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Parlamento della Padania – Vicenza, 4 dicembre 2011. CORRETTO Roberto Maroni Grazie. Voglio brevemente esprimere alcuni pensieri, alcune valutazioni. Non tanto sul tema sicurezza e immigrazione. Sappiamo qual è la nostra posizione: no al principio dello ius soli, che è una truffa, sì alla sicurezza nelle nostre città. Tutte cose che ho cercato di fare per 3 anni e mezzo, contrastando il crimine, contrastando la criminalità organizzata. Dicevo ieri che mi spiace solo di una cosa. Sono andato a rivedere il sito del Ministero dell’Interno, non per nostalgia naturalmente ma per vedere se era successa qualche cosa e, dopo una settimana, dal sito è sparito il resoconto degli straordinari successi contro la mafia che noi abbiamo ottenuto in questi 3 anni e mezzo. Non capisco perché e mi spiace davvero. Voglio fare qualche valutazione su quello che mi pare stia succedendo o stia per succedere e voglio esprimere una preoccupazione sulla situazione attuale. Non tanto per quello che fa il governo Monti o per quello che ha annunciato e che sta per fare. Se le cose che scrivono i giornali sono vere…. ci voleva un professore per alzare le tasse? Non mi pare proprio. O per alzare l’età pensionabile? Non è questo che mi preoccupa: la Lega contrasterà con grande forza e determinazione, senza cedimenti questo vero e proprio attacco al ceto medio, questo attacco al ceto produttivo, a chi produce e lavora, quindi questo attacco alla Padania.

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Parlamento della Padania – Vicenza, 4 dicembre 2011. CORRETTO
Roberto Maroni
Grazie.
Voglio brevemente esprimere alcuni pensieri, alcune valutazioni. Non tanto sul tema sicurezza e
immigrazione. Sappiamo qual è la nostra posizione: no al principio dello ius soli, che è una truffa, sì
alla sicurezza nelle nostre città. Tutte cose che ho cercato di fare per 3 anni e mezzo, contrastando il
crimine, contrastando la criminalità organizzata.
Dicevo ieri che mi spiace solo di una cosa. Sono andato a rivedere il sito del Ministero dell’Interno,
non per nostalgia naturalmente ma per vedere se era successa qualche cosa e, dopo una settimana,
dal sito è sparito il resoconto degli straordinari successi contro la mafia che noi abbiamo ottenuto in
questi 3 anni e mezzo. Non capisco perché e mi spiace davvero.
Voglio fare qualche valutazione su quello che mi pare stia succedendo o stia per succedere e voglio
esprimere una preoccupazione sulla situazione attuale. Non tanto per quello che fa il governo Monti
o per quello che ha annunciato e che sta per fare. Se le cose che scrivono i giornali sono vere…. ci
voleva un professore per alzare le tasse? Non mi pare proprio. O per alzare l’età pensionabile?
Non è questo che mi preoccupa: la Lega contrasterà con grande forza e determinazione, senza
cedimenti questo vero e proprio attacco al ceto medio, questo attacco al ceto produttivo, a chi
produce e lavora, quindi questo attacco alla Padania. Noi siamo gli unici li che possiamo
contrastare, che potremo contrastare questa azione. Calderoli giustamente ha detto che “il
Parlamento della Padania elabora le sue strategie, prende le sue iniziative e poi bisogna che a Roma
ci sia questo gruppo d’attacco contro le nefandezze che stanno preparando”. Questo è solo
l’anticipo, è solo l’antipasto. Se non ci sarà una reazione durissima contro le misure che hanno
annunciato, ne seguiranno altre. La normalizzazione del dissenso: questa è la mia preoccupazione.
Siamo stati lusingati. All’inizio, la Lega è stata lusingata, si è cercato in tutti i modi di tirarla dentro
la maggioranza. Tutti i colli di Roma ed anche i nostri alleati (o ex alleati) del PdL, dicevano: “voi
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dovete star dentro, i sondaggi dicono che gli elettori della Lega vi vogliono dentro al Governo, con
Monti.” Abbiamo resistito, Umberto Bossi ha resistito alle lusinghe delle sirene romane e noi siamo
lì a baluardo e a difesa, prima di tutto, della democrazia. Non esiste un Parlamento al mondo in cui
non ci sia un’opposizione! Al mondo, esisteva un Parlamento dove non c’era opposizione, quello
della Libia di Gheddafi ….e non mi pare che sia andato molto bene.
