P. Lucilio Gamala senior e i quattro tempietti di Ostia - article ; n°2 ; vol.85, pg 555-581
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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité - Année 1973 - Volume 85 - Numéro 2 - Pages 555-581
Fausto Zevi, ~~P. Lucilio Gamala Senior e i « Quattro Tempietti » di Ostia~~, p. 555-581. L'Auteur reprend l'histoire des~~ Lucilii Gamala~~ à Ostie, en la situant dans le milieu municipal, ce qui le conduit à réviser certaines datations généralement proposées pour plusieurs inscriptions. Il apparaît ainsi que l'épigraphe concernant le Gamala le plus anciennement attesté est sans doute nettement antérieure à l'époque césarienne. Cette révision chronologique concorde avec les indications fournies par l'examen archéologique des « quatre petits temples » dédiés par Gamala senior, qui remontent aux années sullaniennes. Le ~~bellum navale~~ évoqué dans l'inscription CIL, XIV, 375, ne désignerait pas la guerre contre Sextus Pompée en 38-36 av. J.-C, mais les opérations menées par Pompée contre les pirates en 67 av. J.-C.
27 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

Informations

Publié par
Publié le 01 janvier 1973
Nombre de lectures 44
Langue Italiano
Poids de l'ouvrage 2 Mo

