L’idea di Europa nelle ‘Vite’ di Richelieu : biografia e Storia nel Seicento
110 pages
Italiano

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Description

Rivolto a un genere di scrittura assai duttile per varietà di forme, modelli e ambiti nei quali può estrinsecarsi, questo studio va a sondare le biografie ‘ufficiali’ di Richelieu pubblicate nell’arco del suo secolo. Aldilà delle vistose differenze sia formali che sostanziali, le accomuna la valenza storica attinente al contesto francese ed europeo, variamente modulata in rapporto al luogo e al tempo della composizione. I testi presi in esame, provenienti da Inghilterra, Francia, Italia e Olanda, tracciano un itinerario composito che, nel visitare contenuti di natura istituzionale, politica, ideologica e propagandistica, rileva altresì, contestualmente, alcuni presupposti e variazioni dell’idea di Europa nel Seicento. Quanto alle questioni dibattute allora sul conto di Richelieu, si notano molte affinità con gli argomenti di studio e di ricerca su cui insiste gran parte della moderna storiografia.

Sujets

Informations

Publié par
Date de parution 11 mars 2019
Nombre de lectures 0
EAN13 9788866559832
Langue Italiano
Poids de l'ouvrage 2 Mo

Informations légales : prix de location à la page 0,0032€. Cette information est donnée uniquement à titre indicatif conformément à la législation en vigueur.

Extrait

Biblioteca di Storia
– 27 –


Manuela Doni Garfagnini
L’idea di Europa nelle ‘Vite’ di Richelieu
Biografia e Storia nel Seicento
Firenze University Press
2016



L’idea di Europa nelle ‘Vite’ di Richelieu : biografia e Storia nel Seicento / Manuela Doni Garfagnini. – Firenze : Firenze University Press, 2016.
(Biblioteca di Storia ; 27)
http://digital.casalini.it/9788866559825
ISBN 978-88-6655-981-8 (print)
ISBN 978-88-6655-982-5 (online PDF)
ISBN 978-88-6655-983-2 (online EPUB)
Progetto grafico di Alberto Pizarro Fernández, Pagina Maestra snc
Immagine di copertina: Stati Generali del 1614 © Marzolino|Shutterstock
***
Il volume è frutto della ricerca finanziata con fondi di Ateneo dell’autore (attribuiti negli anni 2007-2011), dal titolo: Biografia e storia nell’Europa del Seicento (‘Vite’ di Richelieu scritte e pubblicate nel secolo XVII in Francia ed in altri Paesi europei) svolta presso il Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo dell’Università degli Studi di Firenze.
***
Certificazione scientifica delle Opere
Tutti i volumi pubblicati sono soggetti ad un processo di referaggio esterno di cui sono responsabili il Consiglio editoriale della FUP e i Consigli scientifici delle singole collane. Le opere pubblicate nel catalogo della FUP sono valutate e approvate dal Consiglio editoriale della casa editrice. Per una descrizione più analitica del processo di referaggio si rimanda ai documenti ufficiali pubblicati sul catalogo on-line della casa editrice (www.fupress.com).
Consiglio editoriale Firenze University Press
G. Nigro (Coordinatore), M.T. Bartoli, M. Boddi, R. Casalbuoni, C. Ciappei, R. Del Punta, A. Dolfi, V. Fargion, S. Ferrone, M. Garzaniti, P. Guarnieri, A. Mariani, M. Marini, A. Novelli, M.C. Torricelli, M. Verga, A. Zorzi.
© 2016 Firenze University Press
Università degli Studi di Firenze
Firenze University Press
via Cittadella, 7, 50144 Firenze, Italy
www.fupress.com
Printed in Italy


Sommario
Prefazione
Capitolo I
Richelieu raccontato da uno scrittore inglese al tempo di Carlo I
Capitolo II
Biografie di Richelieu in area francese al tempo di Mazarino
Capitolo III
Il teologo arminiano Jean Le Clerc biografo di Richelieu
Bibliografia


