Città alpine come poli di sviluppo nell Arco alpino - article ; n°2 ; vol.87, pg 105-121
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Città alpine come poli di sviluppo nell'Arco alpino - article ; n°2 ; vol.87, pg 105-121

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Revue de géographie alpine - Année 1999 - Volume 87 - Numéro 2 - Pages 105-121
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Publié le 01 janvier 1999
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Langue Italiano
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M. Luigi Gaido
Città alpine come poli di sviluppo nell'Arco alpino
In: Revue de géographie alpine. 1999, Tome 87 N°2. pp. 105-121.
Citer ce document / Cite this document :
Gaido Luigi. Città alpine come poli di sviluppo nell'Arco alpino. In: Revue de géographie alpine. 1999, Tome 87 N°2. pp. 105-
121.
doi : 10.3406/rga.1999.2947
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/rga_0035-1121_1999_num_87_2_2947alpine come poli di sviluppo nell'Arco alpino Città
Luigi Gaido
Institut de Géographie Alpine, Université Joseph Fourier - Grenoble 1,17, rue Maurice Gignoux, F-38031 Grenoble cedex
e-mail : ireto@pianet.net
1. La città alpina come polo di sviluppo?
Mi è capitato in consessi différend di discutere di Alpi e di città alpine. Ogni volta mi
sono reso conto che è sempře alquanto complicato farlo ed è difficile intendersi.
Probabilmente perché esistono mitologie sulle Alpi e punti di vista radicati che, nella loro
apparente owietà, conducono ad una « babele » concettuale. È comprensibile se pensiamo
all' che, avendo più о meno tutti studiato l'arco alpino a scuola о e molti di noi universita,
avendoci soggiornato - per turismo ad esempio - crediamo di conoscere la realtà alpina e,
di conseguenza, le città alpine. Corne si caratterizza oggi lo spazio alpino e quai è l'impor-
tanza délie città in questo spazio è il nostro campo di riflessione.
Siccome la base per un proficuo scambio di idee è capirsi utilizzando gli stessi codici, il
primo problema da affrontare sarà quello di definire l'oggetto territoriale « città alpina » e
successivamente di vedere quai è la sua valenza territoriale, il suo peso, rispetto aile Alpi.
Perché iniziare proprio da li? Dobbiamo iniziare da li perché, com'è già stato detto,
neU'immaginario corrente dominante - che è degli outsider, quello esterno dunque - le
Alpi sono uno spazio naturale per eccellenza che, proprio a causa di questa dimensione,
tende ad opporsi al concetto stesso di città. È da notáre che questa visione coincide con gli
immaginari turistici, ma affonda le sue radici in ciô che viene definita « l'invenzione délie
Alpi » che risale invece al '700. A prima vista, dunque, il quesito fondamentale sembra
essere capire quai è la realtà socio-economica alpina, poi valutare se esiste un modello
alpino di sviluppo e un modello urbano specifico che dovrebbe essere quello délia « città
alpina ».
REVUE DE GÉOGRAPHIE ALPINE 1999 №2 CITTÀ ALPINE COME POLI Dl SVILUPPO NELL'ARCO ALPINO
2. Le Alpi : immaginari e realtà
Capire la realtà alpina pare essere il primo passo da compiere, proprio a causa délie
mitologie che alimentano gli immaginari e che - in qualche modo - distorcono la realtà.
Owiamente si tratterà successivamente di valutare se questa realtà è accettabilmente
modifîcata dalle rappresentazioni immaginarie oppure se queste la stravolgono.
2. 1 Le Alpi tra immaginari turistici e realtà
II nostro primo campo di indagine riguarda quindi le « diverse » Alpi. La logica dice che
ne esistono almeno due, che corrispondono a due punti di vista che creano a loro volta due
« mindscape », cioè due rappresentazioni concettuali del territorio. E questi sono il
mindscape degli insider, cioè degli abitanti, e il mindscape degli outsider, quindi una
lettura e una rappresentazione esterna délie Alpi. Nel secondo sistema ci sono due ulteriori
concetti spaziali legati al mondo alpino : la barriera fisica, l'ostacolo da superare,
l'amplificatore dei costi per la mobilita, e il « santuario » délia naturalità e délia tradizione.