Extrait

Federico Zevi
P. Lucilio Gamala senior e i "quattro tempietti" di Ostia
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 85, N°2. 1973. pp. 555-581.
Résumé
Fausto Zevi, P. Lucilio Gamala Senior e i « Quattro Tempietti » di Ostia, p. 555-581.
L'Auteur reprend l'histoire des Lucilii Gamala à Ostie, en la situant dans le milieu municipal, ce qui le conduit à réviser certaines
datations généralement proposées pour plusieurs inscriptions. Il apparaît ainsi que l'épigraphe concernant le Gamala le plus
anciennement attesté est sans doute nettement antérieure à l'époque césarienne. Cette révision chronologique concorde avec
les indications fournies par l'examen archéologique des « quatre petits temples » dédiés par Gamala senior, qui remontent aux
années sullaniennes. Le bellum navale évoqué dans l'inscription CIL, XIV, 375, ne désignerait pas la guerre contre Sextus
Pompée en 38-36 av. J.-C, mais les opérations menées par Pompée contre les pirates en 67 av. J.-C.
Citer ce document / Cite this document :
Zevi Federico. P. Lucilio Gamala senior e i "quattro tempietti" di Ostia. In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T.
85, N°2. 1973. pp. 555-581.
doi : 10.3406/mefr.1973.957
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1973_num_85_2_957P. LUCILIO GAMALA SENIOR
E I « QUATTRO TEMPIETTI » DI OSTIA
PAR
Fausto Zevi
L'iscrizione di Ottavia 1, che i recenti saggi di M. Floriani Squar-
ciapino han rimesso in luce nel tempietto ostiense della Bona Dea, aggiunge
un elemento prezioso alla complessa storia dei Lucilii Gamalae di Ostia.
L'approfondito esame che, nelle pagine precedenti, le ha dedicato
M. Cébeillac 2, esime da ogni ulteriore commento; ma, in pari tempo,
* Sono grato alla Scuola Francese di Eoma per aver accolto il presente
scritto nella sua Eivista, che vanta una importante tradizione di studi ostiensi
e in cui fu pubblicato, oltre sessanta anni addietro, il più ampio ed esauriente
lavoro apparso sulle iscrizioni gamaliane. Di suggerimenti preziosi sono debitore
all'amico Filippo Coarelli. Ma tengo soprattutto ad esprimere la mia gratitudine
a Russell Meiggs, che in frequenti scambi di idee ha accolto in parte, in parte
giustamente criticato le conclusioni che via via ci sembrava aver raggiunto.
Infine, ricordo con piacere una conversazione sui Gamala avuta due anni
addietro con il Prof. D. Van Berchem: per quanto le nostre opinioni diverges
sero su quasi ogni punto, la discussione è stata per me un utile stimolo a chiarire
alcuni problemi cui non avevo prestato sufficiente attenzione.
1 Ne ripeto il testo, per comodità del lettore: Octavia M(arci) f(ilia) Ga-
malai (uxor) j portic(um) poliend(am) / et sedeilia faciun(da) j et culina(m) te-
gend(am) / D(eae) B(onae) curavit. La parola: Gamalai è iscritta con caratteri
più piccoli, e potrebbe esser stata aggiunta dopo (ma non è certo). Travertino.
2 M. Cébeillac, Octavie, épouse de Gamala, et la « Bona Dea », in questa
stessa Rivista, pp. 517 ss. Le conclusioni di Mireille Cébeillac (datazione del
l'epigrafe nel I sec. a.Cr., probabilmente prima della metà; appartenenza di
Ottavia agli Octavii Ligures di Forum Glodii, ciò che spiega la connessione
di una Gramala con un Ligus in Cicerone, ad Alt. XII, 23, 3) mi trovano piena
mente consenziente. Più largo margine di incertezza lascia invece, come è na
turale, la ricostruzione prosopografica (v. p. 526 ss.) soprattutto in vista delle am
plissime lacune delle nostre conoscenze; ma la soluzione proposta da M. Cé
beillac sembra del tutto plausibile e, al momento, la più ragionevole che si
possa avanzare. 556 FAUSTO ZEVI
il nuovo documento ostiense fornisce l'occasione di stendere alcune con
siderazioni sul personaggio più noto della famiglia, P. Lucilio Gamala
(che chiamerò senior per distinguerlo dai suoi omonimi discendenti),
pur senza la pretesa di gettar luce completa su un difficile testo, che ha
affaticato tanti studiosi nel secolo scorso e nel nostro.
La pietra che recava il cursus honorum del celebre personaggio ostiense
è, come noto, perduta, ma il testo è tradito da vari eruditi a partire dal
XVI secolo, e l'autorità di molti di essi, e le piccole discordanze che si
rilevano fra le varie trascrizioni, testimoniano l'autenticità e la bontà
della tradizione. L'epigrafe era incisa su una base marmorea parallele-
pipeda alta quattro piedi (definita « una pilastrata », ovvero columna
