Insediamenti e cimiteri rurali tra tardoantico e altomedioevo nella Puglia centro-settentrionale : alcuni esempi - article ; n°2 ; vol.103, pg 785-826
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Insediamenti e cimiteri rurali tra tardoantico e altomedioevo nella Puglia centro-settentrionale : alcuni esempi - article ; n°2 ; vol.103, pg 785-826

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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age - Année 1991 - Volume 103 - Numéro 2 - Pages 785-826
Cosimo D'Angela et Giuliano Volpe, Insediamenti e cimiteri rurali tra tardoantico e altomedioevo nella Puglia centro-settentrionale : alcuni esempi, p. 785-826. Gli studi sull'articolazione del passaggio agrario della Puglia tardoantica e altomedievale sono ancora in fase di partenza. Nell'articolo vengono presentati alcuni casi di ville tardoantiche della Puglia settentrionale con testimonianze (piccole necropoli) di frequentazione anche tra VI-VII secolo, e vengono esaminati tutti i documenti utili per la definizione del paesaggio. Questo risulta interessato dal riemergere di un'organizzazione di tipo paganico-vicano. In questo contesto un ruolo parti-colarmente importante è svolto dal capoluogo provinciale, Canusium, e dal territorio circostante. L'analisi della documentazione archeologica consente di riprendere in esame sotto una nuova luce anche la documen- (v. rétro) tazione letteraria e di proporre un quadro abbastanza vivace ed articolato dell'organizzazione economica dell'Apulia settentrionale.
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Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié le 01 janvier 1991
Nombre de lectures 71
Langue Romanian
Poids de l'ouvrage 1 Mo

Extrait

Cosimo D'Angela
Giuliano Volpe
Insediamenti e cimiteri rurali tra tardoantico e altomedioevo nella
Puglia centro-settentrionale : alcuni esempi
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes T. 103, N°2. 1991. pp. 785-826.
Riassunto
Cosimo D'Angela et Giuliano Volpe, Insediamenti e cimiteri rurali tra tardoantico e altomedioevo nella Puglia centro-settentrionale
: alcuni esempi, p. 785-826.
Gli studi sull'articolazione del passaggio agrario della Puglia tardoantica e altomedievale sono ancora in fase di partenza.
Nell'articolo vengono presentati alcuni casi di ville tardoantiche della Puglia settentrionale con testimonianze (piccole necropoli) di
frequentazione anche tra VI-VII secolo, e vengono esaminati tutti i documenti utili per la definizione del paesaggio. Questo risulta
interessato dal riemergere di un'organizzazione di tipo paganico-vicano. In questo contesto un ruolo parti-colarmente importante
è svolto dal capoluogo provinciale, Canusium, e dal territorio circostante. L'analisi della documentazione archeologica consente
di riprendere in esame sotto una nuova luce anche la documentazione letteraria e di proporre un quadro abbastanza vivace ed
articolato dell'organizzazione economica dell'Apulia settentrionale.
Citer ce document / Cite this document :
D'Angela Cosimo, Volpe Giuliano. Insediamenti e cimiteri rurali tra tardoantico e altomedioevo nella Puglia centro-settentrionale
: alcuni esempi. In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes T. 103, N°2. 1991. pp. 785-826.
doi : 10.3406/mefr.1991.3201
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_1123-9883_1991_num_103_2_3201D'ANGELA ET GIULIANO VOLPE COSIMO
INSEDIAMENTI E CIMITERI RURALI
TRA TARDO ANTICO E ALTOMEDIOEVO
NELLA PUGLIA CENTRO-SETTENTRIONALE :
ALCUNI ESEMPI
II paesaggio agrario
Nei recenti corposi volumi Società romana e impero tardoantico, ed in
particolare nelle quasi mille pagine del terzo volume dedicato alle merci e
agli insediamenti, così ricco di dati e di elementi interpretativi sull'Italia e
il Mediterraneo tardoantichi, non trova spazio la Puglia e più in generale,
se si esclude il caso della nota villa di San Giovanni di Ruoti1, la parte
sud-orientale dell'Italia. Si tratta di un'assenza quanto mai emblematica
ed indicativa del ritardo nelle ricerche archeologiche e topografiche fina
lizzate all'analisi del paesaggio tardoantico apulo2.
