Dopo IL Divorzio
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Dopo IL Divorzio , livre ebook

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Description

Whilst the greatest effort has been made to ensure the quality of this text, due to the historical nature of this content, in some rare cases there may be minor issues with legibility. Non mi alzo! Non mi alzo! Lo condanneranno a trent'anni per lo meno. Voi non capite dunque che lo condanneranno a trent'anni? Questo sta a vedersi. Eppoi, cosa sono tren t'anni? Ma tu sembri un gatto selvatico, sai?

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Date de parution 27 novembre 2019
Nombre de lectures 0
EAN13 9780243790821
Langue Italiano
Poids de l'ouvrage 4 Mo

Informations légales : prix de location à la page 0,0392€. Cette information est donnée uniquement à titre indicatif conformément à la législation en vigueur.

Extrait

In casa nella c mera dei orestieri c era una donna chepiangeva Sedutapvier terra ci o al letto colle braccia sulle ginocchia rialzate e la ronte sulle braccia ella piangeva s cuotendo la testa come per signinon cicare che era non c era più alcuna speranza Le sue spalle ro tonde il suo dorso ben atto coperto dal panno g allo d un corsetto tretto e si abbassa vano come un onda Intorno era quasi buio la camera non avevane stra la port spalancata sopra una loggia di mat oni su uno s ondo di cielo cenerognolo che an dava empre più oscurandosi Su quello s ondo bril lava una piccola stellagnelialla lontana lontana e cortile un grillo irlare e la ampuna d allo di nto in tanto sbattersi sulla pietra Una donna bassa e grossa in costume n orese conun ran volto di vecchio grasso apparve sulla
port con in mano una candela di erro a uattro becc i in dei quali ardeva un lucignolo nuo tante nell olio Giovanna Era grossa e rudedisse con voce che lì al buio Sei lì Che Mi pa e che tu pianga Tumia tu seisei matt in verità matt L a tra cominciò a singhiozzare Ah Ah Ah disse la donna grossa avan come meravigliata e Lo avevo detto io che piangevi Perchè piangi Tua madreègiù che ti aspett e tu piangi lì come una matta che sei L altra continuò aporte La iangere più do n grossa appese il lume adun lungo chiodo sul muro guardò attorno e cominciò a girare attorno alla piangente cercando inva o parole per Non riusciva a dirle altro che MGiova na a sei matt sei matta La camera dei orestieri così chiamata aNuor la t nza che in tuantica vienette le amiglie all conservat per gli amici ospiti dei paesi vicini era v tbcon unianca rozza gunran letto di legno tavolino coperto da un tappeto di perca le e adorno di chicchere e tazze di vetro con moltissimi qua appesi in alto sulle pareti quasi vicini al tto di legno non tinto soDalle travi del tto pen devanograppoli d uva raggrinzit e di pere gialle che piovevanulanaa di na sottile ragran colme dritte stavano qua e là per terra La donna rossa che era lapadrona di casa
pr e una di queste la po tò più in là poi la i or ò sul posto donde l aveva pre a Eccoorzolo s ansando per niscila disse a to che cosa vuoi arciNon bisogn poi di sp rarsi che diavolo colomba mia se il pubblico i nistero ha chiesto i lavori orzati non vuol dire i giurati siano cani rabbiosi come L a tra continuò a piangere e la test e i singulti gridava No Sì Sì Ti dico che è Alzati o chiamo tua adre gridò la donna sopra le sollevò a or a la test Apparve un bel viso tondo e rosso circo dato da olti capelli neri scarmigliati con due occhi neri gone lucenti di pianto e due sopracciglia nere tissime congiunte No No dibattendosigridava Giovanna Lasciatemi pi nger sulla mia sor e zia m a Che sorte o non sorteAlzat Non mi alzoNon mi alzo Lo condanneranno a trent anni per lo meno Voi non capite dunque che lo condanneranno a trent an i Questo sta a vedersi Eppoi cosa sono tren t anni Ma tu sembri un gatto selvatico sai L al ra strillava si strappava i capelli colt da un accesso di disperazione selvaggia gridava Trent anni Cosa sono trent anni La vit di
