Annotazioni in margine alle stratigrafie delle Terme ostiensi del Nuotatore - article ; n°1 ; vol.10, pg 69-106
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Annotazioni in margine alle stratigrafie delle Terme ostiensi del Nuotatore - article ; n°1 ; vol.10, pg 69-106

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Description

Publications de l'École française de Rome - Année 1972 - Volume 10 - Numéro 1 - Pages 69-106
38 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié par
Publié le 01 janvier 1972
Nombre de lectures 52
Langue Italiano
Poids de l'ouvrage 4 Mo

Extrait

Clementina Panella
Annotazioni in margine alle stratigrafie delle Terme ostiensi del
Nuotatore
In: Recherches sur les amphores romaines. Actes du Colloque de Rome (4 mars 1971). Rome : École Française de
Rome, 1972. pp. 69-106. (Publications de l'École française de Rome, 10)
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Panella Clementina. Annotazioni in margine alle stratigrafie delle Terme ostiensi del Nuotatore. In: Recherches sur les
amphores romaines. Actes du Colloque de Rome (4 mars 1971). Rome : École Française de Rome, 1972. pp. 69-106.
(Publications de l'École française de Rome, 10)
http://www.persee.fr/web/ouvrages/home/prescript/article/efr_0000-0000_1972_act_10_1_1522CLEMENTINA PANELLA
ANNOTAZIONI IN MARGINE ALLE STRATIGRAFIE
DELLE TERME OSTIENSI DEL NUOTATORE *
1. Premessa
Ci proponiamo di esaminare alcuni dati relativi alle anfore rinvenute nello
scavo delle Terme del Nuotatore di Ostia. Il materiale che prenderemo in esame
proviene soprattutto da un saggio di scavo compiuto all'esterno dell'edificio sul
fronte sud-ovest, in un'area libera da costruzioni, probabilmente un piazzale (f
igure 1-2) i1). Abbiamo preferito non insistere su problemi stratigrafici ο su questio-
(*) Questo lavoro è maturato nell'ambito delle attività del Centro per lo Studio dell'I nstru-
mentum Domesticum, diretto da A. Carandini. Esso si avvale pertanto dei risultati delle ricerche
e dei consigli di tutti i colleghi che studiano i materiali di scavo delle Terme ostiensi del Nuotat
ore, ed in particolare di A. Carandini, G-. Pucci, D. Manacorda. Sono grata all'Istituto di Archeol
ogia di Roma, diretto dal Prof. Becatti, e al Gruppo di Ricerca per le Antichità dell'Africa Setten
trionale, di cui è responsabile il Prof. Caputo, per le occasioni di studio e di collaborazione che mi
sono state offerte. Hanno facilitato le mie ricerche all'estero J. Angles, A. S. El Aswed, A. Be-
schaouch, M. Bouchenaki, A. Tchernia. Ringrazio inoltre la Soprintendente di Ostia, Prof. M.
Floriani Squarciapino per la liberalità con cui ha seguito il nostro lavoro di scavo e di studio dei
materiali, nonché F. Zevi e A. Tchernia per le indicazioni e i consigli gentilmente fornitimi.
(x) Gli strati documentati sono i seguenti: strati V (età flavia); strati IV (età traianeo-adria-
nea); strati III (primo quarto del III secolo); strati IE, ID (secondo quarto del III secolo), strati
IB, ΙΑ (IV secolo). La lacuna relativa alla seconda metà del II secolo è stata colmata sulla base
dei materiali (ancora inediti) provenienti da uno strato saggiato all'esterno dell'edificio, nell'Area
nord-est. Le anfore dell'Ambiente I e dell'Ambiente IV già pubblicate (in Studi Miscellanei, 16 =
Ostia II, Roma, 1970 e in Studi Miscellanei 13 = Ostia I, Roma 1968) hanno permesso di veri-
ficare i dati stratigrafici per l'età flavia e il secondo quarto del III secolo. L'analisi delle anfore
di IV secolo è stata infine integrata sulla base dei dati ancora inediti dello strato I dell'Ambient
e XVI. La pianta, la sezione e i disegni sono stati eseguiti da Tommaso Semeraro. I disegni dei
frammenti sono stati ridotti sempre a scala 1:3. Le fotografie dei frammenti sono state quasi sem
pre ridotte a una scala approssimativa di 1:3; quelle degli esemplari interi a scala 1:10. Le foto
delle fig. 9, 36, 45, 48-53, 75 sono di A. Carandini; delle fig. 37-38 di ΛΙ. Bouchenaki; delle fig. 25,
72 rispettivamente di M. Pereira e dell'Enciclopedia Italiana; le rimanenti sono dell'Autore. AREA FRONTE Ν Ε
Vili 2
Fig. 1 - Ostia, Tekme del Nuotatore. Pianta. AMBIENTE XVI
] zz^j - ^u,- , -. tjj
Primo quatto del III SECOLO ι» Clr
ιΐ· m·!· del II SECOLO {fi tra.,
Fi<r. 2 - Ostia, Tekmk di:i. Nuotatori:. Sezioni: II1 del sac.gio di bCAVo nell'are ν S-O. CLEMENTINA PANELLA
ni strettamente tipologiche, poiché è imminente la pubblicazione del saggio e dei
suoi materiali (in Studi Miscellanei = Ostia III): ad essa si rimanda per quanto
riguarda la integrale classificazione di questa e delle altre classi ceramiche, una
più precisa datazione degli strati e i rapporti tra stratigrafia e fasi edilizie delle Ter
me. L'analisi è stata inoltre limitata alle forme principali, che sono per altro anche
