Roma quadrata - article ; n°2 ; vol.110, pg 681-697
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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité - Année 1998 - Volume 110 - Numéro 2 - Pages 681-697
Attilio Mastrocinque, Roma quadrata, p. 681-697. La tradizione antica indica chiaramente che Roma quadrata era un'a-rea consacrata prima della fondazione della città vera e propria. Essa era una zona quadrangolare davanti alla casa di Augusto, dove si riuniva periodicamente il popolo per salutare l'imperatore. Ma l'idea di Roma quadrata era nata al tempo in cui il popolo si riuniva entro l'area quadrangolare del Comizio. Roma quadrata si identificava con i Romani entro un quadrato, nella cui area si trovava una fossa di fondazione (mundus), realizzata per propiziare le divinità infere, mentre il quadrilatero era traguardato dall'alto per l'auspicatio, che serviva per conoscere la volontà degli dèi celesti. Anche la zona dei comizi centuriati ebbe il suo mundus, cioè l'altare sotterraneo di Dispater. La Roma quadrata palatina era funzionale all'ideologia augustea, ma la sua dislocazione dal Comizio al Palatino fu un fenomeno più antico dell'età di Augusto.
17 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié par
Publié le 01 janvier 1998
Nombre de lectures 76
Langue Italiano
Poids de l'ouvrage 1 Mo

Extrait

Attilio Mastrocinque
Roma quadrata
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 110, N°2. 1998. pp. 681-697.
Riassunto
Attilio Mastrocinque, Roma quadrata, p. 681-697.
La tradizione antica indica chiaramente che Roma quadrata era un'area consacrata prima della fondazione della città vera e
propria. Essa era una zona quadrangolare davanti alla casa di Augusto, dove si riuniva periodicamente il popolo per salutare
l'imperatore. Ma l'idea di Roma quadrata era nata al tempo in cui il popolo si riuniva entro l'area quadrangolare del Comizio.
Roma quadrata si identificava con i Romani entro un quadrato, nella cui area si trovava una fossa di fondazione (mundus),
realizzata per propiziare le divinità infere, mentre il quadrilatero era traguardato dall'alto per l'auspicatio, che serviva per
conoscere la volontà degli dèi celesti. Anche la zona dei comizi centuriati ebbe il suo mundus, cioè l'altare sotterraneo di
Dispater. La Roma quadrata palatina era funzionale all'ideologia augustea, ma la sua dislocazione dal Comizio al Palatino fu un
fenomeno più antico dell'età di Augusto.
Citer ce document / Cite this document :
Mastrocinque Attilio. Roma quadrata. In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 110, N°2. 1998. pp. 681-697.
doi : 10.3406/mefr.1998.2049
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1998_num_110_2_2049ATTILIO MASTROCINQUE
ROMA QUADRATA*
1 - Roma quadrata come luogo consacrato
La tradizione antica parla di una primissima Roma fondata da Romo-
lo e chiamata Roma quadrata. Il concetto di Roma quadrata è stato vari
amente interpretato dai moderni (un altare sul Palatino, un qualche resto di
monumento rinvenuto sul colle romuleo ο raffigurato su pitture romane, la
Roma serviana divisa in quattro tribù, ο in altro modo ancora), ma ancora
non si è spiegato perché gli autori antichi definiscano questa Roma come
un locus e perché esso fosse chiamato Roma, pur trovandosi a Roma, ma
non coincidendo con Roma.
Una fonte autorevolissima come Verrio Fiacco, da cui deriva il lemma
Quadrata Roma di Festo1, asseriva che questa Roma era un piccolo luogo
sacro sul Palatino :
È chiamato Roma quadrata un luogo sul Palatino davanti al tempio di
Apollo, dove è stato deposto tutto ciò che di buono, secondo la consuetudine,
si impiega nella fondazione di una città ai fini dell'auspicio, poiché dall'inizio
questo luogo è munito dalla pietra in forma quadrata. Questo luogo è stato r
icordato da Ennio quando dice : 'et fquis est eratf Romae regnare quadratae (e
chi è - era - regnare a Roma quadrata)'.