Noi siamo lì a garantire la democrazia, siamo lì a garantire che il popolo è sovrano. Nella
Costituzione italiana c’è scritto che “la sovranità appartiene al popolo”, non ai banchieri o ai
tecnocrati. E non c’è solo la Costituzione italiana, ci sono i valori della Democrazia con la “D”
maiuscola, altrimenti c’è la dittatura.
Ma siamo lì anche a difendere, naturalmente, il nostro popolo, le nostre regioni, i nostri sindaci, i
nostri amministratori, i nostri presidenti di regione, che saranno colpiti da un’altra mazzata. Per
questo la funzione del Parlamento della Padania è straordinariamente importante. E’ anche
straordinariamente importante l’iniziativa annunciata da Roberto Calderoli degli Stati Generali, di
un luogo di confronto per raccogliere le idee e le proposte di chi lavora, di chi produce, di chi vive
in Padania per elaborarle e poi trasformarle in iniziative al Parlamento italiano. Ma ci sono altri
fronti, c’è Bruxelles, ci sono le regioni. Ci sono tante iniziative che questo Parlamento della Padania
può e deve coordinare.
La mia preoccupazione per quello che sta facendo e che farà il Governo Monti è una
preoccupazione seria ma non è l’unica. Io sono convinto che, dietro il Governo Monti, ci sia un
progetto ben più ambizioso che è quello di ristrutturare tutta la politica italiana. Stanno tornando i
democristianismi, stanno tornando i centrismi, stanno tornando i romanismi, tutte le cose di palazzo
che noi non vogliamo neanche considerare. Ma sta emergendo anche un vizietto che, quando la
Lega nacque, era nella testa di gente come Bettino Craxi e cioè quello di farci fuori, di eliminarci, di
normalizzare la Lega o, meglio ancora, di eliminare quella che, dal loro punto di vista, è l’anomalia
più grande del sistema politico italiano: la Lega Nord. Perché la Lega Nord non è comprabile, la
Lega Nord non è in vendita per niente e per nessuno. Ed il tentativo che faranno è il tentativo che
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noi dobbiamo sventare, che noi certamente sventeremo, ed è quello di fare una nuova legge
elettorale, come quella che aveva in mente Bettino Craxi, per farci fuori. Allora, Craxi pensava che
c’erano le circoscrizioni elettorali, pensava che potesse entrare in Parlamento chi raggiungeva il
5%: noi lo superavamo di gran lunga in Padania ……ma nelle altre circoscrizioni elettorali, in
Sicilia, in Campania, …. Trucchi contro la democrazia e contro il popolo, che noi non accetteremo
mai. Ma tenteranno questa operazione ed io spero davvero che i nostri alleati, pardon ex alleati del
PdL non si prestino a questi trucchi.
Ho un’altra preoccupazione.
Devo dire però che queste preoccupazioni sono tutte temperate dal grande ottimismo che deriva dal
fatto di vedervi qua e di avere la consapevolezza e la certezza che alla fine noi vinceremo la partita,
non i partiti romani!
Ma, l’altra preoccupazione riguarda l’Europa. Speroni ha ben spiegato cosa sta succedendo, l’ha
spiegato forse con quell’eccesso di tecnicismo che è gli è proprio (una volta, scherzando, l’ho
definito: “un uomo chiamato cavillo”. .. lui è bravissimo).
Bisogna avere una visione complessiva e, la visione che io ho di questa Europa è la visione di un
progetto che ha fallito. L’Europa degli Stati Nazione, l’Europa dei gli Stati diventati nazione,
perché sono due cose diverse, ha fallito. L’Europa non è più in grado di governare la complessità e,
quando non riesci a governare la complessità hai due possibilità: o annunci il fallimento e cerchi
una nuova via, o vai verso quella direzione autoritaria che, qualche secolo fa, il filosofo Thomas
Hobbes chiamava il leviatano. Prendendo spunto da una figura biblica, il leviatano era un mostro
dai mille tentacoli che opprimeva e che teneva sotto di sé gli uomini: “il suo fiato incendia carboni e
dalla bocca gli escono fiamme, innanzi a lui corre la paura, il suo cuore è duro come la pietra
inferiore della macina”. Hobbes riprende queste immagini per descrivere lo stato assoluto,
l’assolutismo, intendendolo come una cosa positiva, l’unico modo per governare l’anarchia.
