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●ISSN 1028-681031 gennaio 2001Questo bollettino si basa sul database CORDIS News disponibile sul Web all’indirizzo: http://www.cordis.lu/news/itIN QUESTO NUMERO Politici e ricercatori cercano laGli Stati Uniti perdono il dominionella R&S strada giusta nella “svolta” delMentre l’Europa si preoccupa di met-tersi al passo con gli USA in termini diricerca e sviluppo (R&S), gli Stati Uniti dibattito sull’universitàmostrano segni di insicurezza riguardoalla loro posizione nella scena globale“Il dibattito sulle università è a una svolta”, ha dichiarato il Commissario europeo per la Ricercadi R&S pagina 3Philippe Busquin all’apertura di una conferenza internazionale sul ruolo delle università che si èPatrimonio culturale: i ricercatori tenuta a Liegi (Belgio) il 26 aprile.sollecitano un maggiore sostegnoL’origine di questo dibatti- tività da realizzare nel set-comunitarioCirca 50 coordinatori di progetti di to è stato illustrato dal Mi- tore privato.

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Langue Romanian

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IN QUESTO NUMERO
Gli Stati Uniti perdono il dominio n & Re l l aS Mentre l’Europa si preoccupa di met-tersi al passo con gli USA in termini di ricerca e sviluppo (R&S), gli Stati Uniti mostrano segni di insicurezza riguardo alla loro posizione nella scena globale di R&S pagina 3 Patrimonio culturale: i ricercatori s o l l e c i t a n o u n m a g g i o r e s o s t e g n o c o m u n i t a r i o Circa 50 coordinatori di progetti di ricerca sui beni culturali, finanziati dall’Unione europea, si sono riuniti in occasione di un workshop collettivo organizzato dalla Commissione a Bru-xelles, il 23 aprile, al fine di presentare il loro lavoro e discutere sulle prospetti-ve future del settore pagina 4 C o n s i g l i o C o m p e t i t i v i t à : LUE deve operare con un’ottica a z i e n d a l e ” In occasione di una riunione informale del Consiglio Competitività svoltasi il 26 aprile a Dromoland Castle (Irlanda), i Commissari, i Ministri di 31 Paesi e i rappresentanti delle maggiori aziende d’oltreoceano si sono incontrati al fine di discutere le sfide competitive delle industrie europee e dell’Europa stessa pagina 7 Meno della metà delle imprese d e l l ’ U E 1 5 d i m o s t r a u n ’ a t t i v i t à i n n o v a t i v a Tra il 1998 e il 2000, il 44% delle azien-de nell’UE15 ha intrapreso un’attività di innovazione, in una forma o nell’al-tra, secondo la terza Indagine comuni-taria sull’innovazione, pubblicata dal-l’istituto statistico Eurostat il 7 maggio pagina 8 Nuovo progetto per promuovere la partecipazione femminile al 6PQ La Commissione europea assegnerà 931.000 a un nuovo progetto finalizzato a promuovere la partecipa-zione dell’imprenditoria femminile al Sesto programma quadro (6PQ) pagina 10 Primo piano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 Innovazione: politica e pratica . . . . . 8 Programmi in corso . . . . . . . . . . . . 10 Pubblicazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 Bandi di gara . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 Politica generale . . . . . . . . . . . . . . . 14 Accade in Europa . . . . . . . . . . . . . . 17 Varie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 Manifestazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 Altri argomenti in linea . . . . . . . . . . 28
ISSN 1028-6810
Questo bollettino si basa sul database CORDIS News disponibile sul Web all’indirizzo:r d i s . l u / n e w s / i th t t p : / / w w w. c o Politici e ricercatori cercano la strada giusta nella svolta del dibattito sulluniversità
“Il dibattito sulle università è a una svolta”dichiarato il Commissario europeo per la Ricerca, ha Philippe Busquin all’apertura di una conferenza internazionale sul ruolo delle università che si è tenuta a Liegi (Belgio) il 26 aprile. L’origine di questo dibatti- tività da realizzare nel set-to è stato illustrato dal Mi- tore privato. In realtà, nistro irlandese dell’Istru- Dempsey ha dichiarato che zione e delle scienze, Noel il motivo principale della Dempsey: “È stato ricono- differenza dei livelli di fi-sciuto che in linea genera- nanziamento tra l’UE e gli le il progresso sociale ed USA è dovuto al finanzia-economico dell’Unione mento privato - piuttosto non si basa più su fattori generalizzato negli USA, tradizionali. Apprendimen- ma abbastanza carente da to, ripartizione e diffusio- questo lato dell’Atlantico.
