La Roma Quadrata e gli scavi palatini di Rosa - article ; n°2 ; vol.106, pg 1025-1072
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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité - Année 1994 - Volume 106 - Numéro 2 - Pages 1025-1072
Maria Antonietta Tomei, La Roma Quadrata e gli scavi palatini di Rosa, p. 1025-1079. Comunemente si ritiene che la Roma Quadrata romulea, il cui perimetro viene descritto da Tacito in un passo divenuto famoso (Ann, XII, 24), occupi Tintera sommità del Palatino, arrivando a coprire l'altura orientale che fronteggia il Celio; diversa era l'opinione di Pietro Rosa il quale, nei suoi scavi, scopri che il Palatino era diviso da un intermontium in due alture, di cui quella orientale era la Velia. La Roma Quadrata delle fonti occupava pertanto solo la sommità occidentale ed aveva una superficie piuttosto ristretta, come altre città del Lazio primitive Lo scavo di resti cospicui delle mura primitive, e delle tre porte di accesso, tutte addossate alla collina occidentale, sembravano a Rosa elementi decisivi per la sua ricostruzione. In un momento in cui il dibattito sulla Roma Quadrata è particolar- (v. rétro) mente vivo, si ripropone la ipotesi di Rosa che, finora trascurata, appare ancora valida nei suoi presupposti.
48 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié par
Publié le 01 janvier 1994
Nombre de lectures 204
Langue Romanian
Poids de l'ouvrage 2 Mo

Extrait

Maria Antonietta Tomei
La Roma Quadrata e gli scavi palatini di Rosa
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 106, N°2. 1994. pp. 1025-1072.
Riassunto
Maria Antonietta Tomei, La Roma Quadrata e gli scavi palatini di Rosa, p. 1025-1079.
Comunemente si ritiene che la Roma Quadrata romulea, il cui perimetro viene descritto da Tacito in un passo divenuto famoso
(Ann, XII, 24), occupi Tintera sommità del Palatino, arrivando a coprire l'altura orientale che fronteggia il Celio; diversa era
l'opinione di Pietro Rosa il quale, nei suoi scavi, scopri che il Palatino era diviso da un intermontium in due alture, di cui quella
orientale era la Velia. La Roma Quadrata delle fonti occupava pertanto solo la sommità occidentale ed aveva una superficie
piuttosto ristretta, come altre città del Lazio primitive Lo scavo di resti cospicui delle mura primitive, e delle tre porte di accesso,
tutte addossate alla collina occidentale, sembravano a Rosa elementi decisivi per la sua ricostruzione. In un momento in cui il
dibattito sulla Roma Quadrata è particolar-
(v. retro) mente vivo, si ripropone la ipotesi di Rosa che, finora trascurata, appare ancora valida nei suoi presupposti.
Citer ce document / Cite this document :
Tomei Maria Antonietta. La Roma Quadrata e gli scavi palatini di Rosa. In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T.
106, N°2. 1994. pp. 1025-1072.
doi : 10.3406/mefr.1994.1868
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1994_num_106_2_1868MARIA ANTONIETTA TOMEI
LA ROMA QUADRATA
E GLI SCAVI PALATINI DI ROSA *
Gli estesi scavi condotti negli ultimi anni sulla pendice del Palatino
verso il Foro romano, con la rimessa in luce di importanti resti di mura in
blocchi di tufo datati all'età romulea1, hanno riaperto, ancora una volta, il
problema della Roma Quadrata2; la questione, nonostante i numerosi studi
ad essa dedicati nel corso degli anni, è rimasta ancora per molti aspetti
controversa e quindi torna ad essere oggetto di discussione ogni qualvolta
appaia qualche nuovo elemento.
È ben noto come nelle fonti antiche la denominazione di Roma Quad
rata sia usata in un significato duplice; mentre la maggior parte degli
autori (Ennio, Solino, Dionigi, Plutarco, Appiano, Tzetzes, probabilmente
il papiro di Ossirinco) si servono del termine per indicare la città romulea,
alcuni (Festo e gli atti dei Ludi Secolari) la usano nel senso di ristretto
luogo sacro - testimonianza e ricordo della Roma antichissima - posto di
fronte al tempio di Apollo3.