Oggi, siamo di fronte ad un bivio, l’Europa è di fronte ad un bivio. O imbocca la strada
dell’assolutismo, dello stato europeo autoritario dove comanda qualcuno da Bruxelles e tutti gli altri
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obbediscono e pagano tacendo: l’Europa leviatano; oppure imbocca la strada indicata dalla Lega,
che quella dell’Europa dei popoli, dell’Europa delle regioni: L’Europa che non vogliamo (e temo si
stia andando in questa direzione) è l’Europa leviatano dove comanda qualcuno da Bruxelles, magari
dalla BCE.
Si sente già parlare di un sistema fiscale unico per l’Europa e ci sarà qualcuno che da Bruxelles
deciderà se si paga o non si paga o come si paga l’IVA; deciderà quante tasse pagheranno gli Stati e
quelli che hanno il debito più alto pagheranno di più.
Questa non è né democrazia né libertà, questa è l’Europa peggiore, è la cosa peggiore che possiamo
immaginare. E’ per questo che noi percorriamo la strada che la Lega ha indicato, che Umberto
Bossi ha indicato ed indica, non oggi ma vent’anni fa. L’uomo dalle straordinarie intuizioni,
Umberto Bossi. Vent’anni fa, disse che l’Europa che noi vogliamo (noi non siamo contro l’Europa,
non siamo antieuropeisti, siamo contro questa Europa e la strada che sta imboccando, la strada
sbagliata) è l’Europa delle piccole comunità, delle regioni, dell’Europa dei popoli, è l’Europa delle
collettività di chi sta insieme e sta bene insieme, è l’Europa della Padania!
E’ per questo che il progetto della Padania è tutt’altro che campato per aria, è il futuro dell’Europa
e non il passato.
Si stanno muovendo anche altre regioni, oltre a quelle che tradizionalmente si muovono, come la
Catalogna e i Paesi Baschi. Ed in questa direzione noi dobbiamo investire. Il nostro progetto è il
progetto di una Europa democratica, non di un’Europa assolutista ed antidemocratica, non di
un’Europa autoritaria. L’intuizione che ebbe chi da tempo noi abbiamo messo nel nostro Pantheon,
Gianfranco Miglio. Voglio solo citare una sua frase, che tanto tempo fa prefigurava già quello per
cui noi oggi siamo qui a lottare: “In Europa oggi esistono vere e proprie comunità politiche sempre
più quasi indipendenti, talvolta in stretta relazione le une con le altre e sempre meno in sintonia con
i rispettivi stati nazionali che vivono, anzi, come una limitazione”. Sta parlando della Padania.
Continua il Professore: “Può suonare, per alcuni, come una bestemmia e, per altri, tra cui mi
annovero, una speranza.” E così conclude: “E’ nel nostro futuro vedere, una volta finita l’epoca
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degli stati nazionali, la creazione di un nuovo spazio politico, la creazione di una struttura in grado
di unire, rispettandone le diversità, tutti i diversi popoli europei”.
La Padania è una strada difficile e rischiosa, diceva Roberto Calderoli all’inizio. La lotta per
l’indipendenza della Padania è una strada difficile e rischiosa. E’ vero, lo so bene: sono stato
condannato per questo a 8 mesi di reclusione con sentenza definitiva, sono un pregiudicato per la
Padania ma è un onore per me esserlo.
Le battaglie in politica si vincono con la forza e la chiarezza. La chiarezza ce l’abbiamo e la forza
arriva solo da noi. Non sta a me decidere ma credo proprio che la nostra forza la dobbiamo cercare
al nostro interno, senza fare strane alleanze con chi, peraltro, sta dall’altra parte della barricata e
sostiene il Governo Monti.
La Lega da sola può vincere e ce la può fare!
Molti, ironizzando, dicono che la Padania non esiste, che la Padania è solo un sogno. Ebbene,tanti
anni fa, un uomo lottò contro l’oppressione e disse una frase che credo si possa adattare anche alla
Padania: se la Padania è un sogno, siamo realisti…sogniamo il possibile!
Ma la Padania è possibile e diventerà presto realtà!
Grazie. Evviva la Lega, evviva Umberto Bossi!
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