L Institutio principis christiani di Erasmo da Rotterdam - article ; n°1 ; vol.99, pg 261-273
14 pages
Italiano

Découvre YouScribe en t'inscrivant gratuitement

Je m'inscris

L'Institutio principis christiani di Erasmo da Rotterdam - article ; n°1 ; vol.99, pg 261-273

Découvre YouScribe en t'inscrivant gratuitement

Je m'inscris
Obtenez un accès à la bibliothèque pour le consulter en ligne
En savoir plus
14 pages
Italiano
Obtenez un accès à la bibliothèque pour le consulter en ligne
En savoir plus

Description

Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes - Année 1987 - Volume 99 - Numéro 1 - Pages 261-273
Fiorella DE MiCHELis PINTACUDA Institutio principis Christiani di Era smo da Rotterdam 261-273 Ricordata importanza centrale che il pensiero di Erasmo ha per la storia educazione in Europa si propone una lettura del testo più spe cificamente attinente il tema del seminario la Institutie principis Chri stiani 1516 volta mettere in luce la reciproca compenetrazione della dimensione politica di quella pedagogica del discorso il loro comune riferimento determinate realtà istituzionali ai princ pi ideali fonda mentali ispiratori opera erasmiana temi principali messi in luce analisi del testo sono il richiamo una dimensione localmente cir coscritta non più universalistica della sovranità la definizione della sovranità stessa in base al fare non essere del sovrano il fondamento teologico della libertà eguaglianza che accomunano sudditi sovra- retro
13 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

