Il Monumentum Ephesenum e l organizzazione territoriale delle regioni asiane - article ; n°1 ; vol.108, pg 263-297
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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité - Année 1996 - Volume 108 - Numéro 1 - Pages 263-297
Giovanna Merola, Il Monumentum Ephesenum e l'organizzazione territoriale dette regioni asiane, p. 263-297. Il regolamento doganale d'Asia (il cosiddetto Monumentum Ephesenum) contiene numerose informazioni sulla geografia amministrativa della regione asiana; in particolare suscita interesse la menzione di località che le fonti in nostro possesso non considerano parte della provincia d'Asia : a nord Calcedone e Bisanzio, a sud Perge, Magide, Faselide e Side. La spiegazione di ciò è strettamente connessa all'organizzazione territoriale e all'ordinamento di Bitinia, Cilicia e Panfilia. Dimostrato infatti che il regolamento era valido esclusivamente per la provincia d'Asia (in esso si parla esplicitamente di έπαρχεíα Άσíα, cui la Cappadocia, la Galazia e la Bitinia sono contrapposte), si deve forse concludere che tutte le località in cui, in base al regolamento doganale d'Asia, sono impiantate delle stazioni (v. rétro) di riscossione del portorium, facevano parte délia provincia d'Asia all'epoca in cui tale lex fu composta.
35 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié par
Publié le 01 janvier 1996
Nombre de lectures 37
Langue Romanian
Poids de l'ouvrage 2 Mo

Extrait

Giovanna Merola
Il Monumentum Ephesenum e l'organizzazione territoriale delle
regioni asiane
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 108, N°1. 1996. pp. 263-297.
Riassunto
Giovanna Merola, Il Monumentum Ephesenum e l'organizzazione territoriale dette regioni asiane, p. 263-297.
Il regolamento doganale d'Asia (il cosiddetto Monumentum Ephesenum) contiene numerose informazioni sulla geografia
amministrativa della regione asiana; in particolare suscita interesse la menzione di località che le fonti in nostro possesso non
considerano parte della provincia d'Asia : a nord Calcedone e Bisanzio, a sud Perge, Magide, Faselide e Side. La spiegazione di
ciò è strettamente connessa all'organizzazione territoriale e all'ordinamento di Bitinia, Cilicia e Panfilia. Dimostrato infatti che il
regolamento era valido esclusivamente per la provincia d'Asia (in esso si parla esplicitamente di έπαρχεíα Άσíα, cui la
Cappadocia, la Galazia e la Bitinia sono contrapposte), si deve forse concludere che tutte le località in cui, in base al
regolamento doganale d'Asia, sono impiantate delle stazioni
(v. retro) di riscossione del portorium, facevano parte della provincia d'Asia all'epoca in cui tale lex fu composta.
Citer ce document / Cite this document :
Merola Giovanna. Il Monumentum Ephesenum e l'organizzazione territoriale delle regioni asiane. In: Mélanges de l'Ecole
française de Rome. Antiquité T. 108, N°1. 1996. pp. 263-297.
doi : 10.3406/mefr.1996.1936
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1996_num_108_1_1936GIOVANNA MEROLA
IL MONUMENTUM EPHESENUM
E L'ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE
DELLE REGIONI ASIANE*
Subito dopo la pubblicazione del Monumentimi Ephesenum1, la lunga
epigrafe ritrovata ad Efeso che riporta il testo della lex portus Asiae, sono
apparsi numerosi contributi destinati ad approfondire alcuni spunti forniti
dal testo ο a correggere integrazioni e interpretazioni dei primi Editori2. In
particolare sono stati presi in esame l'ambito di validità del regolamento e
la sua datazione. Il testo, infatti, fornisce alcune indicazioni territoriali che
* Vorrei esprimere i miei sinceri ringraziamenti al prof. Elio Lo Cascio, che
con pazienza ha guidato i miei studi e seguito questo mio lavoro. Sono molto grata
al prof. C. Nicolet che ha avuto la cortesia di leggere questo mio articolo e di dis
cuterne con me.