f
minie
in i
un uomo zia mia Voi non capite niente zia Andatevene andatevene lasciate i sola per amor di Cristo andate Io non vado via protestò zia Un corno Sono in ca a mia io Alzatglia del diavoloniscila che ti male Aspetta a do mani strapparti i capelli chè tuo marito non ancora ai lavori orzati Giovanna riabbassola ronte e riprese a piangere un pianto calmo accorato che spezzava il cuore Cos antino mio Costantino mio diceva con nenia come cantano le davanti ad un morto tu sei morto per me io ti riavrò mai più mai più Quei can rabbiosi ti hanno preso e legato e non ti lasceranno più andar via la nostra casa resterà deserta e il letto sarà reddo e la amiglia dispersa Bene mio agnello mio tu sei morto per il m ndo siano morti coloro che ti hanno legato Davanti al dolore Giovanna zia commosse ma non sapendo più che are scì sulla loggia e chiamò Bachisia Era vieni su chè tuaglia sta diventando matta S ud un passo per la scaletta esterna zia Por redda rientrò e dietro di lei venne una donna alta tragica vestit di nero col capo avvolto in una benda nera cui cerchio spiccava un viso g allo d uccello rapace con due punti verdi brillanti per occh in ossati e circondati da sopracc glia nere e da cerc i lividi
sua sola presenza p rve dareulma rigidana c al Alzati dis e una voce rauc ovanna si alzò era alt grossa eppure svelt deianchi stupendi Le sottane di orbace con as ia di popora intorno aiate dianchi or verde cortissime lasciavano vedere i piedi li calzati da stivalini elastici e il principio di ambe modellate Perchè dài tanto astidio a quest brava gente chiese la madre Finiscila un po scendi giù a a e non spavent re le ragazze e non turbare la gioia di quest brava gente La gioia di quella brava gente consisteva nel ri t rno per le vacanze delglio studente in legge arrivato quella sera Giovanna parve capire e si calmosi tolse dal capo il azzoletto di lana scoprendo una cua di vecchi broccato dalla quale scaturivano ondate di c pelli nerissimi e andò a lavarsi in un catino d acqua deposto opra una sedi Zia guardò zia Bachisia si strinse le labbra l indice e il pollice della mano destra accennando di silenzio e andò via senza rumore L amica obbedì non disse parola attese che Gio vanna si osse lavata e rimessa poi entrambe scesero silenziose la scaletta esterna S era atto notte una notte cal a calda pro onda alla piccola prima stella gialla erano eguite migliaia di astri argentei la via lat ea p ssava come un gran velo trapu tato di cintille epasro umo pro di eno secco gravava nell ria
Nel cortile i grilli cantav no na co ti nel la o e il cavallo ruminavabsua mpattendo la errataIun canto melanconicon lontananza La porta della cucina e quelladuna camera ter ren che per l occasione serviva anche da stanz per pranzare davano sul cortile ederano spalancate In cucina accanto al ocolare acce o si vedeva intent a condire dei m ccheroni e bambina vestita con un signorile abitino nero bionda scar iglia a scalza che litigava con un bimbo ve stito in costume molto grasso e ros o come la nonna Labmaledettamente nominandimba imprecava tualle gambetti i diavoli il bimbo cercava Finitela diceva ziaAh ah voletenirlagli cattivi Ma ma questa ragazzina impreca dice al diavolo chi ti ha atto n cere Avivaall in erno tu andrai Minn a h ah sana rispose la nonna senza voltarsi rimesco lando i maccheroni Egli mi pizzica mamma ahi ahi co mi Che tu sii scorticato immondezza ti a erro ti tanti schiaquanti capelli hai