L'esistenza di un luogo sacro detto Roma quadrata è assolutamente
certo, perché ne parlano gli atti dei ludi Secolari severiani2, in cui si menz
iona un tribunal ad Romam quadratam. È del tutto improbabile che Ennio
* II primo nucleo di questo articolo deriva dalla relazione tenuta in occasione
del Convegno Da Roma alla terza Roma, dedicato alla fondazione della città, svoltosi
a Roma nel 1996; ringrazio pertanto gli organizzatori del Convegno, P. Catalano e
P. Siniscalco, di avermi concesso di pubblicare in questa sede gli sviluppi di quella
relazione.
1 P. 310 L : «Quadrata Roma in Palatio ante templum Apollinis dicitur, ubi repo-
sita sunt, quae soient bona ominis gratia in urbe condenda adhiberi, quia saxo muni-
tus (minitus cod.) est initio in speciem quadratam. Eius loci Ennius meminit cum ait :
«et fquis est eratf Romae regnare quadratae» .
2 CIL VI, 32327.
MEFRA - 110 - 1998 - 2, p. 681-697. 682 ATTILIO MASTROCINQUE
intendesse diversamente, anche se spesso i moderni asseriscono che il suo
verso si riferiva alla città di Roma, dimenticando però che Verno leggeva le
opere di Ennio per intero, mentre noi leggiamo solo questo verso, per di
più storpiato dai copisti.
Altri autori descrivono i riti di fondazione secondo questo ordine : pr
ima viene la creazione di Roma quadrata, poi il tracciato del pomerio ro
muleo, cioè la della città. Infatti Plutarco3 fa di Roma quadrata
un luogo sacro sul Palatino, fondato da Romolo per prendere gli auspici
prima di fondare la città vera e propria, che aveva il suo centro nel Comiz
io. Lo scoliasta bizantino Tzetze4 sosteneva l'esistenza di una Roma qua
drata presso la casa di Faustolo, più antica della città fondata da Romolo.
Lo stesso ordine di successione era seguito probabilmente anche da Vairon
e, la cui opinione è riferita da Solino5 nei seguenti termini :
Infatti, come afferma Vairone, autore scrupolosissimo, Romolo fondò
Roma (...) e dapprima essa fu detta Roma quadrata, perché è stata posta in
modo equilibrato. Essa inizia dal bosco nell'area sacra di Apollo e termina alla
sommità delle scale di Caco, dove fu il tugurio di Faustolo. Qui si fermò Ro
molo, che, dopo aver preso gli auspici, gettò le fondamenta delle mura.
La tradizione varroniana parlava dunque di una Roma quadrata pres
so la casa di Faustolo, sull'angolo sud-occidentale del Palatino, estesa su
un'area piccolissima6. Tra il tempio di Apollo e le scale di Caco ci sono cir-
3 Rom. 9 e 11.
4Tzetz., in Lycophr. 1232 : «προ δε xfjç μεγάλης ταύτης Ρώμης, ην έκτισε Ρωμύλ
ος, περί την Φαιστύλου οίκίαν έν ορει Παλατίφ ετέρα τετράγωνος έκτίσθη Ρώμη παρά
Ρώμου και Ρωμύλου παλαιοτέρων τούτων»; per la punteggiatura di questo passo se
guo F.Castagnoli, Roma quadrata, in Studies presented to D. M. Robinson, I, Saint
Louis, 1951, p. 389.
5 Solin. I. 17 : «nam, ut adfirmat Vano auctor diligentissimus, Romam condidit
Romulus... : dictaque primum est Roma quadrata, quod ad aequilibrium foret posita.
Ea incipit a silva quae est in area Apollinis, et ad supercilium scalarum Caci habet ter-
minum, ubi tugurium fuit Faustuli. Ibi Romulus mansitavit, qui auspicato murorum
fundamenta iecit». Sul frequente uso delle opere di Vairone da parte di Verrio cf.