ne del sapere portano al successo.” Oltre 1.000 partecipanti si sono radunati a Liegi con l’obiettivo di definire il ruolo delle univer-sità, e forgiare una visione futura dell’univer-sità stessa basata sulla ricerca, mostrandosi tutti consapevoli dell’importanza delle università nella società attuale fondata sulla conoscenza. Busquin ha sottolineato questa importanza, dichiarando che “il futuro dell’Europa dipen- derà dalla nostra capacità di trasferire il sape-re alle generazioni più giovani, e dalla misura in cui essi potranno gestire ricerca e innova-zione.” L’Europa non è la sola ad essere consapevole del ruolo chiave delle università, e deve quin-di competere con altri Paesi del mondo per accaparrarsi i migliori cervelli, mostrare il meglio, soprattutto nella ricerca, e adeguare quanto viene prodotto dalle università alle esi-genze dell’industria. Dempsey ha sottolineato due ulteriori sfide che influiranno sui risultati di questa competizio-ne: accelerare il ritmo del cambiamento all’in-terno delle università per soddisfare le ambi-zioni e identificare le priorità sui finanziamen-ti. Un’ulteriore sfida, unica per l’Europa, consi-ste nel garantire che i cambiamenti seguano lo stesso ritmo in ogni parte del continente in modo da evitare di amplificare le divergenze esistenti. Gli oratori hanno parlato dell’insufficienza dei finanziamenti per le università e di diverse at-
L’acquisizione di denaro non è, tuttavia, il solo problema. Anche il modo in cui i fondi vengono gestiti influisce sul successo dell’università. La conferenza ha ascoltato gli appelli per una mag-giore autonomia delle università a questo riguar-do, in particolar modo da parte di Michel Rocard, un europarlamentare francese. Diversi oratori hanno anche sollecitato le uni-versità ad assumersi maggiori responsabilità. “Andrebbe chiarito alle università che il loro ruolo dovrebbe essere quello di aiutare a tra-sformare la conoscenza in profitto. A questo serve il finanziamento”, ha dichiarato Maria van der Hoeven, Ministro olandese dell’Istruzione, della cultura e delle scienze, che subentrerà come presidente del Consiglio Competitività dell’UE il 1° luglio. José Mariano Gago, ex Ministro portoghese del-le scienze e della tecnologia e attualmente Pre-sidente del Laboratorio per la fisica delle parti-celle del suo Paese, ha esortato le università a sviluppare un ruolo politico e ad aiutare a orga-nizzare la comunità scientifica. Egli ha affermato inoltre che le università devo-no essere più auto-critiche. “Le università non possono rimanere dove sono. Esiste troppo con-servatorismo. Hanno bisogno di tensione e divi-sione. Alcuni colleghi non desiderano questo tipo di cambiamento, e non saranno ben disposti ad agire, ma in tal caso, le università non otterran-no questo ruolo [politico]. Alcuni lo faranno, ma non le università in quanto tali.”
A CURA DELLA COMMISSIONE EUROPEA  INNOVAZIONE
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Il rapporto EURAB consiglia come promuovere la ricerca interdisciplinare
Il comitato consultivo europeo della ricerca (EURAB) ha pubblicato un nuovo rapporto nel quale espone i limiti esistenti allo sviluppodellaricercainterdisciplinareinEuropaehapropostoalcuniconsiglisucomerimuoveretalilimiti. “Molti progressi scientifici importanti si espressamente le scienze sociali e gli stu-svolgono ai confini o al punto d’inter- di umanistici”, si dichiara nel rapporto. sezione di varie discipline. [...La] soluzio-ne a molti dei problemi complessi di og-Pmear ziqounaen tod i rirgicuearrcdaat loirsi,t rnuzeil ornaep pe olrat foo rs-i gigiorno per quanto riguarda tematiche quali la globalizzazione, lambiente, la sa-csoorsrtiee cnree acrhe e,p oa nltiiv deil lcoo lulenigvaemrseitnatroi oa, d oacl--lute, la difesa e la sicurezza deve essere ricercata, per definizione, per mezzo ditcrees sdiivsac isppliencei;a lsiiz szeazginoanlae  aal tlirveeslìl co hdei  udnotetco--un approccio multidisciplinare”, si evince dal rapporto.raastsou nrzaiopnpirneeslelen tiam purne soe.stacolo per le  L’EURAB sostiene la necessità di rimuove-© Comunità europea, 2004Di conseguenza, l’EURAB raccomanda alla re le svariate barriere della ricerca interdisciplinare, sia istituzionale che Commissione di considerare la possibili-sciesrtceam (iScEa,R )s ei nltoe nSdpazio oemuruoopveero edella ri-tori di ricerca, perdendo così la maggiortcmàh udin iitsaptirrtieuoi vrdeei  daulatn o  plirvoegllroa mpemr ai  nduototvoir saeltet