Avidum mare nautis. Un naufragio nel porto di Odessus e altre iscrizioni - article ; n°1 ; vol.111, pg 79-106
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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité - Année 1999 - Volume 111 - Numéro 1 - Pages 79-106
Ivan Di Stefano Manzella, Avidum mare nautis. Un naufragio nel porto di Odessus e altre iscrizioni, p. 79-106. Si esaminano : 1) un carme epigrafico (IV sec.) che esalta l'impresa di Eusebius, dominus navium; egli, perduta la flotta, naufragata aiï'ingresso dei porto di Odessus (Mar Nero) per il crollo di un molo, ripristinô la navigazione togliendo i massi (scru-pea) dal canale di accesso. 2) tre testi votivi : a) di M. Secundius Silvanus negotiator cretarius Britannicianus a Nehallenia (isola di Walkeren, Olanda) ob merces recte conservatas; b) di L. Licinius Divixtus ai Casses e alla Domus Divina (Württemb. Landesmus., Stuttgart) per aver nel 227 salvato la vita pos[t] summersam m(ercem); c) dei fratelli Libonii Mettus e Cracuna (mus. di Treviri) al Numen Augustum e al Genius proretarum, testo inciso sopra una prua in bronzo, già parte di una nave votiva lignea. 3) il testo sepolcrale dei cenotafio di un soldato anonimo, morto in un naufragio, e altre iscrizioni che ricordano viaggi per mare.
28 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié par
Publié le 01 janvier 1999
Nombre de lectures 45
Langue Italiano
Poids de l'ouvrage 1 Mo

Extrait

Ivan Di Stefano Manzella
Avidum mare nautis. Un naufragio nel porto di Odessus e altre
iscrizioni
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 111, N°1. 1999. pp. 79-106.
Riassunto
Ivan Di Stefano Manzella, Avidum mare nautis. Un naufragio nel porto di Odessus e altre iscrizioni, p. 79-106.
Si esaminano : 1) un carme epigrafico (IV sec.) che esalta l'impresa di Eusebius, dominus navium; egli, perduta la flotta,
naufragata all'ingresso dei porto di Odessus (Mar Nero) per il crollo di un molo, ripristinò la navigazione togliendo i massi
(scrupea) dal canale di accesso. 2) tre testi votivi : a) di M. Secundius Silvanus negotiator cretarius Britannicianus a Nehallenia
(isola di Walkeren, Olanda) ob merces recte conservatas; b) di L. Licinius Divixtus ai Casses e alla Domus Divina (Württemb.
Landesmus., Stuttgart) per aver nel 227 salvato la vita pos[t] summersam m(ercem); c) dei fratelli Libonii Mettus e Cracuna (mus.
di Treviri) al Numen Augustum e al Genius proretarum, testo inciso sopra una prua in bronzo, già parte di una nave votiva lignea.
3) il testo sepolcrale dei cenotafio di un soldato anonimo, morto in un naufragio, e altre iscrizioni che ricordano viaggi per mare.
Citer ce document / Cite this document :
Di Stefano Manzella Ivan. Avidum mare nautis. Un naufragio nel porto di Odessus e altre iscrizioni. In: Mélanges de l'Ecole
française de Rome. Antiquité T. 111, N°1. 1999. pp. 79-106.
doi : 10.3406/mefr.1999.2070
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1999_num_111_1_2070IVAN DI STEFANO MANZELLA
AVIDUM MARE NAUTIS
UN NAUFRAGIO NEL PORTO DI ODESSUS E ALTRE ISCRIZIONI
Ritorno sul tema del naufragio nella documentazione epigrafica, già
trattato nel 1994 ', per aggiungere il frutto di altre ricerche.
I - Un naufragio nel porto della civitas Odessitanorum sul mar Nero
e l'impresa di Eusebius
Naufragare in porta è il massimo della sventura, tanto da divenire
espressione proverbiale2. Un'iscrizione tardoantica, purtroppo lacunosa, ce
ne da una testimonianza in versi, lasciandoci però con molte domande sen
za risposta. Dagli esametri mutili di un anonimo poeta di IV secolo emerge
però Fumana ed energica figura di Eusebius, benemerito protagonista di
un'impresa degna di memoria : la riapertura alla navigazione del porto di
Odessus.
