Il foro emiliano di Terracina : rilievo, analisi tecnica, vicende storiche del monumento - article ; n°1 ; vol.96, pg 325-377
56 pages
Italiano

Découvre YouScribe en t'inscrivant gratuitement

Je m'inscris

Il foro emiliano di Terracina : rilievo, analisi tecnica, vicende storiche del monumento - article ; n°1 ; vol.96, pg 325-377

Découvre YouScribe en t'inscrivant gratuitement

Je m'inscris
Obtenez un accès à la bibliothèque pour le consulter en ligne
En savoir plus
56 pages
Italiano
Obtenez un accès à la bibliothèque pour le consulter en ligne
En savoir plus

Description

Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité - Année 1984 - Volume 96 - Numéro 1 - Pages 325-377
Maria Rosaria Coppola, ~~Il foro emiliano di Terracina : rilievo, analisi tecnica, vicende storiche del monumento~~, p. 325-377. Lo studio ha condotto al chiarimento di alcuni aspetti del complesso monumentale del foro emiliano di Terracina (gallerie sostruttive ; area lastricata ; via Appia ; monumenti), estendendosi all'esposizione di proble-mi riguardanti lo sviluppo urbanistico della città. Il ruolo guida svolto dal foro nelle vicende storiche dell'abitato è del resto chiaro fin dalla sua progettazione e costruzione, attuata attraverso ambienti a volta che sostruiscono l'area lastricata : di essi si sono individuati gli accessi e proposto una parziale ricostruzione. Il rilievo archeologico della pavimentazione ha permesso di evidenziare sul lastricato une serie di impronte, per lo più riferibili ad altrettanti monumenti (are, sacelli, basi di statue) ; infine, si è definita l'estensione dell'area, e la sistemazione degli edifici che dovevano aprirsi sul foro, anche per quei lati ancora parzialemente occupati da edifici moderni.
53 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

Informations

Publié par
Publié le 01 janvier 1984
Nombre de lectures 144
Langue Italiano
Poids de l'ouvrage 6 Mo

