Ad delenimenta vitiorum (Tac. Agr. 21). Il balneum nelle dimore di Roma dall età repubblicana al I secolo D.C. - article ; n°2 ; vol.111, pg 695-728
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Ad delenimenta vitiorum (Tac. Agr. 21). Il balneum nelle dimore di Roma dall'età repubblicana al I secolo D.C. - article ; n°2 ; vol.111, pg 695-728

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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité - Année 1999 - Volume 111 - Numéro 2 - Pages 695-728
Emanuele Papi, Ad delenimenta vitiorum (Tac. Agr. 21). Il balneum nette dimore di Roma dall'età repubblicana al I secolo d.C, p. 695-728. Nelle residenze tardo repubblicane di Roma i bagni (balneum o balnearia) sono costantemente presenti, corne possiamo vedere dai resti archeologici e dalle testimonianze letterarie. Da quando questi ambienti erano entrati a far parte délie abitudini e delle domus dei ceti abbienti? Corne era avvenuta la loro introduzione nelle architetture domestiche e secondo quali modelli? Quai era il giudizio che gli intellettuali dell'epoca davano alla pratica termale e come veniva considerata dai ceti subalterni? Cosa accadde nelle ville del suburbio e nelle dimore di campagna? Che parte avevano le terme private nell'autorappresentazione dei proprietari delle abitazioni e cosa significavano per la mentalità di quell'epoca? A queste e ad altre domande questo contributo tenta di rispondere prendendo in esame tutta la documentazione disponibile, archeologica, storica e letteraria, e attraverso il confronto con gli esempi conservati nelle città vesuviane.
Emanuele Papi, Ad delenimenta vitiorum (Tac. Agr. 21). Il balneum nette dimore di Roma dall'età repubblicana al I secolo d.C, p. 695-728. Nelle residenze tardo repubblicane di Roma i bagni (balneum o balnearia) sono costantemente presenti, corne possiamo vedere dai resti archeologici e dalle testimonianze letterarie. Da quando questi ambienti erano entrati a far parte délie abitudini e delle domus dei ceti abbienti? Corne era avvenuta la loro introduzione nelle architetture domestiche e secondo quali modelli? Quai era il giudizio che gli intellettuali dell'epoca davano alla pratica termale e come veniva considerata dai ceti subalterni? Cosa accadde nelle ville del suburbio e nelle dimore di campagna? Che parte avevano le terme private nell'autorappresentazione dei proprietari delle abitazioni e cosa significavano per la mentalità di quell'epoca? A queste e ad altre domande questo contributo tenta di rispondere prendendo in esame tutta la documentazione disponibile, archeologica, storica e letteraria, e attraverso il confronto con gli esempi conservati nelle città vesuviane.
34 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié le 01 janvier 1999
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Langue Italiano
Poids de l'ouvrage 2 Mo

Extrait

Emanuele Papi
Ad delenimenta vitiorum (Tac. Agr. 21). Il balneum nelle dimore
di Roma dall'età repubblicana al I secolo D.C.
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 111, N°2. 1999. pp. 695-728.
Riassunto
Emanuele Papi, Ad delenimenta vitiorum (Tac. Agr. 21). Il balneum nette dimore di Roma dall'età repubblicana al I secolo d.C, p.
695-728.
Nelle residenze tardo repubblicane di Roma i bagni (balneum o balnearia) sono costantemente presenti, come possiamo vedere
dai resti archeologici e dalle testimonianze letterarie. Da quando questi ambienti erano entrati a far parte delle abitudini e delle
domus dei ceti abbienti? Come era avvenuta la loro introduzione nelle architetture domestiche e secondo quali modelli? Qual era
il giudizio che gli intellettuali dell'epoca davano alla pratica termale e come veniva considerata dai ceti subalterni? Cosa accadde
nelle ville del suburbio e nelle dimore di campagna? Che parte avevano le terme private nell'autorappresentazione dei proprietari
delle abitazioni e cosa significavano per la mentalità di quell'epoca? A queste e ad altre domande questo contributo tenta di
rispondere prendendo in esame tutta la documentazione disponibile, archeologica, storica e letteraria, e attraverso il confronto
con gli esempi conservati nelle città vesuviane.
Citer ce document / Cite this document :
Papi Emanuele. Ad delenimenta vitiorum (Tac. Agr. 21). Il balneum nelle dimore di Roma dall'età repubblicana al I secolo D.C.
