Le anfore recuperate sopra le volte del palazzo della Zisa e la produzione di ceramica comune a Palermo tra la fine dell XI ed il XII secolo - article ; n°1 ; vol.111, pg 7-50
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Le anfore recuperate sopra le volte del palazzo della Zisa e la produzione di ceramica comune a Palermo tra la fine dell'XI ed il XII secolo - article ; n°1 ; vol.111, pg 7-50

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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age - Année 1999 - Volume 111 - Numéro 1 - Pages 7-50
Fabiola Ardizzone, Le anfore recuperate sopra le volte del palazzo della Zisa e la produzione di ceramica comune a Palermo tra la fine dell'XI ed il XII secolo, p. 7-50. Durante il restauro del palazzo della Zisa a Palermo sono state recuperate numerose anfore utilizzate aU'intemo délia struttura normanna corne riempimento leggero sui rinfianchi delle volte. Si tratta di un gruppo di contenitori, alcuni dei quali con le superfici decorate con motivi dipinti, databili sulla base del contesto di rinvenimento all'età guglielmina (terzo quarto del XII secolo), per i quali le analisi mineralogico petrografiche hanno dimostrato la produzione palermitana. Questi materiali hanno costituito il punto di partenza per ampliare la tipologia delle anfore palermitane di età normanna e precisarne la diffusione in ambito regionale e lungo le coste dell'Italia centro meridionale e settentrionale. Sulla base delle fonti e delle caratteristiche morfologiche si è ipotizzata la funzione di ciascun contenitore ed a seguito del calcolo dei volumi si è cercato di ricostruire l'unità di misura di riferimento mettendo in relazione la capacità ottenuta con quanto è noto dalla lettura dei documenti.
44 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié le 01 janvier 1999
Nombre de lectures 520
Langue Italiano
Poids de l'ouvrage 2 Mo

