Le ceramiche del pittore Shuvalov rinvenute a Spina - article ; n°2 ; vol.85, pg 437-481
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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité - Année 1973 - Volume 85 - Numéro 2 - Pages 437-481
Luciano Massei, ~~Le ceramiche del pittore Shuvalov rinvenute a Spina~~, p. 437-481. L'inventaire des œnochoés de Spina décorées par le peintre Shuvalov permet de cerner l'activité et la personnalité d'un artiste, qui a subi l'influence de Phidias, et qui a su également tirer parti du nouveau langage plastique élaboré par le peintre d'Erétrie. Sur le plan historique, ce peintre d'une période de transition illustre les changements du goût qui se manifestent dans l'Athènes de la fin du Ve s. av. J.-C. En appendice sont étudiés deux vases dont l'attribution traditionnelle au peintre Shuvalov se révèle erronée.
45 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

Informations

Publié par
Publié le 01 janvier 1973
Nombre de lectures 36
Langue Italiano
Poids de l'ouvrage 2 Mo

Extrait

Luciano Massei
Le ceramiche del pittore Shuvalov rinvenute a Spina
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 85, N°2. 1973. pp. 437-481.
Résumé
Luciano Massei, Le ceramiche del pittore Shuvalov rinvenute a Spina, p. 437-481.
L'inventaire des œnochoés de Spina décorées par le peintre Shuvalov permet de cerner l'activité et la personnalité d'un artiste,
qui a subi l'influence de Phidias, et qui a su également tirer parti du nouveau langage plastique élaboré par le peintre d'Erétrie.
Sur le plan historique, ce peintre d'une période de transition illustre les changements du goût qui se manifestent dans l'Athènes
de la fin du Ve s. av. J.-C. En appendice sont étudiés deux vases dont l'attribution traditionnelle au peintre Shuvalov se révèle
erronée.
Citer ce document / Cite this document :
Massei Luciano. Le ceramiche del pittore Shuvalov rinvenute a Spina. In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T.
85, N°2. 1973. pp. 437-481.
doi : 10.3406/mefr.1973.954
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1973_num_85_2_954LE CERAMICHE DEL PITTORE SHU VA LO V
RINVENUTE A SPINA
Luciano Massei
PREMESSA
II gruppo di oinochoai del pittore Shuvalov *, provenienti da Spina
(alcune delle quali inedite), si rivela di estremo interesse perché, sebbene
numericamente limitato, contiene in sé tutti gli elementi essenziali per
poter ricostruire la personalità storica ed artistica di un pittore, il cui
studio, se da un lato non rivela un artista originalissimo, dall'altro ci
illumina sul mutamento di gusto verificatosi ad Atene negli ultimi decenni
del V a.C. Gusto legato alla decorazione non più di grandi crateri ma di
vasi di piccole dimensioni, come appunto le oinochoai, che necessariamente
portano ad un cambiamento del repertorio figurativo: scene di gineceo,
scene con Apollo e Muse, scene con personaggi mitologici; rare sono le tratte da miti precisi e, quand'anche vi siano, esse hanno ormai
perduto la loro solennità, acquistando invece una indiscutibile « grazia ».
Sembra chiaro, quindi, che questa tematica nuova, legata al muta
mento esteriore di forme, debba essere vista nel quadro generale e più
complesso del rinnovamento spirituale che prelude al IV secolo.
Il pittore Shuvalov è uno degli esempi più significativi di questo
momento storico e, sebbene non arrivi a rompere del tutto con la tradi
zione a lui antecedente, contiene in sé gli elementi di tale crisi, che avrà
fine solo con l'arte di Meidias. L'omogeneità stilistica e di linguaggio,
1 II nome del pittore deriva dall'anfora n. 50 del catalogo del Beazley
(ARV, 1209, 50), appartenente all'ex-collezione Shuvalov, ora all'Ermitage
(inv. 4308). 438 LUCIANO MASSEI
che si riscontra nei vasi spinetici, mostra quanto il nostro pittore fosse
consapevole di questa sua funzione, per così dire, médiatrice, che gli
conferisce un'importanza storica di primo piano nello studio della cera
mica greca di questo periodo 1.
CATALOGO
A) SCENE CON SOGGETTI DESUNTI DAL MITO.
1) Oinochoe inv. 2509
Bibl.: ABV, 1206, 4.
Aurigbmma, I, p. 125, tav. 146.
CVA, Ferrara I, p. 10, tav. 23, 4-5.
Provenienza: Valle Trebba (T. 512).
Alt.: cm. 19,8 - Alt. fino all'ansa: cm. 22 - Diam. bocca: cm. 10 -
Diam. base: cm. 7,8.
Argilla arancio chiaro con ingubbiatura della stessa tonalità. Vernice
nera lucentissima.
Forma: bocca rotonda con orlo lievemente espanso e superiormente
appiattito; ansa nastriforme sormontante la bocca, con lieve costolatura
centrale e margini rilevati; piede modanato con costa a risparmio. Forma
IV del Beazley.
I Si deve al Beazley la prima identificazione del pittore ed un primo ca
talogo delle sue opere: J. D. Beazley, Attische Vasenmaler des rotfigurigen Stils,
Tubinga 1925, p. 437 ss.; Id., Notes on the vases in Gasile Ashby, in PB8B, 11,
1929, p. 25, nota 2. Sulla personalità del pittore Shuvalov, si veda: A. Pere-
