Gli studi di storia della famiglia e il Mezzogiorno d Italia - article ; n°1 ; vol.95, pg 149-159
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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes - Année 1983 - Volume 95 - Numéro 1 - Pages 149-159
11 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié le 01 janvier 1983
Nombre de lectures 18
Langue Italiano

Extrait

Giuseppe Galasso
Gli studi di storia della famiglia e il Mezzogiorno d'Italia
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes T. 95, N°1. 1983. pp. 149-159.
Citer ce document / Cite this document :
Galasso Giuseppe. Gli studi di storia della famiglia e il Mezzogiorno d'Italia. In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-
Age, Temps modernes T. 95, N°1. 1983. pp. 149-159.
doi : 10.3406/mefr.1983.2696
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5110_1983_num_95_1_2696ET SOCIÉTÉ EN ITALIE MÉRIDIONALE À L'ÉPOQUE MODERNE FAMILLE
GIUSEPPE GALASSO
GLI STUDI DI STORIA DELLA FAMIGLIA
E IL MEZZOGIORNO D'ITALIA*
Solo di recente si può dire che abbia cominciato ad essere vero anche
per il Mezzogiorno d'Italia la giusta osservazione di Peter Laslett, secondo
la quale «the family cannot be said to be neglected as a subject of stu
dy»1. Il profilo giuridico è, tuttavia, largamente prevalso nella considera
zione storica e strutturale della famiglia meridionale, così come l'interes
se per il Medioevo è prevalso rispetto a quello per altri periodi, e in parti
colare per l'età moderna. Bisogna appena giungere all'opera classica, e
tuttora così suggestiva e stimolante, del Tamassia — che è del 1910 — per
veder emergere un interesse portato largamente al di là del piano soltan
to giuridico ed esteso a quelli che l'autore definisce come i «primi due
secoli del l'evo moderno»2. Peraltro, l'autore stesso osservava che un
lavoro complessivo sull'argomento da lui trattato poteva essere solo «un
tentativo», «un saggio» di «carattere speciale», e in ogni caso «qualcosa
di molto modesto». E ciò perché «il tema. . . bellissimo» era «anche nuo
vo». Esso varcava «il limitare domestico», dove «l'uomo del Rinasciment
o» illuminato dai bagliori della storiografia ridiventava «l'individuo co
mune», legato alla «sua vita di casa», anche se illustre e grande. Il
Tamassia, giurista, aveva ritenuto di potere «trovare posto» fra i cultori
dei tanti altri settori della storiografia; e che anzi «nella trama così fine
delle relazioni domestiche un giurista di mestiere» non si dovesse trovare
a disagio. Così il Tamassia segnalava tutt'insieme la novità del tema famil
iare nella letteratura storica italiana; la preponderanza dell'interessa-
* Le ricerche che seguono sono state condotte nel quadro dell'attività del Cent
ro di Studi e Ricerche di storia sociale e di storia religiosa presso la Cattedra di
Storia medievale e moderna dell'Università di Napoli.
1 P. Laslett, The history of family, in Household and Family in Past Time, ed.
by P. Laslett etc., Londra 1972, p. 1.
2 Cfr. Ν. Tamassia, La famiglia italiana nei secoli decimoquinto e decimosesto,
Milano-Palermo-Napoli, 1910.
MEFRM - 95 - 1983 - 1, p. 149159 50 GIUSEPPE GALASSO 1
mento giuridico intorno ad esso; il prevalere della tradizione medievisti-
ca ; la necessità di attingere a fonti nuove e diverse rispetto a quelle solit
amente utilizzate per lo studio dell'istituto familiare, se si voleva superare
«il limitare domestico», al quale si era fino ad allora arrestato l'interesse
degli studiosi3. Può anche essere significativo notare che nella bibliograf
ia compilata dal Tamassia sull'argomento le opere (fonti comprese) rela
tive al Mezzogiorno e alle Isole non superano il 10% di quelle citate. Inol
tre, le nutazioni nel testo relative al Mezzogiorno si riferiscono in partico
lare alla condizione delle donne nel diritto germanico e in quello latino,
alla questione della dote (in specie per il classico istituto napoletano
dell'antefato), a qualche dettaglio sulle monacazioni femminili e sulla
vedovanza4 e dunque ancora una volta a tematiche tradizionali. Con tutto
ciò l'originalità e la buona qualità dell'opera del Tamassia restano fuori
discussione e — anche se in seguito il ricordo ne appare attenuato — si
spiega come studiosi autorevoli quali il Berengo e il Cozzi5 abbiano conti
nuato a far capo ad essa e a citarla positivamente.
A ben considerare il lunghissimo intervallo tra l'apparizione di
quell'opera nel 1910 e l'inizio, nel corso dei successivi anni '70, di una
corrente di studi finalmente attinenti al tema della storia della famiglia al