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 111, N°2. 1999. pp. 695-728.
doi : 10.3406/mefr.1999.2096
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1999_num_111_2_2096EMANUELE PAPI
AD DELENIMENTA VITIORUM (TAC. AGR. 21)
IL BALNEUM NELLE DIMORE DI ROMA
DALL'ETÀ REPUBBLICANA AL I SECOLO D.C.*
Dal I secolo a.C. le persone di un certo livello non possono più fare a
meno del balneum ο di balnearìa (come sono chiamate le terme private)1.
Prendiamo per esempio Cicerone e il suo entourage : per M. Tullio, per i
suoi parenti e amici, il balneum fa oramai parte integrante delle dimore e
delle abitudini di vita, alla stessa stregua dei giardini, delle biblioteche ο
delle sale per le attività culturali, nelle domus, negli horti intorno alla città,
* L'argomento di questo articolo è stato presentato al Seminario Le domus a
Roma e nel Suburbium tra filologia, epigrafia, archeologia e topografia tenuto presso
l'Institutum romanum Finlandiae il 9 maggio 1998. Ringrazio Christer Bruun e tutti
coloro che sono intervenuti nella discussione.
Abbreviazioni bibliografìche :
Fabbriconi = E. Fabbriconi, / bagni nelle prime ville romane, in CronPomp, 2, 1976,
p. 29-111.
Les thermes romains = Les thermes romains. Actes de la table ronde de Rome (11-12 no
vembre 1988), Roma, 1991 (Collection de l'École française de Rome, 142).
LTUR = E. M. Steinby (a cura di), Lexicon topographicum Urbis Romae, Roma, I,
1993; II, 1995; III, 1996; IV, 1998.
Misurare la terra = Misurare la terra : centuriazione e coloni nel mondo romano.
V. Città, agricoltura, commercio; materiali da Roma e dal suburbio [catalogo
mostra di Modena, Mantova, Padova e Roma, 1983-1985], Bologna, 1985.
Platner e Ashby = S. Ball Plainer e T. Ashby, A Topographical Dictionary of Ancient
Rome, Oxford-Londra, 1929.
Pompei = I. Baldassarre (a cura di), Pompei. Pavimenti e pitture, Roma, 1991-.
Spinazzola, Pompei = V. Spinazzola, Pompei alla luce degli scavi nuovi di Via dell'A
bbondanza (anni 1910-1923), Roma, 1953.
Per le riviste si seguono le abbreviazioni di Archäologische Bibliographie.
1 Cfr. R. Rebuff at, Vocabulaire thermal. Document sur le bain romain, in Les
thermes romains, p. 23-28, con passi scelti, cui sono da aggiungere altre attestazioni
citate passim nel corso di questo contributo.
MEFRA - 111 - 1999 - 2, p. 695-728. 696 EMANUELE PAPI
nei suburbana2 ο nelle villae al mare e in campagna; come i triclinia3 ο i cu-
bicula, anche il balneum forma il nucleo delle stanze più intime e riservate
dove non può entrare chiunque ma solo le persone di casa, gli amici4 e gli
ospiti, fuori dallo sguardo di chi non appartiene alla ristretta cerchia fami
gliare o, come i clientes, entra nella domus con uno status subalterno (per
questi - si sa bene - ci sono gli appositi loca communia cum extraneis)5.
Di un balineum è dotata la casa di Cicerone sul Palatino tanto nella
prima versione che dopo la ricostruzione avviata nel 57 : nel dicembre del
60, infatti, invitava Attico a festeggiare la vigilia dei prossimi Compitalia da
lui, dove - prometteva - si sarebbero goduti il balineum, fatto scaldare per
l'occasione6; nel 55 gli architetti incaricati dei lavori per la nuova abitazio-
2 Aedes, horti e suburbana sono suddivisioni di proprietà senatorie di ambito ur
bano e periurbano già indicate dagli autori antichi, come per esempio da Cic. Verr.
II, 4, 121 riferendosi ai possedimenti di M. Claudius Marcellus, il conquistatore di
Siracusa.
