Iscrizioni e monumenti nei fori della Cisalpina romana : Brixia, Auileia, Veleia, Iulium Carnicum - article ; n°1 ; vol.100, pg 27-62
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Iscrizioni e monumenti nei fori della Cisalpina romana : Brixia, Auileia, Veleia, Iulium Carnicum - article ; n°1 ; vol.100, pg 27-62

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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité - Année 1988 - Volume 100 - Numéro 1 - Pages 27-62
Sandro De Maria, Iscrizioni e monumenti nei fori della Cisalpina romana : Brixia, Aquileia, Veleia, Iulium Carnicum, p. 27-62. L'intera area geografica della Cisalpina romana non ha restituito un cospicuo materiale epigrafico di provenienza forense, o comunque da aree pubbliche, tranne qualche caso particolare. La continuità edilizia ha sovente favorito il trasferimento o il reimpiego dei materiali antichi, corne ad esempio nei caso molto noto di Brixia. Nelle testimonianze meglio verificabili si nota la ricorrente complementarietà e l'intima connessione fra dato iscritto ed elemento figurato (un signum), per concorrere a un'unitaria finalità celebrativa. Due fra le maggiori città cisalpine, Brixia e Aquileia, documentano a diversi livelli negli spazi forensi da un lato l'attestazione del culto imperiale, dall'altro la celebrazione delle me- (v. rétro) morie civiche attraverso il ricordo dei personaggi eminenti della storia locale. A confronto si possono porre due centri più isolati e di modesta entità corne Veleia e Iulium Carnicum, i cui spazi forensi accolsero piuttosto il ricordo (affidato al testo iscritto e all'immagine) dell'evergetismo privato e della comune riconoscenza indirizzata ai concittadini più in vista nella storia delle vicende collettive.
Sandro DE MARIA Iscrizioni monumenti nei fori della Cisalpina romana Brixia Aquileia Velela Iulium Carnicum 27-62 intera area geografica della Cisalpina romana non ha restituito un cospicuo materiale epigrafico di provenienza forense comunque da aree pubbliche tranne qualche caso particolare La continuità edilizia ha sovente favorito il trasferimento il reimpiego dei materiali antichi come ad esempio nel caso molto noto di Brixia Nelle testimonianze meglio verificabili si nota la ricorrente complementarietà intima con nessione fra dato iscritto ed elemento figurato un signum) per concorre re unitaria finalità celebrativa Due fra le maggiori città cisalpine Brixia Aquileia documentano diversi livelli negli spazi forensi da un lato attestazione del culto imperiale altro la celebrazione delle me- retro
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Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié le 01 janvier 1988
Nombre de lectures 44
Langue Italiano
Poids de l'ouvrage 3 Mo

Extrait

Sandro De Maria
Iscrizioni e monumenti nei fori della Cisalpina romana : Brixia,
Auileia, Veleia, Iulium Carnicum
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 100, N°1. 1988. pp. 27-62.
Riassunto
Sandro De Maria, Iscrizioni e monumenti nei fori della Cisalpina romana : Brixia, Aquileia, Veleia, Iulium Carnicum, p. 27-62.
L'intera area geografica della Cisalpina romana non ha restituito un cospicuo materiale epigrafico di provenienza forense, o
comunque da aree pubbliche, tranne qualche caso particolare. La continuità edilizia ha sovente favorito il trasferimento o il
reimpiego dei materiali antichi, come ad esempio nei caso molto noto di Brixia. Nelle testimonianze meglio verificabili si nota la
ricorrente complementarietà e l'intima connessione fra dato iscritto ed elemento figurato (un signum), per concorrere a un'unitaria
finalità celebrativa. Due fra le maggiori città cisalpine, Brixia e Aquileia, documentano a diversi livelli negli spazi forensi da un lato
l'attestazione del culto imperiale, dall'altro la celebrazione delle me-
(v. rétro) morie civiche attraverso il ricordo dei personaggi eminenti della storia locale. A confronto si possono porre due centri più
isolati e di modesta entità corne Veleia e Iulium Carnicum, i cui spazi forensi accolsero piuttosto il ricordo (affidato al testo iscritto
e all'immagine) dell'evergetismo privato e della comune riconoscenza indirizzata ai concittadini più in vista nella storia delle
vicende collettive.
