Per la definizione di un faubourg parigino tra la fine dell Ancien Régime e la Rivoluzione - article ; n°2 ; vol.105, pg 317-331
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Per la definizione di un faubourg parigino tra la fine dell'Ancien Régime e la Rivoluzione - article ; n°2 ; vol.105, pg 317-331

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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Italie et Méditerranée - Année 1993 - Volume 105 - Numéro 2 - Pages 317-331
Haim Burstin, Per la definizione di un faubourg parigino tra la fine dell'Ancien Régime e la Rivoluzione, p. 317-331. L'esperienza di ricerca su di un sobborgo parigino tra la fine dell'antico regime e la Rivoluzione offre lo spunto per alcune riflessioni più generali sul ruolo di un quartiere all'interno di un ambito urbano oltre ad essere occasione per un discorso di carattere metodologico. Un'indagine su scala ridotta consente infatti, nel caso di una vasta capitale corne Parigi, di andare oltre a una prima approssimazione generale per individuare e mettere a fuoco determinati meccanismi di funzionamento della città. Certo è indispensabile una campionatura significativa, partendo da quartieri fortemente connotati e con una spiccata tipicità. È questo il caso del faubourg Saint-Marcel divenuto coi secoli il quartiere povero e ribelle per antonomasia, per il posto che occupava sia nella divisione cittadina del lavo- (v. rétro) ro che nell'immaginario urbano. La Rivoluzione, con il rimaneggiamento topografico, amministrativo e politico cui sottopone Parigi, agisce come rivelatore dell'identità collettiva del quartiere, rinforzando alcuni suoi antichi attributi, primo fra tutti il binomio povertà/turbolenza.
15 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié le 01 janvier 1993
Nombre de lectures 7
Langue Italiano
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Extrait

