Iscrizioni etrusche su strigili - article ; n°1 ; vol.172, pg 97-120
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Publications de l'École française de Rome - Année 1993 - Volume 172 - Numéro 1 - Pages 97-120
Sulla base del dato archeologico e, soprattutto, dell'analisi formale e funzionale dell'onomastica conservata si espongono alcune considerazioni e puntualizzazioni riguardo all'uso epigrafico etrusco (mutuato dal modello greco) di iscrivere con marchi di fabbrica strigili di produzione locale, alla condizione sociale degli artigiani addetti alla fabbricazione, alla cronologia degli oggetti. Si esaminano inoltre quei limitati casi di iscrizioni etrusche di diversa classificazione (firme, iscrizioni di possesso, di consacrazione funeraria) apposte su strigili. Si propone infine di ridimensionare o, meglio, di eliminare il supposto dato di una presenza di iscrizioni in lingua osca tra i marchi di fabbrica su strigili da Praeneste.
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Publié le 01 janvier 1993
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Langue Romanian
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Extrait

Gianluca Tagliamonte
Iscrizioni etrusche su strigili
In: Spectacles sportifs et scéniques dans le monde étrusco-italique. Actes de la table ronde de Rome (3-4 mai
1991). Rome : École Française de Rome, 1993. pp. 97-120. (Publications de l'École française de Rome, 172)
Riassunto
Sulla base del dato archeologico e, soprattutto, dell'analisi formale e funzionale dell'onomastica conservata si espongono alcune
considerazioni e puntualizzazioni riguardo all'uso epigrafico etrusco (mutuato dal modello greco) di iscrivere con marchi di
fabbrica strigili di produzione locale, alla condizione sociale degli artigiani addetti alla fabbricazione, alla cronologia degli oggetti.
Si esaminano inoltre quei limitati casi di iscrizioni etrusche di diversa classificazione (firme, iscrizioni di possesso, di
consacrazione funeraria) apposte su strigili. Si propone infine di ridimensionare o, meglio, di eliminare il supposto dato di una
presenza di iscrizioni in lingua osca tra i marchi di fabbrica su strigili da Praeneste.
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Tagliamonte Gianluca. Iscrizioni etrusche su strigili. In: Spectacles sportifs et scéniques dans le monde étrusco-italique. Actes
de la table ronde de Rome (3-4 mai 1991). Rome : École Française de Rome, 1993. pp. 97-120. (Publications de l'École
française de Rome, 172)
http://www.persee.fr/web/ouvrages/home/prescript/article/efr_0000-0000_1993_act_172_1_3054GIANLUCA TAGLIAMONTE
ISCRIZIONI ETRUSCHE SU STRIGOLI
Nel maggio di due anni fa si svolgeva a Parigi, presso l'École
normale supérieure, una tavola rotonda dedicata al tema della pre
senza dello striglie nell'Italia antica1. Nel corso dell'incontro i con
venuti concordavano sulla necessità di porre in riesame, in termini
più rigorosi e sistematici, questa particolare classe di materiali,
che, sebbene comune nei contesti funerari dell'antichità, risulta
ancora oggi troppo poco studiata2.
Questo intervento intende collegarsi idealmente a quell'incont
ro, evidenziando in riferimento al mondo etrusco un aspetto parti
colare della problematica connessa agli strigili, quello relativo
all'uso epigrafico di iscrivere, con marchi di fabbrica ο altro, tali
oggetti. I casi che qui si esaminano, peraltro poco numerosi,
riguardano il materiale edito ο semiedito. In relazioni a essi sem
bra opportuno fare qualche osservazione e puntualizzazione, pren
dendo in considerazione dapprima i marchi di fabbrica.