1 II Monumentimi Ephesenum è un'ampia lastra di marmo bianco che fu ritro
vata nel 1976 nella basilica di S. Giovanni ad Efeso. Sulla pietra è incisa una lunga
iscrizione, che riporta il regolamento doganale della provincia d'Asia (νόμος τέλους
Ασίας). L'iscrizione è stata pubblicata da H. Engelmann-D. Knibbe, Das Zollgesetz
der Provinz Asia, in EA 14, 1989. Successive edizioni : C. Nicolet in AE 1989 n. 681
p. 214-222; H. Pleket in SEG ΧΧΧΓΧ 1989 (1992), n. 1180, p. 367-387.
2 H. Engelmann e D. Knibbe, Das Monumentum Ephesenum. Ein Vorbericht,
in EA 8, 1986, p. 19-32; D. Legum dicendarum in locandis vectigalibus omnis
potestas, in ÖJH 58, 1988, p. 129-134; C. Nicolet, À propos du règlement douanier d'A
sie, in CRAI 1990, 3, p. 675-698; id., Le Monumentum Ephesenum et les dîmes d'Asie,
in BCH CXV 1991, p. 465-480; id., Le et L· délimitation du
portorium d'Asie, in METRA 105, 1993-2, p. 929-959; W. Eck, Cn. Calpumius Piso,
cos. ord. 7 v. Chr. und die lex portorii provinciae Asiae, in EA 15, 1990, p. 139-145; R.
Merkelbach, Hat der Bithynische Erbfolgekrieg im Jahr 74 oder 73 begonnen?, in ZPE
81, 1990, p. 97-100; H. Wankel, Zum Zollgesetz der Provinz Asia §1, in ZPE 85, 1991,
p. 40; C. Schäfer, Zur Σφραγίς von Sklaven in der lex portorii provinciae Asiae, in ZPE
86, 1991, p. 193-198; H. Solin, Zum Zollgesetz der Provinz Asia, in ZPE 86, 1991 p. 183;
O. Salomies, Zu einigen Stellen im der in ZPE 86, 1991, p. 184-
186; M. Heil, Einige Bemerkungen zum Zollgesetz aus Ephesos, in EA 17, p. 9-18;
N. Lewis, Three Textual Notes on the New Monumentum Ephesenum, in ZPE 107,
1995, p. 248; B. C. McGing, The Ephesian Custom Law and the Third Mithradatic
War, in ZPE 109, 1995, p. 283-288.
MEFRA - 108 - 1996 - 1, p. 263-297. 264 GIOVANNA MEROLA
hanno suscitato perplessità; nel regolamento d'Asia sono citate località che
le fonti finora in nostro possesso non consideravano parte della provincia
d'Asia : a nord Calcedone e Bisanzio, a sud Perge, Magide, Faselide e Side
(alle 11. 8-11, 11. 13-15, U. 16-19 e nella lista dei porti alle 11. 22-26)3.
I primi Editori affermano che il regolamento è costituito fino alla linea
84 dal testo stilato nel 75 a.C. dai consoli Lucio Ottavio e Gaio Aurelio
Cotta; nella seconda parte (linee 84-154) sono riportate le clausole aggiunte
da vari consoli a partire dal 72 a.C.4. In seguito T. Domizio Decidiano,
quaestor aerarìi Saturni tra il 44 e il 46 d.C, rese perpetuae le norme del
regolamento. Nel 62 d.C. la commissione di tre praepositi vectigalibus
publicis creata da Nerone5 riprese e completò il regolamento di Decidiano,
facendo pubblicare il testo del 75 a.C. e le aggiunte successive.
Nel testo, come si è detto, sono nominate come sedi di uffici doganali
del portorium d'Asia città che alla provincia non sembrano appartenere : la
lex censoria sembra infatti iniziare con una clausola sul traffico attraverso
il Bosforo, territorio che apparentemente della provincia d'Asia non faceva
parte. In particolare alle linee 8-1 16 l'iscrizione prescrive un'imposta doga
nale del 2,5% sulle merci che passano il Bosforo ο che vengono trasportate
da una riva all'altra dello Stretto (ma dopo κατά πέραν c'è una lacuna e il
senso potrebbe essere diverso) e sulle merci che al Bosforo arrivano via
terra, evidentemente dalla Bitinia ο dalla Tracia.