Burstin Haim
Per la definizione di un faubourg parigino tra la fine dell'Ancien
Régime e la Rivoluzione
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Italie et Méditerranée T. 105, N°2. 1993. pp. 317-331.
Riassunto
Haim Burstin, Per la definizione di un faubourg parigino tra la fine dell'Ancien Régime e la Rivoluzione, p. 317-331.
L'esperienza di ricerca su di un sobborgo parigino tra la fine dell'antico regime e la Rivoluzione offre lo spunto per alcune
riflessioni più generali sul ruolo di un quartiere all'interno di un ambito urbano oltre ad essere occasione per un discorso di
carattere metodologico. Un'indagine su scala ridotta consente infatti, nel caso di una vasta capitale come Parigi, di andare oltre a
una prima approssimazione generale per individuare e mettere a fuoco determinati meccanismi di funzionamento della città.
Certo è indispensabile una campionatura significativa, partendo da quartieri fortemente connotati e con una spiccata tipicità. È
questo il caso del faubourg Saint-Marcel divenuto coi secoli il quartiere povero e ribelle per antonomasia, per il posto che
occupava sia nella divisione cittadina del lavo-
(v. retro) ro che nell'immaginario urbano. La Rivoluzione, con il rimaneggiamento topografico, amministrativo e politico cui
sottopone Parigi, agisce come rivelatore dell'identità collettiva del quartiere, rinforzando alcuni suoi antichi attributi, primo fra tutti
il binomio povertà/turbolenza.
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Haim Burstin. Per la definizione di un faubourg parigino tra la fine dell'Ancien Régime e la Rivoluzione. In: Mélanges de l'Ecole
française de Rome. Italie et Méditerranée T. 105, N°2. 1993. pp. 317-331.
doi : 10.3406/mefr.1993.4279
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_1123-9891_1993_num_105_2_4279HAIM BURSTIN
PER LA DEFINIZIONE DI UN FAUBOURG PARIGINO
TRA LA FINE OELL'ANCIEN REGIME
E LA RIVOLUZIONE
Diversi sono i motivi che giustificano la scelta di avvicinarsi alla cono
scenza di una città attraverso lo studio di un suo quartiere; tale scelta può
derivare da un interesse molto specifico e mirato ο da un preciso orienta
mento metodologico : si pensi ad esempio alle società erudite locali che de
dicano monografie, bollettini ο altre pubblicazioni periodiche non solo alle
città nel loro insieme, ma - nel caso di forti agglomerati - a singoli quartier
i1. Tali ricerche rappresentano molto spesso il tentativo di mantenere un'i
dentità di quartiere e preservare la sua memoria storica, di fronte a quei
cambiamenti urbani che spesso tendono a oscurarne ο a cancellarne le
tracce. Si tratta in genere di studi spesso minuziosi a carattere storico, ar
cheologico ο topografico, tesi a raccogliere e valorizzare materiali di erudi -
zione talvolta assai utili. A ben vedere però, questo taglio di indagine mira
in ultima analisi più che a riconfluire verso una storia complessiva della
città, a distinguersene per evitare che le tradizioni locali vengano diluite in
quelle più generali della città.
Uno stimolo di altro tipo verso lo studio di un quartiere può però deri
vare anche solo da motivi di opportunità, nell'ambito di una determinata
strategia di ricerca : in tal caso la piccola unità territoriale non risulta tan
to fine a se stessa, quanto possibilità d'accesso a uno studio più in profond
ità della città di ancien régime. È questo appunto l'obiettivo che mi sono
riproposto con lo studio di un quartiere parigino, il faubourg Saint-Marcel,
che vorrei fare intervenire in questa sede a titolo di esempio, oltre che co
me pretesto per alcune riflessioni.
Il caso di Parigi verso la fine del Settecento appare in un certo senso
paradigmatico; qui la grande estensione e l'esuberanza demografica stessa,
1 Nel caso parigino, mi riferisco non solo alla Société historique de Paris et de
l'Ile de France, ma alle molteplici «sociétés savantes» ancora in vita, nate nei singoli
arrondissements e ad essi rivolte.
MEFRIM - 105 - 1993 - 2, p. 317-331. 318 HAIMBURSÏÏN
che facevano della città una delle più densamente popolate per l'epoca,
sembrano aver condizionato da molti punti di vista le tecniche di ricerca
suggerendo, in prima approssimazione, alcune scelte in un certo senso ob
bligate. Volendo affrontare la città nel suo insieme, è prevalso di solito l'u
so di un setaccio a maglie larghe in grado di individuare le caratteristiche
primarie e gli elementi di maggior spicco; i quartieri intervengono quindi
essenzialmente ad alimentare un'analisi comparativa in cui sono messe a
raffronto «a volo d'uccello» le diverse realtà che caratterizzano lo spazio
urbano, sottolineandone i più evidenti contrasti; questo criterio è in grado
anche di compensare le disomogeneità nella documentazione : dove, per
lacune archivistiche, viene a mancare la voce di un quartiere, si può far in
tervenire in modo impressionistico, quella di un altro. È su questa base che
si ottiene una prima definizione del tessuto urbano, sia che se ne esamini
no le caratteristiche economiche e sociali, sia che si studino le vicende poli
tiche che attraversano la città in occasione di alcuni eventi politici di rilie
vo, come la rivoluzione.
L'adozione di una scala di indagine più piccola comincia ad imporsi se
si vuole andare oltre a questo primo livello e aggiungere effettivamente
qualcosa a quanto già si conosce; è una scelta inevitabile d'altronde per po
ter anche solo avvicinare determinate fonti, specie di tipo statistico e quant
itativo, inaffrontabili su scala cittadina dalle forze di un solo studioso :
lenti più forti dunque puntate su di un oggetto di ricerca più circoscritto.
La prima entità che si incontra nella ricerca della «ville dans son atome»,
per parafrasare Victor Hugo, è proprio il quartiere, anche se nulla esclude -
come si comincia a fare in diverse occasioni - di restringere ulteriormente
il campo di osservazione fino alla singola via ο all'isolato. Tale scelta di
campionatura ancora più minuta non deve apparire paradossale nel caso
parigino, se si tiene presente che anche solo il quartiere da cui traggo spun
to - il faubourg Saint-Marcel -, con i suoi 60.000 abitanti circa, si avvicina
di per sé alle dimensioni di una discreta città di ancien régime : per quanto
delimitato, il campo rimane ancora troppo esteso per cogliere determinate
dinamiche di aggregazione sociale cui oggi si attribuisce particolare import
anza2. Ma senza raggiungere il microscopico, già sul piano del quartiere di
può delineare una strategia di ricerca, in grado di rispondere a diverse im
portanti domande, non senza però aver risolto alcuni problemi a monte,
primo fra tutti quello della scelta e della definizione del quartiere.
In linea di principio, anche nel caso parigino, una scelta obbligata non
2 Cfr. D. Garrioch, Neighbourhood and Community in Paris, 1740-1790, Camb
ridge, 1986. PER LA DEFINIZIONE DI UN FAUBOURG PARIGINO 319
esiste : tutti i quartieri hanno probabilmente pari dignità e meriterebbero
di essere esplorati, ma non tutti sono altrettanto significativi; dato il forte
impegno necessario a indagini monografiche di questo tipo, mi sembra in
dispensabile, per evitare inutili dispersioni di energie, una campionatura
significativa che consenta di individuare in prima istanza quartieri con
specifici caratteri distintivi e una marcata personalità.
Nel caso di Parigi a fine Settecento, si ha l'immagine di una città in
lenta trasformazione destinata però solo nel secolo successivo a sviluppare
pienamente una vocazione manifatturiera; elementi di continuità rispetto
al passato si accavallano quindi a fattori dinamici di trasformazione e ciò
si riflette nella sua topografia socio-professionale. È noto ad esempio come
attorno all'antico nucleo medievale della riva destra, si fosse sviluppata una
foltissima densità abitativa fatta di successivi insediamenti che avevano
dato luogo a una composizione sociale assai promiscua ed eterogenea : éli
tes urbane coabitavano infatti con una popolazione artigiana, operaia e fi-
nanco indigente. Altri quartieri invece, come i faubourgs orientali ο occi
dentali, cominciavano invece ad assumere una fisionomia sociale più
esclusiva con una popolazione tendenzialmente povera ad Est e agiata ad
Ovest : un divario che si sarebbe approfondito nel secolo successivo. Il
quartiere, per essere un'entità effettivamente significativa, deve presentare
alcuni precisi caratteri distintivi che lo differenzino dal resto della città e ci
forniscano informazioni sullo specifico della vita quotidiana dei suoi abi
tanti. Solitamente l'attributo più cospicuo è dato dalla connotazione pro
fessionale, dal particolare posto cioè che un certo territorio occupa nella
divisione urbana del lavoro; ma assai significativo può essere anche il fatto
di ospitare determinate istituzioni ο or

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