coroi-, di ricerca di primo ep iparno. I siste mait tdiiv irtià-parte dei loro ricercatori più innovativi,e anche un approccio cerca che si rivelano inefficienti nell’af- ammonisce il rapporto. multidisciplinare. Suggerisce altresì di sviluppare un programma di formazione frontare tali esigenze interdisciplinari Il problema si rivela più grave all’estremi-tà fondamentale d s la ricer- o un dottorato mirato alle problematiche ipmospsoortnaon tpi eerdd eerses eorep psuorpteurnaitti àd ad ia lrtirci esrecta-ca, dove le struttuerlleo trpaedtitzrioo ndaelli mono-industriali e che consideri anche i recenti sviluppi, trasferendo le migliori pratiche dipartimentali e mono-disciplinari della maggior parte delle università si rifletto- nell’ambito del Sesto programma quadro no nelle strutture degli enti di finanzia- (6PQ) e, in particolare, del programma Marie Curie. Infine, si dovrebbero inco-mento delle attività di ricerca. Fra le sfide e fiche citiamo la difficoltà di creare raggiare le università a offrire agli stu-snpuocvii programmi interdisciplinari perdenti la possibilità dimparare discipline - non comprese nel loro settore di specia-è pubblitocaa: dmezzo dei tradizionali sistemi di finanzia lità . mento di un’unica disciplina, l’inefficacia COMMISSIONE EUROPEAdelle strutture professionali multi- Gli istituti universitari e le politiche stesse Direzione generaleper le Impresedisciplinari, la mancanza di riviste scienti- possono rivelarsi degli ostacoli alla ricer-Comunicazione e azioni di sensibilizzazione interdisciplinare. Nel rapporto si dichia- cafiche e ufficiali interdisciplinari e gli isti-ssemra che “i professori e i docenti universita-FLa-x2: 9+230 5L2u-4301-b3u2rg08o4ranid[ eisniadl ilipicipoossotn ad is sea elrau ril-iambuimttoleurnt ia ln-eulaprn edevchi noe im-o id  onolpidevsrtirautitu in r . un’università]. Gli edifici stessi, o i piani COER-mDaIiSl:  fcoocrudsi s-èf odciussp@onciebci.leeu .ianntchelelNpsc ilat eratnorffaidps ,icifide ilg fnotamilideo ssdeon-mentale della cosivienoipid itraicisename -t dlaamelborp,ehcit e a l l ’ i n d i r i z z o : lteEgUiaR, AdB a ppraorpteo ndee lllaa dCoozimonmei ssdii ounne,a  fsitnraa--scenza. http://www.co rdis.lu/focus/it/ soluzione al problema, apparente- Unalizzata a quattro tematiche principali: la Il database CORDIS News è disponibile mentedefinizione di una disciplina, l’istruzionedi successo, è stata la creazione di eb all’indirizzo:e la formazione di ricercatori, le strutture centri di ricerca virtuali all’interno delle sul W http://www.cordis.lu/news/i t università o a livello interistituzionale. Launiversitarie e le politiche e il finanzia-mento della ricerca per le istituzioni e i Commissione è pertanto sollecitata a va-sistemi. lutare attentamente le migliori pratiche e i fattori di successo dei centri di ricerca virtuali, prestando un’attenzione partico-lare al loro contributo allo sviluppo della ricerca interdisciplinare e di reti di eccel-lenza. Tuttavia, per quanto riguarda la creazio-ne di nuovi centri di ricerca inter-disciplinare, l’EURAB suggerisce che, pri-ma di cofinanziare tali strutture, la Com-missione dovrebbe soppesare i costi e i benefici da una parte, e la ristrutturazione o l’ampliamento delle attuali strutture di-sciplinari tradizionali dall’altra parte, in quanto conferendo un’eccessiva impor-
CORDISfocus èun pubbli- quindicinale cato dall’Unità Comunicazione e azioni di sensibilizzazione della Direzione Imprese nell’ambito del Sesto pro-g r a m m a q u a d r o d i r i c e r c a d e l l a C o m u -nità europea, che presenta le ultime notiziesulla ricerca e innovazione dell’Unione Europea e sulle politiche e i p r o g r a m m i a f f i n i.
CORDIS FOCUS - NUMERO 245
Per quanto riguarda la definizione delle discipline di ricerca, il rapporto suggeri-sce di ridurre il numero delle definizioni di fatto a cui destinare i finanziamenti per la ricerca, in modo da fornire maggiori possibilità interdisciplinari. Al momento della creazione di gruppi di esperti o di comitati consultivi comunitari, l’EURAB suggerisce alla Commissione di evitare d’innalzare barriere involontarie alla ri-cerca interdisciplinare e, per quanto ri-guarda lo sviluppo delle priorità tematiche, di equilibrare l’esigenza di in-viti mirati a presentare proposte e l’esi-genza di approcci multidisciplinari. “La ri-cerca interdisciplinare comprende
continua a pag. 3
17 MAGGIO 2004
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