Inoltre alle linee 13-14 si afferma la funzione di Calcedone7 come
3 Gli Editori non danno spiegazione dell'anomala presenza di tali località nel
testo efesino.
4 Non si può dire a quale anno appartengano le ultime aggiunte, dal momento
che le clausole delle linee 138-143 non possono essere datate con sicurezza essendo
in lacuna i nomi dei consoli. Siamo sicuramente prima del 62 d.C, Nicolet, art.cit. in
CRAI, 1990, p. 675, pensa al 42 ο 47 d.C; W. Eck, art.cit., ha inoltre dimostrato che
la norma aggiuntiva delle linee 109-112, che gli Editori datano al 57 d.C, va invece
collocata tra il 12 e il 2 a.C, più precisamente nel 7 a.C.
5 Tacito, Ann. XV,18,3 : Tris dein consulares, L. Pisonem, Ducenium Geminum,
Pompeium Paulinum vectigalibus publicis praeposuit.
6 L. 8 Αϊτινές τε χώραι Καλχαδονίων Βυζαντίων εντός των
L. 9 [...κ]ατα θάλασσαν εΙσαγωγής και εξαγωγής έν στόματι Πόντου έν οις τόποις
κατά δόγμα συγκλήτου ή κατά νόμον
L. 10 [...]αιτετελωνειαν εκμίσθωσαν, έν τούτοις τοις τόποις, α αν κατά θάλασσαν
είσάγηται, έξάγηται, κατά πέραν
L. 11 [...κ]αί α αν κατά γη" ν έκκομίζηται, έξελαύνηται, έξάγηται, το τεσσαροκο-
στόν μέρος τώι τελώνηι διδότωι.
7 L'antica colonia megarese di Calcedone aveva goduto anche in un lontano pas
sato di una grande floridezza che le veniva proprio dalla sua posizione geografica.
Essendo più semplice, economico e veloce il commercio per mare rispetto a quello
via terra, per lo più per questo breve tratto di mare transitavano le merci di ogni tipo IL MONUMENTUM EPHESENUM 265
punto nodale di tutto il commercio con il Ponto8 : ogni prodotto che va
verso il Ponto ο viene dal Ponto9 deve passare per Calcedone, qui deve
essere dichiarato e registrato, qui bisogna pagare l'imposta doganale al
publicanus portoni Asiae oppure al suo procuratore.
Un'ulteriore conferma si ha alle linee 16-20 : il commercio con il Ponto
non gode dell'esenzione dall'imposta doganale per la mercé su cui il porto-
rium già sia stato pagato una volta, in quello stesso anno, in quella stessa
statioi0.
che dal Ponto Eusino e dall'Asia centrale venivano inviate verso la costa microa
siatica ο verso Occidente. Ma Polibio IV,38 e IV,44 attribuisce alla sola Bisanzio la
felice posizione : Βυζάντιοι κατά μέν θάλατταν εύκαιρότατον οίκοϋσι τόπον, mentre a
causa dell'andamento delle correnti non crede che Calcedone godesse di analoghe
prerogative. Tuttavia il fatto stesso di convogliare tutto il traffico pontico su questo
porto da parte romana, nonché la storia stessa del sito smentiscono in parte tale af
fermazione. L'importanza di Calcedone e di Bisanzio che le sorgeva di fronte sulla
costa tracia del Bosforo, non era solo economica, ma anche militare : ad es. nel 220
a.C. nel conflitto che oppose Bisanzio al regno di Bitinia, il sovrano Prusia occupò
Hieron e altri tenitori sul Bosforo asiatico, per poter controllare la navigazione nello
stretto (Polibio IV,50, 2-4). Calcedone ebbe un ruolo notevole anche nelle guerre mi-
tridatiche : allo scoppio della III guerra mitridatica fu al centro di dure battaglie. Nei
pressi della città fu sconfitto il console Marco Aurelio Cotta che fu costretto a rin
chiudersi nelle mura della città stessa e a subire l'assedio di Mitridate (Livio, Per. 93
e Eutro

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