I ripostigli di Via Giulia (RC) e del Kastron di Calanna e la zecca bizantina di Reggio sotto Basilio I e Leone VI - article ; n°155 ; vol.6, pg 209-219
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I ripostigli di Via Giulia (RC) e del Kastron di Calanna e la zecca bizantina di Reggio sotto Basilio I e Leone VI - article ; n°155 ; vol.6, pg 209-219

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Revue numismatique - Année 2000 - Volume 6 - Numéro 155 - Pages 209-219
Summary. — Two hoards of bronze folleis found in Reggio confirm our hypothesis of a Byzantine mint there under the emperors Basil I and Leo VI. Some stylistic and technical features suggest the transfer of the mint from Syracuse, closed before 878 AD, to Reggio. The hoards were probably buried at the beginning of the tenth century, when the Arabs conquered Reggio.
11 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié le 01 janvier 2000
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Langue Italiano
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Extrait

Daniele Castrizio
I ripostigli di Via Giulia (RC) e del Kastron di Calanna e la zecca
bizantina di Reggio sotto Basilio I e Leone VI
In: Revue numismatique, 6e série - Tome 155, année 2000 pp. 209-219.
Abstract
Summary. — Two hoards of bronze folleis found in Reggio confirm our hypothesis of a Byzantine mint there under the emperors
Basil I and Leo VI. Some stylistic and technical features suggest the transfer of the mint from Syracuse, closed before 878 AD, to
Reggio. The hoards were probably buried at the beginning of the tenth century, when the Arabs conquered Reggio.
Citer ce document / Cite this document :
Castrizio Daniele. I ripostigli di Via Giulia (RC) e del Kastron di Calanna e la zecca bizantina di Reggio sotto Basilio I e Leone
VI. In: Revue numismatique, 6e série - Tome 155, année 2000 pp. 209-219.
doi : 10.3406/numi.2000.2283
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/numi_0484-8942_2000_num_6_155_2283CASTRIZIO* Daniele
I RIPOSTIGLI DI VIA GIULIA (RC)
E DEL KASTRON DI CALANNA E LA ZECCA
BIZANTINA DI REGGIO SOTTO BASILIO
IE LEONE VI
(PL JO
Basile confirme Résumé. Ier et notre - Léon L'étude hypothèse VI. Certains de deux de l'existence détails trésors stylistiques de d'un folleis atelier et de techniques monétaire cuivre en nous byzantin provenance permettent à Reggio de de Reggio sous sup
poser le déplacement des ouvriers de la Monnaie de Syracuse, fermée avant 878, à
Reggio. Ces deux enfouissements peuvent être datés des premières années du Xe s. ap.
J.-C., en relation avec l'incursion des Arabes sur le territoire de Reggio.
Summary. — Two hoards of bronze folleis found in Reggio confirm our hypothesis of a
Byzantine mint there under the emperors Basil I and Leo VI. Some stylistic and technical
features suggest the transfer of the mint from Syracuse, closed before 878 AD, to Reggio.
The hoards were probably buried at the beginning of the tenth century, when the Arabs
conquered Reggio.
In occasione del XII Congresso Intemazionale di Numismatica di
Berlino del 1997 ho avuto occasione di occuparmi di una série di folleis
in rame battuti a nome di Basilio I, nel tentativo di attribuirli alia zecca
di Reggio 1. Nel prosieguo délie ricerche, perô, mi sono accorto che le
medesime caratteristiche che avevo individuato per quella série monetale
si riscontravano anche, e maggiormente, per un'altra série, battuta a
nome di Leone VI, figlio e successore di Basilio I. Anche questa emis-
sione, come la precedente, era stata ascritta a zecca ignota, о era consi-
derata un divisionale dei folleis regolarmente battuti a Costantinopoli,
come tratteremo piu diffusamente infra. La nécessita di offrire un testo
* Ricercatore presso la Cattedra di Numismatica Greca e Romana dell'Università di Messina
(Prof. M. Caltabiano), Dipartimento di Scienze deU'Antichità, Via dei Verdi, 98100 Messina, tel e
fax + 39 090 6764534.
1 . Cfr. D. Castrizio, La zecca bizantina di Reggio dopo la conquista araba di Siracusa, in Atti
del XII Internationaler Numismatischer KongreP, Berlin 1997, Berlin 2000, t. 2, p. 859-861.
Revue numismatique, 2000, p. 209-219 DANIELE CASTRIZIO 210
unico riguardante le due emissioni, con la conseguente attribuzione di
zecca, mi costringe a riprendere argomenti già trattati, cosa della quale mi
scuso.
Relativamente al regno di Basilio I, oltre ad alcune série âifolleis bat-
tuti a Costantinopoli, si ritrovano nelle maggiori collezioni museali esem-
plari di una emissione di piccolo modulo2, pesante circa 3 gr3. Si tratta di
monetě che presentano al recto un busto frontale di Basilio I, barbuto, in-
dossante la corona impériale (lo stemma), il divitision e la fascia conso-
lare (il lows) ; nella mano destra l'imperatore reca una croce patente. Sul
verso sono visibili i busti dei suoi figli, Leone e Alessandro, entrambi con
corona e clamide4. Tra le loro teste appare un astro, mentre in alto si trova
la leggenda LEONCEALE (Leone e Alessandro) (PI. X, fig. 1-2).