Minn a che parlare Egli mi ha rubato il portamonete quello il papa dipinto quello che mi ha portato zio
Nnoon vero Non mi gridò ilbambino minaccioso
parlare Minn a in quanto a
r
bimba tacque come per incanto ma dopo il bimbo prese un bastone col manico r o cominciò ad una gamba e Minn a i e a piangere la nonn si voltò col mestolo in
In verità io vi batto col mestolo c ttivi li oli AspessiLi rincorse ettate aspettate pa ono nel cortile andando ad urtare contro i ann la madre Che c è che Ah mi anno disperare essi sono indiavolati disse zia dallaporta di cucina In quel punto unasi staccò dal porgurina nera t e socchiu o e dis e con voce commossa Essi tornano nonna eccoli qui lasciali tor are Faresti bene Gra ia a dar atten ione ai tuoi ratell i che si loro me pul ini Grazia non rispose ma poco dopo prese dalle mani di zia Bachisia il lume di erro lo spense e ndò a dietro la p n a di cucina dicendo a bassa voce Dovreste vergognarvi di queste candele nonna ora che c è zio Paolo Ma che zio P olo credi che egli sia stato allevato Egli viene da Un corno A Roma lumi come questi non ce sono perchè l olio lo comprano a soldi mentre ne bbiamo del e olle colme State resca voi se credete ciò dis e la ra
ga za e saltò nel c rtile palpitando la voceddello zioel nonno Giovanna salute zia Bachisia come st te diceva la voce calda dello studenteIo bene grazie al Signore Oh midla vostraispiace tanto disgra ia coraggio chissà domani la sente za Entrò nella stanza ov era apparecchiata la tavola segula preto d lle donne e dai bambini che senza intimoriva e d vertiva nello stesso tempo Egli erapicco o lquanto perchèe zoppicava aveva un piede più piccolo e una gamba un popcortadPerciò lo chiamavano dottorell altra piedino ed egli non se male perchè diceva val meglio avere un piede piùpiccolo del l altro che avere la testa più piccola di quelladegli altri Il visino roseo e tondo con due piccoliba biondastri sorrideva sotto un gran cappello nero a cencio Egli sociali ta Entrato nella stanza si mise sedere sul letto a gambe s spese e attirò accanto a sè uno per parte il nipla nipotina che ote e a boccalo guardavano aperta stringendoli a sè senz dando tenzione racconto dolo o o gli aceva zia Ba Però di t nto in t nto o servava Grazia la cui gurina redicenne alta e angorma ioneolosa in veniva viepormata da un i de vestitino nero troppo stretto Gli occhi di lei chiari e metallicissavano ostinata ente avidamente lo Ecco diceva zia Bachisia con la sua voce rauca il atto andò così Co t ntino Ledda aveva
zio c rnale ratello del padre si chiamava Ba il Ledda soprannominato Dio l abbia loria se non le del diavolo t nto avido di denari Era un tristo un avoltoio giallo Dio l abbia donato basta si dice che abbia atto morire la glie di ame Ecco Costant no restò sotto la sua t ela aveva qu lche cosa il b mbo lo zio gli man ò t tto poi lo bastonava lo legava tra due pietre in c mpagna e lo lasciava al sole ed alle api che ngevano persino gli occhi Basta arrivò un giorno che Cos antino scappò asa aveva sedici anni anni egli disse e sere stato a lavorare nelle miniere io non so li disse così stato a lavora nelle miniere Ei Giovanna Nboccaon so stringendo la disse la madre in atto dubbioso Basta atto sta durante a senza di Costant no su Basile spa rato un colpo di ucile mentre stava in campagna È vero che egli aveva dei nemici Quando t no tornò con essò che era scappato per s uggire alla tentazione di ammazzare lo zio che aveva odiato a morte ora però il giovane cercò e otte n di pace con Ora senti Paolo Dottor Dottor gridò il nipo ino correggendo ospite Questa lo gu rdò con ira e per dargli uno schia o unpoiccolo chia Giovanna si mi e a ridere Nel ved r ridere l ospite addolorata aveva lo
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