Publications de l'École française de Rome - Année 1991 - Volume 149 - Numéro 1 - Pages 507-516L'autore sceglie di collocare la sua indagine agiografica nell'VIII secolo, quello dell'emanciparsi «dell'Occidente dall'Oriente». Prende in esame quattro testi, tutti legati al mondo anglosassone. La vita in prosa di Cutberto è dovuta a Beda. Eremita, cenobita, vescovo, Cutberto è contemplativo, esorcista, taumaturgo, predicatore, profeta, consigliere dei potenti. Beda riassume in suo eroe la complessiva tradizione agiografica anteriore, introducendovi tuttavia i valori di pax, humilitas, concordia. Mentre Villibaldo scriveva la Vita Bonifacii, la monaca Ugeburga scriveva la vita di Villibaldo stesso e quella di suo fratello, l'abate Vune- baldo ; tre testi legati alla tradizione anglosassone trasferita sul continente. Nella Vita di Bonifacio, l'apostolo dei Germani è presentato come praedicator e fabricator, fedele strumento, anche nel martirio, della structura ecclesiastica romana. La Vita di Vunebaldo redatta dalla monaca di Heidenheim svolge la tappa successiva dell'opera di Bonifacio : dopo la structura, la praedicatio per persuadere. Nella Vita di Villibaldo, Ugeburga inserisce una novità : più della metà del racconto è dedicata al viaggio dei due fratelli dall'Inghilterra alla Palestina, prima di tornare per l'Italia e la Germania. L'autore suggerisce che il gruppo di Heidenheim può avere visto Roma e l'Oriente come sola alternativa storica all'assolutismo carolingio. 10 pages