dolski, Verschollene rotfigurige Vasen, in 3IDAICR) 42, 1927, p. 230 ss.; Ν. Alfieri-
P. E. Arias, Spina, Milano -Firenze 1958, p. 78 ss.; E. Paribeni, in EAA, VII, s.v.
Shuvalov, pittore; P. E. Arias-M. Hirmer, Mille anni di ceramica greca, Firenze
1960, p. 133; P. E. Arias, Storia della ceramica di età arcaica, classica ed elleni
stica e della pittura di età arcaica e classica, voi. XI, V, Torino 1962, p. 378 ss.
Riferimenti a studi particolari si trovano indicati nel corso del lavoro.
II catalogo, quasi completo, delle opere del pittore Shuvalov si trova in:
J. D. Beazley, Attic Bed-figure Vase-painters, Oxfors 1963. LE CERAMICHE DEL PITTORE SHUVALOV RINVENUTE A SPINA 439
Stato di conservazione: integra, tranne un piccolo foro al di sotto
della zona decorata ad ovuli. Vernice molto ben conservata. Abrasioni
al piede, di lieve entità.
Decorazione accessoria: alla base del collo, zona decorata con ovuli
e puntini a v.n., su fondo risparmiato, limitata al solo lato figurato, il
quale è delimitato inferiormente da una zona a meandro, alternato, ogni
tre elementi, ad un riquadro a scacchiera.
Rappresentazione figurata: Polinice offre a Erifile la collana di
Armonia.
Al centro sta Polinice, vestito della clamide e con il petaso sulle spalle;
porta calzari allacciati e tiene appoggiata alla sinistra la doppia lancia.
Ha nella mano sinistra una cassettina da cui estrae la collana, che mostra
ad Erifìle, seduta davanti a lui su di un klismos. È vestita di un chitone
ionico molto sottile ed a fitte pieghe, a cui è sovrapposto l'himation,
ed è colta in un atteggiamento di estrema naturalezza ed eleganza. Al
l'estrema sinistra, chiude la scena una fanciulla stante, che tiene nella
destra una phiale a baccellature e nella sinistra una oinochoe a corpo
allungato.
La collana che Polinice tiene fra le mani è resa a sovrappittura ed
è visibile solo a luce radente. I capelli dei tre personaggi sono trattati
con vernice diluita.
Cronologia: 435-430 a.C.
2) Oinochob inv. 3914 (figg. 1-2).
Bibl: ABV, 1206, 12.
CVA, Ferrara I, p. 11, tav. 24, 3-4.
Provenienza: Valle Pega (T. 40 A).
Alt. : cm. 19 - Alt. fino alVansa: cm. 20 - Diam. base: cm. 8,3.
Argilla arancio con ingubbiatura paonazza. Vernice nera lucentissima.
Forma: bocca trilobata; ansa con costolatura centrale; base a fondo
piatto, ben sagomata e aggettante. Forma II del Beazley.
Stato di conservazione: integra. Vernice nera molto compatta. Lievi
abrasioni sulla costa della base. 440 LUCIANO MASSEI
Decorazione accessoria: sulla spalla, baccellature a v.n. con contorno
a risparmio, entro due sottili strisce pure a risparmio, di cui quella su
periore è a rilievo. La scena figurata è delimitata inferiormente da una
zona a risparmio decorata a meandro, alternato, ogni tre elementi, ad
un riquadro a scacchiera. Sotto l'ansa, trofeo di palmette fra giragli
e volute.
Rappresentazione figurata: Polinice offre ad Erifile la collana di
Armonia .
A sinistra, davanti ad una colonna dorica, è seduta, su di uno sgabello
a gambe dritte, Brifìle, a piedi nudi e con i capelli raccolti sulla nuca;
indossa un elegante chitone trasparente a fittissime pieghe, su cui è get
tato un himation che le avvolge le gambe. Tende la mano destra verso
Polinice, che le sta di fronte e che le offre la collana di Armonia. Questi,
barbato e laureato, porta un corto chitone ricamato a crocette, calzari
allacciati e spada al fianco. Si appoggia ad un bastone e porta nella s
inistra un cofanetto da cui estrae, con la mano destra, la famosa collana.
Sulla spalla sta appoggiata la doppia lancia.
La collana è resa a sovrappittura ed è visibile solo a luce radente.
I capelli ed i calzari sono a vernice diluita.
Cronologia: 435-430 a.C.
Ambedue le oinochoai sono di fattura elegantissima e di disegno
molto raffinato.
3) Oinochoe inv. 5060 (flgg. 3-4).
Inedita.
Provenienza: Valle Pega (T. 135 A).
Alt.: cm. 19 - Alt. fino alVansa: cm. 22,6 - Diam. bocca: cm. 10 -
Diam. base: cm. 8.
Argilla arancio con ingubbiatura rosata. Vernice nera lucente.
Forma: bocca rotonda con orlo espanso ed appiattito superiormente;
ansa sormontante la bocca, con costolatura centrale e con margini a r
ilievo; piede modanato con costa a risparmio. Forma IV del Beazley.
Stato di conservazione: ricomposta da moltissimi frammenti, ma con
diverse lacune sparse intorno al corpo (con danno particolare della figura LE CERAMICHE DEL PITTORE SHUVALOV RINVENUTE A SPINA 441
maschile a sinistra). Abrasioni al piede ed al labbro della bocca. Vernice
nera a tratti diluita.
Decorazione accessoria: sotto l'orlo, due strisce incise parallele. Alla
base del collo, zona a risparmio con ovuli e puntini a v.n., limitata alla
sola parte figurata. La scena figurata è delimitata inferiormente da una
zona decorata a meandro, alternato, ogni tre elementi, ad un riquadro
a scacchiera.
Rappresentazione figurata: apoteosi di Eracle.
Al centro, campeggia una figura

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