Metamorfosi
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Metamorfosi , livre ebook

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Description

Claire-Lise Ollier-Maccabez, nata nella Svizzera romanda, è ricoverata a 14 anni e in piena adolescenza, dopo un incidente sportivo. Ne consegue per lei una paralisi e una chiusura interiore. Inchiodata a un letto, poi su una sedia a rotelle per 16 anni, trascorre circa 7 anni della sua vita in un ambiente ospedaliero… Claire-Lise vive ora stabilmente in Ticino con suo marito Michel. Insieme, sono impegnati in un lavoro sociale e spirituale. Claire-Lise ci invita al viaggio interiore. Il suo cammino coraggioso e perseverante la porta a una guarigione progressiva e profonda. Il suo itinerario personale conduce il lettore verso scoperte inimmaginabili. “Metamorfosi” riassume ciò che ha vissuto e oggi desidera condividerlo con noi. Leggerla, è come iniziare un viaggio che sarà unico per ogni lettore. M.C. È una lettura appassionante... M. D. Lettura molto commovente e istruttiva di ciò che potrebbe vivere qualcuno che conosciamo, curiamo, accompagniamo. Posso testimoniare quanto vere e profonde sono queste pagine di condivisione autentica, così personali che raramente un regalo così grande ci fu offerto. L. H.

Sujets

Informations

Publié par
Date de parution 01 janvier 2018
Nombre de lectures 3
EAN13 9782369570592
Langue Italiano

Informations légales : prix de location à la page 0,0700€. Cette information est donnée uniquement à titre indicatif conformément à la législation en vigueur.

Extrait

Claire-Lise Ollier – Maccabez
 
 
 
 
 
 
 
 
“Metamorfosi”
 
 
 
 
 
 
Testimonianza autobiografica
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“metamorfosi”
 
Definizione del dizionario “De Agostini”
 
 
 
“ Trasformazione, mutazione di forma e di struttura che avviene in alcuni animali come gli insetti e gli anfibi, prima che raggiungano lo sviluppo finale e assumano la struttura definitiva.

 
Cambiamento radicale.”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“Scrivere è come disegnare una porta su un muro invalicabile, e poi aprirla.”
 
Christian Bobin
 
 
 
 
 
 
 
Prefazione
 
È con immenso piacere che ho letto il vostro testo. Dopo così tanti anni, (ri) scoprire alcuni momenti della sua vita mi ha commosso.
Ho la certezza che molte persone, leggendo il suo libro, vi troveranno una luce suscettibile di aiutarli nella loro esistenza.
Sicuramente gradirà questi versi di Rainer Maria Rilke :
 
“Vorrei supplicarvi di avere pazienza
Con tutto quel che non è risolto nel vostro cuore
E di provare ad amare le domande per se stesse,
Come se fossero delle camere sigillate
O dei libri scritti in lingue straniere.
Non cercate le risposte
Che non potrebbero ora esservi date
Perché sareste incapaci di viverle.
E quel che importa è di vivere tutto...
Vivete le domande adesso
Può darsi che così, un giorno
In un futuro lontano, senza accorgervene,
Andrete semplicemente vivendo
A entrare nella risposta”
 
 
Dottor Alexandre Haas
 
Introduzione
 
Dedico questo libro a tutte le persone che mi conoscono e a tutte quelle che mi hanno accompagnata e che hanno fatto un po’ di strada al mio fianco. Dedico in particolar modo queste righe ai miei genitori, al mio fratellino e ai miei familiari per rivelar loro tutto il mio cammino interiore. Per amore e per rispetto della mia famiglia, ho deciso di mantenere un po' di discrezione nei loro confronti. Sono cosciente di quanto la mia malattia è costata loro in preoccupazioni e incertezze. C’è stata molta dedizione da parte loro e gliene sono riconoscente! Mi auguro che questo libro possa far loro del bene. Mia madre si è resa partecipe incoraggiandomi e correggendomi l'ortografia. La ringrazio infinitamente!
Ognuna delle persone citate in questo libro ha collaborato, a volte in modo concreto e ugualmente, oserei dire, secondo un piano che ci sfugge. Vorrei ringraziare anche tutte quelle persone che sono rimaste in silenzio o nella preghiera, quelle che hanno creduto in me e quelle che hanno creduto a Colui in cui niente è impossibile. Grazie a coloro che mi hanno amata e accettata così com’ero, anche nella loro impotenza. Grazie a chi mi ha sollevata nel vero senso del termine e, allo stesso tempo, mi ha dato sollievo quando non mi era più possibile sperare in giorni migliori.
Questa personale testimonianza è come un diario intimo che vi consegno a cuore aperto. L’ho voluta più precisa possibile affinché tutto sia messo in luce, affinché niente e nessuno resti nell’ombra. Desidero che questa testimonianza sia portatrice di speranza per tutti quelli che potrebbero identificarsi nella mia storia.
Il mio vissuto mi ha fatto sentire partecipe delle sofferenze altrui. Anche le persone che hanno subito traumi fisici o emotivi potrebbero riconoscersi in essa. Dedico dunque questa mia autobiografica a tutti quelli che hanno dovuto affrontare problemi analoghi, a quelli che sono paralizzati a causa di rare malattie o incidenti, come pure a quelli che per strane e complesse ragioni psicologiche somatizzano una sofferenza o un’angoscia. Vorrei incoraggiare tutte queste persone ad andare avanti e a non mollare, perché la vita è più forte della morte. Ogni vita merita di essere vissuta con la giusta dignità e in serenità.
 