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De Maria Sandro. Iscrizioni e monumenti nei fori della Cisalpina romana : Brixia, Auileia, Veleia, Iulium Carnicum. In: Mélanges
de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 100, N°1. 1988. pp. 27-62.
doi : 10.3406/mefr.1988.1580
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1988_num_100_1_1580SANDRO DE MARIA
ISCRIZIONI E MONUMENTI
NEI FORI DELLA CISALPINA ROMANA :
BRIXIA, AQUILEIA, VELEIA, IULIUM CARNICUM
A Guido A. Mansuelli
il 15 aprile 1988
La quasi costante e spesso ininterrotta continuità abitativa nelle sedi
storielle dell'intera Cisalpina romana ha avuto come ovvia conseguenza
l'estesa cancellazione di larga parte dei tessuti urbani antichi, in partico
lare proprio nelle aree a destinazione pubblica. In queste infatti si è pro
tratta ripetutamente nel tempo la medesima funzione ed è quindi con
maggiore difficoltà che si è avuto occasione di verificare, in tempi recent
i, la consistenza e le forme delle strutture originarie più antiche. Il feno
meno si è realizzato anche in una misura proporzionalmente crescente -
si direbbe - rispetto alla stessa importanza storica dei diversi centri urban
i. E proprio per le aree forensi, per i centri della vita collettiva in gener
ale, non sono rari i casi in cui manca persino la documentazione di base
per poterli ubicare nell'insieme degli impianti urbani, a volte anch'essi
ricostruibili soltanto ricorrendo a una rete di supposizioni non sempre - ο
almeno non tutte - adeguatamente sorrette dalla comun
que disponibile. Talora sono proprio la consistenza e il tenore celebrativo
dei testi epigrafici a essere impiegati come indicazioni utili nell'orientare
la ricerca per l'ubicazione delle aree forensi, anche se questi testi quasi
mai si rivelano documenti espliciti al riguardo.
È indicativo a questo proposito il caso di Mutina (Modena) : lo sche
ma urbanistico dell'età tardorepubblicana e imperiale è largamente ipote
tico e scarsamente documentato da resti monumentali, anche a causa del
fortissimo interramento subito dai livelli antichi (circa cinque metri e
oltre di detriti) e dello spostamento verso occidente del centro abitato in
età altomedioevale1. In questa incertezza di fondo e per la perdurante
1 G. A. Mansuelli, Urbanistica e architettura della Cisalpina romana fino al IH
secolo e.n. (Coli. Latomus, 111), Bruxelles, 1971, p. 68; cfr. Rebecchi, in E. Mangani,
MEFRA - 100 - 1988 - 1, p. 27-62. SANDRO DE MARIA 28
scarsità di dati a disposizione, il rinvenimento nell'attuale centro storico
di tre basi marmoree iscritte per statue imperiali - di Adriano, Numeria-
no e Flavio Valerio Costanzo2 - può costituire motivo sufficiente per ipo
tizzare nei pressi il foro della città, almeno nella media e tarda età imper
iale3. Il rapporto che comunemente si istituisce fra spazio pubblico per
eccellenza (il foro appunto) e luogo più idoneo per accogliere i segni della
devozione e della fedeltà ai sovrani è anche in questo caso all'origine del
la localizzazione supposta.
Del resto anche per quanto riguarda il foro di Augusta Praetoria
Salassorum (Aosta) si è verificato in passato qualcosa di simile. Dopo i più
recenti ritrovamenti, risalenti a una ventina d'anni fa e da riferire alla
pavimentazione e a uno dei porticati laterali della piazza, il foro deve
essere localizzato con sicurezza in un'area leggermente decentrata
dell'impianto urbano (fig. 1), corrispondente allo spazio di quattro isolati
delimitato dal cardine a ovest e dalle mura a nord, dove è ricavato il crip
toportico attorno a un'area sacra, al quale si deve aggiungere la zona
posta più a sud e separata dalla precedente da un tratto del decumano4.