3 Sull'origine e l'utilizzazione delle sale da pranzo anche in connessione agli im
pianti termali ν. Α. Ρ. Zaccaria Ruggiu, Origine del triclinio nella casa romana, in
G. Cavalieri Manasse ed E. Roffia (a cura di), Splendida civitas nostra. Studi archeol
ogici in onore di Antonio Frova, Roma, 1995, p. 137-154; sull'esibizione della ricchez
za in terme e triclini nelle domus africane cfr. Y. Thébert, Vie privée et architecture
domestique en Afrique, in P. Veyne (dir.), Histoire de la vie privée. De l'Empire romain
à l'an mil [sotto la direzione di P. Ariès e G. Duby], Parigi, 1985, in part. p. 351; ν.
anche Κ. M. D. Dunbabin, Triclinium and Stibadium, in W. J. Slater (ed.), Dining in
a Classical Context, Ann Arbor, 1991, p. 121-148.
4 Cfr. la suddivisione di Seneca, Ben. 6, 34, 2-3 : «Habuerunt itaque isti amicos
primos, habuerunt secondos, numquam veros».
5 Vitr. 6, 5, 1 : «-ex his quae propria sunt, in ea non est potestas omnibus intro
eundi nisi invitatis quemadmodum sunt cubicula, triclinia, balneae ceteraque quae
easdem habent usus rationes » ; tra la bibliografia circa la pubblica utilizzazione degli
ambienti delle domus rimando a F. Coarelli, La casa dell'aristocrazia romana secondo
Vitruvio, in G. Geertman e J. J. De Jong (ed.), Munus non ingratum. Proceedings of
the International Symposium on Vitruvius' «De architectural and the Hellenistic and
Republican Architecture, Leida, 1989, p. 178-187 e A. P. Zaccaria Ruggiu, Spazio pubb
lico e spazio privato nella città romana, Roma, 1994, passim; sui vestibula v.
E. W. Leach, The entrance room in the house of Iulius Polybius and the nature of the
roman vestibulum, in E. M. Moormann (ed.), Functional and spatial analysis of wall
painting. Proceedings of the Fifth International Congress on ancient wall painting,
Amsterdam, 8-12 September 1992, Leida, 1993, p. 23-28 e X. Lafon, Dehors ou de
dans? Le vestibulum dans les domus aristocratiques à la fin de République et au début
de l'Empire , in Klio, 77, 1995, p. 405-423; sugli atria E. Dwyer, The Pompeian Atrium
House in Theory an Practice, in E. K. Gazda (ed.), Roman art in the private sphere.
New perspectives on the architecture and decor of the domus, villa, and insula, Ann Ar
bor, 1991, p. 25-48.
6 Cic. Att. 2, 3, 4 : «.balineum calfieri iubebo». Sui Compitalia v. A. Degrassi, Ins-
criptiones Italiae, XIII, 2, 390 s. IL BALNEUM NELLE DIMORE DI ROMA 697
ne, Cyrea e Philotimus, stavano finalmente per ultimare la costruzione di
un ambulatio e di un laconicum (forse le terme, secondo uno schema usual
e, erano connesse al giardino ο a un'area all'aperto)7. Come nella dimora
di Roma così pure nelle villae le terme non possono mancare : nel 47 racc
omanda a Terentia di allestire il balneum del Tusculanum dove stava per ar
rivare insieme a diverse persone per trascorrervi del tempo {«.labrum si in
balneo non est, ut sit, item cetera quae sunt ad victum et ad valitudinem ne
cessaria»)* e nel 45 Cesare, come ospite, utilizzerà l'impianto che si trovava
nel Cumanum ο nella tenuta di Puteoli9.
Se passiamo agli horti, qualche parola merita la proprietà di T. Quinc-
tius Scapula, che si trovava in una posizione particolarmente felice {maxi
ma celebritas e propinquitas) sulla riva destra del Tevere intorno al Vatican
o10. Nel 45 Cicerone era intenzionato ad acquistare a ogni costo questi
possedimenti per costruirvi un sacrario dedicato a Tullia (il luogo appariva
ideale per Γάποθέωσις della figlia defunta da poco nel febbraio dello stesso
anno); in una lettera spedita il 26 maggio parla anche della residenza che
sorgeva in quegli horti : di certo non era un granché {«in villa cuius insulsi-
tatem bene noram») ma era dotata di ben due balnearia, quelli grandi erano
i migliori e i piccoli si potevano trasformare in appartamenti invernali (ev
identemente non dovevano essere poi così esigui)".
I parenti di Cicerone. Della residenza urbana del fratello Quinto nulla
sappiamo delle terme, che in ogni caso si trovavano nelle villae come quelle
che posse

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