 
1.
La mia infanzia
 
La metamorfosi
Un giorno catturai dei bruchi che misi accuratamente in un barattolo con dei fili d’erba e lo depositai sul comodino in camera mia. Molto discretamente, queste piccole bestiole uscirono per passeggiare lungo i muri della mia stanza e poi le persi di vista. Alla fine dell’estate, con mia grande sorpresa, scoprii uno stupendo bozzolo di crisalide proprio dietro il mio certificato di danza classica appeso al muro sopra il mio letto. In seguito potei ammirare con i miei occhi la trasformazione del bruco che si tramuta in una bellissima farfalla; inizialmente umida, pian pianino si sbarazzò della sua crisalide come di una vecchia pelle divenuta superflua. Restai incantata nel vedere queste magnifiche ali iridescenti. L’insetto volò via e lo immaginai mentre svolazzava di fiore in fiore per succhiarne il nettare. Ancora un po' di tempo e incontrerà la sua anima gemella e deporrà le uova.
All’interno del suo bozzolo, il bruco ha dovuto compiere una lunga metamorfosi prima di raggiungere la perfezione della farfalla. Quell’invisibile trasformazione è stata per me una vera rivelazione! Fu un’esperienza determinante che, in seguito, mi aiutò a capire il perché di alcuni passaggi esistenziali complessi della mia vita.
Sono nata il 23 ottobre del 1961, in una cittadina della svizzera romanda, ai piedi del Giura. Sono la secondogenita di tre fratelli. Quando avevo quattro anni, i miei genitori affittarono un appartamento in una vecchia fattoria rinnovata nel paesino di Giez, vicino a Yverdon.
Ero una bambina molto sensibile alle bellezze della natura e, mentre le osservavo, suscitavano in me grande meraviglia. Nel nostro grande giardino, nel bel mezzo di un prato di meli, trovavo per terra dei gusci d’uova vuoti di merli appena nati. Ero presa da una profonda commozione davanti a questi piccoli miracoli della natura che mi riempivano di gioia.
Un giorno, mio padre ed io, avevamo pescato delle uova di rane da un piccolo corso d’acqua e le depositammo in un contenitore di plastica davanti all’autorimessa. Quanta gioia nel vedere queste uova schiudersi e diventare girini per poi trasformarsi in magnifiche ranocchie! Considerando che su centinaia di uova solo cinque poterono svilupparsi completamente fu, per me, un evento davvero incredibile.
Una volta, all’età di sei anni, mi sono nascosta in un sacco di patate vuoto che si trovava nell’autorimessa. Questo nascondiglio m’incantava perché nessuno mi poteva trovare quando giocavamo a nascondino: mi si confondeva con le patate!
Tutto questo ha fatto parte della mia infanzia. Sperimentavo e osservavo con grande emozione tutti i piccoli e i grandi fenomeni della natura.
 
Al villaggio
Quando avevo cinque anni, facevo parte della corale di Natale. Tutti i bambini della scuola del villaggio si riunivano per cantare davanti all’immenso albero di Natale della piccola chiesa romana a Giez. A un certo punto dovevamo cantare tre volte: “Grazie!” Ne provai una viva e profonda riconoscenza. Riconobbi che mi rivolgevo a qualcuno...
Certe domeniche, in camera mia, amavo sfogliare il mio libretto dei cantici della chiesa riformata e canticchiavo tutte le canzoni che avevo memorizzato. Seguivo volentieri il catechismo per bambini nella scuola domenicale poiché mi sentivo circondata da una presenza rassicurante. In seguito, vissi in modo molto personale un’attrazione e un’apertura verso tutto ciò che concerne Dio.
Eppure, la sera prima di addormentarmi, ero tormentata spesso da strane voci che, mentre cercavo di pregare, le sentivo esprimere parole blasfeme contro Dio... come se quelle voci volessero farmi credere che ero cattiva e meritavo di essere condannata. Ben presto però presi coscienza che erano solo menzogne insidiate dentro di me per sconvolgermi e colpevolizzarmi e le scacciai dalla mia mente.
Cominciai ad avere delle paure. A volte provavo angoscia nel sentire dei rimasugli tra i denti: avevo paura d'ingoiare del veleno! Non osavo né mangiare né toccare dei funghi. Quando entravo nel letto, ritraevo le gambe contro di me per paura di essere morsa da un lupo che si trovava proprio in fondo al mio letto. Sulle piastrelle del pavimento del bagno c’erano macchie… quando le guardavo, vedevo dei volti cattivi che ridacchiavano. Ho un lontano ricordo… Guardavo il disegno di una coccinella dipinta sul legno del mio letto e un pensiero attraversò la mia mente: era la sola cosa gradevole che possedevo.
La mia amica e compagna di scuola, Marianne, abitava nella fattoria contigua al campo davanti a casa nostra, dove viveva con i genitori, le quattro sorelle, il fratellino, il nonno e un giovane aiutante tuttofare. Mi recavo spesso da lei e ricordo sempre con tenerezza i bei momenti in cui saltavamo dal granaio, da tre o quattro metri d’altezza, sullR

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