Iniziazione greca e euhura indoeuropea : Bernard Sergent, L homosexualité initiatique dans l Europe ancienne.  ; n°1 ; vol.13, pg 365-375
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Iniziazione greca e euhura indoeuropea : Bernard Sergent, L'homosexualité initiatique dans l'Europe ancienne. ; n°1 ; vol.13, pg 365-375

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Dialogues d'histoire ancienne - Année 1987 - Volume 13 - Numéro 1 - Pages 365-375
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Publié le 01 janvier 1987
Nombre de lectures 59
Langue Romanian
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Extrait

Madame Eva Cantarella
Iniziazione greca e euhura indoeuropea : Bernard Sergent,
L'homosexualité initiatique dans l'Europe ancienne.
In: Dialogues d'histoire ancienne. Vol. 13, 1987. pp. 365-375.
Citer ce document / Cite this document :
Cantarella Eva. Iniziazione greca e euhura indoeuropea : Bernard Sergent, L'homosexualité initiatique dans l'Europe ancienne.
In: Dialogues d'histoire ancienne. Vol. 13, 1987. pp. 365-375.
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/dha_0755-7256_1987_num_13_1_1769D'HISTOIRE ANCIENNE 365 DIALOGUES
l'ampleur des significations symboliques et suggèrent ou
expriment les interrelations avec les pratiques sociales. L'Oedipe
de Sophocle, dans sa position de marginal par rapport à la cité
d'Athènes, s'inscrit dans le statut social de l'évergète athénien. Si
P. Vidal-Naquet peut aboutir à cette conclusion, c'est parce qu'il
articule toutes les composantes de son statut textuel lié à l'espace
représenté et à l'espace scénique, bref à la totalité de
théâtral reconstruit par les spectateurs. C'est assez dire l'action
stimulante exercée par la lecture de ce numéro inaugural prouvant
que la conjonction des démarches n'est pas un leurre intellectuel.
M.-M. MACTOUX.
MHTII.. Revue d'anthropologie du monde grec ancien.
Philologie. Histoire. Archéologie, 1986, volume I, 1.
INIZIAZIONE GRECA E CULTURA INDOEUROPEA
Dopo "L'homosexualité dans la mythologie grecque" (Paris,
1984) ecco Bernard Sergent riprendere il tema délia pederastia,
ampliando l'orizzonte délia sua ricerca ed estendendo l'analisi ad
altre popolazioni delTEuropa antica (1).
Prendendo le mosse dai risultati del precedente volume, vale a
dire dall'ipotesi che l'omosessualità greca sia di origine iniziatica,
(che Sergent ha svolto-come ho già avuto modo di scrivere con
argomenti nelle grandi linee estremamente convincenti) egli si
propone, nella prima parte del libro, dedicata alla Grecia, di
dimostrare che, a partire da Teognide, Saffo e Alcmane,
l'omosessualità è strettamente legata alla pedagogia. E che la sua
generalizzazione (che discende da questa pedagogia, per
estensione e laicizzazione del carattere istituzionale e aristocratico
délia pratica originaria) rimase legata, anche quando fu
completamente separata dal problema délia formazione degli
adolescenti, al modello psicologico e sociologico iniziale, cui si
ricollega una caratteristica ineliminabile del rapporto greco fra 366 COLLOQUES
uomini : la nécessita di uno scarto di generazione tra i partners.
L'amante barbuto, l'amato imberbe : il modello giusto
deH'omosessualità, in Grecia, era questo. L'amore greco tra
uomini, dunque, non è né aberrazione di un "club di maschi"
(Marrou), né manifestazione di un "polimorfismo" tipico
dell'adolescenza, caratteristico dei greci (Devereux). Esso non è,
insomma, una novità о una peculiarità greca, legata a situazioni
politiche о psicologiche eccezionali : è, più semplicemente, un
modo diverso di vivere i rapporti interpersonali, che non è
specifico délia Grecia, ma al contrario largamente attestato
nell'Europa precristiana. La Grecia, dice Sergent, è la sola societa
homosexuelle" antica che "qui : se ma soit questo donnée non en toglie spectacle che anche sa propre altre pratique culture
europee, completamente diverse, abbiano praticato
l'omosessualità iniziatica. E a queste culture, quindi (dopo i primi
otto capitoli, dedicati alla Grecia), sono dedicati i capitoli IX, X e
XI, rispettivamante intitolati : "La probation du guerrier
germanique", "Antiquités celtiques" e "Souvenirs
indo-européens". L'ultirno capitulo, per fmire, affronta e propone
una risposta al problema : si puo parlare deH'omosessualità corne
di un'istituzione indoeuropea ?
Corne è évidente, il libro è ricchissimo, e tentare di seguire il
discorso di Sergent nei particolari richiederebbe uno spazio ben
maggiore di quello consentito da una semplice rassegna : cosî