Quest' ultimo concetto ingloba anche le zone turistiche che in qualche modo veicolano e
rafforzano una immagine alpina délia ruralità che si potrebbe definire la « montagna di
Heidi ». Si puô osservare che ritroviamo qui le basi ideologiche délia Convenzione Alpina
e anche gli elementi di debolezza che la affliggono. Infatti, fîno a quando si è trattato di
protocolli legati al concetto di « santuario », corne quelli sulla protezione délia nátura o
suU'agricoltura, è andato tutto bene. Quando i protocolli si sono occupati di terni che
riguardavano invece la barriera о l'economia, corne ad esempio nei protocolli trasporti e
turismo, tutto è diventato più complicato. In quel momento le rispettive politiche
economiche nazionali prendono il soprawento e le Alpi, da una visione complessiva di
patrimonio europeo, sono ritornate ad essere un semplice aggregato. D'altronde queste
posizioni sono comprensibili perché i governi, corne gli alti funzionari del Comitato
permanente délia Convenzione, appartengono al mondo degli outsider. Il secondo sistema
di rappresentazione è invece quello degli insider, gli abitanti, che porta ad interrogarci su
cosa sono oggi le Alpi, su quai è la loro essenza. Sono proprio questo spazio di naturalità e
memorie, popolato di uomini strettamente legati aile loro tradizioni, e di conseguenza un
po' fuori dal mondo? Oppure le Alpi sono uno spazio diverso, urbanizzato e urbano in cui
le popolazioni vivono e si comportano sostanzialmente alla stessa stregua délie altre?
Queste domande non sono neutre proprio perché comportano conseguenze importanti
per le politiche territoriali come quelle di « aménagement » о di sviluppo. In particolare,
per comprendere chi puô decidere di tali politiche, e per chi queste sono messe in atto,
considerando che siamo in presenza di almeno sei sistemi istituzionali diversi e quindi di
rapporti di potere differenti tra le scale territoriali corrispondenti. LUIGI GAIDO
2.2 La problematica alpina tra nátura e urbanizzazione
Vivo parte del mio tempo a Grenoble, e spesso mi trovo a stare in città alpine. La cosa
che più mi colpisce è che vedo negozi in cui arredi, vetrine e merci sono identici a quelli di
Milano о di Parigi. Anche le persone sembrano avère comportamenti e stili di consumo,
aspettative e attese simili a quelli del torinese о del ginevrino. Alla stressa stregua, non
riesco a trovare reali differenze tra l'architettura e le forme urbanistiche délie periferie délie
città alpine e quelle di altre città. Inoltre mi capita spesso di frequentare délie città alpine di
diversi paesi, e di diverse dimensioni e, togliendo le montagne che le circondano, non
trovo mai un distacco netto dal modello délie città di pianura. O meglio, le uniche
diversità stanno nei centri storici che spesso rendono la città unica nel suo génère; e si
riconoscono délie caratteristiche che si potrebbero defînire « nazionali », legate ai saper fare
tipici dei diversi modi dell' « aménagement ». Dove è la « alpinità », questa è la domanda.
Ma owiamente si tratta qui di impressioni tratte dalla pratica quotidiana e non di
dimostrazioni scientifiche. Premesso questo fatto sul quale meriterebbe soffermarsi, ci
dobbiamo chiedere quai è il peso demografico délie città alpine rispetto a quello del
mondo alpino tradizionale. Anche perché al peso demografico è speso correlato quello
economico e politico. A questa domanda hanno già in gran parte risposto gli studi di W.
Bàtzing e M. Perlik che, avendo lavorato sull'intero arco alpino, dimostrano che la
maggior parte délia popolazione è concentrata in aree urbane.
Una série di dáti statistici italiani consentono di confermare il fenomeno e permettono
anche di affermare che la popolazione si concentra nei fondovalle in prossimità di queste
aree urbane, a dimostrazione di un forte fenomeno di « peri-urbanizzazione » délie valli
alpine. I dati seguenti descrivono la situazione di tre grandi valli che coincidono anche con
una scala intermedia tra il comune e la regione, cioè la provincia.
tab.1. : Dati Istat censimento 1991
Comune Popolazione Comune Popolazione Comune Popolazione
Aosta 36.214 Sondrio 22.097 Trento 101.545
Saint Vincent 4.860 Morbegno 10.765 Rovereto 32.923
Chatillon 4632 Hrano Lavis 8.919 6.657
Pont S. Martin 3.800 5Д16 Voláno 2.470
Quart 2.609 Berbenno in Valtel. Aldeno 4,135 2.325
S. Cristophe 2.598 Albosaggia 3.074 Pomarolo 2.036
Vcttes Piateda Besenello 1.531 2.683 2.423
Donnas 2.533 Ponte in Valtellina 2.239 Nomi 1.126
Nus 2.259 Traona 1.922 Calliano 957
Fenis 1.603 Castione Andevenno Cimonc 506 1.585
Arnad 1.311
Bard 161
Totale Totale Totale 65.263 62.275 152.076
Tot. Provincia 115.938 lot. Provincia 175.496 Tot. Provincia 449.852 CITTÀ ALPINE COME POLI Dl SVILUPPO NELL'ARCO ALPINO
Questi dati illustrano la distribuzione délia popolazione in tre casi diversi di disposizione
spaziale. Il primo caso (Valle d'Aosta) prende in considerazione i comuni situati tra la
capitale e la pianura piemontese. Il secondo (Valtellina) com

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