quelle più note e più studiate (l). Solo per esse infatti è possibile realizzare una ve
rifica e un approfondimento che ha come oggetto lo studio delle anfore sia come
materiale ceramico in sé, sia come contenitori, indicatori cioè delle intensità di scam
bio di determinati prodotti commerciali. Bisogna tuttavia sottolineare l'eccezio
naiità della posizione di Ostia in età imperiale che rende diffìcile trasferire imme
diatamente i dati ostiensi ad altre situazioni geografìche ed economiche (2).
2. Età flavia
2.1. Le anfore attestate negli strati flavi non presentano novità di rilievo r
ispetto a quanto è già noto sui contenitori I secolo. Poche forme sono attribuibili
alla produzione italica: i tipi quantitativamente più rilevanti sono genericamente
identificabili con le forme 2-Γ) del Dressel (3). Scarsa è la presenza di frammenti per
tinenti alle forme 21 e 22 del Dressel, mentre sono da considerare residui più antichi
i pochi orli di forma Dressel 1 ed un'ansa con bollo VISULLI (4) databile alla prima
metà del I secolo a. C. Quest'ultima appartiene ad un'anfora la cui area di
ci Sono state usate nel testo le denominazioni delle forme adottate in Ostia III.
(2) Non presumiamo di essere giunti a conclusioni definitive. Ci interessava infatti indivi
duare alcuni problemi per i quali abbiamo talvolta proposto, in via di ipotesi, soluzioni che sem
bravano, se non sicure, molto probabili.
(3) GIL, XV, 2, tav. II. Cfr. anche Ostia II, p. 119-120; fig. 554-561. È stata recentemente
confermata l'esistenza di imitazioni spagnole dei tradizionali contenitori di vino campano e la
ziale (esposto in via problematica in Ostia II, p. 132-133). Il rinvenimento di forni (cfr. R. Pascual
Guasch, Centros de production y difusión geografica de un tipo de anfora, in VII Congreso National
de Arqueologia, Barcelona, 1000, Zaragoza, 1962, p. 335, 337) e le ricerche condotte dal Tchernia e
dallo Zevi (cf. p. 103 ss.) hanno dimostrato la reale consistenza di tale produzione. Sulla base delle
indicazioni gentilmente offertemi dallo Zevi, un approssimativo esame delle argille ha consentito
di individuare negli strati V del saggio su 70 frammenti circa appartenenti alle forme Dressel 2-5,
una trentina con caratteristiche affini a quelle indicate dai due autori come tipiche dei conte
nitori di produzione spagnola.
(4) M. H. Callender, Roman Amphorae, London, 1965, p. 266, η. 1794. Il bollo di Visellius
ricorre 18 volte nella fornace di Apani: R. Cucci, Su alcuni bolli anforari rinvenuti in località Gian-
cola. Cf. anche G. Susini, Fonti per la storia greca e romana del Salento, Bologna, 1962, p. 174,
n. 153; II. Dunscombe Colt, Excavations at Nessana, I, London, 1962, p. 128, η. 37; tav. XXXIX,
η. 37; Ε. Lyding Will, in American Philosophical Society, 1962, p. 650. STRATIURAFIE DELLE TERME OSTIENSI DEL NUOTATORE 73
zione è stata recentemente identificata nelle immediate vicinanze di Brindisi (l).
Resta invece problematica la provenienza di una forma, per altro ben attestata,
dalle lunghe anse a gomito rilevato (fig. 3) le cui caratteristiche tipologiche hanno
indotto a pensare ο ad una imitazione italica di un contenitore rodio (2), ο ad una
diretta importazione da Rodi (3).
2.2. Per quanto riguarda le anfore di produzione spagnola, è da segnalare la
notevole complessità tipologica di una serie di frammenti che genericamente pos
sono essere attribuiti alle forme Dressel 7-13 (iìg. 4-6), alla forma Dressel 38-39/
Pélichet 40 (fig. 7) (4) e alla forma 14 (cf. fig. 22-23). Accanto a queste anfore
più note compare un contenitore con orlo svasato, poco articolato e con anse a na
stro ingrossato, caratterizzate da solcature poco pronunciate (cf. fig. 27-30). Esso
può essere identificato con il tipo II Β del Beltrân (5). È presente inoltre un'anfora
con collo cilindrico, che si allarga verso l'orlo ingrossato e superiormente arroton
dato, e con anse a nastro caratterizzate da un profondo solco mediano (fig. 8). Essa
può essere avvicinata alla forma Dressel 14 (6). Tutti questi contenitori erano ge
neralmente adibiti al trasporto di gannii e di altre conserve di pesce (7). La loro pro-
(*) E. Lyding Will, art. cit., p. 647-651; Β. Sciarra, Alcuni bolli anforari brindisini, in Epi·
grapHca, XXVIII, I960, p. 122 s*.
(2) P. Baldacci, Alcuni aspetti dei commerci nei territori cisalpini, in Atti del Centro Studi e
Documentazione sull'Italia Romana, Ι, 1967-19Π8, p. 15, fig. 10.
(3) Da ultimo si veda A. Tchernia, in (iallia, XXVII, 1969, p. 470, e la bibliografia ivi citata.
I frammenti ostiensi sono vicini alla forma 184 di Camulodunum (C. F. C. Hawkes-M. R. Hull,
Camulodunum, Oxford, 1947, tav. CXXI, n. 184); e soprattutto a un frammento di Nimega at
tribuito al tipo 139 (P. Stuart, (ìeveoon Aardewerk uit de Romeinse Le

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