
Gli antichi percorsi dei santi : loca sanctorum ed esempi
figurativi nel Trentino dalle origini al XVI secolo
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes T. 106, N°1. 1994. pp. 89-113.
Riassunto
Laura Dal Prà, Gli antichi percorsi dei santi : loca sanctorum ed esempi figurativi nel Trentino dalle origini al XVI secolo, p. 89-
113.
L'A. compie un sondaggio nell'ambito dell'arte sacra trentina nell'intento di isolare e presentare per successivi approfondimenti
alcuni temi giudicati più significativi nel quadro della devozione popolare dai primi secoli allo scadere del Medioevo : motivi
figurativi rivelatisi più frequenti rispetto ad altri, oppure comuni a area territoriale più estesa dei confini diocesani e o, infine,
testimoniati unicamente nel Trentino.
La discussione di tali scelte iconografiche awiene di pari passo all'esame degli aspetti culturali, storici, sociali delle zone
interessate, da sempre esposte, anche in virtù del particolare assetto orografico della regione, a influenze da parte delle aree
confinanti precisamente individuabili.
Citer ce document / Cite this document :
Dal Prà Laura. Gli antichi percorsi dei santi : loca sanctorum ed esempi figurativi nel Trentino dalle origini al XVI secolo. In:
Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes T. 106, N°1. 1994. pp. 89-113.
doi : 10.3406/mefr.1994.3353
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_1123-9883_1994_num_106_1_3353LAURA DAL PRÀ
GLI ANTICHI PERCORSI DEI SANTI :
LOCA SANCTORUM ED ESEMPI FIGURATIVI
NEL TRENTINO DALLE ORIGINI AL XVI SECOLO
Premessa
Nell'intenzione di premettere al mio contributo una breve rassegna de
gli studi iconografici nel Trentino e, in senso più generale, della cultura f
igurativa in quest'area geografica tra il XIII e il XVI secolo, ho dovuto giun
gere alla conclusione, sulla base dello spoglio sistematico della bibliografìa
esistente, che il settore si presenta poco battuto e altrettanto sconosciuto
come modo diverso di indagare il fatto artistico culturale. Per i decenni più
lontani da noi vanno menzionati gli sporadici articoli, pieni di curiosità più
che di elementi critici, di un Largaiolli sulla Danza macabra di Pinzolo, di
un Fogolari sul ciclo di san Giuliano, di un Rosati sulla «leggenda dell'im
piccato» di Romeno, di un Weber sulle immagini di san Cristoforo, di un'A-
nita Piccolrovazzi che, sotto la suggestione della monumentale opera del
Bulard sul simbolo dello scorpione allora appena pubblicata, scrisse nel
1936 un breve articolo incentrato su alcuni esempi figurativi del Trentino1.
Passando agli anni più vicini a noi, se da una parte continuano i contributi
sulla Danza macabra e temi affini da parte di storici dell'arte, sociologi,
studiosi di storia della cultura e quant'altro, e prosegue anche l'indagine
nel campo dell'iconografia profana, stimolando soprattutto l'approfond
imento dei ricchi cicli cortesi dei castelli trentini ed altoatesini, dall'altra il
settore sacra ha iniziato da poco a riscuotere il giusto inte
resse, grazie anche agli studi sull'immagine di Simonino, sull'iconografia
dei santi Martiri anauniesi, sull'Ultima cena, sulle scelte iconografiche per
1 Mentre i contributi degli studiosi citati sono riportati nelle note seguenti, r
icordo qui l'articolo di A. Piccolrovazzi, // simbolo dello scorpione nelle opere d'arte
del Medio Evo con speciale riguardo alla Venezia Tridentina, in Studi Trentini di scien
ze storìche, 17, 1936, p. 27-33 (sulla base di· M. Bulard, Le scorpion symbole du
peuple juif, dans l'art religieux des XIVe, XVe, XVIe siècles, Parigi, 1935).
MEFRM - 106 - 1994 - 1, p. 89-113. 90 LAURA DAL PRÀ
le decorazioni esterne delle chiese trentine, sulle trasformazioni dell'arte
sacra nel clima della Controriforma, e altro ancora2.
Il panorama non è certo molto lusinghiero, tanto più che, se si da uno
sguardo alla parallela produzione scientifica dell'Alto Adige, si avverte co
me l'interesse per l'iconografìa risulti molto più vivo e fruttuoso, forse per
un influsso più diretto da parte della cultura e della metodologia storico ar
tistica del mondo tedesco.
