La porta senza pace - article ; n°2 ; vol.105, pg 613-634
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Mélanges de l'Ecole française de Rome. Italie et Méditerranée - Année 1993 - Volume 105 - Numéro 2 - Pages 613-634
Giuseppe Morganti, «La porta senza pace». Le vicende del portale degli Orti famesiani attraverso i documenti, p. 613-634. Lo studio ricostruisce le vicende che portarono alla demolizione prima, ed alla ricomposizione in altro luogo poi, del monumentale ingresso agli Orti famesiani sul Palatino, detto «portale del Vignola» dal suo presunto autore. Lo studio inquadra cronologicamente lo smontaggio ripercorrendo, sulla base di documenti dell'Archivio centrale dello Stato, le fasi della demolizione del fronte nord degli Orti, fornendo anche nuovi dati sulle grandi indagini archeologiche nel Foro Romano della fine dell'800, sul cui sfondo quelle demolizioni awennero. Esamina quindi l'ampia serie di progetti che, nei settanta anni che seguirono, vennero formulati per l'utilizzo con varie localizzazioni dei frammenti smontati. Dal progetto del Rosa nel quadro della sistemazione del Museo nazionale Romano alle (v. rétro) Terme di Diocleziano, attraverso le proposte del Boni, fino al definitivo rimontaggio in via di S. Gregorio attuato dal Romanelli.
22 pages
Source : Persée ; Ministère de la jeunesse, de l’éducation nationale et de la recherche, Direction de l’enseignement supérieur, Sous-direction des bibliothèques et de la documentation.

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Publié par
Publié le 01 janvier 1993
Nombre de lectures 44
Langue Romanian
Poids de l'ouvrage 3 Mo

Extrait

Giuseppe Morganti
La porta senza pace
In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Italie et Méditerranée T. 105, N°2. 1993. pp. 613-634.
Riassunto
Giuseppe Morganti, «La porta senza pace». Le vicende del portale degli Orti famesiani attraverso i documenti, p. 613-634.
Lo studio ricostruisce le vicende che portarono alla demolizione prima, ed alla ricomposizione in altro luogo poi, del monumentale
ingresso agli Orti famesiani sul Palatino, detto «portale del Vignola» dal suo presunto autore. Lo studio inquadra
cronologicamente lo smontaggio ripercorrendo, sulla base di documenti dell'Archivio centrale dello Stato, le fasi della demolizione
del fronte nord degli Orti, fornendo anche nuovi dati sulle grandi indagini archeologiche nel Foro Romano della fine dell'800, sul
cui sfondo quelle demolizioni avvennero. Esamina quindi l'ampia serie di progetti che, nei settanta anni che seguirono, vennero
formulati per l'utilizzo con varie localizzazioni dei frammenti smontati. Dal progetto del Rosa nel quadro della sistemazione del
Museo nazionale Romano alle
(v. retro) Terme di Diocleziano, attraverso le proposte del Boni, fino al definitivo rimontaggio in via di S. Gregorio attuato dal
Romanelli.
Citer ce document / Cite this document :
Morganti Giuseppe. La porta senza pace. In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Italie et Méditerranée T. 105, N°2. 1993.
pp. 613-634.
doi : 10.3406/mefr.1993.4292
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_1123-9891_1993_num_105_2_4292GIUSEPPE MORGANTI
«LA PORTA SENZA PACE»1
LE VICENDE DEL PORTALE DEGLI ORTI FARNESIANI
ATTRAVERSO I DOCUMENTI
Nel settembre del 1883 una delle porzioni più consistenti degli Orti
Farnesiani era quasi completamente cancellata. Nel corso di quell'anno,
per l'indagine archeologica della Casa delle Vestali e della presunta via No
va di età imperiale, venne demolito il muro prospiciente il Campo Vaccino.
La comunità scientifica fu informata con la lapidaria, ben conosciuta « no
tizia» comunicata da Rodolfo Lanciani2.