Prefazione
Questo lavoro sviluppa uno spunto di ricerca emerso da alcuni studi intorno al teologo protestante Jean Le Clerc, compiuti anni fa da chi scrive, con particolare riferimento alle opere di carattere storiografico, la cui presenza nella sua produzione, prevalentemente dedicata all’esegesi critica delle Scritture, riveste un significato degno di nota. Fra queste opere si distingue per l’ampiezza della materia trattata nonché per rigore di metodo, l’ Histoire des Provinces Unies des Pays Bas (prima edizione, Amsterdam 1723-1728) la cui impostazione riflette una concezione della scrittura storiografica sostenuta da motivazioni di natura confessionale. Se la limpidezza degli argomenti con i quali Le Clerc manifesta i propri intendimenti nel farsi storico dell’Olanda (suo paese d’adozione) non fa di questa corposa opera un capolavoro, la concezione della politica che egli riversa in quelle pagine è di grande interesse in quanto ne scaturisce un’idea di Europa particolarmente stimolante, anche per la chiarezza con cui dall’esposizione dei fatti storici l’autore, commentandoli, lascia filtrare opinioni molto ardite per la coscienza diffusa dell’epoca.
Precedentemente Le Clerc aveva illustrato in un’ampia dissertazione in due volumi, pubblicata per la prima volta ad Amsterdam nel 1699 (col titolo Parrhasiana ou Pensées diverses sur des mati ères de critique, d’histoire, de morale et de politique , dallo pseudonimo Theodore Parrhase, che aveva assunto per celarne la sua paternità), le linee teoriche e i presupposti di rigore morale che dovrebbero essere alla base del lavoro dello storico. Quanto alla ‘Vita’ del Cardinale di Richelieu, la cui prima edizione era uscita nel 1694, egli la considerava come il prototipo di quel modello di narrazione storica che solo successivamente avrebbe messo a punto scrivendo il suddetto trattato. Pubblicata sullo scorcio del Seicento in Olanda, anonima e con indicazioni editoriali fittizie, questa ampia biografia merita di essere descritta con cura, per vari motivi, non ultime le considerazioni esternate a distanza di oltre un decennio dall’autore stesso, nelle lettere scritte ad alcuni dei suoi numerosi corrispondenti. Al fine di accreditarsi come storiografo, nel periodo in cui attendeva alla stesura dell’ Histoire des Pays Bas , Le Clerc non perdeva infatti occasione per sottolineare come proprio questa biografia rappresentasse un saggio nel quale aveva esplicato compiutamente il suo modo di ‘fare la storia’. La particolarità che, leggendola, si percepisce immediatamente è la frequenza dei giudizi critici espressi con singolare incisività in merito agli indirizzi della politica dei regnanti, e in particolare, per quanto riguardava la Francia, all’influenza esercitata da Richelieu sulla personalità e sulle decisioni di Luigi XIII. Per come sono formulati, quei giudizi lasciano trasparire con chiarezza i fondamenti da cui discende l’applicazione di solidi principi etici alla materia giuridica e alla politica. La visione che il teologo ginevrino aveva dell’Europa sul piano delle relazioni fra gli Stati risulta strettamente connessa al suo orientamento religioso, ma anche e alla forte impronta critica del metodo che egli stesso aveva elaborato per lo studio della trasmissione del testo.
Tali riscontri, nel confermare l’importanza attribuita da Le Clerc a quel suo lavoro biografico, che egli considerava una ‘prova’ attestante la portata innovativa dei propri orientamenti in tema di storiografia, hanno contribuito a formare il progetto che ha preso corpo in questo studio: una ricerca dedicata al filone delle biografie di Richelieu, pubblicate in forma ufficiale sia in Francia che in altri paesi europei, nell’arco del suo secolo. Il punto cruciale che è venuto a configurarsi lavorando in tale direzione, è consistito nel mettere a fuoco le caratteristiche più rilevanti delle biografie seicentesche di Richelieu, sì da creare una base di conoscenze utili a riconoscere le sfaccettature dell’idea di Europa quale si produsse e si manifestò nel corso del Seicento. La giustapposizione dei testi che sono oggetto dell’analisi condotta in queste pagine dovrebbe offrire, nelle intenzioni di chi scrive, alcuni punti di riferimento inerenti a tale idea, rapportandosi ai quali, la storiografia del tempo, ed anche quella successiva, possano confrontarsi con il modo in cui i primi biografi di Richelieu avevano interpretato e organizzato le fonti storiche di cui disponevano, incardinandole, ciascuno, intorno ai temi più significativi della propria riflessione politica e storica.
Questa ricerca è dunque volta a interrogare un bacino di scritti molto specifico, dal quale possa emergere la varietà delle idee sottese all’impostazione di biografie tanto diverse l’una dall’altra, nello stile come nelle rispettive, autentiche motivazioni. Si è trattato, in sostanza, di individuarne la cifra attraverso le peculiarità risultanti dal tessuto narrativo, a cominciare dal modo di inquadrare i dati storici che si intersecano con l’attività politica di Richelieu, a volte sottaciuti o, viceversa, richiamati con un’enfasi o con delle sfumature che marcano le differenze esistenti fra i vari biografi, in ragione del metodo usato per far arrivare al lettore la sostanza delle questioni di natura storica e istituzionale, nonché l’impronta ideologica insita nelle pieghe del loro racconto.
È anche opportuno ribadire il criterio con il quale si è ritenuto di delimitare il gruppo delle biografie da prendere in esame: la ricerca si è focalizzata su quelle che possono considerarsi ‘ufficiali’ e che, fatta salva la diversità del linguaggio e dello stile, rispondono ai canoni della ‘biografia storica’. La rassegna dei testi analizzati in questo studio comprende anche biografie di Richelieu che, per quanto non costituiscano una pubblicazione a sé stante, si possono ugualmente ascrivere ad un progetto concepito nel segno dell’ufficialità. Ne resta esclusa, invece, la varietà degli excursus biografici contenuti nei libri di ‘memorie storiche’ scritti da personaggi che vollero lasciare una traccia della loro conoscenza dei fatti riguardanti la politica di Richelieu, per il fatto di aver avuto essi stessi una parte nelle vicende storiche legate alla sua figura di uomo di Stato. Come pure ne restano escluse le raccolte di aneddoti sulla vita di Richelieu, e anche i numerosi scritti in cui le imprese di cui fu protagonista sono presentate nello stile pamphletaire , molti dei quali circolarono in fogli stampati al di fuori dei circuiti dell’editoria autorizzata. Allo stesso modo non rientrano nel piano di lavoro quelle che potremmo chiamare ‘biografie comparate’, in cui alcuni aspetti della vita di Richelieu vengono accostati a quelli riguardanti un altro personaggio di caratura analoga, allo scopo di sondare la natura di un fenomeno particolare quale, ad esempio, l’accezione di un concetto nuovo, il ‘ministeriato’, nella realtà politica

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