Modalità dell abbandono e caratteristiche degli esposti a Napoli nel Seicento - article ; n°1 ; vol.140, pg 457-502
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Modalità dell'abbandono e caratteristiche degli esposti a Napoli nel Seicento - article ; n°1 ; vol.140, pg 457-502

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Publications de l'École française de Rome - Année 1991 - Volume 140 - Numéro 1 - Pages 457-502
Giovanna Da Molin, Modalità dell'abbandono e caratteristiche degli esposti a Napoli nel Seicento, p. 457-502.
La Santa Casa dell'Annunziata è stata, per tutta l'età moderna, il più grande ospizio per bambini abbandonati dell'Italia meridionale. Scopo di questa ricerca è evidenziare le modalità dell'abbandono (luoghi, tempi e cause) e le caratteristiche degli abbandonati (sesso, età, nome, vestiario, stato di salute) a Napoli nel sec. XVII. Quanto al numero delle immissioni, intorno al quarto decennio del XVII secolo, gli esposti erano in media 500 e verso la fine del secolo superavano le 800 unità annue. Tutti gli infanti erano immessi nell'ospizio attraverso la «Ruota», anche se precedentemente erano stati abbandonati nei luoghi più disparati. Una buona parte dei bambini esposti portava con sé un segno di riconoscimento. Il più diffuso era la «cartula»; non mancavano tra i «signali» immaginette di santi, medagliette, crocifissi, monete e pietre di sale. Al momento del-
(v. retro) l'immissione una parte dei bambini risultava già battezzata. Il rapporto dei sessi tra gli abbandonati evidenzia che le femmine erano sempre nettamente prevalenti. I bambini ripresi dai loro genitori, ο da altri parenti, furono pochissimi e quei pochi erano in maggioranza maschi. L'esposizione avveniva generalmente nei primi giorni di vita, ma non mancavano casi di esposti più grandi. Stando ai documenti, al momento dell'immissione, la gran parte degli esposti aveva i capelli castani, un volto dai tratti regolari con un naso minuto e gli occhi di colore nero ο «turchino». Gli indici di stagionalità manifestano una concentrazione del fenomeno dell'esposizione in primavera. Di norma l'abbandonato aveva un solo nome : il più diffuso era, per i maschi, Francesco e, per le femmine, Caterina. Le cause dell'abbandono erano principalmente la «necessità» e il «disonore». Gli esposti giungevano all'Annunziata sommariamente vestiti e molti versavano in pessimo stato di salute : erano denutriti, storpi e malati. Per buona parte degli immessi all'Annunziata il destino era la morte.
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Publié le 01 janvier 1991
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Persée http://www.persee.fr
 Modalità dell'abbandono e caratteristiche degli esposti a Napoli nel Seicento  Giovanna Da Molin  Da Molin Giovanna. Modalità dell'abbandono e caratteristiche degli esposti a Napoli nel Seicento. In: Enfance abandonnée et société en Europe, XIVe-XXe siècle. Actes du colloque international de Rome (30 et 31 janvier 1987). Rome : École Française de Rome, 1991. pp. 457-502. (Publications de l'École française de Rome, 140)  Voir l'article en ligne  Giovanna Da Molin, Modalità dell'abbandono e caratteristiche degli esposti a Napoli nel Seicento, p. 457-502. La Santa Casa dell'Annunziata è stata, per tutta l'età moderna, il più grande ospizio per bambini abbandonati dell'Italia meridionale. Scopo di questa ricerca è evidenziare le modalità dell'abbandono (luoghi, tempi e cause) e le caratteristiche degli abbandonati (sesso, età, nome, vestiario, stato di salute) a Napoli nel sec. XVII. Quanto al numero delle immissioni, intorno al quarto decennio del XVII secolo, gli esposti erano in media 500 e verso la fine del secolo superavano le 800 unità annue. Tutti gli infanti erano immessi nell'ospizio attraverso la «Ruota», anche se precedentemente erano stati abbandonati nei luoghi più disparati. Una buona parte dei bambini esposti portava con sé un segno di riconoscimento. Il più diffuso era la «cartula»; non mancavano tra i «signali» immaginette di santi, medagliette, crocifissi, monete e pietre di sale. Al momento del-(v. retro) l'immissione una parte dei bambini risultava già battezzata. Il rapporto dei sessi tra gli abbandonati evidenzia che le femmine erano sempre nettamente prevalenti. I bambini ripresi dai loro genitori, da altri parenti, furono pochissimi e quei pochi erano in maggioranza maschi. L'esposizione avveniva generalmente nei primi giorni di vita, ma non mancavano casi di esposti più grandi. Stando ai documenti, al momento dell'immissione, la gran parte degli esposti aveva i capelli castani, un volto dai tratti regolari con un naso minuto e gli occhi di colore nero «turchino». Gli indici di stagionalità manifestano una concentrazione del fenomeno dell'esposizione in primavera. Di norma l'abbandonato aveva un solo nome : il più diffuso era, per i maschi, Francesco e, per le femmine, Caterina. Le cause dell'abbandono erano principalmente la «necessità» e il «disonore». Gli esposti giungevano all'Annunziata sommariamente vestiti e molti versavano in pessimo stato di salute : erano denutriti, storpi e malati. Per buona parte degli immessi all'Annunziata il destino era la morte.      Avertissement L'éditeur du site « PERSEE » – le Ministère de la jeunesse, de l'éducation nationale et de la recherche, Direction de l'enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation – détient la propriété intellectuelle et les droits d’exploitation. A ce titre il est titulaire des droits d'auteur et du droit sui generis du producteur de bases de données sur ce site conformément à la loi n°98-536 du 1er juillet 1998 relative aux bases de données.  Les oeuvres reproduites sur le site « PERSEE » sont protégées par les dispositions générales du Code de la propriété intellectuelle.  Droits et devoirs des utilisateurs  Pour un usage strictement privé, la simple reproduction du contenu de ce site est libre. Pour un usage scientifique ou pédagogique, à des fins de recherches, d'enseignement ou de communication excluant toute exploitation commerciale, la reproduction et la communication au public du contenu de ce site sont autorisées, sous réserve que celles-ci servent d'illustration, ne soient pas substantielles et ne soient pas expressément limitées (plans ou photographies). La mention Le Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation sur
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