Il documento, che mi pare sia rimasto un poco emarginato, merita at
tenzione e non solamente per la sua attinenza al tema del naufragio3.
1 Nel corso della IX Rassegna di archeologia subacquea, Giardini Naxos 22 ot
tobre 1994. I. Di Stefano Manzella, Avidum mare nantis : antiche epigrafi sul naufrag
io, in P. A. Gianfrotta (a cura di), Archeologia subacquea, II, Roma, 1997, p. 215-230
(la frase latina del titolo è presa da Orazio, Carm., 1, 28). In quello stesso periodo
Moreno Campeteila preparava un bell'articolo (segnalatomi da Pietrina Pellegrini)
su : Gli epigrammi per i morti in mare dell'Antologia Greca. Il realismo, l'etica e la moi-
ra, in Annali fac. lett. e filos. univ. Macerata, 28, 1995 [1996], p. 47-86. Sul naufragio
in generale : A. J. Parker, Ancient Shipwrecks of the Mediterranean and the Roman
Provinces, Oxford, 1992 (British Arch. Rep., Int. series, 580). A. Tchernia, Tempêtes et
naufrages, in P. Pomey (cur.), La navigation dans l'Antiquité, Aix-en-Provence, 1997,
p. 36-46.
2 Vedi la nota 15.
3 Per le osservazioni e le informazioni ricevute ringrazio Maria Cesa, Sandro
Boldrini, Federico De Romanis, Andrea Giardina, Francesco Sisti, Maddalena Val-
lozza. Mi hanno confortato le letture di Tadeusz Zawadzki e di Hans Krummrey, il
quale ha generosamente messo a mia disposizione una sua scheda corredata da apo-
MEFRA - 111 - 1999 - 1, p. 79-106. 80 IVAN DI STEFANO MANZELLA
// supporto
II museo bulgaro della Società archeologica di Sumen, oggi Kolarov-
grad, conserva una lastra quadrilatera di marmo (fig. 1), mutila da ogni
parte a séguito di reimpiego edilizio e consunta in alcune aree del testo,
rinvenuta nel 1924 nei ruderi di un'antica fortezza ubicati presso il villag
gio di Vojvoda (Novi Pazar), identificati in via ipotetica con la città di Di-
neia4 (Moesia inferior). Misura cm (70) χ (100) χ 14 e dovrebbe provenire
dal porto di cui si parla nel testo; in quest'ultimo caso il sito di ritrovament
o sarebbe quello di antico reimpiego del supporto, mentre il luogo di origi
naria ubicazione andrebbe cercato in una città costiera del Mar Nero, vero
similmente la civitas Odessitanorum (Odessas), alla foce del fiume Pany-
sus, odierna Varna (nome risalente alla rifondazione dei Bulgari nel VII
secolo).
Illustration non autorisée à la diffusion
Fig. 1 - Porto di Odessus (?). Iscrizione celebrativa di Eusebius. Museo di
Kolarovgrad, Bulgaria.
grafo e una fotocopia della tesi di Zarker (infra nota 6). Delle opinioni e degli errori
sono naturalmente responsabile in prima persona.
4 V. Beshevliev, in Linguistique balkanique, 4, 1962, p. 72. UN NAUFRAGIO NEL PORTO DI ODESSUS E ALTRE ISCRIZIONI 81
Nel testo non vi sono elementi che facciano pensare che la lastra corre
dasse la base di una statua onoraria, ma sembra che fosse posta in opera
sul molo ricostruito ο nelle vicinanze; infatti nelle due ultime righe, se le
integrazioni interpretano bene il senso suggerito dalle parole superstiti, si
dice che all'epigrafe è affidata la funzione di testimoniare l'evento presso la
posteritas, un compito connaturato a tutti i tituli, ma raramente dichiarato.
Questo non esclude (anzi è molto probabile) che da qualche parte vi fosse
una statua onoraria di Eusebius votata dall'orbo decurionum cittadino.