* Si ringraziano per la collaborazione i fotografi della Soprintendenza archeol
ogica di Roma, G. Gentile, M. Martini e L. Mozzano.
1 Mi riferisco agli scavi condotti dalla Soprintendenza in collaborazione con
l'Università degli studi di Pisa, sotto la direzione del prof. Andrea Carandini. Sui
risultati si veda : AA. W., Pendici settentrionali del Palatino, in BullCom, XCI, 2, 1986,
p. 422 sq.; A. Carandini, // Palatino e le aree residenziali, in La grande Roma; Id.,
Palatino. Campagne di scavo delle pendici settentrionali (1985-88), in Bollettino di
Archeologia, 1-2, 1990, p. 159 sq.
2 Per la ricca bibliografia sull'argomento, si rimanda a Platner-Ashby, s.v.
Roma quadrata, p. 448 sq.; Castagnoli 1951, p. 389 sq.; Castagnoli 1964, p. 178 sq.;
Musti, p. 297 sq.
Tra gli studi più recenti : O. Skutsch, The Annales of Q. Ennius, Oxford, 1985,
p. 305 sq.; AA.W., in La grande Roma; A. Grandazzi, La fondation de Rome, Parigi,
1991, partie, p. 206 sq.; Id., Contribution à la topographie du Palatin, in REL, 70,
1992, p. 28-30; Id., La Roma quadrata : Mythe ou réalité?, in MEFRA, 105, 1993, 2,
p. 493 sq.; si veda anche Richardson s.v. Roma Quadrata, p. 333.
3 Sul rito preparatorio della fossa sacra, cfr. Ovid., Fast. IV, 815-827; inoltre
Plut., Rom. 11, che pone tale fossa nel Comizio.
MEFRA - 106 - 1994 - 2, p. 1025-1072. 67 1026 MARIA ANTONIETTA TOMEI
Tralasciando i numerosi problemi legati al nome (il suo vero signifi
cato; se la denominazione fu una invenzione erudita del III sec. a. C; se il
'quadrato' aveva il valore di templum, legato in qualche modo alla disci
plina etnisca ο addirittura alle terremare etc.)4, questo lavoro si limita ad
analizzare la Roma Quadrata nel suo significato più diffuso, cioè quello di
primitiva città romulea, nel tentativo di verificarne ancora una volta il per
imetro : correva veramente alla base di tutto l'attuale Palatino, come comu
nemente si crede, oppure, secondo una vecchia ipotesi ormai abbandonata,
esso circondava solo la sommità occidentale della collina, dove sono con
servate le capanne e i resti più venerandi della Roma primitiva?
Naturalmente il punto da cui ripartire sono i differenti confini forniti
dagli antichi autori, in particolare Tacito e Solino, che ripropongono anche
il problema del rapporto tra linea pomeriale e fortificazione vera e propria
della città romulea5; la questione, per quanto ricompaia più ο meno espl
icitamente in tutti gli studi sulla Roma Quadrata, appare già delineata con
chiarezza in un vecchio articolo di S. B. Platner6.
I resti murali della primitiva cinta, ancora visibili in alcune zone del
Palatino, soprattutto verso l'angolo SO7, giustificano l'opinione, ancor oggi
accreditata, che pone la Roma Quadrata sull'alto del colle, mentre il pome
rium correva in basso, ai piedi del monte, occupando uno spazio più ampio
(fig. 1). Nella pianta di Lugli-Basanoff8 - presa come esempio perché
ancora una delle più riprodotte - viene infatti distinto un perimetro della
Tutti gli studi sull'argomento (cfr. nt. 2) sottolineano la duplicità di significato
delle fonti sulla Roma Quadrata, intesa sia come città vera e propria, che come r
istretto luogo sacro; analisi e discussione delle fonti in Musti, partie, p. 305 sq.; da
ultimo Grandazzi 1993.