Ma l'esistenza, verso sud-est, in un'area più centrale corrispondente all'in-
circa all'odierna piazza Chanoux, di resti di un presunto edificio pubbli
co, interpretato come basilica5, e il rinvenimento nei pressi di alcune
iscrizioni onorarie, hanno fatto pensare a una localizzazione del foro in
F. Rebecchi e M. J. Strazzulla, Emilia Venezie {Guide archeol. Laterza, 2), Roma-
Bari, 1981, p. 82; F. Rebecchi, Appunti per una storia di Modena nel tardo-impero :
monumenti e contesto sociale, in MEFRA, 98, 1986, p. 890 ss.
2 Le tre basi di marmo iscritte furono rinvenute nel 1856 in rua della Pioppa.
La base della statua di Adriano era stata riutilizzata come plinto per quella di
Costanzo : CIL, XI, 825 (Adriano, 135 d.C); 827 (Numeriano); 828 (Costanzo). Tutte
furono dedicate dalla comunità civica di Mutina (la prima decurionum decreto).
Nei pressi della base con dedica a Costanzo si rinvennero anche resti della statua
di bronzo. Le basi sono ora al Museo Lapidario Estense di Modena.
3 Rebecchi, in Emilia Venezie, cit., p. 82.
4 Per la definitiva identificazione dell'area forense di Aosta vedi ora R. Mollo
Mezzena, Augusta Praetoria e il suo territorio, in Archeologia in Valle d'Aosta dal
Neolitico alla caduta dell'impero romano 3500 a.C.-V secolo d.C. (Catologo della
mostra), Aosta, 19813, p. 77-81; Ead., Augusta Praetoria. Aggiornamento sulle cono
scenze archeologiche della città e del suo territorio, in Atti del Congr. sul bimillenario
della città di Aosta - 1975, Bordighera, 1982, p. 229-242.
5 In realtà è forse preferibile interpretare questi resti come quelli di un porti
cato che delimitava l'area meridionale delle terme : cfr. Mollo Mezzena, in Archeol
ogia in Valle d'Aosta, cit., p. 81. Per questi ritrovamenti (risalenti al 1839) vedi
anche Carta archeologica, F. 27-28, 1962, p. 88-89 n. 22 (P. Barocelli). E MONUMENTI DELLA CISALPINA ROMANA 29 ISCRIZIONI
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Fig. 1 - Aosta. Pianta della città romana (da Archeologia in Valle d'Aosta).
quest'area, che da un più tradizionale punto di vista puramente urbanisti
co sembrerebbe più indicata6.
Il caso di Aosta evidenzia bene che il materiale epigrafico di contenut
o onorario - non esplicitamente riferibile all'area forense di una città - è
6 Per questo suggerimento si veda Mansuelli, Urbanistica e architettura, cit.,
p. 89. Per le iscrizioni onorarie vedi CIL, V, 6835 (di Gaio Cesare, del 6-1 a.C.) e A.
D'Andrade, in Not. Se, 1899, p. 119 (di Marco Aurelio) - ma la seconda iscrizione
proviene sicuramente dall'area occupata dalle terme. 30 SANDRO DE MARIA
piuttosto utile come qualificazione funzionale e ideologica di questa (qua
lora essa sia già stata definita in quanto a sito e struttura) che come mater
iale di prova per definirne concretamente l'ubicazione. Sappiamo infatti
quanto spesso i materiali iscritti siano stati trasferiti, all'interno delle aree
urbane, nel corso del tempo, soprattutto quando i supporti siano tavole ο
comunque manufatti di modeste dimensioni7. Senza mettere in conto che
il rapporto spesso intercorrente fra iscrizioni onorarie e aree forensi non
è certamente l'unico possibile.
Se si considera poi il problema della documentazione archeologica
nel suo complesso, sotto il profilo delle cronologie, si deve prendere atto
di un'altra lacuna ancora : nella Cisalpina le sistemazioni dell'età repub
blicana, non ricostruibili per via d'ipotesi sulla sola base di presunti rical
chi di epoca alto-imperiale, sono quasi interamente sconosciute8. Difetta
anche del tutto, ο quasi, la documentazione epigrafica di questo periodo,
che sia di sicura attribuzione forense. È molto istruttivo il caso di Brixia
(Brescia), nel senso che anche là dove la documentazione archeologica è
appunto di consis

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