Scienza e realismo di Guillaume de Jerphanion [avec Bibliographie chronologique de Guillaume de Jerphanion s.j. (1877-1948)] - article ; n°2 ; vol.110, pg 795-838
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Scienza e realismo di Guillaume de Jerphanion [avec Bibliographie chronologique de Guillaume de Jerphanion s.j. (1877-1948)] - article ; n°2 ; vol.110, pg 795-838

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Description

Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age - Année 1998 - Volume 110 - Numéro 2 - Pages 795-838
44 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié par
Publié le 01 janvier 1998
Nombre de lectures 49
Langue Italiano
Poids de l'ouvrage 2 Mo

Extrait

Vincenzo Poggi
Scienza e realismo di Guillaume de Jerphanion [avec
Bibliographie chronologique de Guillaume de Jerphanion s.j.
(1877-1948)]
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes T. 110, N°2. 1998. pp. 795-838.
Riassunto
Vincenzo Poggi, Scienza e realismo di Guillaume de Jerphanion, p. 795-826.
G. de Jerphanion merita la nostra ammirazione per il suo curriculum d'archeologo e di uomo di scienza. Ma la sua umanità si
rivela in una trattativa diplomatica, meno conosciuta, condotta da lui quando i superiori
religiosi lo inviano ripetutamente ad Ankara, nel triennio 1925-1927. Deve ottenere soddisfazione dal governo turco che ha
confiscato beni dei Gesuiti durante la prima guerra mondiale. Jerphanion interrompe corsi e studi presso il Pontificio Istituto
orientale, per affrontare la burocrazia turca. Difatti, viene, vede e vince, sua pure a costo di molta pazienza. Porta a termine la
difficile missione e usufruisce di quel suo ultimo soggiomo turco per acquistare una conoscenza, ancora più profonda, dell'Asia
Minore. Lo dimostrano le voci della sua bibliografia che risalgono a quel soggiomo. La statura morale di Guillaume de Jerphanion
ne risulta ancora più imponente.
Citer ce document / Cite this document :
Poggi Vincenzo. Scienza e realismo di Guillaume de Jerphanion [avec Bibliographie chronologique de Guillaume de Jerphanion
s.j. (1877-1948)]. In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes T. 110, N°2. 1998. pp. 795-838.
doi : 10.3406/mefr.1998.3657
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_1123-9883_1998_num_110_2_3657VINCENZO POGGI
SCIENZA E REALISMO
DI GUILLAUME DE JERPHANION
Da Pontevès a Tokat
Guillaume de Jerphanion, terzo figlio del barone Frank e della marches
a Claire-Marie de Lyle Taulane, nasce nel castello di Pontevès a Saint-
Ferréol (Var) il 3 marzo 1877. Suo padre, dell'antica famiglia de Jerphanion
(originaria di Saint-Maurice-de-Lignon, canton de Monistrol, arrondisse
ment d*Yssingeaux, Haute-Loire, il cui albero genealogico, nel 1945, risali
va attraverso undici gradi alla fine del secolo XV), era antico zuavo pontif
icio, decorato a Mentana, cavaliere del Santo Sepolcro, consigliere general
e del Rodano per il cantone di Saint-Symphorien-sur-Coise, sindaco di
Larajasse. Il fratello maggiore di Frank, lo zio di Guillaume, Alban, aveva
sposato la marchesa Gabrielle Sanhard de Sasselange, zia acquistata di
Guillaume1.
Guillaume sogna in un primo tempo di far carriera in marina. Quel so
gno subiva forse l'influsso del nonno materno, il marchese Jules de Lyle
Taulane, che era ammiraglio della marina francese. Infatti Georges, fratel
lo minore di Guillaume, comandò unità della flotta da guerra. Guillaume
frequenta dapprima per tre anni il collegio di Mongré. Quindi passa a Jer
sey, isola sulla Manica, dove i Gesuiti hanno un collegio che prepara candid
ati alla Scuola navale e vi trascorre due anni studiando specialmente mat
ematica. A sedici anni vince uno dei primi posti, decimo su 180 ammessi,
nella Scuola navale galleggiante, a bordo della nave l'Intrépide, ormeggiata
nella rada di Brest, nave che rimarrà sede della Scuola fino al 1913. Tuttav
ia, Guillaume rinuncia alla carriera in marina militare, per farsi novizio
della Compagnia di Gesù nella provincia di Lione, il 18 novembre 1893. Ma
1 «Une grande chrétienne» . La baronne Alban de Jerphanion 1839-1919, Mâcon,
1920. F. de Jerphanion et G. de Jerphanion, Les Savarons en Auvergne et Lyonnais,
Lione, 1948; F. de Jerphanion, Généalogie de la famille de Jerphanion, dattiloscritto
rivisto da G. de Lione, 1945, conservato nell'Archivio del Pontificio Isti
tuto orientale (PIO).
MEFRM - 110 - 1998 - 2, p. 795-838. 796 VINCENZO POGGI
quei due anni di matematica per entrare nella Scuola navale lasciano nel
futuro studioso di Rotas opera un'impronta indelebile. A distanza di oltre
trent'anni, nel 1926, Guillaume de Jerphanion, che tratta con la Repubblica