quadrata) trovata a Porto e trasportata a Roma per cura del cardinale
Eodolfo Pio di Carpi, che la pose ad abbellimento della sua villa sul Qui
rinale. Di qui passò presso i Teatini di San Silvestro al Quirinale dove,
già gravemente mutila, la vide per ultimo il Fabretti. Da allora se ne
perse ogni traccia e vane risultarono le ricerche di C. L. Visconti alla
metà del secolo scorso *.
I Vedi le notizie annotate dal Dessau, in CIL XIV, p. 70, η. 375. Questo
il testo, come trascritto nel CIL:
P. Lucilio Ι Ρ .f .Ρ .η .Ρ .projnep. Gamalae / aed. sacr. Volk, j [a]edili
d.d.allecto / \g]rati$ decurioni / [p]ontifici Ilvir. censo/riae pot. quinquennal. /
in comitis facto cura/[tor]i pecuniae publieae exigenl[d]ae et adtribuendae / [i]n
ludos cum accepisset public. / lucar remisit et de suo erogati/onem fecit / [id]em
sua pecunia viam silice stravit / [q]uae est iuncta foro ab arcu ad arcum /
epulum trichilinis CCXVII / colonis dedit j [id]em prandium sua pecunia coloni[s] j
ostiesibus bis dedit / [i]dem aedem Volcani sua pecu/nia restituit j [i]dem aedem
Veneris sua peeu/nia constituit j [id]em aed. Fortunae sua pecu/nia constituit /
[id]em aed. Cereris sua pecunia j constituit J [id]em pondera ad macellum j cum,
M. Turranio sua pecujnia fecit / [idem] aedem Spei sua pecunia / [cons]tituit J
[id]em tribunal in foro marjmoreum fecit / [K)uic statua inaurata d.d. /p .p . posita
est I [i]tem ahenea d.d. p.p. posita J [p]roxume tribunal quaes. / [proptjerea quod
cum res publica / [p]raedia sua venderei ob polf[l]icitationem belli navalis /
WS XVCC rei publieae donav[if] / [hu]nc decuriones funere pu/[b]lieo effer[endum]
cen[s]uerunt.
II testo è da considerare praticamente sicuro, tranne nei seguenti punti:
all'inizio della riga 9, dove gli antichi autori sembrano riportare qualche let
tera prima della preposizione in; alla riga 33, dove si potrebbe pensare ad altro
verbo, p. es. [res]tituit; e soprattutto all'inizio della 43 riga, dove la cifra di
15.200 sesterzi è tutt'altro che sicura, e un autore fra i migliori, il Pighi, invece
leggeva: HIC.HS.CC. Presso i moderni, l'unica notevole variante di lettura
è quella suggerita dal Carcopino (art. cit., alla nota seguente, p. 210), per l'inizio
della 40 riga, dove egli propone di integrare [praet]erea anziché [propfjerea.
Lo scioglimento delle abbreviazioni non ha sollevato difficoltà: le righe
4-6 in genere sono state lette: aed(ili) sacr(i) Volk(ani) (faciundis), aedili LUCILIO GAMALA « SENIOR » E I « QUATTRO TEMPIETTI » DI OSTIA 557 P.
La ricca materia di indagine, la problematica sovente complessa
che questo testo offriva allo studio, spiega il vivo interesse di storici
e di epigrafisti, dal Mommsen a C. L. Visconti, da Henzen e De Rossi allo
Homolle, dal Carcopino al Premerstein, a L. Ross Taylor, a L. Vidman,
a R. Meiggs, tanto per citare soltanto alcuni dei nomi che figurano nella
ricca bibliografia 1. Ripercorrere tutte le tappe della questione richiede
rebbe una troppo lunga analisi; basterà riassumere alcuni punti essenziali.
Il primo problema da risolvere era quello della cronologia del per
sonaggio. In poche pagine giovanili, risalenti al 1849, Th. Mommsen
gettava solide basi per la sua datazione [. Con sicuro intuito di storico,
egli poneva subito l'accento sull'elemento più rilevante, la menzione di un
béllum navale nella 42 riga dell'epigrafe; e poiché l'ultima guerra navale
che i Romani combatterono nel Mediterraneo fu quella di Ottaviano
contro Sesto Pompeo, conclusasi nel 36 a.Cr., egli collocò l'attività di
Gamala fra l'età triumvirale e i primi tempi augustei. Ma, appena pochi
anni dopo, il Visconti 3 pubblicava un'iscrizione, da tempo immurata
d{ecurionum) d(ecreto) allecto gratis, decurioni. Di recente il Meiggs (op. cit., sotto,
p. 500 e p. 558, n. 1) si è distaccato da questa interpretazione, leggendo: aed(ium)
sacr(arum) Volk(ani) aedili, d(ecurionum) d(ecreto) allecto gratis decurioni. Contra,
ν. recentemente P. Grarnsey, Honorarium decurionatus , in Historia, 20, 1971,
p. 309 ss. per il quale le righe 5-6, darebbero una formula abbreviata per aedili
d.d. allecto gratis, decurioni d.d. allecto. Certo, mi sembra molto difficile sottrarsi
alla impressione che nella riga 4 la formula aed. sacr. Volk, significhi altro che
aed(ilis) sacr(is) Volk(ani) (faciundis) (ovvero sacr(orum) Volk(ani) come scio
glieva lo

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