Questo atto segnò l'ultimo capitolo del progressivo depauperamento
che fece della villa, realizzata sul Palatino fra il 1565 e il 1625 da Alessandro
Farnese e dai suoi successori, un'effimera meteora nel panorama dei giar
dini storici romani3.
1 II titolo è quello del contributo con cui Maria Barosso sollecitò il voto per il de
finitivo rimontaggio del portale degli Orti Farnesiani nell'ambito del V Convegno na
zionale di storia dell'architettura; cfr. M. Barosso, // portale Palatino famesiano del
Vignola. La porta senza pace, in Atti del V Convegno nazionale di storia dell'architettu
ra (Perugia, 23 settembre 1948), Roma, 1955, Firenze, 1957, p. 347-352 (di qui in
avanti abbreviato in Barosso).
2 «Per ordine di S.E. il Ministro dell'Istruzione sono incominciati i grandi lavori
di sterro e di demolizione destinati a congiungere gli scavi ed i monumenti del Pala
tino con gli scavi ed i monumenti del Foro. Tutta la fronte dei giardini farnesiani è
stata abbattuta, come pure alcune delle fabbriche costruite dai Farnesi sui ruderi del
palazzo imperiale. In questo periodo di grandiosi lavori si ha in mira la scoperta de
gli edifici posti tra la Sacra via e la via Nova» (R. Lanciani, NS, 1883, p. 340-341).
3 Sull'argomento in generale si veda : Gli Orti farnesiani sul Palatino (Atti del
convegno internazionale. Roma, novembre 1985), Roma, 1990. In particolare sul
precoce abbandono e le successive distruzioni dei giardini per finalità archeologiche
si veda, nello stesso volume : G. Morganti, Orti farnesiani : progetto ο destino? ,
p. 865-905. Sulla sorte di alcune delle fabbriche del giardino, Id., Fonti documentarie
per le Uccelliere Farnese sul Palatino, in Disegnare. Idee. Immagini, II, 1991, n. 3,
p. 23-30, e Id., Un frammento degli Orti farnesiani. In margine a un disegno di F.-A.
Vincent esposto a Villa Medici, in Stud Rom (= Rivista dell'Istituto di studi romani),
XL, 1992, p. 1-11. Sulla distruzione del giardino e sulla sua trasformazione in azien-
MEFRIM - 105 - 1993 - 2, p. 613-634. 44 GIUSEPPE MORGANTI 614
Una delle vittime più illustri di questo graduale sacrificio, conclusosi
con gli scavi postunitari, fu la maestosa porta che costituiva l'entrata prin
cipale del complesso. Nota con l'appellativo di "portale del Vignola" dal no
me dell'artista cui viene comunemente attribuita, essa si apriva nel mezzo
del muro di cinta sul lato settentrionale, in asse con la Basilica di Massen-
zio4.
Oggi il portale sorge in via di San Gregorio, dove funge da accesso mo
numentale all'area archeologica. Nel corso delle demolizioni infatti si deci
se di smontarlo, conservando le parti in pietra che lo componevano, con
l'intendimento di rimontarlo in altro luogo (Fig. 1).
Fra il momento della scomposizione e quello del rimontaggio trascor
sero più di settant'anni; alcune delle vicende che riguardarono i frammenti
lungo quest'arco di tempo sono note5. Si darà conto qui di alcune delle pe
regrinazioni che il manufatto ebbe a compiere, sia sulla carta, attraverso
proposte e progetti di sistemazione, sia materialmente, con lo spostamento
in vari luoghi degli sparsi lacerti prima della ricomposizione definitiva6.
da agricola, Id., Dagli Horti Palatini Famesiorum alla Reale Azienda Famesiana, in
Parchi e giardini storici. Parchi letterari (Atti del II convegno nazionale, Monza 24-26
giugno 1992), Monza, 1992, p. 170-179.
