Monte Testaccio : i mercatores dell olio della Betica - article ; n°2 ; vol.91, pg 873-975
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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité - Année 1979 - Volume 91 - Numéro 2 - Pages 873-975
Emilio Rodriguez Almeida, ~~Monte Testaccio: I «mercatores» dell'olio della Betica~~, p. 873-975. Si tratta della lista aggiornata all'anno 1978 di tutti i personaggi coinvolti nel traffico del materiale oleario betico, dall'epoca claudia fino a quella di Valeriano e Gallieno. Si adoperano i materiali CIL, XV, 1, 2 di Castro Pretorio e Testaccio, del CIL, TV (Pompei), della nave di Port-Vendres II di recente ritrovamento, e, in fine, i nuovi materiali del Testaccio ritrovati e catalogati dall'autore tra gli anni 1968 e 1978.
103 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié par
Publié le 01 janvier 1979
Nombre de lectures 51
Langue Italiano
Poids de l'ouvrage 6 Mo

Extrait

Emilio Rodríguez-Almeida
Monte Testaccio : i mercatores dell'olio della Betica
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 91, N°2. 1979. pp. 873-975.
Résumé
Emilio Rodriguez Almeida, Monte Testaccio: I «mercatores» dell'olio della Betica, p. 873-975.
Si tratta della lista aggiornata all'anno 1978 di tutti i personaggi coinvolti nel traffico del materiale oleario betico, dall'epoca claudia
fino a quella di Valeriano e Gallieno. Si adoperano i materiali CIL, XV, 1, 2 di Castro Pretorio e Testaccio, del CIL, TV (Pompei),
della nave di Port-Vendres II di recente ritrovamento, e, in fine, i nuovi materiali del Testaccio ritrovati e catalogati dall'autore tra
gli anni 1968 e 1978.
Riassunto
Si tratta della lista aggiornata all'anno 1978 di tutti i personaggi coinvolti nel traffico del materiale oleario betico, dall'epoca claudia
fino a quella di Valeriano e Gallieno. Si adoperano i materiali CIL, XV, 1, 2 di Castro Pretorio e Testaccio, del CIL, TV (Pompei),
della nave di Port-Vendres II di recente ritrovamento, e, in fine, i nuovi materiali del Testaccio ritrovati e catalogati dall'autore tra
gli anni 1968 e 1978.
Citer ce document / Cite this document :
Rodríguez-Almeida Emilio. Monte Testaccio : i mercatores dell'olio della Betica. In: Mélanges de l'Ecole française de Rome.
Antiquité T. 91, N°2. 1979. pp. 873-975.
doi : 10.3406/mefr.1979.1215
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1979_num_91_2_12151
EMILIO RODRIGUEZ-ALMEIDA
MONTE TESTACCIO:
I MERCATORES DELL'OLIO DELLA BETICA
PREMESSA
Dopo la pubblicazione delle Novedades de epigrafia anforaria del Monte
Testacelo1 nel voi. 10 della Collection de l'École française de Rome, intitolato
Recherches sur les amphores romaines, molti altri materiali sono venuti ad ar
ricchire la serie epigrafica iniziata da H. Dressel2. È ormai vicino il centena-
rio della prima pubblicazione del Dressel su questi materiali anforari3, e, so
prattutto in ragione di tale imminente ricorrenza, mi sembra, più che opport
uno, doveroso rendere al grande archeologo il minimo omaggio di un più
completo aggiornamento di questi materiali.
Accingendomi a commentare queste epigrafi, appaiono necessarie a
lcune precisazioni, che cercherò di tenere nel minimo spazio possibile, ed en
tro limiti di chiarezza che favoriscano la lettura e l'uso che il lettore potrà in
seguito fare.
Si trattò allora del primo studio vero e proprio sull'epigrafia anforaria del
Monte Testacelo dopo un secolo, da quando Dressel intraprese il suo lavoro di ricerca
sul monte stesso, verso l'anno 1873.
2 Pubblicata nel Corpus Inscriptionum Latinarum, voi. XV, II, 1.
5 Nell'anno 1878, dopo cinque anni di studi, vide la luce il suo primo lavoro su
questi materiali, le famose Ricerche sul Monte Testacelo, negli Annali dell'Istituto di Cor
rispondenza Archeologica. L'anno seguente pubblicava il non meno famoso Di un depos
ito di anfore rinvenuto nel nuovo quartiere di Castro Pretorio, nel Bullettino della Comm
issione Archeologica Comunale, p. 143 ss. Infine, nell'anno 1880, di nuovo negli Annali,
p. 31 1 ss., completava il lavoro relativo al materiale del Testacelo con importanti annot
azioni relative ai graffiti anforari.
Di questi tre lavori è compendio e magistrale corollario la serie epigrafica rac
colta nel CIL, XV, II, 1, che, d'ora in avanti, citeremo per brevità semplicemente con la
abbreviazione CIL. Nei pochi casi in cui il volume CIL da citare non sia il CIL, XV, no
teremo eccezionalmente il volume. 874 EMILIO RODRIGUEZ-ALMEIDA
II suddetto lavoro Novedades . . . , pubblicato in spagnolo, considera 75
epigrafi, per la maggior parte tituli picti, disposti in ordine alfabetico secondo
il gentilizio dei personaggi. Non avrebbe senso ordinare ora una nuova serie
secondo lo stesso criterio, senza includervi i nominativi già pubblicati, attr
ibuendogli nuovi numeri di serie, fossero essi continuativi della serie prece
dente ο ripetitivi. Ho creduto, dunque, opportuno rifare la serie interamente