Informations

Publié par
Publié le 01 janvier 1987
Nombre de lectures 220
Langue Italiano

Extrait

Fiorella De Michelis Pintacuda
L'Institutio principis christiani di Erasmo da Rotterdam
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes T. 99, N°1. 1987. pp. 261-273.
Riassunto
Fiorella De Michelis Pintacuda, L'Institutio principis christiani di Erasmo da Rotterdam, p. 261-273.
Ricordata l'importanza centrale che il pensiero di Erasmo ha per la storia dell'educazione in Europa, si propone una lettura del
testo più specificamente attinente il tema del seminario - la Institutio principis christiani (1516) -, volta a mettere in luce la
reciproca compenetrazione della dimensione politica e di quella pedagogica del discorso e il loro comune riferimento a
determinate realtà istituzionali e ai principi ideali fonda-mentali ispiratori dell'opera erasmiana. I terni principali messi in luce
dall'analisi del testo sono : il richiamo a una dimensione localmente circoscritta e non più universalistica della sovranità; la
definizione della sovranità stessa in base al fare e non all'essere del sovrano ; il fondamento teologico della liberté e
dell'eguaglianza che accomunano sudditi e sovra-
(v. rétro) no che definiscono il sovrano essenzialmente come filosofo cristiano ; la possibilità necessità di formare il sovrano ai
suoi compiti sin da fanciul lo attraverso educazione alla ragione il consolidamento dei legami col suo popolo. Risulta dunque il
carattere fondamentalmente antielitario dell'ideale educativo erasmiano, comune al principe ai suoi sudditi rivolto realizzare,
come suoi obiettivi principali, la pace, il lavoro, il ser vizio degli altri, la libertà
Citer ce document / Cite this document :
De Michelis Pintacuda Fiorella. L'Institutio principis christiani di Erasmo da Rotterdam. In: Mélanges de l'Ecole française de
Rome. Moyen-Age, Temps modernes T. 99, N°1. 1987. pp. 261-273.
doi : 10.3406/mefr.1987.2909
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5110_1987_num_99_1_2909FIORELLA DE MICHELIS PINTACUDA
VINSTITUTIO PRINCIPIS CHRISTIANI
DI ERASMO DA ROTTERDAM
È inevitabile che una ricerca sull'educazione del principe, che parta
dal tardo Medio Evo per entrare nel vivo dei problemi posti dall'età
moderna e dall'affermarsi del sistema degli stati nazionali, conduca pr
ima ο poi a incontrarsi con la figura e l'opera di Erasmo da Rotterdam.
Anzi, più in generale, il tema stesso dell'educazione nell'Europa moderna
richiama tale opera : come scrive Eugenio Garin ne L'educazione in Euro
pa1, «l'influenza erasmiana va a permeare ogni movimento di educazio
ne e di cultura in Europa» e, ancor più, al di là dei processi di trasforma
zione che investono istituzioni e scuole di pensiero, la stessa nozione di
«civilizzazione», che riguarda - come ci ha insegnato Norbert Elias2 - il
farsi delle coscienze e il costituirsi delle mentalità e dei costumi, è larga
mente débitrice all'azione culturale esercitata da Erasmo. Viceversa, se si
vuole in qualche modo individuare un tema largamente aggregante, se
non proprio unificante, all'interno di quell'universo intellettuale amplissi
mo costituito dall'opera di Erasmo, è ancora una volta l'educazione a pre
sentarsi come dominante, congiuntamente agli altri grandi temi e obietti
vi della philosophia Christi e della pace. E infatti sarebbe un errore e
soprattutto un fraintendimento grave del senso stesso dell'umanesimo cri
stiano, di cui l'opera di Erasmo è massima espressione, affermare ο nega
re l'unitarietà di quell'opera facendo riferimento a ben classificati generi
letterari ο ad ambiti disciplinari in qualche modo sistematizzati : occorre
invece, compiendo uno sforzo intellettuale che è affascinante anche se
considerevole, rintracciare i grandi temi ideali - come la philosophia
Christi - e gli obiettivi di fondo - come l'educazione, appunto, e la pace -
che attraversano nelle forme più svariate una molteplicità di scritti d'ar-
1 E. Garin, L'educazione in Europa (1400-1600), Bari, 1957, p. 171.
2 Cf., Ν. Elias, Über den Prozess der Zivilisation. I. Wandlungen des Verhaltens
in den Weltlichen Oberschichten des Abendlandes, 2a ed., Francoforte, 1969 (trad,
it., La civiltà delle buone maniere, Bologna, 1982).
MEFRM - 99 - 1987 - 1, p. 261-273. 262 FIORELLA DE MICHELIS PINTACUDA
gomento e di genere anche molto diverso e intorno ai quali si compatta
un'opera altrimenti non controllabile nella sua complessità.
Ciò premesso, va comunque ricordato che esiste un contributo speci
fico di Erasmo alla storia dell'educazione, affidato a un gruppo import
ante di scritti (all'edizione e interpretazione dei quali Jean-Claude Marg
olin ha dedicato un lavoro estremamente prezioso3), che trattano argo
menti propriamente didattici ο pedagogici : dai primi manuali di istruzio
ne, testi esemplari di umanesimo letterario, De ratione studii* (1511) e De
duplici copia verborum ac rerum commentarii libri duo5 (1512), al discor
so propriamente pedagogico avviato nella Christiani matrimonii institu-
tio6 (1526) e portato al punto di massima organicità nella Declamatio de
pueris statini ac liberaliter instituendis1 (1529), sino a quell'autentico trat
tato di buone maniere che è il De civilitate morum puerilium8 (1530) -
tanto per ricordare i più importanti. Tra questi scritti si colloca anche
quello che più direttamente rientra nell'argomento del nostro seminario,
la Institutio principis christiani9, pubblicata a Basilea presso l'editore
Froben nel 1516 e dedicata a Carlo V d'Asburgo.
A dire il vero la grande fortuna che questo testo conosce sin dal suo
3 Mi riferisco, in primo luogo, all'esemplare edizione critica, tradotta, com
mentata e introdotta da un ampio saggio, della Declamatio de pueris statini ac libe
raliter instituendis, Ginevra, 1966, successivamente ripresa nell'edizione critica del
le Opera omnia Desiderii Er asmi Roterodami, Amsterdam-Oxford (= ASD), 1-2, 1971,
unitamente a De ratione studii, De conscribendis epistulis, in ASD, 1-5, 1975, a Para-
bolae sire similia e Encomium Matrimonii. Numerosissimi sono poi i saggi e i con
tributi bibliografici dedicati da Margolin all'opera di Erasmo; ricordo solamente,
per la maggiore attinenza agli aspetti pedagogici del suo pensiero, la raccolta di
studi Recherches érasmiennes, Ginevra, 1969 e il saggio The Method of «Words and
Things» in Erasmus's 'De pueris instituendis' (1529) and Comenius's 'Orbis Sensua-
lium Pictus' (1658), in ed. R. L. De Molen, Essays on the Works of Erasmus, New
Haven-Londra, 1978, p. 221-238.
4 ASD, 1-2, 1971 (ed. J.-C. Margolin).
5 Desiderii Erasmi Roterodami, Opera omnia, recognovit Joannes Clericus,
Leida (= LB), I, 1703.
6 LB, V, 1704.
7 ASD, 1-2, 1971 (ed. J.-Cl. Margolin); cfr. anche ed. cit. Margolin, Ginevra,
1966.
8 LB, I, 1703. È annunciata l'edizione critica nella ASD, a cura di F.,Bierlai-
re, autore del bel saggio Erasmus at School: The 'De Civilitate Morum Puerilium
Libellus', in Essays on the Works of Erasmus, cit., p. 239-251.
9 ASD, IV- 1, 1974 (ed. Ο. Herding). Una buona traduzione italiana, a cura di
M. Isnardi Parente, è L'educazione del principe cristiano, Napoli, 1977. L'INSTITUTIO PRINCIPIS CHRISTIANI DI ERASMO 263
primo apparire (ve ne sono ben venti edizioni ancora vivente Erasmo10),
se si tiene per di più conto che in molti casi la sua diffusione procede
congiuntamente a quella del Panegyricus11 scritto da Erasmo nel 1504
per Filippo il Bello, è indizio del fatto che sono i suoi contenuti propria
mente politici più che quelli pedagogici a segnalarlo all'attenzione dei
contemporanei. D'altro canto l'intreccio strettissimo tra temi politici e
temi pedagogici è caratteristica comune a tutta la letteratura di specula e
institutiones , che pone problemi di interpretazione di non poco conto :
quel che è infatti in gioco sovente in tutto questo genere di scritti non è
tanto in primo luogo il processo educativo attraverso il quale si forma il
sovrano quanto piuttosto il modello di sovrano che viene assunto come
vero e sul quale si forgia l'idea stessa di sovranità, le cui diverse configu
razioni dall'autunno del Medioevo sino all'inizio dell'età moderna e all'età
dell'assolutismo emergono attraverso tali testi e ne ispirano la differente
struttura. Una lettura in chiave strettamente politica rischia di smarrire
quanto di pedagogico è contenuto in opere che pur sempre si pongono il
problema della formazione del sovrano. Se d'altra parte contrapporre
una lettura pedagogica a quella politica può condurre ad esiti altrettanto
parziali, quello che occorre soprattutto fare mi sembra sia cercare di
comprendere la misura in cui le due dimensioni - politica e pedagogica -
si compenetrano reciprocamente e quanto la loro connessione risieda in
un comune riferimento a realtà istituzionali e a princìpi ideali di amplissi
ma portata. Una lettura integrata di questo tipo è comunque quella che
m

  • Univers Univers
  • Ebooks Ebooks
  • Livres audio Livres audio
  • Presse Presse
  • Podcasts Podcasts
  • BD BD
  • Documents Documents