Extrait

Fabiola Ardizzone
Le anfore recuperate sopra le volte del palazzo della Zisa e la
produzione di ceramica comune a Palermo tra la fine dell'XI ed il
XII secolo
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes T. 111, N°1. 1999. pp. 7-50.
Riassunto
Fabiola Ardizzone, Le anfore recuperate sopra le volte del palazzo della Zisa e la produzione di ceramica comune a Palermo tra
la fine dell'XI ed il XII secolo, p. 7-50.
Durante il restauro del palazzo della Zisa a Palermo sono state recuperate numerose anfore utilizzate aU'intemo della struttura
normanna corne riempimento leggero sui rinfianchi delle volte. Si tratta di un gruppo di contenitori, alcuni dei quali con le superfici
decorate con motivi dipinti, databili sulla base del contesto di rinvenimento all'età guglielmina (terzo quarto del XII secolo), per i
quali le analisi mineralogico petrografiche hanno dimostrato la produzione palermitana. Questi materiali hanno costituito il punto
di partenza per ampliare la tipologia delle anfore palermitane di età normanna e precisarne la diffusione in ambito regionale e
lungo le coste dell'Italia centro meridionale e settentrionale. Sulla base delle fonti e delle caratteristiche morfologiche si è
ipotizzata la funzione di ciascun contenitore ed a seguito del calcolo dei volumi si è cercato di ricostruire l'unità di misura di
riferimento mettendo in relazione la capacità ottenuta con quanto è noto dalla lettura dei documenti.
Citer ce document / Cite this document :
Ardizzone Fabiola. Le anfore recuperate sopra le volte del palazzo della Zisa e la produzione di ceramica comune a Palermo tra
la fine dell'XI ed il XII secolo. In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes T. 111, N°1. 1999. pp.
7-50.
doi : 10.3406/mefr.1999.3678
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_1123-9883_1999_num_111_1_3678MÉLANGES
FABIOLA ARDIZZONE
LE ANFORE RECUPERATE SOPRA LE VOLTE
DEL PALAZZO DELLA ZISA E LA
PRODUZIONE DI CERAMICA COMUNE A PALERMO
TRA LA FINE DELL'XI ED IL XII SECOLO *
Nel 1974, durante i lavori di restauro del palazzo della Zisa a Palermo,
un monumento di età guglielmina (seconda metà del XII secolo), sotto i
pavimenti del primo piano, sono state rinvenute numerose anfore normann
e ancora in situ, impiegate in uso secondario come riempimento leggero
nei rinfianchi delle volte1. Malgrado le anfore non siano state recuperate
* Le anfore normanne recuperate nelle volte del palazzo della Zisa a Palermo
sono state oggetto della tesi di specializzazione in archeologia medievale, discussa
da chi scrive, presso l'Università «La Sapienza» di Roma, relatore la prof.ssa L. Er-
mini Pani che qui ringrazio per la fiducia accordatami. Questo lavoro non sarebbe
stato possibile senza la disponibilità della dott.ssa C. A. Di Stefano soprintendente
BB.CC.AA. di Palermo che mi ha gentilmente affidato la redazione delle schede R.A.
di questi manufatti e che mi ha permesso lo studio delle anfore normanne prove
nienti da tutti gli edifici della città, a Lei ed all'Istituzione che rappresenta vanno i
miei ringraziamenti. È con grande affetto e riconoscenza che desidero in questa sede
esprimere la mia gratitudine alla prof.ssa R. M. Carra Bonacasa per avermi seguito
ed incoraggiato nelle varie fasi della ricerca, inserendo i materiali della Zisa nel va
sto programma di ricerche di archeometria applicato alle ceramiche che l'Istituto di
archeologia conduce ormai da molti anni in collaborazione con l'Istituto di mineral
ogia e petrografia dell'Università di Palermo e con il Centro per la protezione amb
ientale e l'analisi dei materiali di (CEPA) che ringrazio per le analisi miner
alogico petrografiche effettuate sui campioni. Un grazie sincero va al dott. F. D'An
gelo per le preziose informazioni. I profili grafici qui presentati sono stati eseguiti da
A. Cellura, mentre quelli alle fig. 2, 3, 9, 10, di proprietà della Soprintendenza
BB.CC.AA. di Palermo, sono stati effettuati dall'arch. V. Brunazzi, che qui ringrazio.
Desidero anche ringraziare il geom. M. Terrasi della Soprintendenza di Agrigento
per la disponibilità offertami nel misurare questi manufatti. Infine, un grazie di cuo
re va agli amici dott. E. Pezzini, R. Di Liberto, S. Aiosa, L. Arcifa, M. V. Fontana e
A. Lo Bue per le utili discussioni ed i consigli ricevuti.
1 Oggetto di questo studio sono gli 86 esemplari integri e frammentali, oggi
conservati a Palermo nel Museo archeologico regionale e nel Museo di arte islamica,
allestito nello stesso palazzo della Zisa. Sappiamo, dalla prima edizione di
MEFRM - 111 - 1999 - 1, p. 7-50. FABIOLA ARDIZZONE ö
con metodo stratigrafïco, possiamo affermare sulla base della storia delle
trasformazioni dell'edificio che oggetti fittili e monumento hanno la stessa
cronologia dato che i contenitori sono parte integrante della struttura ar
chitettonica e furono messi in opera all'atto della costruzione. Non può
sfuggire l'importanza del ritrovamento di questi materiali ai fini della data
zione di una classe di difficile inquadramento cronologico come è quella
della ceramica comune medievale. D'altro canto, la cronologia certa della
struttura architettonica non basta da sola a definire il momento d'inizio
della produzione dei tipi ceramici, né tanto meno, la sua durata.
Le anfore come riempimento leggero nei rìnfianchi delle volte
L'utilizzazione di vasellame di scarto nella costruzione degli edifici era
consueto fin dall'antichità. Negli studi in cui si è trattato l'argomento non
sempre si è fatta una distinzione tra le diverse finalità dell'impiego : acusti
che, ignifughe, come sfiatatoi ο isolamento termico ο ancora come riempi
mento leggero per colmare gli spazi tra l'estradosso della volta e il piano di
calpestio del livello superiore2.
Nella Zisa, come in molti altri edifici normanni palermitani, gli scarti
di fornace ο gli scarti d'uso furono impiegati come riempimento leggero
nei rinfianchi delle volte non prevedendo per le anfore una funzione strut
turale, come invece era il caso delle cupole costruite con filari di tubi fittili
innestati gli uni negli altri. I vasi malcotti, in prevalenza forme chiuse, era
no posti in opera capovolti con l'imboccatura verso il basso, affinchè non si
materiali curata da F. D'Angelo, che esistevano altri esemplari provenienti dalla Zisa
di cui ΓΑ. da la foto e che purtroppo sono ad oggi dispersi : F. D'Angelo, Ceramica
d'uso domestico detta Sicilia medievale proveniente dalla Zisa (Palermo XII secolo), in
Atti del IX Convegno internazionale della ceramica (Albisola 28-31 maggio 1976), Albi-
sola, s.d., p. 53-61.
2 Sappiamo da Vitruvio (V,6) che l'uso di inserire vasellame di terra cotta con
funzione di rinfianco ha origini romane. L'esempio più antico fino ad oggi noto, è
quello del calidarium delle terme stabiane di Pompei del II secolo a. C. (G. De Ange-
lis d'Ossat, Forma e struttura delle cupole nell'architettura romana, in Atti del IH Con
gresso di storia dell'architettura, Roma, 1941, p. 223-250, ed in particolare p. 246). Per
la storia della tecnica costruttiva di alleggerimento delle volte con materiale fittile di
reimpiego cf. F. Ardizzone, Un uso secondario delle anfore : il caso della Zisa, in Atti
del Convegno nazionale di studi «Dalla produzione al cantiere : i laterizi in età medie
vale» (Roma 4-5 giugno 1998), e. s. In questa sede ci limiteremo a fornire soltanto i
dati riguardanti la Sicilia. LA PRODUZIONE DI CERAMICA COMUNE A PALERMO 9
riempissero, spesso erano allettati nella malta, di cui conservano le tracce
ed erano coperti da terra ο sabbia.
Fin dal XVIII secolo, studiosi di storia dell'architettura romana quali il
Winckelmann e lo Ziegler descrivendo le applicazioni della tecnica, si era
no interrogati su quale potesse essere la funzione del materiale fittile nei
rinfìanchi, avanzando l'ipotesi che servisse quale elemento di continuità
strutturale tra le volte e la pavimentazione soprastante, abbastanza leggero
da non gravare la struttura portante3. A. Choisy, poco convinto della fun
zione di alleggerimento dei vasi, suppose che ragioni economiche stessero
alla base della scelta. Infatti, egli osservò che da un punto di vista struttural
e, lo spazio occupato dai vasi era sproporzionato rispetto al volume totale
del vuoto esistente tra solaio ed estradosso; d'altro canto, avendo circo
scritto la sua ricerca alla sola Roma, rilevò che le anfore erano il materiale
da costruzione più economico, perché facilmente reperibile nell'Urbe4. Nel
1957 il Lugli, riallacciandosi alle ipotesi del Winckelmann e dello Ziegler,
ribadì la funzione di alleggerimento, riconoscendo che in alcuni casi l'uso
di questo materiale era finalizzato alla costruzione di una camera d'aria
con la proprietà di isolante termico5.
In ogni caso ci sembra che, fatti salvi i principi stabiliti dal Winc
kelmann, dallo Ziegler e dal Lugli, dovendo impiegare materiale che fosse
economico e leggero, i costruttori preferir

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