Rapporto sulle prospettive di convergenza dei regimi fiscali nella Comunità
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Bollettino DELLE COMUNITÀ EUROPEE Supplemento 1 /80 Rapporto sulle prospettive di convergenza dei regimi fiscali nella Comunità Commissione delle Comunità europee Supplementi 1980 1/80 Rapporto sulle prospettive di convergenza dei regimi fiscali nella Comunità Bollettino delle Comunità europee Supplemento 1/80 Rapporto della Commissione al Consiglio sulle prospettive di convergenza dei regimi fiscali nella Comunità (adottato il 26. 3.1980) COMUNITÀ EUROPEE Commissione La presente pubblicazione è edita anche nelle seguenti lingue: DA ISBN 92-825-1940-6 DEN 92-825-1941-4 EN ISBN 92-825-1942-2 FR ISBN 92-825-1943-0 NLN 92-825-1945-7 Una scheda bibliografica figura alla fine del volume. La riproduzione del contenuto è subordinata alla citazione della fonte. Printed in the FR of Germany 1980 ISBN 92-825-1944-9 N. di catalogo: CB-NF-80-001-IT-C sommano Introduzione Capitolo I Obiettivi e limiti dell'armonizzazione fiscale Capitolo II Bilancio e prospettive dell'armonizzazione fiscale 9 Principali misure già adottate o da adottare prima del ravvicina­mento degli oneri fiscali 9 Azioni da intraprendere nei prossimi anni nella prospettiva di una maggiore integrazione economica 13 Capitolo III Analisi della struttura del regime fiscale negli Stati membri e della sua evoluzione negli ultimi anni5 Osservazioni generali 15..

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Bollettino
DELLE
COMUNITÀ EUROPEE
Supplemento 1 /80
Rapporto
sulle prospettive
di convergenza
dei regimi fiscali
nella Comunità
Commissione
delle Comunità europee Supplementi 1980
1/80 Rapporto sulle prospettive di convergenza dei regimi fiscali nella
Comunità Bollettino
delle Comunità europee
Supplemento 1/80
Rapporto della Commissione
al Consiglio sulle prospettive
di convergenza dei regimi fiscali
nella Comunità
(adottato il 26. 3.1980)
COMUNITÀ EUROPEE
Commissione La presente pubblicazione è edita anche nelle seguenti lingue:
DA ISBN 92-825-1940-6
DEN 92-825-1941-4
EN ISBN 92-825-1942-2
FR ISBN 92-825-1943-0
NLN 92-825-1945-7
Una scheda bibliografica figura alla fine del volume.
La riproduzione del contenuto è subordinata alla citazione della fonte.
Printed in the FR of Germany 1980
ISBN 92-825-1944-9 N. di catalogo: CB-NF-80-001-IT-C sommano
Introduzione
Capitolo I
Obiettivi e limiti dell'armonizzazione fiscale
Capitolo II
Bilancio e prospettive dell'armonizzazione fiscale 9
Principali misure già adottate o da adottare prima del ravvicina­
mento degli oneri fiscali 9
Azioni da intraprendere nei prossimi anni nella prospettiva di una
maggiore integrazione economica 13
Capitolo III
Analisi della struttura del regime fiscale negli Stati membri e
della sua evoluzione negli ultimi anni5
Osservazioni generali 15..
Commenti 16
Conclusione7
Tabelle e grafici9
Capitolo IV
Analisi delle principali imposte da armonizzare 25
Imposta sul valore aggiunto 2
Determinazione della base imponibile
Aliquote dell'IVA in vigore in ciascuno Stato membro 25
Campo d'applicazione delle varie aliquote6
Quota relativa delle varie aliquote espressa in percentuale della
base imponibile globale dell'IVA7
L'IVA come strumento di politica congiunturale 28 Diritti di accisa 28
Analisi generale delle accise da armonizzare 2
Oli minerali 32
Alcole3
Vino
Birra4
Tabacchi manifatturati
Tabelle e grafici6
Imposta sulle società5
Sistema ed aliquote 3
Base imponibile normale 48
Misure incitative 51
Osservazione finale 52
Capitolo V
Difficoltà e conseguenze dell'armonizzazione fiscale 53
Generalità
Imposta sul valore aggiunto 54
Unificazione del numero delle aliquote 5e degli elenchi dei beni e dei servizi soggetti alle varie
aliquote 55
Ravvicinamento del livello delle aliquote
Accise8
Conflitti con le priorità sociali
Cambiamenti dei modelli di consumo 59
Variazioni del gettito fiscale
Restringimento del margine di manovra in materia di politica con­
giunturale 61
Imposte sulle società2
Campo di applicazione
Armonizzazione dei sistemi e ravvicinamento delle aliquote 63
Base imponibile comune5
Problemi dell'imposizione degli utili realizzati all'estero 66
Capitolo VI
Conclusioni 67
Allegati9
Tabelle 13-21 70 Capitolo I Introduzione
1. Scopo del presente rapporto è di descrivere Obiettivi e limiti dell'armonizzazione
le azioni che la Comunità dovrebbe intrapren­
fiscale dere nei prossimi anni per instaurare le condi­
zioni fiscali di un'effettiva integrazione econo­
mica, nonché di individuare gli ostacoli che si
oppongono alla realizzazione di tale obiettivo 2. Da vari anni la fiscalità è in rapido svi­
ed i mezzi per sormontarli. luppo in tutti gli Stati evoluti per effetto della
dilatazione dei bilanci pubblici e del crescente
ruolo dell'imposta come strumento della poli­
tica economica e sociale. Le imposte, che rap­
presentano una percentuale cospicua del pro­
dotto interno lordo ('), sono quindi diventate
un elemento determinante della vita economica
e sociale.