4 Castagnoli 1951, p. 388; Castagnoli 1964, p. 178 sq.
5 Sul pomerium e le questioni ad esso legate Basanoff, passim; Pauly-Wissowa,
in RE, XXI, 2, s.v. pomerium, 1952, col. 1867 sq. (A. von Blumenthal); Richardson,
5.V. pomerium, p. 293 sq.
La maggior parte degli autori concordano nel ritenere che il primitivo pomerio
palatino non coincidesse con la cinta romana romulea : il primo passava in basso, ai
piedi del colle, mentre il muro era in alto, a mezza costa. Anche su questo punto, tut
tavia, rimane qualche dubbio. Jordan, p. 167, riteneva che nella Roma Quadrata il
pomerio coincidesse con la linea di fortificazione; anche Castagnoli è dell'opinione
che originariamente il pomerio fosse una linea strettamente connessa con le mura
(Castagnoli 1951, p. 396).
6S. B. Platner, The Pomerium and Roma Quadrata, in AJPh., 22, 1901,
p. 420 sq.
7 Säflund p. 3 sq.
8 Lugli 1946, tav. VII. LA ROMA QUADRATA E GLI SCAVI PALATINI DI ROSA 1027
Illustration non autorisée à la diffusion
Fig. 1 - Resti delle mura in blocchi di tufo nell'angolo SO del Palatino (foto S.A.R.).
Roma romulea, che si basa sui resti delle mura palatine e li ingloba; ed un
pomerio più largo, esteso a comprendere le radici del colle, tracciato
secondo le indicazioni del passo di Tacito (fig. 2).
Recenti indagini, basate anche su una nuova lettura delle fonti antiche,
stanno rivoluzionando la topografia del Foro Romano e conseguentemente
del Palatino e della Velia. La localizzazione della via Nova, e quindi della
porta Mugonia, nell'area del Foro, ha portato come conseguenza la necess
ità di dover posizionare anche la cinta muraria palatina molto in basso9. Il
recente rinvenimento, cui abbiamo accennato, di un tratto di muro in
blocchi di tufo, nella zona compresa tra l'arco di Tito e la casa delle Vestali,
databile alla fine del Vili secolo, è sembrato, per quanto di estensione assai
9 Le nuove ipotesi sono raccolte in Coarelli 1983; inoltre cfr. F. Coarelli, //
Foro in età arcaica : Regia, via Sacra, Comizio, m Archeologia laziale, IV {QuadAEI 5),
1981, p. 241 sq.; Id., L'Urbs e il Suburbio, in Società romana e Impero tardo antico.
Roma '.politica, economia, paesaggio urbano, II, 1986, p. 3 sq.; 395 sq.
Coarelli 1986; per un discorso più completo cfr. F. Coarelli, // Foro romano.
Periodo repubblicano ed augusteo, Roma, 1985. MARIA ANTONIETTA TOMEI 1028
cuelluB
Fig. 2 - Pianta di Lugli-Basanoff (schematizzata) con il pomerio tacitiano e
l'estensione della Roma Quadrata (da Castagnoli 1979, p. 343).
ridotta e quindi di difficile interpretazione, un importante elemento a
sostegno della nuova tesi10.
Accettando l'ipotesi che il muro rinvenuto sia un tratto della cinta
romulea, esso verrebbe a trovarsi più ο meno sullo stesso allineamento del
pomerio di Tacito, secondo quella che è ancora l'ipotesi ricostruttiva più
accreditata : si verrebbe così a creare, ma solo su questo lato della collina,
10 Si tratta del muro rinvenuto negli scavi di A. Carandini, per il quale si
rimanda alla bibl. della nota 1. LA ROMA QUADRATA E GLI SCAVI PALATINI DI ROSA 1029
una cinta muraria bassa coincidente grosso modo con la linea pomeriale
della città.

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