Il più noto tra i marchi di fabbrica etruschi è quello a leggen
da serturies/serturiesi, attestato in diversi esemplari3. I caratteri
paleografici e, soprattutto, l'aspetto morfologico dell'antroponimo
definiscono con sicurezza come etruschi l'alfabeto e la lingua qui
impiegati. Funzionalmente significativa da un punto di vista morf
ologico è l'opposizione -s, -si della desinenza. Se il primo morfema
* Per i seguenti periodici, non inclusi nell'elenco della Année Philologique,
sono state usate queste abbreviazioni :
BullÉpigrGaule = Bulletin épigraphique de la Gaule
BullInstCorrArch = Bullettino dell' Institute dì corrispondenza archeologica
CivCatt = Civiltà cattolica
1 Per un breve resoconto dell'incontro vd. J.-P. Thuillier, Les strigiles de
l'Italie antique, in RA, 1989, p. 339-42.
2 Per queste e altre considerazioni rinvio a Thuillier, art. cit. (supra nt. 1),
p. 339. Vd. pure J.-P. Thuillier, Les jeux athlétiques dans la civilisation étrusque,
Roma, 1985, p. 356-63, con ulteriore bibliografia.
3 Un elenco di questi esemplari è dato da A. Emiliozzi Morandi, in
ArchClass, 28, 1976, p. 298-300. Cfr. pure M. Martelli, in Prospettiva, 4, 1976,
p. 46-7. GIANLUCA TAGLIAMONTE 98
indica, nella flessione nominale dei temi in vocale, la funzione pos
sessiva ('genitivo'), il secondo ha una funzione non ancora del tut
to definita ('pertinentivo'), che in questo caso pare avvicinarsi,
come vedremo più avanti, a quella dell'ablativo latino4.
Il marchio serturiesi appare impresso in due strigili bronzei,
verosimilmente provenienti dal territorio viterbese, conservati nel
Museo Civico di Viterbo (collezione Rossi Danielli)5 e, forse, in un
terzo da Tarquinia6. I due strigili di Viterbo (fig. 1) sono f rammen-
■·ι
«y ·? ^me-
Fig. 1 - Viterbo, Museo civico, inv. 402/1012 e 402/1017. Strigili con marchio
serturiesi. Particolare dei marchi (foto Museo, cortesia A. Emiliozzi).
4 Vd. G. Colonna, in Archaeologica. Scritti in onore di A. Neppi Modona, a
cura di N. Caffarello, Firenze, 1975, p. 165 sq.
5Nn. inv. 402/1012 e 402/1017. Vd. A. Emiliozzi Morandi, in SE, 41, 1973,
p. 338 nn. 127-128, tav. 85; Ead., La collezione Rossi Danielli, Roma, 1974, p. 260
nn. 609-610, p. 280 nn. 13-14, tav. 192; Ead., art. cit. (supra nt. 3), p. 299 nn. A2-
A3; CIE III, 1, 10511-10512.
6 Emiliozzi Morandi, art. cit. (supra nt. 3), p. 298-9 n. Al. Cfr. Colonna, art.
cit. (supra nt. 4), p. 166. ISCRIZIONI ETRUSCHE SU STRIGILI 99
tari e di essi rimane intero il solo capulus, piatto e ripiegato sul
retro. Tipologicamente sembrerebbero rientrare in quella specifica
etrusco' con ligula arcuata a pareti più ο meno forma di 'striglie
concave, che in passato si era ritenuto di poter identificare7. Esemp
lari simili, di diversa origine e diffusione, sono comuni tra la
seconda metà del IV e il III sec. a.C.8. Il marchio, in lettere a rilie
vo, è impresso entro uno stretto cartiglio rettangolare sulla faccia
anteriore del capulus e ha ductus destrorso.