turca delle proprietà gesuite confiscate, ritrova, tra i libri della biblioteca di
Tokat, di cui fa l'inventario, i suoi antichi appunti del biennio preparatorio
alla Scuola navale.
Une partie des livres de la bibliothèque [de l'école des Pères] a été trans
portée à l'église catholique. Je les ai trouvés à la tribune, jetés pêle-mêle, dans
un désordre indescriptible. J'ai passé une partie de la journée à essayer de re
pêcher quelques épaves... Au milieu des livres j'ai retrouvé quelques-uns de
mes vieux cahiers de mathématiques de «Jersey 1892-93 »2.
In uno dei primi suoi articoli, L'algèbre de la logique, apparso in due
puntate, gli anni 1902-1903, nella rivista Études, il giovane venticinquenne
Guillaume constata come le leggi della logica siano altrettanto rigorose che
quelle dei numeri e contempla «ce spectacle où transparaît la grandeur, l'u
nité, l'harmonie du monde et de l'esprit»3. Dopo il biennio di noviziato a
Saint Leonard on Sea, altri due anni di studi classici a Canterbury, Kent,
due di filosofìa a Jersey, Channel Islands (a quell'epoca i religiosi non pote
vano avere case di formazione in Francia), e tre anni di insegnamento a
Marsiglia, è inviato nel 1903, a ventisei anni, a Tokat, dove i Gesuiti opera
no tra gli Armeni di Asia Minore.
Prime escursioni archeologiche
Quella missione era stata fondata nel 1881 dal papa Leone XIII su r
ichiesta del patriarca armeno cattolico e di vescovi armeni cattolici. Il papa
l'aveva affidata ai Gesuiti della provincia di Lione. Comprendeva i vilayet di
Adana e di Sivas e parte di quelli di Ankara e di Trebisonda. La risposta dei
Gesuiti era stata pronta. Quello stesso anno, in luglio, i primi di loro arriva
rono ad Amasia, antica capitale del Ponto. In settembre, giunsero ad Adan
a, in Cilicia. In ottobre, a Marsivan e a Tokat. A Sivas, arrivarono nel 1882
e a Cesarea di Cappadocia nel 1883. Nel 1900 c'erano già una trentina di ge
suiti nella Missione, occupati nella pastorale e nell'insegnamento. Ogni sta
zione infatti comportava una cappella e una scuola4.
Il giovane de Jerphanion, non ancora sacerdote, lavora nella missione
2 Lettera del P. de Jerphanion da Tokat, il primo ottobre 1926, indirizzata a I
stanbul al P. d'Autume, superiore dei Gesuiti in Turchia. Archivio dei Gesuiti, Beirut.
3 L'algèbre de la logique, in Études, 93, 1902, p. 818-837; 94, 1903, p. 383-401.
4 Mission de la Compagnie de Jésus (Province de Lyon), Notice sur la Mission de
la Petite Arménie (1881-1924), Lione, 1924. SCIENZA E REALISMO DI GUILLAUME DE JERPHANION 797
di Tokat, insegnando nella scuola della missione la matematica e le scienz
e, mentre studia lui stesso armeno e turco. Era stata una decisione dei su
periori, presa l'anno precedente, 1902, di inviare in loco giovani religiosi
per i quali l'apprendimento è più facile, perché si impadronissero esisten
zialmente del contesto linguistico e culturale. Al Nostro il soggiorno a To
kat dal 1903 al 1907 è estremamente prezioso perché gli permette da allora
in poi, grazie anche all'iniziazione ricevuta dal confratello P. Joannes
Gransault (1862-1922)5, di muoversi a proprio agio in quel contesto, come
dimostra l'incarico affidatogli dai superiori nel periodo 1925-1927, di trat
tare con il governo turco la vendita di case e terreni appartenenti alla Mis
sione armena. Il suo contatto con un mondo etnicamente e religiosamente
diverso dal suo nativo gli apre gli occhi a una prospettiva rispettosa e posi
tiva dell'altro. Una sua lettera di quel periodo è indicativa della sua maturaz
ione spirituale rispetto al «proselitismo».
Comment se composent nos 184 élèves? La minorité est catholique. Le
reste est arménien grégorien. Nous n'avons qu'une douzaine de Grecs ortho
doxes... Une seule chose les distingue de nous. Ils reçoivent l'absolution et la
communion des mains de leur derders (prêtres). Pour le reste on les croirait
catholiques... Pourquoi, venus si près de nous, ne font-ils pas encore le der
nier pas? Est-ce la faiblesse de leur courage, est-ce la peur? Je ne le crois
pas... C'est la conclusion à laquelle on est amené lorsqu'on connaît leur bonne
volonté, leur piété même et la parfaite tranquillité de leur âme. Celui qui ver
rait le devoir et hésiterait à l'accomplir, n'aurait pas l'âme si paisible. Malgré
tout, reste en leur esprit que la différence des rites n'est qu'une différence de
nations, que l'on naît catholique ou arménien comme on naît français ou all
emand; que passer d'un rite à l'autre, c'est abandonner sa nation... Inconsé
quence? Je le veux bien, inconséquence qui n'étonnera point trop si l'on réflé
chit que l'Oriental est bien éloigné de nos habitudes de logique. Chez nous-
mêmes, les ra

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