Per la datazione di quest' emissione, il terminus ante quern è fornito non
solo e non tanto dalPassenza di Costantino, erede presuntivo di Basilio I,
morto il 3 settembre 877, quanto dalla menzione di Alessandro, associato
al trono nell'8795. Dal punto di vista della provenienza, la série è stata,
finora, classificata dagli studiosi come battuta da « atelier provincial » о
da « zecca ignota »6.
Come abbiamo già rilevato in occasione del Congresso Internazionale
di Berlino7, al fine di tentare di fornire un'indicazione riguardo all'attri-
buzione ad un atelier monetale, dobbiamo rilevare in primo luogo come
lo stile della série presenti sicuramente molti caratteri peculiari della
zecca di Siracusa, quali l'ovale dei volti, il disegno semplificato dei ca-
pelli, lo stile delle lettere della leggenda, il modulo ridotto e la tecnica di
fabbricazione del tondello. A tale attribuzione, come già da noi ipotiz-
zato 8, si oppone in modo decisivo la presenza di Alessandro, cooptato al
trono solo dopo la conquista araba di Siracusa9, awenuta il 21 maggio
dell'87810.
п. 2.9 ; Cfr. W. Wroth, J. Sabatier, BMCByz, Description p. 442, générale n. 33, tav. des LI, monnaies 3, con bibliografia byzantines, precedente I, Paris, ; 1862, С. Morrisson, tav. XLV,
BNC, II, Paris, 1970, 34/X/AE/07.
3. Per una disamina dei pesi, vedi infra.
4. Non sfugge il signifícato di propaganda dinastica di tale emissione, confermato non solo dalla
presenza dei busti e dei nomi dell'imperatore con i fígli associati al trono, ma anche dall'abbiglia-
mento con cui è mostrato Basilio I, lows e divitision. Esso, infatti, poteva essere indossato
dall'Augusto piu anziano solo in occasione della Domenica di Pasqua, momento privilegiato in cui
erano cooptati al trono i possibili successori, con una prassi instaurata almeno dal tempo della di-
nastia isaurica. Cfr. D. Castrizio, La propaganda dinastica sui nomismata degli imperatori
« Isaurici », in Actes XI Congrès International de Numismatique, Bruxelles 1991, III, Louvain-la
Neuve, 1993, p. 41-44.
5. Cfr. Ph. Grierson, DOC, III, I, p. 475.
6. Cfr. Morrisson, op. cit., p. 540, 547.
7. Cfr. Castrizio, La zecca ... cit.
8. Ibid.
9. Cfr. Morrisson, op. cit., p. 537.
10. Elenco delle fonti e discussione su tutto il periodo storico dopo la caduta di Siracusa in
V. von Falkenhausen, La dominazione bizantina nell'Italia méridionale dal IX all'XI secolo,
Bari, 1978, p. 21, n. 15.
ЛЛГ2000, p. 209-219 I RIPOSTIGLI DI VIA GUIULA (RC) E DEL KASTRON DI CALANNA 211
Abbiamo anche notáto come la moneta ricalchi in modo inusuale il tipo
dei semisia e tremisia aurei celebrativi, coniati a Costantinopoli per so-
lennizzare Pincoronazione di Alessandro11, cosa che lascia intravedere la
mancanza di direttive ufficiali nella zecca emittente. Come abbiamo ipo-
tizzato 12, Tunica spiegazione di tale fenomeno è che i responsabili di
zecca non fossero a conoscenza di un nuovo tipo ufficiale dei folleis co-
stantinopolitani quando dovettero la coniazione di divisionali, sui quali
avevano l'obbligo di rappresentare tutti gli imperatori regnanti. La loro
decisione dovette essere quella di imitare l'unico tipo ufficiale che co-
noscevano: quello dei semisia e dei tremisia aurei. La voluta imitazione,
a nostro avviso, spiega anche le piccole anomalie stilistiche notate, ri-
conducibili alla volontà di eseguire una copia quanto piu fedele possibile.
Scartata l'ipotesi della zecca siracusana, dobbiamo rilevare come il ré
cente rinvenimento di cinque esemplari appartenenti a questa série, con dati
di ritrovamento certi, fornisca, a nostro avviso, gli elementi per proporre
un'ipotesi di attribuzione nuova. Tutte le monetě in questione sono state rin-
venute entro un'area geografica ben delimitata, omogenea dal punto di vista
della circolazione monetale: un esemplare proviene dagli scavi archeologici Soprintendenza della Calabria, effettuati nella fortezza bizantina di
Calanna13, pochi chilometri a nord di Reggio di Calabria ; una seconda mon
eta è stata rinvenuta durante ricerche effettuate a Reggio Calabria14 ; un
terzofollis è stato ritrovato a Messina nel secolo scorso, ma solo di récente
pubblicato 15 ; un'altra moneta similare è contenuta nella Collezione Capialbi
di Vibo16 ; l'ultima appartiene al tesoretto di Calanna17 , di cui trat-
teremo infra. Nel Medagliere del Museo Nazionale di Reggio Calabria, in-
fine, sono presenti, conservati nei fondi dell'ex Museo Civico 18 , altri cinque
esemplari riferibili a tale série 19.
11. Per l'identificazione della série, vedi Morrisson, op. cit., 34/Cp/AV/08.
12. Cfr. Castrizio, La zecca ... cit.
13. La moneta è conservata nel Medagliere del Museo di Reggio Calabria. Ringrazio l'ispettrice
archeologa di zona per avermi cortesemente mostrato Г esemplare.
14. Inv. n. 8739.
15. Vedi D. Castrizio, Le monetě bizantine, in Roma e Bisanzio. Normanni e Spagnoli. Monetě
a Messina nella Collezion

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