di là del piano giuridico-istituzionale non è stato, per la storiografia sul
mezzogiorno d'Italia, del tutto vuoto. Per fare un solo esempio, gli studi
del De Meo sul catasto onciario comprendono non poche pagine, sia sulla
struttura patrimoniale, sia sul ricambio sociale, che apportano contributi
non trascurabili alla fisionomia storica della realtà familiare6, anche se
l'interesse dominante del De Meo era essenzialmente statistico e demograf
ico. Nonostante questo ed altri casi che si possono citare, la svolta
impressa agli studi di storia della famiglia nel Mezzogiorno dalle ricerche
apparse nel corso degli anni '70 appare, tuttavia, radicale. A partire in
specie da quelle di Gérard Delille, si è trattato, infatti, di indagini rivolte
alla famiglia come realtà insieme demografica, patrimoniale e sociale al
3 Per tutte queste ragioni la prefazione del Tamassia (op. cit., p. V-IX) è un
testo di grande interesse per la storia della storiografia (e non soltanto di quella
italiana) del suo tempo.
4 La bibliografia del Tamassia è in op. cit., p. XI segg. Per le nutazioni a cui si
accenna nel testo cfr. ivi, p. 272 segg., 284 segg., 320 segg., 328 segg., 338 segg., 344
segg., 351 segg., 358 segg.
5 Cfr. ad esempio, in / vincoli familiari in Italia dal secolo XI al secolo XX, a
cura di A. Manoukian, Bologna, 1983, i saggi di G. Cozzi (p. 203) e M. Berengo
(p. 224).
6 Cfr. G. De Meo, Saggi di statistica economica e demografica sull'Italia meridio
nale nei secoli XVII e XVIII, Roma, 1962. GLI STUDI DI STORIA DELLA FAMIGLIA E IL MEZZOGIORNO D'ITALIA 151
di là sia del piano giuridico che di quello puramente statistico. Nel corso
di una diecina di anni si è potuto perciò mettere a fuoco una problemati
ca via via più complessa, giungendo ad individuare nelle strategie matri
moniali e nello sviluppo delle parentele sia sulle linee agnatizie che sulle
linee cognatizie la direzione lungo la quale la vicenda storica della famig
lia acquista la sua definizione insieme strutturale e dinamica7. Ed è
notevole che lo sviluppo di questi studi non abbia tratto lo spunto dalla
letteratura sociologica sviluppatasi sul Mezzogiorno d'Italia dopo la se
conda guerra mondiale, in cui il tema della famiglia ha occupato un
posto di particolare importanza8. Essa ha tratto lo spunto piuttosto dallo
sviluppo del tema negli studi di storia medievale e moderna, soprattutto
da quando lo studio storico della famiglia si è liberato con maggiore e,
per certi aspetti, definitiva decisione dalla «staticità fuorviante delle teo
rie degli scienziati sociali»9, alle quali era stato fino ad allora largamente
condizionato. Questa genesi assai nettamente storiografica (a differenza
di ciò che è accaduto per altri temi e problemi di storia del Mezzogiorno,
per i quali l'impulso ricevuto dalla letteratura meridionalistica è stato
spesso notevole)10 ha indubbiamente determinato negli studi storici sulla
famiglia meridionale una preoccupazione tecnico-filologica, che ha tenu
to le prospettive e le conclusioni delle ricerche molto strette all'ambito
geografico e al piano del loro svolgimento.
Non che ne risultino chiarite in maniera risolutiva quelle «intricacies
of defining the subject and of deciding what are in fact the varying sen
ses in which "family" can be said to have had a history or a series of
histories»11, nelle quali Laslett giustamente fa consistere la pricipale diffi
coltà dell'argomento. È vero, però, che anche nel Mezzogiorno d'Italia
emergono le linee fondamentali delle strutture storiche e della relativa
dinamica con cui l'istituto familiare si va presentando, in maniera sempre
7 Per gli studi di G. Delille e per la fioritura di studi sulla storia della famiglia
nell'Italia meridionale cfr. la bibliografia cit. nel volume dello stesso A. Agricoltura
e demografia nel regno di Napoli nei secoli XVIII e XIX, Napoli, 1977.
8 Per lo sviluppo della letteratura socio-antropologica sul Mezzogiorno cfr. G.
Galasso, Passato e presente del meridionalismo, Napoli, 1978, voi. I; e Id., L'altra
Europa. Per una antropologia storica del Mezzogiorno d'Italia, Milano, 1982.
9 Cfr. L. Stone, Famiglia, sesso e matrimonio in Inghilterra tra Cinque e Otto
cento, tr. it., Torino, 1983, p. 19. La giusta osservazione dello Stone è, tuttavia, da
lui troppo irrigidita davvero nel riferimento a quattro teorie sociali (quella di T.
Parsons, due di Freud, una biologizzante) specifiche.
10 Cfr. G. Galasso, op. cit., e Mezzogiorno medioevale e moderno, Torino, 1975.
11 Cfr. Household

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