3. È quindi naturale che le preoccupazioni di
ordine fiscale occupino un posto importante
nella Comunità. Tuttavia, non è il caso di pro­
spettare per ora l'instaurazione di una vera e
propria politica fiscale, analoga a quella attuata
dagli Stati: innanzitutto, il bilancio della Co­
munità, pur se alimentato attualmente da ri­
sorse proprie (2), è ancora molto modesto a
fronte dell'insieme dei bilanci degli Stati mem­
bri (2,6% nel 1978) e il ruolo dell'imposta nel
bilancio comunitario è dunque necessariamente
molto limitato; in secondo luogo la politica
economica e sociale è ancora largamente predi­
sposta a livello nazionale, donde l'impossibilità
di disciplinare a livello comunitario l'utilizza­
zione dell'imposta come strumento di tale poli­
tica. Infine, anche quando gli obiettivi di poli­
tica economica, come il contenimento dell'in­
flazione e il ritmo della crescita economica,
sono fissati a livello comunitario, gli strumenti
per raggiungerli, compresi quelli fiscali, sono
generalmente lasciati alla discrezionalità degli
Stati membri.
Spetta tuttora agli Stati membri prendere le de­
cisioni fondamentali in materia fiscale e sarà
(') Nel 1977 il prelievo obbligatorio (imposte e contributi so­
ciali) variava, a seconda degli Stati, dal 35.2% del PIL (Ir­
landa) al 49.4 % (Lussemburgo).
(2) Le risorse proprie comprendono essenzialmente i dazi do­
ganali, i prelievi agricoli e al massimo l'I % della base impo­
nibile uniforme dell'imposta sul valore aggiunto.
S. 1/80 zione del Consiglio del 22 marzo 1971 (2) pre­impossibile realizzare importanti trasferimenti
vede che del potere decisionale senza compiere prima so­
stanziali progressi verso l'integrazione. Così «Per accelerare l'effettiva liberalizzazione della circo­
come concepita, l'armonizzazione fiscale non si lazione delle persone, dei beni, dei servizi e dei capi­
prefigge quindi di instaurare una politica fi­ tali e l'interpenetrazione delle economie, il Consiglio,
scale comunitaria e non costituisce fine a se su proposta della Commissione, delibererà, secondo
un appropriato equilibrio, sulle seguenti misure: stessa. Essa rientra invece nei mezzi e nei poteri
attribuiti alla Comunità per lo svolgimento dei
• le norme comunitarie che determinano la base im­
suoi compiti.
ponibile uniforme dell'imposta sul valore aggiunto ai
sensi della decisione del 21 aprile 1970, relativa alla
sostituzione dei contributi finanziari degli Stati mem­
4. Il trattato CEE fissa un certo numero di
bri con risorse proprie della Comunità;
obiettivi fondamentali tra cui in particolare:
• l'armonizzazione del campo d'applicazione, la base
• l'instaurazione di un mercato comune in par­ imponibile e le modalità di riscossione delle accise, in
ticolare tramite la libera circolazione delle per­ particolare di quelle che esercitano una sensibile in­
sone, dei beni, dei servizi e dei capitali e la crea­ fluenza sugli scambi;
zione di un regime inteso a garantire che la
• l'armonizzazione di taluni tipi di imposte che po­concorrenza non sia falsata nel mercato co­
trebbero influire direttamente sui movimenti di capi­mune;
tali all'interno della Comunità, in particolare l'armo­
nizzazione del regime fiscale applicato agli interessi • il progressivo ravvicinamento delle politiche
provenienti dai valori mobiliari a reddito fisso ed ai economiche degli Stati membri;
dividendi;
• l'instaurazione di un certo numero di politi­
• il proseguimento dell'armonizzazione della strut­
che comuni: il Trattato ne prevede solo tre
tura delle imposte sulle società;
(commercio esterno, agricoltura e trasporti) ma
• la progressiva estensione delle franchigie fiscali ac­altre sono state decise almeno in linea di mas­
cordate ai privati al passaggio delle frontiere intraco-sima dalle istituzioni della Comunità, segnata­
munitarie. mente nel settore dell'energia, della politica re­
gionale e dell'ambiente.
Prima della fine della prima tappa, saranno sottoposti
al Consiglio gli studi intrapresi nonché le proposte
Peraltro giova ricordare che, per dare alla Co­ della Commissione sul ravvicinamento delle aliquote
in materia d'imposta sul valore aggiunto e di accise». munità una maggiore autonomia finanziaria,
sin dal 1970 si è deciso, nel quadro della proce­
Dopo questa prima risoluzione del Consiglio dura di cui all'articolo 201 del Trattato ('), di
sostituire i contributi finanziari degli Stati l'unione economica e monetaria ha conosciuto
membri con risorse proprie. indubbiamente numerose vicende ma, nono­
stante le difficoltà, il citato obiettivo non è
stato mai perso di vista, come del resto palese­È nella prospettiva della realizzazione di questi
mente attestato dalla recente creazione del si­
obiettivi che vanno appunto inquadrate le ini­
stema monetario europeo (3). ziative di armonizzazione fiscale che la

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