Intensità e fluttuazioni degli abbandoni dal XV al XIX secolo - article ; n°1 ; vol.140, pg 27-72
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Intensità e fluttuazioni degli abbandoni dal XV al XIX secolo - article ; n°1 ; vol.140, pg 27-72

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Publications de l'École française de Rome - Année 1991 - Volume 140 - Numéro 1 - Pages 27-72
Volker Hunecke, Intensità e fluttuazioni degli abbandoni dal XV al XIX secolo, p. 27-72.
A partire dal XIII/XIV secolo vennero istituiti in Europa parecchi brefotrofi destinati ad accogliere i bambini abbandonati, che evidentemente a quell'epoca erano già numerosi. I cinque secoli durante i quali venne praticata l'assistenza istituzionalizzata dei trovatelli possono venir suddivisi in quattro fasi :
1) Dal Quattrocento all'inizio del Seicento il numero delle esposizioni aumentò notevolmente in molte zone : la premessa essenziale di tale fenomeno era l'esistenza dei brefotrofi.
2) Con l'affermarsi della Controriforma in molte località si registra una stagnazione ο addirittura una diminuzione degli abbandoni.
(v. retro) 3) In età illuministica e nell'Ottocento si può osservare uno spettacolare aumento delle esposizioni in tutte le località in cui venivano istituiti nuovi brefotrofi. Nel corso dell'Ottocento in tutta Europa furono esposti almeno 10 milioni di bambini.
4) La tendenza a chiudere i brefotrofi, allo scopo di mettere fine agli abbandoni, si diffuse sporadicamente già nel Settecento e in forma sempre più decisa dalla metà dell'Ottocento in poi. Per lo più tale processo si concluse entro la prima guerra mondiale, dopo la quale le esposizioni di bambini divennero un fenomeno marginale. Molti indizi rivelano che una parte considerevole, e in alcune località la maggioranza, dei trovatelli esposti durante il « lungo » Cinquecento, e nuovamente dal tardo Settecento in poi, era di filiazione legittima.
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Publié le 01 janvier 1991
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Langue Français
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Persée http://www.persee.fr
 Intensità e fluttuazioni degli abbandoni dal XV al XIX secolo  Volker Hunecke  Hunecke Volker. Intensità e fluttuazioni degli abbandoni dal XV al XIX secolo. In: Enfance abandonnée et société en Europe, XIVe-XXe siècle. Actes du colloque international de Rome (30 et 31 janvier 1987). Rome : École Française de Rome, 1991. pp. 27-72. (Publications de l'École française de Rome, 140)  Voir l'article en ligne  Volker Hunecke, Intensità e fluttuazioni degli abbandoni dal XV al XIX secolo, p. 27-72. A partire dal XIII/XIV secolo vennero istituiti in Europa parecchi brefotrofi destinati ad accogliere i bambini abbandonati, che evidentemente a quell'epoca erano già numerosi. I cinque secoli durante i quali venne praticata l'assistenza istituzionalizzata dei trovatelli possono venir suddivisi in quattro fasi : 1) Dal Quattrocento all'inizio del Seicento il numero delle esposizioni aumentò notevolmente in molte zone : la premessa essenziale di tale fenomeno era l'esistenza dei brefotrofi. 2) Con l'affermarsi della Controriforma in molte località si registra una stagnazione addirittura una diminuzione degli abbandoni. (v. retro) 3) In età illuministica e nell'Ottocento si può osservare uno spettacolare aumento delle esposizioni in tutte le località in cui venivano istituiti nuovi brefotrofi. Nel corso dell'Ottocento in tutta Europa furono esposti almeno 10 milioni di bambini. 4) La tendenza a chiudere i brefotrofi, allo scopo di mettere fine agli abbandoni, si diffuse sporadicamente già nel Settecento e in forma sempre più decisa dalla metà dell'Ottocento in poi. Per lo più tale processo si concluse entro la prima guerra mondiale, dopo la quale le esposizioni di bambini divennero un fenomeno marginale. Molti indizi rivelano che una parte considerevole, e in alcune località la maggioranza, dei trovatelli esposti durante il « lungo » Cinquecento, e nuovamente dal tardo Settecento in poi, era di filiazione legittima.      Avertissement L'éditeur du site « PERSEE » – le Ministère de la jeunesse, de l'éducation nationale et de la recherche, Direction de l'enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation – détient la propriété intellectuelle et les droits d’exploitation. A ce titre il est titulaire des droits d'auteur et du droit sui generis du producteur de bases de données sur ce site conformément à la loi n°98-536 du 1er juillet 1998 relative aux bases de données.  Les oeuvres reproduites sur le site « PERSEE » sont protégées par les dispositions générales du Code de la propriété intellectuelle.  Droits et devoirs des utilisateurs  Pour un usage strictement privé, la simple reproduction du contenu de ce site est libre. Pour un usage scientifique ou pédagogique, à des fins de recherches, d'enseignement ou de communication excluant toute exploitation commerciale, la reproduction et la communication au public du contenu de ce site sont autorisées, sous réserve que celles-ci servent d'illustration, ne soient pas substantielles et ne soient pas expressément limitées (plans ou photographies). La mention Le Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation sur chaque reproduction tirée du site est obligatoire ainsi que le nom de la revue et- lorsqu'ils sont indiqués - le nom de l'auteur et la référence du document reproduit.
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