4 II portale è ritenuto dalla maggior parte degli studiosi opera di Giacomo Ba-
rozzi, anche se la parte superiore di esso sembra essere stata realizzata più tardi e
doversi attribuire al Rainaldi, ο, secondo altri autori, a Giacomo del Duca; cfr. Gli
Orti farnesiani sul Palatino, cit. alla nota precedente. Più in particolare : M. Wal-
cher Casotti, Jacopo Barozzi da Vignola, Trieste, 1960, p. 82-84 e p. 195-198; S. Be
nedetti, Giacomo Del Duca e l'architettura del Cinquecento, Roma, 1973, p. 175-185,
p. 478-482, Tav. 156-177.
5 Cfr. Barosso; A. Davico, La ricostruzione del portale degli ex Orti Farnesiani ed
il nuovo ingresso al Palatino, in BA, 1959, p. 272-275 (di qui in avanti abbreviato in
Davico); il Davico fu il progettista dell'attuata ricostruzione. P. Romanelli, Horti
Palatini Famesiorum, in StudRom, Vili, 1960, p. 661-672 (di qui in avanti abbreviato
in Romanelli).
6 II presente studio si basa in massima parte sul corpus dei disegni riguardanti il
portale degli Orti farnesiani conservato presso l'Archivio disegni della Soprintenden
za archeologica di Roma. Di alcuni di questi venne pubblicata una parziale scheda
tura in occasione del Convegno internazionale Gli Horti Farnesiani sul Palatino, Ro
ma, 28-30 novembre 1985 (cfr. S. Cosmo, Regesto storico-critico, in Gli Horti Farne
siani sul Palatino, Roma, 1985, p. 26-28). Inoltre presso l'Archivio centrale dello
Stato (di qui in avanti ACS) sono stati consultati i documenti del Fondo Ministero
della Pubblica Istruzione, Direzione Generale Antichità e Belle Arti (di qui in avanti ab
breviato MPI, Dir. Gen. AA.BB.AA.). Ringrazio per i preziosi suggerimenti il Dott.
Matteo Musacchio, dell'Archivio centrale dello Stato. «LA PORTA SENZA PACE» 615
In primo luogo si cercherà di definire il quadro nel quale venne matu
rando la decisione di abbattere il recinto degli Orti Farnesiani.
I lavori per la riunificazione del Foro Romano con il Palatino erano in
cominciati nel 1873 ed erano proseguiti quasi senza interruzione negli anni
seguenti, sviluppandosi soprattutto nella zona del Foro alle pendici del
Campidoglio e in quella compresa fra la Basilica di Massenzio e il recinto
del complesso farnesiano.
Dopo il 1877, sotto la direzione di Rodolfo Lanciani, gli scavi si erano
estesi con il preciso obiettivo di superare gli impedimenti che ancora osta
vano al ristabilimento dell'antica continuità topografica. Nel 1879 questi
impedimenti, visti «non più come il limite ultimo ma piuttosto come il re
siduo ostacolo all'indagine archeologico-topografica»7, erano rappresentati
da un lato dal muraglione degli Orti sul Campo Vaccino e dall'altro dal te
rrapieno che, per assicurare la viabilità, era stato risparmiato dagli sterri
che ad ovest e ad est avevano abbassato le quote di campagna arrivando a
mettere in luce quasi ovunque i livelli imperiali (Fig. 2)8.
II ricongiungimento del Foro con il Campidoglio, auspicato fin dal
principio del XIX secolo con i progetti redatti all'epoca dell'Amministrazio
ne Francese, fu vanamente perseguito attraverso vari tentativi, che si scon
trarono principalmente con l'esigenza di conservare il collegamento fra il
rione Monti da un lato e la zona alle falde orientali del Campidoglio e attor-
7 A. Capodiferro e M. Piranomonte, L'attività di Rodolfo Lanciarli sul Palatino,
in Gli Orti farnesiani sul Palatino, cit. a nota 3, p. 109-119, p. 111. A tale contributo si
rimanda per una trattazione delle attività di scavo, in quell'area e in quell'epoca, più
approfondita della sintesi qui accennata.
8 R. Lanciani, NS, 1882, p

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