Rappresentazioni di giochi atletici in monumenti funerari di area padana - article ; n°1 ; vol.172, pg 45-67
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Publications de l'École française de Rome - Année 1993 - Volume 172 - Numéro 1 - Pages 45-67
Il riesame dei monumenti funerari etruschi di area padana con raffiguarazioni di giochi ha consentito da un lato di espungere dal corpus alcuni monumenti per i quali vengono qui proposte esegesi diverse, e dall'altro di riconsiderare il significato che tali raffigurazioni vengono ad assumere nelle città etrusche di area padana. In particolare, le rappresentazioni di giochi atletici come il pugilato ο di altre esibizioni acrobatico-militari come quella dei desultores, ovviamente ricollegabili a momenti del rituale di sepoltura, sono rare e riferite pressocché costantemente a individui che, all'interno delle rispettive comunità urbane avevano esercitato importanti funzioni pubbliche ο addirittura ricoperto cariche magistratuali.
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Publié le 01 janvier 1993
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Langue Italiano
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Extrait

Giuseppe Sassatelli
Rappresentazioni di giochi atletici in monumenti funerari di area
padana
In: Spectacles sportifs et scéniques dans le monde étrusco-italique. Actes de la table ronde de Rome (3-4 mai
1991). Rome : École Française de Rome, 1993. pp. 45-67. (Publications de l'École française de Rome, 172)
Riassunto
Il riesame dei monumenti funerari etruschi di area padana con raffiguarazioni di giochi ha consentito da un lato di espungere dal
corpus alcuni per i quali vengono qui proposte esegesi diverse, e dall'altro di riconsiderare il significato che tali
raffigurazioni vengono ad assumere nelle città etrusche di area padana. In particolare, le rappresentazioni di giochi atletici come
il pugilato ο di altre esibizioni acrobatico-militari come quella dei desultores, ovviamente ricollegabili a momenti del rituale di
sepoltura, sono rare e riferite pressocché costantemente a individui che, all'interno delle rispettive comunità urbane avevano
esercitato importanti funzioni pubbliche ο addirittura ricoperto cariche magistratuali.
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Sassatelli Giuseppe. Rappresentazioni di giochi atletici in monumenti funerari di area padana. In: Spectacles sportifs et
scéniques dans le monde étrusco-italique. Actes de la table ronde de Rome (3-4 mai 1991). Rome : École Française de Rome,
1993. pp. 45-67. (Publications de l'École française de Rome, 172)
http://www.persee.fr/web/ouvrages/home/prescript/article/efr_0000-0000_1993_act_172_1_3052GIUSEPPE SASSATELLI
RAPPRESENTAZIONI DI GIOCHI ATLETICI
IN MONUMENTI FUNERARI DI AREA PADANA
Relativamente al tema dei giochi atletici affrontato in questa
prima parte della tavola rotonda, credo sia ben noto a tutti che la
documentazione di area padana risulta alquanto scarna, specie se
rapportata a quella dell'Etruria tirrenica, e in modo particolare a
quella di alcuni centri come Chiusi, con riferimento ai cippi ο
come Tarquinia, con riferimento alle pitture1. Sono comunque
dell'avviso che tali rappresentazioni padane meritino molta atten
zione in primo luogo perché si trovano su monumenti intrinsec
amente importanti all'interno della documentazione sepolcrale di
quest'area che si caratterizza in generale per una notevole modes
tia rispetto a quella coeva dell'Etruria tirrenica; in secondo luogo
perché di solito esse sono congiunte a temi figurativi piuttosto rari
e del tutto speciali, che si distaccano dalle tematiche funerarie più
largamente attestate come quella del commiato ο quella del viaggio
verso l'oltretomba. Prima di affrontare l'argomento che mi è stato
proposto mi pare doveroso, sia nei confronti degli organizzatori
del Convegno sia nei confronti degli intervenuti, fare alcune preci
sazioni sui caratteri e sui limiti del mio intervento. All'interno della
documentazione funeraria padana non intendo occuparmi di tutto
quello che ha a che fare con i giochi ο con gli atleti, ma soltanto di
quei monumenti che sono stati concepiti e realizzati con una preci
sa e specifica destinazione sepolcrale, cioè in pratica esclusivament
e i segnacoli tombali, cippi ο stele che siano.
È evidente infatti che ci sono anche altri monumenti che si
ricollegano più ο meno direttamente a questo tema. Mi riferisco ad
1 Mi limito qui ad indicare per i cippi di Chiusi la monografia di J.-R. Jan-
not, Les reliefs archaïques de Chiusi, Roma, 1984; per le pitture di Tarquinia
S. Steingräber (a cura di), Catalogo ragionato della pittura etrusco, Milano, 1984.
Per il tema dei giochi così doviziosamente rappresentati nei monumenti etru
schi di questi due centri tirrenici rimando a J.-P. Thuillier, Les jeux athlétiques
dans la civilisation étrusque, Roma, 1985, p. 122-131 e 138-143. GIUSEPPE SASSATELLI 46
esempio ad alcune cimase di candelabro costituite da piccoli bronzi
che raffigurano atleti delle varie specialità. Per quanto riguarda
Bologna ricordo un atleta con due pesi piramidali, probabilmente
nell'atto di accingersi ad una gara, rinvenuto nella tomba 4 del
sepolcreto Battistini2; un lanciatore di peso rinvenuto in una tom
ba del sepolcreto Certosa3; un atleta che si deterge con lo striglie
dalla «tomba delle Anfore Panatenaiche » del sepolcreto Arnoaldi4,
tomba che prende il nome da due anfore panatenaiche presenti nel
corredo, concomitanza questa che potrebbe anche indurre a consi
derare l'intera deposizione come quella di un defunto del quale si è
voluto indicare un qualche legame con l'attività atletica ο con i
suoi ideali5.