con esemplari editi e inediti.
Risparmiando i commenti e le riproduzioni grafiche dei tituli conosciuti
dal lavoro precedente, rimanderemo il lettore al suddetto lavoro, lasciando
così spazio alquanto maggiore ai pezzi di nuova apparizione.
Nell'ordinazione si introduce una novità : vengono considerati per primi
i tituli imperatorum, la cui formula era incompleta nel precedente lavoro,
mentre ora è conosciuta in tutta la sua integrità e in diverse forme. Solo in
questo gruppo di importanti epigrafi verranno riprodotti e commentati tutti
gli esemplari, sia vecchi che nuovi, e ciò in considerazione della loro partico
lare importanza.
Come già al tempo delle Novedades . . . , prima dell'elenco descrittivo dei
frammenti, la lista generale dei tituli picti finora conosciuti faciliterà al le
ttore anche l'analisi e la ricerca delle novità nominali. Tale lista va integrata
con dati relativi alla provenienza particolare dei pezzi, datazione sicura ο
probabile, luogo di origine della recensio ο controllo, etc.
Non credo necessario riprendere i concetti introduttivi ampiamente
esposti nel suddetto lavoro, benché qualche precisazione minore potrebbe
sembrare utile. Non parleremo infatti delle installazioni portuali intorno al
monte, del modo di crescita e meccanica degli accumuli, della topografia
particolare del luogo stesso, delle precisazioni minori che possono venir
fatte al magistrale lavoro di analisi storica e di lettura già fatto da Dressel.
Per tutte queste questioni si invita il lettore alla del citato articolo.
Di molte altre novità epigrafiche uscite ultimamente alla luce dovremo
per ora fare a meno, per non allungare eccessivamente queste note : tituli
picti di anfore africane, iscrizioni anomale su anfore betiche, graffiti, etc. La
sceremo anche per un'altra occasione le recensiones ο controlli corsivi anche
a conservazione parziale, che abbiano un particolare interesse.
L'insieme di frammenti epigrafici da me raccolti in quasi dieci anni di r
icerca sulla superficie del Monte Testaccio (ca. 2.300) forma oggi il più consi
stente gruppo di ceramiche anforarie epigrafiche del mondo romano, e
ssendo andate perdute ο risultando inaccessibili quelle della serie Dressel,
commentate nel Corpus Insc. Lai., voi. XV, II, 1. Coprono un arco di tempo
che comprende dall'anno 138 d.C. alla fine dell'impero di Gallieno. MONTE TESTACCIO : I MERCATORES DELL'OLIO DELLA BETICA 875
Si capisce, dunque, che le novità vere e proprie sono poche rispetto ai
materiali ripetenti nomi di mercatores già conosciuti ο controlli corsivi senza
particolare interesse. Non pochi, poi, di questi materiali sono bolli anforari.
A quest'ultimo gruppo di materiali, dopo la pubblicazione da parte di
Μ. Η. Callender4 di un poco fortunato saggio di aggiornamento generale, sto
ora dedicando particolare attenzione, e spero di portare a termine un pic
colo corpus grafico, la cui parte introduttiva ha già visto la luce nel Bullett.
Archeol. Comunale di Roma, vol. LXXXIV, 1976, sotto il titolo Bolli anforari
del Monte Testacelo.
Roma, ottobre 1977.
4 Roman amphorae, London (Oxford University Press), 1965. 876 EMILIO RODRIGUEZ-ALMEIDA
APPENDICE I
Dopo la stesura di queste note introduttive è apparsa un'opera di impor
tanza determinante, di cui credo conveniente offrire qui una rapida scheda
riassuntiva, dato che nel testo si farà uso dei materiali inediti che l'opera
contiene.
DALI COLLS, ROBERT ETIENNE, ROBERT LEQUÉMENT,
BERNARD LIOU, FRANÇOISE MAYET :
L'épave PORT-VENDRES II et le commerce de la Bétique a l'époque de
Claude. ARCHEONAUTICA 1 (Collection). Éditions du Centre National de la
Recherche Scientifique. Paris, 1977.
Il ricco materiale di questo relitto, finora solo parzialmente conosciuto,
appare ora in una pubblicazione monografica, a beneficio di una larga fascia
di studi sull'antichità classica. Alla descrizione del relitto, scavo e presenta
zione sintetica del materiale, va dedicata una breve introduzione (D. Colls,
B. Li ou) con una pianta.
Segue una lunga analisi dei lingotti metallici di stagno, rame e piombo
(B. Liou), continuazione di un lavoro precedente (D. Colls, C. Domergue,
F. Laubenheimer, B. Liou : Les lingots detain de l'épave Port-Vendres II, in
Gallia, 33, 1975, p. 61-94). Materiale epigraficamente ricco (numerosi bolli e
punzoni di fonderia) e cronologicamente riferibile agli anni 41-42 d.C, che
servono a datare l'intero carico del relitto, sebbene la lettura del bollo L VA-
LEri AVGastae Libertus A COMmentariis lascia qualche perplessità.
Il carico principale della nave è costituito da anfore, di cui (p. 23-47) ven
gono analizzate le principali forme (F. Mayet, B. Liou). Fanno la parte del
leone le anfore Dressel 20, olearie della Betica, del tipo più antico finora co- TESTACCIO : I MERCATORES DELL'OLIO DELLA BETICA 877 MONTE
nosciuto, estremamente vicino al materiale simile di Castro Pretorio scavato

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