Le lacune impediscono di giudicare l'impaginazione, ma è verosimile
che l'inizio delle 12 righe, costituite da 12 esametri di lunghezza variabile
(34-41 lettere), fosse accostato alla verticale del margine sinistro, secondo
una consuetudine dell'epoca tardoantica. Nel disegno delle lettere (alte
4-5 cm) si segnala la A con traversa spezzata, la Β con occhielli distanziati,
la R con coda separata dall'occhiello e la L «ad amo»5. Quest'ultima lettera
soprattutto, già presente nel III secolo, si diffonde nel IV e nel V. I quattro
nessi con tratti coincidenti (righe : 6 : NP; 7, 9, 10 : ME; 11 : NE) non sem
brano dovuti all'esigenza di risparmiare spazio scrittorio. In generale la
qualità del risultato è mediocre.
L'epigrafe
II testo, un carmen onorario pubblico, laudativo e commemorativo, è
di grande interesse, ma la sua incompletezza rende difficile l'identificazio
ne dell'Eusebius ricordato e l'inquadramento storico dei fatti narrati.
In molti hanno contribuito alla graduale ricostruzione dell'epigrafe6. Il
5 1. Di Stefano Manzella, Problemi di paleografia lapidaria, in Comm. human, lit. ,
104, 1995, p. 163-181 [atti del convegno di Helsinki, 1-7 settembre 1991].
6 G. I. Kazarow, Antike Denkmäler aus Bulgarien, in Bulletin de l'Institut archéo
logique bulgare, 4, 1926-1927, p. 105, η. 29, scheda in lingua russa (abstract in tedes
co), con qualche ipotesi integrativa e un disegno (AE 1927, 48). A. Salac e K. Skorpil,
Neholik archeologickych pamatek ζ vychodniho Bulharska, in Rozpravy ceské akade-
mie ved a umeni, 1, fascicolo 74, 1928, p. 64-65, e 78 (abs. in francese); tav. 14,19, ot
tima foto (AE 1928 p. 152). M. Niedermann, Notes sur une inscription métrique latine
trouvée à Vojvoda, in Bulletin de l'Institut archéologique bulgare, 14, 1940-1942 [1943],
p. 1-7 (ree. in Ziva antika, 5, 1955, p. 189 [Tachovski]) e Recueil de travaux pubi, par
la Fac. de lettres de l'Univ. de Neuchâtel, 25, 1954, p. 229-236 (AE 1948, 54 e 1958
p. 302). J. Stroux, Die zu Vojvoda gefundene Hafeninschrift, in Hermes, 79, 1944,
p. 192-206, riedito col titolo : Eine Hafeninschrift von der Küste des Pontus. Epi
graphische Beiträge, 1, in Sitzungsberichte der Deutschen Akademie der Wissenschaften
zu Berlin, Phil.-hist. Kl., 1949-1, p. 3-22 (AE 1951, 251), utilizza una fotografia. Da
Stroux dipende V. Velkov, La construction en Thrace à l'époque du Bas-Empire
(d'après les écrits), in Archeologia [Varsavia], 10, 1958 [1960], p. 130 e nota 50, frain
tende il contenuto dell'epigrafe «dans laquelle on parle de la réparation de plusieurs
MEFRA 1999, 1 82 IVAN DI STEFANO MANZELLA
primo editore (1927), l'unico che vide la lastra e che ne pubblicò un disegno
(fig. 2), fu Gawril Kazarow (aiutato da Dimitri Detschev)7. Nel 1928 Anto-
nin Salac (Praga) e Karel Skorpil (Varna) ampliarono le ipotesi di restitu
zione, giungendo però a conclusioni poco persuasive8. Un terzo contributo,
Illustration non autorisée à la diffusion A
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^LVITMISERJSOBIECTAQVtSCRVP
FNAMJSSVM ETKEDDit^TVs/
TERITAShfHAECOÊ LIVI S#
fMANSVRVS)
Fig. 2 - Porto di Odessus (?). Iscrizione G. Kazarow celebrativa (1927). di Eusebius. Apografo edito da
ports» (il porto è uno solo), ma cita opportunamente la testimonianza di Temistio
10, 136a, relativa ai porti del mar Nero nomina

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