Extrait

Maria Rosaria Coppola
Il foro emiliano di Terracina : rilievo, analisi tecnica, vicende
storiche del monumento
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 96, N°1. 1984. pp. 325-377.
Riassunto
Maria Rosaria Coppola, Il foro emiliano di Terracina : rilievo, analisi tecnica, vicende storiche del monumento, p. 325-377.
Lo studio ha condotto al chiarimento di alcuni aspetti del complesso monumentale del foro emiliano di Terracina (gallerie
sostruttive ; area lastricata ; via Appia ; monumenti), estendendosi all'esposizione di problemi riguardanti lo sviluppo urbanistico
della città. Il ruolo guida svolto dal foro nelle vicende storiche dell'abitato è del resto chiaro fin dalla sua progettazione e
costruzione, attuata attraverso ambienti a volta che sostruiscono l'area lastricata : di essi si sono individuati gli accessi e proposto
una parziale ricostruzione. Il rilievo archeologico della pavimentazione ha permesso di evidenziare sul lastricato une serie di
impronte, per lo più riferibili ad altrettanti monumenti (are, sacelli, basi di statue) ; infine, si è definita l'estensione dell'area, e la
sistemazione degli edifici che dovevano aprirsi sul foro, anche per quei lati ancora parzialemente occupati da edifici moderni.
Citer ce document / Cite this document :
Coppola Maria Rosaria. Il foro emiliano di Terracina : rilievo, analisi tecnica, vicende storiche del monumento. In: Mélanges de
l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 96, N°1. 1984. pp. 325-377.
doi : 10.3406/mefr.1984.1410
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1984_num_96_1_1410ET HISTOIRE DES TECHNIQUES ARCHEOLOGIE
MARIA ROSARIA COPPOLA
IL FORO EMILIANO DI TERRACINA :
RILIEVO, ANALISI TECNICA,
VICENDE STORICHE DEL MONUMENTO *
II lavoro di rilevamento analitico del complesso monumentale del
foro emiliano di Terracina, rende necessaria una breve premessa riguar
dante le principali vicende della città, proprio perché di questa, il foro,
con l'area lastricata e i monumenti che vi si aprono intorno, costituisce il
centro politico-amministrativo, commerciale e religioso della città roman
a. Quest'ultima, del resto, è stata oggetto nella tradizione degli studi, di
monografie, ciascuna a suo modo esaustiva, prodotte in tempi e modi
diversi; tale fatto ha provocato un fenomeno culturale per il quale si è
continuato a ripetere quanto già si sapeva sulla città e sul territorio, senza
mai affrontare in modo analitico lo studio di un solo monumento ο comp
lesso monumentale1.
* Desidero ringraziare il prof. C. F. Giuliani per aver seguito con interesse tale
ricerca, inizialmente lavoro di tesi di laurea nell'ambito dell'Istituto di topografia
antica dell'Università di Roma ; il dott. U. Broccoli, per i preziosi consigli e suggeri
menti, e non soltanto su Terracina e la sua storia; Pietro Antonio Longo, per la
costante ed attiva collaborazione all'esecuzione del rilievo ; l'arch. F. Marchesini,
che ha eseguito buona parte della documentazione fotografica.
Un ringraziamento va, inoltre, al gruppo dell'Assessorato alla cultura del
Comune di Terracina, per la disponibilità e l'interesse sempre dimostrati, oltre che
per quanto fatto allo scopo di facilitarmi nella ricerca.
Un pensiero infine, ai miei genitori.
1 Esiste una ricca letteratura alla quale è necessario fare riferimento : infatti
oltre alle opere di D. A. Contatore, De historia Terracinensi libri quinque, Roma,
1706, e P. Matranga, La città di Lamo stabilita a Terracina, Roma, 1852; al saggio di
M. R. de La Blanchère, Terracine. Essai d'histoire locale (Bibliothèque des Écoles
françaises d'Athènes et de Rome ,34), Parigi, 1884, p. 1-218, recentemente tradotto
con lo stesso titolo, Gaeta 1983 (l'opera verrà di seguito citata La Blanchère, Terra
cine) all'insostituibile monografia di G. Lugli, Forma Italiae, I, 1, Anxur-Tarracina,
Roma, 1926 (di seguito ricordato Lugli, Anxur-Tarracina) la cui utilità è indiscutibi-
MEFRA - 96 - 1984 - 1, p. 325-377. MARIA ROSARIA COPPOLA 326
L'antico abitato di Terracina, posta ai confini del Lazio meridionale,
nell'unico punto in cui i monti Lepini giungono fino al mare, mostra
ancora oggi una conformazione stretta ed allungata, determinata, eviden
temente, dalle condizioni geomorfologiche in cui il primitivo abitato sor
se : su un'altura che presentava già naturalmente delle buone condizioni
di difesa, e a controllo di una via di transito2 (fig. 1). Proprio tale posizio
ne deve aver determinato la scelta dell'abitato da parte dei Volsci, e in