D. Briquel, Les Pélasges en Italie, Roma, 1984, p. 374.
6 Giustamente il Castagnoli, Roma quadrata, p. 393-4, sostiene che in Solino
non si parla della città, ma dell'area sacra palatina. Come hanno sottolineato alcuni
autori moderni (cf. Roma quadrata, p. 394), forse Vairone, morto nel 27,
non parlava precisamente del tempio di Apollo in quanto monumento già esistente,
perché esso fu creato da Augusto fra il 36 e il 28 a.C. Ma è da credere in ogni caso
che la localizzazione di Solino rispecchiasse quella varroniana. È possibile che Var-
rone menzionasse l'area del tempio in costruzione, visto che in Solino si parla gene
ricamente dell'area sacra, non del tempio; cf. E. Täubler, Roma quadrata und mun-
dus, in MDAI(R), 41, 1926, p. 212-26; A. Grandazzi, La : mythe ou
réalité?, in MEFRA, 105, 1993, p. 505 (che valorizza pure Ovid., Trist. III.1.32 come ROMA QUADRATA 683
ca 50 metri7, occupati dalla casa di Augusto e da uno spiazzo chiamato area
Palatina*. E Roma quadrata era proprio questo spiazzo. Infatti di esso par
la Giuseppe Flavio in questi termini :
έν ευρυχωρία δέ του Παλατιού γενομένοις, πρώτον δε οίκηθήναι τής Ρωμαίων
πόλεως τοϋτο παραδίδωσιν ό περί αυτής λόγος (giunti in uno spiazzo del Pa
latino - la sua storia vuole che esso sia stato abitato per primo nella città di
Roma -...)9,
e Gellio lo ricorda come il luogo ove il popolo si radunava per salutare l'im
peratore10. Nel corso dell'epoca imperiale la si definì anche forum Palati-
numn.
Soltanto Dionisio di Alicarnasso e Appiano12 identificano Roma qua-
testimonianza su Roma quadrata, ma cf. già nel medesimo senso : N. Degrassi, La
dimora di Augusto sul Palatino e la base di Sorrento, in RPAA, 39, 1966-67, p. 97). Sul
la possibile raffigurazione di Roma quadrata sulla Forma Urbis (costruzione quadrat
a nell'area sacra di Apollo che avrebbe potuto misurare ca. 10 m di lunghezza) :
G. Carrettoni et al, La pianta marmorea di Roma antica. Forma Urbis Romae, I, Ro
ma, 1955, p. 143 e tav. 13, 50; cf. E. Rodriguez-Almeida, Marmorea. Ag
giornamento generale 1980, Roma, 1981, p. 99, tav. XIV. Il Degrassi, La dimora di Au
gusto, p. 96, identifica Roma quadrata con un filare di blocchi squadrati posti alla
destra di chi sale direttamente dal Foro al tempio di Apollo.
7 Cf. G. Carrettoni, Roma. Le costruzioni di Augusto e il tempio di Apollo sul Pa
latino, in Arch.Laziale, 1, 1978, p. 72-4, ove pianta dell'area. Tra il tempio di Apollo e
le scale di Caco sorse la casa di Augusto, il quale, nel 36 a.C, dopo la vittoria su Ses
to Pompeo, aveva acquistato il terreno, sul quale il popolo decise di erigere, a pub
bliche spese, la domus del principe, mentre l'area a sud-est, dov'era caduto un fu
lmine, fu destinata alla costruzione del tempio di Apollo. Nel 27 a.C. l'ingresso della
domus venne ornato con alberi di alloro. Cf. Veli. Pat. 11.81; Suet., Aug. 29.3; Cass.
Dio XLIX.15.5-6; Res gestae divi Aug. 34.2.
8 Degrassi, La dimora di Augusto, p. 94.
9Ios. Flav., Ant.Iud. XIX.3.2 (223); cf. Degrassi, La dimora di Augusto, p. 94.
Giuseppe Flavio parla dei soldati che por

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