Il quadro proposto in questa nota è, dunque, da considerare ancora
preliminare, poiché la ricerca sugli insediamenti rurali dell'Apulia tardo-
antica è ancora in fase di partenza. Se infatti per il periodo più antico, tra
età repubblicana e prima età imperiale, la situazione degli studi comincia
a raggiungere livelli soddisfacenti, per la tarda Antichità e l'alto Medioevo
si è ancora lontani da una definizione accettabile degli assetti organizzativ
i del paesaggio agrario3. In un tale contesto, risulta opportuno limitare
1 Small-Fredd 1986, p. 97-138.
2 Un quadro complessivo e aggiornato dalla Daunia tardoantica è fornito da
D'Angela 1984 a; fondamentale è Grelle 1986, con particolare riferimento a Cano-
sa, a proposito della quale si vedano ora, in relazione a vari aspetti storico-archeol
ogici, i contributi di A. Giardina, F. Grelle, G. Otranto, R. Cassano, C. Angela,
G. Volpe in Canosa.
3 Questa ricerca prende le mosse da una precedente indagine dedicata al pae
saggio agrario della Daunia nell'età della romanizzazione, oggetto di una tesi di
dottorato in archeologia, i cui risultati sono stati presentati in Volpe 1990, ed è
parte integrante del mio lavoro di tesi di dottorato in storia in preparazione presso
la Scuola Superiore di Studi Storici della Repubblica di San Marino.
Sul paesaggio agrario del Salento romano si vedano ora Compatangelo 1989 e
MEFRM - 103 - 1991 - 2, p. 785-826. COSIMO D'ANGELA ET GIULIANO VOLPE 786
l'esposizione ad una rapida presentazione di alcuni esempi relativi alla
parte settentrionale della Puglia, quella al momento relativamente meglio
nota e, se non altro, più indagata, avanzando alcune ipotesi di lavoro e
prospettando una serie di problemi.
Punto di partenza per valutare le trasformazioni verificatesi nell'art
icolazione del paesaggio agrario in età tardoantica è il quadro dell'assetto
economico della Daunia tra tarda repubblica e prima età imperiale. È
un'immagine molto complessa quella emersa dalle ricerche (fig. 1), assai
diversa dalla proposta tradizionale della Daunia dominata pressoché
esclusivamente da enormi distese di campi di grano e dai pascoli per le
greggi transumanti, a lungo tramandata sulla base dei pochi documenti
letterari disponibili. Le ville e le fattorie, adibite alle produzioni specializ
zate dell'olio e del vino, occupavano una larga fascia, che si sviluppava
dalla valle del Fortore alla valle dell'Ofanto e lungo la fascia litoranea del
Gargano. La parte più bassa ed orientale del Tavoliere, delimitata a nord
dalla pertica di Sipontum, ad ovest dalle centuriazioni e dagli insediament
i rurali di Luceria, Aecae, Vibinum, Ausculum, Herdonia, a sud dalla fitta
costellazione di impianti produttivi di Canusium e della valle deìì'Aufidus,
ed infine ad est dalla fascia costiera delle saline, dove si estraeva il sale indi
spensabile per l'alimentazione, l'allevamento e per le attività artigianali, era
destinata alla cerealicoltura e ai pascoli per le greggi transumanti.
