1 Parlamento della Padania – Vicenza, 4 dicembre 2011. Luca Zaia ...
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Parlamento della Padania – Vicenza, 4 dicembre 2011. Luca Zaia Pensavo…. ma vi basta che sia libero solo il Veneto? Comunque, un saluto ed un ringraziamento soprattutto alle centinaia di militanti che sono fuori da questa sala.

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1
Parlamento della Padania – Vicenza, 4 dicembre 2011.
Luca Zaia
Pensavo…. ma vi basta che sia libero solo il Veneto?
Comunque, un saluto ed un ringraziamento soprattutto alle centinaia di militanti che sono fuori da
questa sala.
Non capisco per quale motivo l’Officina di Prodi era un evento di elevato significato culturale ed il
Parlamento della Padania è qualcosa di folcloristico!
Vi porto i saluti di quel Veneto autonomista che chiede a gran forza, a livello nazionale, che
l’ufficio complicazioni affari semplici, ovvero lo Stato, sparisca dalla circolazione.
Perché è esattamente la sensazione che noi abbiamo, che non è rivoluzionaria o sovversiva, ma che
è quella di dire fino in fondo che noi le idee ce le abbiamo chiare, che abbiamo ben chiari i bisogni
dei cittadini, che abbiamo ben capito che la gallina dalle uova d’oro non vuole più fare le uova per il
Sud Italia, e che vogliamo ci tolgano i lacci che ci hanno legato le mani dietro la schiena.
Ieri abbiamo incontrato il famoso ministro Giarda. Innanzitutto, sfatiamo una diceria: non siamo
andati a Lourdes ed abbiamo trovato chiuso (visto che, qualche giornale dice che siamo andati a
Roma e Monti non ci ha ricevuto).
La verità è che avevamo un appuntamento con il ministro Giarda che ci ha spiegato, con fare molto
accademico, che non si può fare altro che prendere la vacca del Nord e mungerla più che si può.
Guardate che l’elenco che voi trovate sui quotidiani è assolutamente veritiero: 24 miliardi di euro
che, per noi, significano patrimoniale, ici sulla prima casa, tagli alla sanità (2 miliardi e mezzo di
tagli), tagli al trasporto pubblico (significa, treni per i nostri studenti pendolari) tagli alle pensioni.
L’orizzonte temporale che questo governo si è dato, ricordiamolo, è di mandare la gente in pensione
a 70 anni. Voi capite che la Lega non ha altra via di scelta se non quella di schierarsi per difendere
la povera gente che da questa manovra è massacrata. Siccome noi siamo persone responsabili e
conosciamo l’amministrazione e la buona amministrazione, diciamo che questo governo non aveva
la necessità di scomodare tutti gli accademici d’Italia, perché questa è una manovra ragionieristica
(con tutto il rispetto che dobbiamo ai ragionieri) che ha l’obiettivo di tagliare dove si può tagliare.
Noi invece ci aspettavamo qualcosa di più. Ci aspettavamo che, a fianco della manovra, se pure
dolorosa, ci fosse anche la volontà di dire che in Italia ci sono delle cicale che devono sparire e che
devono diventare formiche!
Allora, questo governo avrebbe dovuto applicare il principio dei costi standard! Ovvero, pensare
che 26 mila forestali in Sicilia non sono la normalità quando in tutta Italia ci sono 25 mila forestali;
che un ospedale con 25 posti letto e 209 dipendenti non è un ospedale …per cui, te lo paghi e non te
lo pagano quelli del Nord; che 1900 miliardi di euro di debito pubblico, che costano 80 miliardi di
euro all’anno di interessi (per dare una dimensione, ricordo che questa manovra vale 24 miliardi di
euro) non si creano dal nulla ma nascono dall’assistenzialismo, dalla voglia di dare soldi a chi non
se li merita e, soprattutto, dal fatto che 3 regioni mantengono le altre 17 regioni.
La verità è che nel 1948 i padri costituenti dicevano, nello scrivere la Costituzione, che bisognava
dare ad ognuno l’autonomia che gli spettava ma, questa autonomia noi non l’abbiamo vista perché
la gestione centralista ha prodotto ben altri risultati.
Vi lascio con un pensiero di Einaudi che, nel 1948, diceva: “Il Risorgimento sarà finito quando tutti
avranno la loro autonomia”.
Grazie e buongiorno a tutti.
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