Il marchio serturies compare invece su almeno quattro esemp
lari di strigili. Di questi, l'unico per il quale si conosca con certez
za la provenienza è uno striglie rinvenuto nella necropoli di Fatto
ria del Borghetto, un piccolo centro agricolo nei pressi di Pienza;
lo striglie, confluito dapprima nella collezione Newton, è ora al
museo della Cattedrale di Pienza9. Degli altri esemplari, uno do
vrebbe provenire dai dintorni di Perugia10, un altro da una imprec
isata zona interna dell'Etruria settentrionale (Chiusi? Cortona?)11,
mentre un terzo, già nel Museo Kircheriano del Collegio Romano,
è di provenienza ignota12. Tipologicamente questi esemplari sem
brerebbero analoghi a quelli precedenti. In particolare lo striglie
detto da Palestrina, esposto nella sale dell'Antiquarium del Museo
Nazionale Etrusco di Villa Giulia (fig. 2), attesta nella sua sostanz
iale integrità il tipo documentato allo stato frammentario dai due
esemplari di Viterbo. Le pareti della ligula sono in questo caso
piuttosto concave.
Rispetto al precedente gruppo, questi strigili con marchio ser
turies si differenziano, oltre che per il diverso aspetto morfologico
dell'antroponimo, pure per altri particolari. Anche in questa circo
stanza il bollo è impresso a rilievo entro un cartiglio rettangolare
posto sulla faccia anteriore del capulus : il ductus è però sinistrors
o. Inoltre in questi esemplari ricorre una decorazione accessoria
costituita da stampiglie ellittiche ο circolari impresse più volte sul
capulus e recanti motivi ornamentali (pegaso, grifo alato, chimera,
astro, rosa) analoghi a quelli riscontrabili nella decorazione di stri-
7Vd. Thuillier, op. cit. {supra nt. 2), p. 359-60; Id., art. cit. (supra nt. 1),
p. 339.
8 Vd., ad es., infra nt. 13.
9 CH 1009 bis. L'esemplare dovrebbe essere identificabile con lo striglie
iscritto menzionato nel catalogo dei materiali del Museo Archeologico Vescovile
di Pienza pubblicato da M. Monaci, in SE, 33, 1965, p. 465 n. 386 (n. inv. 234).
10 Emiliozzi Morandi, art. cit. (supra nt. 3), p. 300 η. Β3 (con bibl. prec).
11art. cit. nt. 3), p. 300 η. Β2
12art. cit. (supra nt. 3), p. 299 m Bl (con bibl. prec);
M. Pandolfini, in SE, 50, 1982, p. 340 n. 96. 100 GIANLUCA TAGLIAMONTE
gili, iscritti (a leggenda greca) o anepigrafi, dell'epoca13. È stato da
tempo notato14 come questi motivi richiamino da vicino i bolli
impressi su ceramiche a vernice nera, specie quelli riferibili all'Ate
lier des Petites Estampilles, o anche i soggetti raffigurati su gemme
ed emissioni monetali del periodo. Rispetto al gruppo precedente
Fig. 2 - Roma, Museo nazionale
etrusco di Villa Giulia, inv. 24858.
Striglie con marchio serturies
(neg. Sopr. 89263).
13 Cfr., ad es., gli strigili da Palestrina ripubblicati da F. Coarelli, in Roma
medio-repubblicana, (cat. mostra), Roma, 1973, p. 282-5, ο quelli coevi del sepol
creto (cat. mostra), celtico di Roma, Montefortino 1978, p. di 174-5. Arcevia editi da M. Landolfi, in / Galli e l'Italia
p. 47. 14 Coarelli, art. cit. {supra nt. 13), p. 285; Martelli, art. cit. {supra nt. ' 3) ' ISCRIZIONI ETRUSCHE SU STRIGILI 101
diversa sembrerebbe pure la distribuzione diatopica degli esemplar
i, che parrebbe trovare nell'Etruria settentrionale interna la sua
area di circolazione.
È difficile dire se queste differenze riscontrabili tra gli strigili
con marchio serturiesi e quelli con marchio serturies possano esse
re significative in sede diacronica ο in qualche altro senso. Sulla
base di confron

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