Uno sguardo ad una carta dello stesso territorio tra III e VI secolo
(fig. 2) evidenzia, sia pure in forma, giova ripeterlo, estremamente provvis
oria, gli elementi di continuità e discontinuità nell'organizzazione del
paesaggio agrario. Alcuni aspetti emergono da questo primo esame : 1 . i
nnanzitutto una generale rarefazione degli insediamenti rurali (pari circa
al 50%) rispetto al periodo precedente dovuta essenzialmente all'espansio
ne del latifondo privato ed, in particolare di quello imperiale e poi anche
di quello ecclesiastico4; 2. una distribuzione topografica non uniforme
gli importanti contributi delle ricognizioni condotte dalla Libera Università di
Amsterdam nei territori di Oria e di Valesio : cfr. di recente su Valesio Boersma-
Yntema 1987 a; Boersma 1987 a; Boersma 1987 b; Yntema 1987; Boersma-Yntema
1989, e su Oria Yntema 1986, Boersma-Yntema 1987 b.
4 Alcune grandi famiglie senatoriali romane possedevano latifondi in Apulia,
come, per esempio; Nicomachi (Symm. Ep. 2.24; cfr. infra note 7 e 34). Le indica
zioni sulle proprietà imperiali sono fornite principalmente dai documenti epigrafic
i rinvenuti nei territori di Luceria, Canusium, Venusta e Teanum Apulum : la docu
mentazione è raccolta in Russi 1975; Russi 1976, p. 223, Grelle 1981, p. 220-223,
Erc, I, p. 26, 176-177; Lippolis-Mazzei 1984, p. 253; D'Angela 1984 a, p. 321; Silve-
STRiNi 1988, p. 315-321. INSEDIAMENTI E CIMITERI RURALI NELLA PUGLIA CENTRO-SETTENTRIONALE 787
Illustration non autorisée à la diffusion
*roli di .li i.pubklic
- Carta dell'assetto economico della Daunia tra il II secolo a.C. Fig. 1
e il I secolo d.C. circa (disegno Raimondo). COSIMO D'ANGELA ET GIULIANO VOLPE 788
Illustration non autorisée à la diffusion
Fig. 2 - Carta degli insediamenti rurali della Daunia tra IH e VI secolo d.C.
(disegno Raimondo). E CIMITERI RURALI NELLA PUGLIA CENTRO-SETTENTRIONALE 789 INSEDIAMENTI
ma, al contrario, nettamente differenziata, indizio di una più marcata
distinzione produttiva tra i vari comparti geografici, caratterizzati ora da
una prevalenza delle aree cerealicole e pascolative; 3. una concentrazione
di insediamenti rurali nella valle dell'Ofanto (circa il 60% di quelli attua
lmente noti) ; 4. infine un diffuso fenomeno di rioccupazione, che riguarda
quasi il 75% delle ville tardoantiche note; si tratta però di una forma di
continuità che non deve trarre in inganno : nella maggior parte dei casi,
infatti, l'occupazione tardoantica fa seguito a fasi di ridimensionamento
dell'impianto ο di vero e proprio abbandono verificatesi tra il I e il II
secolo e comporta sempre una ristrutturazione globale del complesso
produttivo.
Questi fenomeni non sono ovviamente generalizzabili e necessitano di
elementi più precisi, desumibili solo da indagini territoriali e da scavi
sistematici di insediamenti produttivi rurali, per poter essere chiariti in
riferimento alle altre zone della stessa provincia : un esempio tratto dalla
zona centrale della Puglia, nel territorio di Rutigliano, lascia intravvedere
un caso di rioccupazione da parte di una chiesa paleocristiana, inserita in
un vicus, di un'area che in precedenza ospitava probabilmente una vil
la5.
Una porzione di territorio, quella gravitante intorno a Canusium,
sede del corrector Apultae et Calabriae, mostra, nel contesto regionale, una
particolare vivacità economica, almeno tra IV e VI secolo. Come ha nota
to F. Grelle, l'inserimento aeW'Apulia et Calabria « nell'organizzazione pro
vinciale ristru

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