seguito dei Romani, che ne fecero presto una base di espansione verso
Sud, con la deduzione di una colonia nel 329 a.C. ; con questa si assiste
alla centurazione del territorio a valle dell'abitato, conosciuto in seguito
con diversi toponimi (Valle dei Santi; I Monumenti), e al passaggio della
via Appia3, decumano maggiore della città, che attraversava fiancheg-
le a distanza di oltre cinquanta anni, nonostante le modifiche subite dalla città e
dal territorio; si arriva fino all'opera di A. Bianchini, Storia di Terracina, Tivoli,
1952, ristampata integralmente nel 1977; alle guide di S. Aurigemma-A. Bianchini-A.
De Sanctis, Circeo-Terracina Fondi (Itinerari dei musei gallerie e monumenti d'Ital
ia, 91), Roma, 1966, e B. Conticello, Terracina. Guida (a cura di), Itri, 1976 (di
seguito citato Conticello, Terracina) ; ed anche P. Cavicchioni, Studio campione di
un centro storico della fascia costiera del territorio pontino, in // territorio pontino, a
cura di M. Pallottini, Roma, 1977, p. 168-196, ed F. M. Apollonj Ghetti, Terracina
cardine del Lazio costiero, Roma, 1982. Infine uno spazio è riservato alla città nelle
guide comparse recentemente, come G. M. De Rossi, Lazio meridionale. Itinerari
archeologici, Roma, 1980, p. 85-105, ed anche F. Coarelli, Lazio (Guide archeologi-
che Laterza), Roma-Bari, 1982, p. 308-332. Oltre questi che sono fondamentali, es
istono altri interventi, che sporadici nel corso del tempo si sono intensificati negli
ultimi anni, e a cui si farà puntualmente riferimento in seguito.
2 Per questi aspetti fondamentali per intendere la genesi della città, cfr. F. Ca
stagnoli, Ippodamo di Mileto e l'urbanistica a pianta ortogonale, Roma, 1956, p. 88;
Id., Ortogonal Town planning in Antiquity, Cambridge, 1971, p. 103; ed anche Id.,
Topografia e urbanistica di Roma nel IV secolo a.C, in StRom, XXII, 4, 1974, p. 439.
Ma proprio di queste fasi più antiche dell'abitato poco si conosce : si passa infatti
dai ritrovamenti preistorici della grotta della Catena (Lugli, Anxur-Tarracina,
coli. 106-107) e di Villa Salvini (V. Chiappella, Scoperta di un nuovo giacimento
paleolitico a Villa Salvini a Terracina, in Quaternaria, V, 1958-61, ricordato anche
da A. Radmilli, Dal paleolitico all'età del bronzo, in Popoli e civiltà della Italia anti
ca, I, 1974, p. 201), all'occupazione volsca del VI-V secolo a.C, testimoniata dalle
fonti letterarie. Da ricordare cha G. Lugli {Anxur-Tarracina, col. XI e XXIII) volle
sorto l'abitato primitivo proprio per il prevalere di uno dei nuclei preistorici, gra
zie all'influenza etrusca ; ma ancora da dimostrare è la presenza nel territorio degli
Etruschi, che vi possono, comunque, aver esercitato una influenza indiretta, per la
posizione di Terracina sulla via di transito fra l'Etruria e la Campania (De Rossi,
op. cit., p. 88; e per la presunta origine etrusca di Terracina, cfr. Bianchini, op. cit.,
p. 12-18).
3 Per le fasi della Terracina volsca, cfr. Bianchini, op. cit., p. 19-27, ed inoltre, •vi to
1 - Terracina. La città alta circondata dalle mura (A-Z) ; il n. 25 individua la piazza del foro emiliano fincheggiato Fig.
dalla via Appia. I nn. 23 e 24 indicano rispettivamente il tempio sul lato W del foro e il Capitolium, all'esterno dell'area
forense. In basso è l'occupazione a valle verso il mare : il n. 60 posiziona l'area del foro severiano (da Lugli, Anxur-
Tarracina, tav. I). MARIA ROSARIA COPPOLA 328
giando il foro emiliano. Tale complesso monumentale si apre nella strut
tura stretta ed allungata dell'abitato, mostrandosi anche solo ad un'osser
vazione superficiale come l'unico spazio più ampio nel tessuto urbano
(fig. 1). Si tratta di una vasta platea ottenuta per mezzo di un sistema di
gallerie sostruttive che, affiancate alla collina, hanno creato quell'area
necessaria alla costruzione di un foro, altrimenti impossibile a realizzarsi
date le condizioni geomorfologiche del suolo (per i problemi riguardanti
il complesso sostruttivo cfr. infra, p. 338).
La tecnica costruttiva delle gallerie, e di parte dei monumenti che si
aprono sul foro, quasi interamente in opera reticolata; il pavimento
dell'area forense a lastre di pietra calcare, e l'iscrizione che si svolge sulla
pavimentazione recante il nome del personaggio, A. Aemilivs, che deve
essersi occupato della realizzazione dell'opera, sono tutti elementi che
hanno condotto ad una datazione del complesso monumentale ad età
augustea-tiberiana4. Dal mo

  • Univers Univers
  • Ebooks Ebooks
  • Livres audio Livres audio
  • Presse Presse
  • Podcasts Podcasts
  • BD BD
  • Documents Documents