Per il territorio bolognese vanno segnalati il discobolo da Pra-
da nell'alta valle del Reno6 e il bronzetto da Monte Avigliano nel
2 G. Montanari, // Sepolcreto felsineo Battistini, in SE, XXI, 1950-1951,
p. 309-311, n. 2, fig. 6; Mostra dell'Etruria Padana e della città di Spina, Bologna,
1960, p. 189, n. 639 (con bibliografia).
3 Mostra dell'Etruria Padana. . . cit. a nota 2, p. 188-189, n. 638; AA.VV., //
Museo civico archeologico di Bologna, Bologna, 1982, p. 290. Un bronzetto molto
simile appartenente alla Collezione Universitaria dello stesso Museo Civico
Archeologico potrebbe provenire da una necropoli bolognese (R. Patrucco, Lo
sport nella Grecia antica, Firenze, 1972, p. 136-137, fig. 47; AA.VV., // Museo
Civico Archeologico. . . cit., p. 191).
4 G. A. Mansuelli, La tomba felsinea Arnoaldi delle Anfore Panatenaiche, in
SE, XVII, 1943, p. 171-176, tav. XVI; Mostra dell'Etruria Padana. . . cit. a nota 2,
p. 187, n. 634 (con bibliografia).
5 Mi pare che fino ad ora non sia stato preso nella dovuta considerazione
questo duplice richiamo ai giochi e alla competizione sportiva all'interno della
stessa tomba. Per quanto riguarda la presenza di anfore panatenaiche in corre
di dell'Etruria Padana sia G. A. Mansuelli, art. cit. a nota 4 (Bologna) ; sia S. Ug-
geri Patitucci, L'anfora Panatenaica del Pittore di Berlino da Spina, in Musei
Ferraresi, 3, 1973, p. 187-203 (Spina), non prendono alcuna posizione e conside
rano implicitamente tali anfore alla stessa stregua degli altri vasi attici pur
osservando per Spina che l'unico esemplare noto si configura come un «vaso
assolutamente eccezionale nel contesto della ceramica attica» qui affluita in
grande quantità. Mentre E. Hostetter, Bronzes from Spina, Magonza, 1986,
p. 65-66 non esita ad esplicitare l'ipotesi, del resto largamente condivisa dagli
studiosi, che le anfore panatenaiche di questi corredi etruschi non siano premi
di gara da ricollegare al defunto, ma «simply imported "souvenir" vases» qui
giunti dalla Grecia attraverso i normali canali del commercio vascolare. In
questa tomba di Bologna tuttavia il fatto che alle due anfore panatenaiche sia
associata una cimasa di candelabro raffigurante un atleta che si deterge con lo
striglie potrebbe anche indurre a riconsiderare tutta la questione. Non vorrei
tuttavia insistere troppo su questo aspetto del problema che è notevolmente
complesso e che non ho avuto modo di approfondire adeguatamente.
6 P. E. Arias, Discoforo della Galleria estense di Modena, in SE, XXII, 1952-
1953, p. 70-71, fig. 6; Mostra dell'Etruria Padana. . . cit. a nota 2, p. 233, n. 761 ;
AA.VV., // Museo Civico. . . cit. a nota 3, p. 315. ATLETICI IN MONUMENTI FUNERARI DI AREA PADANA 47 GIOCHI
quale, pur mancando il disco, si è comunque voluto riconoscere un
discobolo, tenuto conto della posizione delle braccia7.
Per l'Emilia occidentale va ricordato l'atleta che si deterge con
lo striglie dall'abitato di S. Polo-Servirola (Reggio Emilia)8.
Non si può infine dimenticare la consistente documentazione
di Spina dove le cimase di candelabro costituite da bronzetti di
atleti delle varie specialità (pancrazio, lancio del disco, lancio del
peso, salto con haltères) oltre che di atleti raffigurati dopo la gara
nel momento di detergersi con lo striglie ο di incoronarsi per la
vittoria, sono almeno 59.
Tra i bronzi fusi rimandano al medesimo tema delle gare e dei
giochi anche una serie di piedini di cista dal sepolcreto dei Giardini
Margherita di Bologna, con la raffigurazione di una corsa di bighe
come si desume chiaramente dalla posizione dell'auriga e dal mant
ello svolazzante dietro le spalle10.
Sempre a tale riguardo assumono inoltre un rilievo particolare
le tre situle «bolognesi» (considero come tale anche la situla di Pro
vidence la cui appartenenza a Bologna, dopo le osservazioni di Gio
vanni Colonna, mi pare un dato ormai acquisito)11 in ciascuna delle
quali è raffigurata una scena di pugilato e in una di esse, la situla
Arnoaldi, il pugilato si trova associato ad una concitata corsa di
bighe. Ma queste situle «bolognesi» sono, come è ben noto, monu-
7 G. Riccioni, // sepolcreto di Monte Avigliano, in Emilia preromana, 7, 1971-
1974 (ed. 1975), p. 249-255, fig. 13, con rassegna delle altre possibili interpreta-
zioni le quali rimangono comunque tutte nell'ambito della competizione sporti
va.
8 E. Magagnini, Tracce della civiltà etrusca nelle provìncia di Reggio Emilia,
in Emilia Prero

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