Credo comunque interessante proporre alcune osservazioni e linee di
ricerca che andranno senz'altro verificate ed approfondite nel tempo sulla
base di nuovi dati, ma che, a mio parere, già confermano l'utilità di pro
muovere un progetto di catalogazione iconografica dei temi raffigurati nel
le chiese dell'arco alpino. Per giungere a questo, l'indagine sui cosiddetti
Loca sanctorum, ο Patrozinienforschung, sugli scambi culturali e sociali tra
diverse popolazioni, sulle vie di comunicazione e di pellegrinaggio, sui cont
esti antropici delle singole zone, sulle forme di religiosità laicale, sulla sfe
ra folklorica, può intessere una rete di connessioni e rapporti che non va
assolutamente tralasciata nella mappatura delle devozioni e dei motivi ico
nografici dell'arte sacra, anche nell'intento di rintracciare i fattori accomun
anti tra le diverse regioni alpine. Pure in questo settore, tuttavia, va regi
strata una prolungata carenza di studi, già lamentata più di cinquantanni
orsono da Berengario Gerola3, nonostante l'esistenza di uno studio esemp
lare, quello del Fink, sull'universo santorale del Tirolo - ivi compreso l'Al
to Adige -4, che avrebbe dovuto esercitare uno stimolo per estendere un t
ipo di ricerca similare al Trentino e costituire un sicuro parametro di con
fronto5. Rimangono pertanto in attesa di risposta molti interrogativi che
questa stessa breve indagine mi ha indotto a formulare intorno a una terra
2 A parte i contributi direttamente utilizzati nel presente saggio e riportati nelle
note seguenti, va ricordato il lavoro, ricco di riferimenti alla situazione trentina, di
D. Rigaux, À la table du Seigneur. L'Eucharistie chez les Primitifs italiens (1250-1497),
Parigi, 1989 e quello della scrivente, «et provvedere con l'aiuto di Dio, che il fuoco non
andasse crescendo». Per una lettura dell'arte sacra tra tardo Rinascimento e Barocco
nel principato vescovile, in / Madruzzo e l'Europa 1539-1658. 1 principi vescovi di Trent
o tra papato e impero (Trento, Castello del Buonconsiglio - Riva del Garda, Inviolata,
10 luglio-M ottobre 1993), catalogo mostra a cura di L. Dal Prà, Milano, 1993, p. 213-
237.
3 Cfr. B. Gerola, II culto dei santi nel tratto atesino, in Atesia Augusta, 3, 1941,
p. 7-9.
4 Cfr. H. Fink, Die Kirchenpatrozinien Tirols, Passau, 1928.
5 Indispensabili per una prima verifica sui loca sanctorum sono ovviamente gli
elenchi antichi di chiese trentine, utilizzati anche per la presente ricerca : cfr. H. von
Voltelini, Beiträge zur Geschichte Tirols. II. Ein Verzeichnis der kirchlichen Benefi-
cien der Diocese Trient vom Jahre 1309, in Zeitschrift des Ferdinandeum, 33, 1889, GLI ANTICHI PERCORSI DEI SANTI 91
certo meno ricca di altre di un santorale in continua lievitazione, meno sol
lecitata da fermenti cittadini e da aspirazioni monastiche ο conventuali -
grandi motori di santità -, e, di converso più radicata, forse con una vena
di conservatorismo, nelle capillari devozioni medievali dai connotati con
fusi con quelli delle alpestri regioni vicine.
Il presente excursus si limita a scandagliare alcune zone geografiche
«campione» dell'antico Principato vescovile sulla base di elementi caratte-
ristici e di influenze esterne diversificate, dovute allo stesso andamento
orografico delle vallate che percorrono il territorio e che da sempre hanno
agevolato o, viceversa, ostacolato i rapporti con un'area di civiltà anziché
con un'altra6.
I PRIMORDI
Le vicende storielle legate all'insediamento e allo sviluppo della sede
vescovile di Trento hanno comportato l'apparire di culti significativi. In
prìmis vanno menzionati i santi Cosma e Damiano, la coppia di fratelli med
ici martirizzati nel 303 in Siria durante la persecuzione di Diocleziano, il
cui culto venne introdotto a Roma da papa Simmaco (498-514), il quale
consacrò loro un oratorio vicino a S. Maria Maggiore, e fu in parallelo in
centivato nel mondo bizantino dall'imperatore Giustiniano, personalmente
risanato da una grave malattia dopo un sonno di incubazione in un luogo
di culto in loro onore7. Ai due santi medici venne dedicato un prezioso sa
cello paleocristiano sul Dos Trento da parte del vescovo Eugipio intorno
agli anni 530-5358, di cui rimane un lacerto musivo pavimentale conserva-
p. 166-176; P. Sella, La diocesi di Trento negli anni 1295-1296, in Archivio per l'Alto
Adige, 22, 1928. p. 51-72; M. Bazon, Gli elenchi di chiese trentine del 1295-1309, in
Studi trentini di scienze storiche, 18, 1937, p. 72-78, nonché A. Ducati, Consacrazioni
medioevali di chiese e altari trentini, in Studi trentini di scienze storiche, XVII, 1936,
p. 3-26 e 234-286.
6 A titolo d'esempio, a riguardo della migrazione antropica interessante l'antico
Principato vescovile, basti scorrere

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