ché, di nécessita, mi limiterô ad analizzare e discutere alcuni
problemi che a mio giudizio meritano una particulare attenzione.
Il primo di questi problemi nasce dalle pagine dedicate da
Sergent aLTomosessualità femminile.
Gli amori fra donne, in Grecia, sono documentati, corne è ben
noto, all'interno dei thiasoi , e pui in génère dei circoli femminili
vale a dire in ambiente pedagogico. Le ragazze bene, a Lesbo, a
Sparta o in Pamfilia, venivano istruite, prima del matrimonio,
affinchè fossero capaci di realizzare un' idéale di bellezza
coltivata, che comportava la conoscenza délia musica, délia
poesia, délia danza e la pratica dello sport. Secondo Marrou, gli
amori che nascevano in questi "circoli" sarebbero stati la
conseguenza di una segregazione patologica tra i sessi. Ma
Sergent - giustamente esclude questa possibilità : le scuole corne
quelle di Saffo, egli dice, erano délie scuole iniziatiche femminili,
omologhe ai gruppi iniziatici maschili di cui (grazie alla
testimonianza di Eforo, Strabone e Dionogi di Aliciarnasso)
conosciamo l'esistenza, per fare un esempio, in terra spartana. La
più antica testimonianza suH'omosessualità (che per un caso è
quella di Saffo) collega dunque istituzionalmente l'amore fra
donne a quel rito di passaggio fondamentale nella vita femminile,
che è il matrimonio. E Sergent fa rilevare; a questo proposito, le D'HISTOIRE ANCIENNE 367 DIALOGUES
analogie tra le iniziazioni femminili e quelle maschili. Come i
ragazzi passavano un periodo "en brousse", apprendendo da
caccia e la guerra, cosi le ragazze si riunivano ai margini délia
città, nelle zone di confine: a Karyai, tra la Laconia e l'Arcadia, о
a Limnai, tra la Laconia e la Messenia, le sparitane ; le ateniesi a
Brauron, una délie località dell'Attica più lontane dalla città. Qui
esse vivevano un periodo di segregazione, esattamente come
facevano i giovani maschi, e in questo contesto si stabilivano le
relazioni amorose tra la maestra e alcune délia sue allieve. Ma
dobbiamo credere - si chiede Sergent - che tutto questo altro non
fosse che un'imitazione délie istituzioni maschili ? La risposta è
negativa. Osserva Sergent, giustamente, che l'etnologia ha
"scuole" svelato l'esistenza di Lesbo, di di numerose Sparta e istituzioni délia Pamfilia, iniziatiche dunque, femminili altro non : le
sono che le ultime forme, nel VII secoîo, di queste istituzioni. Né
rileva, egli osserva, che mentre esitono molti miti iniziatici
maschili, non esista, invece, alcun mito iniziatico femminile.
Anche prima che la città diventasse rigorosamente un gruppo di
uomini, infatti, la societa greca era una societa che valorizzava
culturalmente solo gli uomini : e il mito, portatore di rnessaggi che
garantivano la riproduzione sociale^ ignorava le donne. Ma questo
non toglie che qualche traccia délie iniziazioni femminili sia
rimasta : sul tempio-altare - tomba di Apollo, ad Amiklai, accanto
alîo figura di Giacinto, il giovane eroe amato dal dio, sta una
figura di donna. E Pausania dice che gli Spartani credevano che
essa fosse Poluboia, sorella di Giacinto. Il mito, dunque, ignora
Poluboia : esso narra solo dell'amore di Apollo per il ragazzo, dal
lui educato e quindi ucciso. Ma Poluboia resta nell'iconografia.
Essa è la sorella, che partecipava aile feste Giacinzie accanto al
fratello : aile Giacinzie, infatti, si celebrava il passaggio nelia fase
aduïta délia vita sie dei ragazzi sie délie fanciulle. Sino a questo
punto, io credo che Sergent abbia ragione : del resto, che in
Grecia esistessero dei riti inziatici femminili è stato dimostraîo,
con riferimento ad Atene, da A. Brelich, che corne è ben noto ne
ha individuato le tracce in alcuni versi délia Lisistrata. Con
riferimento a Sparta, è sufficiente rinviare agli studi di C. Calame.
Il problema, dunque, non è quello di dimostrare î'esistenza délia
iniziazioni femminili, né di dimostrare che i circoli di fanciulle
erano "thiasoi" legati non a fossero queste iniziazioni semplici e : piatte anch'io imitazioni sono convinta dei gruppi che i
maschili. Il problema, secondo me, è quello di cercare di capire
quale fosse la funzione dell'amore fra donne : più precisamente,
di capire se quest amore faceva veramente parte del processo
iniziatico.
Nel quadro délie iniziazioni maschili, il rapporto omosessuale
puô essere spiegato in modi diversi, ma puó comunque essere 368 COLLOQUES
spiegato. Secondo Bethe l'amante, sottomettendo l'amato,
avrebbe "ispirato" in lui, trasmettendogli il suo spe

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